(ANSA)-SAN PAOLO, 17 OTT-Alonso e Hamilton si giocano il mondiale in Brasile, dopo una convivenza in McLaren tanto difficile che la Mercedes promette di affrontarla. Norbert Haug, responsabile di Mercedes Motorsport, infatti ha detto: "Non importa chi, basta che vinca uno dei due". Poi pero' ha aggiunto: "Sono state dette tante cose. La questione Alonso verra' affrontata e risolta alla fine della stagione, di certo non nei giorni che precedono l'ultima gara. Adesso, giorno e notte, lavoriamo per ottenere il massimo".

(ANSA) - MADRID, 18 OTT - La Mercedes lascera' andare via Alonso gratis, titola 'Marca', annunciando un prossimo ritorno del pilota asturiano alla Renault. Stando alle fonti vicine alla McLaren citate dal quotidiano, data la situazione insostenibile esistente fra il pilota spagnolo, il compagno di scuderia Hamilton e Ron Dannis, il cda Mercedes, socio maggioritario di McLaren, avrebbe deciso di "liberare Alonso" . Un decisione "avallata da tutti i soci della scuderia".

(ANSA)-SAN PAOLO,18 OTT- "E' chiaro che il mio obiettivo e' quello di vincere domenica, ma finora non ho mai sognato l'immagine del podio": lo ha detto Hamilton.Alla vigilia delle prove libere del Gp del Brasile,il leader del mondiale piloti fa il diplomatico nella conferenza stampa ufficiale. Al suo fianco il compagno di squadra Fernando Alonso e i ferraristi Raikkonen e Massa. Sono tutti sorridenti. "Correre su questa pista e' un'emozione grandissima -aggiunge Hamilton-. La mia stagione? Credo di aver fatto bene".

(ANSA)-SAN PAOLO,18 OTT- "Non sono d'accordo con la decisione Fia di mandare un osservatore ai box per la gara di domenica, non ce n'era bisogno": lo afferma Alonso. E' spavaldo Fernando Alonso alla vigilia della gara di domenica in Brasile, e parla bene anche di Hamilton: "Hanno detto molte cose su di noi, ma non erano vere. Non abbiamo mai avuto problemi tra noi anche se i giornali hanno enfatizzato molte cose. E' chiaro che stiamo combattendo in pista, ma al di fuori non abbiamo mai avuto problemi".

(ANSA)-SAN PAOLO,19 OTT "Non scommetto su nessuno per la vittoria del mondiale, ma certamente una soluzione all'ultima curva sarebbe emozionante": cosi' Ecclestone.Il patron della F.1 ha cosi' rilanciato l'ipotesi di un finale thrilling, mentre, a proposito della Prodrive, ha ribadito che sarebbe "eccitante l'ingresso di un 12/o team in F.1". Anche se -ha aggiunto- alle macchine clienti non dovrebbe essere permesso correre. Infine una battuta anche su Ron Dennis: "Sono certo che non abbia mai fatto nulla di sbagliato".

(ANSA)-SAN PAOLO (BRASILE), 19 OTT - Lewis Hamilton (McLaren) e' stato il piu' veloce nella 2/a sessione di prove libere del Gp del Brasile col tempo di 1'12" 767. Alle sue spalle si e' piazzato il compagno di squadra Fernando Alonso con 1'12"889, mentre al terzo posto c'e' Felipe Massa (Ferrari) con 1'13"075. Quarto riscontro cronometrico per l'altro ferrarista Kimi Raikkonen con 1'13"112. Poi Fisichella (Renault), Kubica e Rosberg. 15/o tempo per Liuzzi, 16/o per Jarno Trulli.

(ANSA)-SAN PAOLO, 19 OTT -15 mila euro di multa:e' la decisione Fia sull'uso non regolamentare delle gomme da parte di Lewis Hamilton nella prima sessione di libere. La McLaren consegnera' i treni di gomma utilizzati alla Fia.

(ANSA) - SAN PAOLO, 20 OTT - Felipe Massa fa esplodere la 'torcida' brasiliana conquistando la pole position sul circuito di casa. Stacca Hamilton di 151 millesimi. Il ferrarista gira in 1'11"931, miglior tempo assoluto delle qualifiche, mentre l'inglese della McLaren-Mercedes che guida il mondiale non va oltre 1'12"082. In seconda fila si piazzano Kimi Raikkonen (3/o in 1'12"322) e Fernando Alonso (4/o in 1'12"356). In terza fila la Red Bull di Mark Webber e la Bmw di Robert Kubica.

(ANSA) - SAN PAOLO, 20 OTT - "Stiamo valutando eventuali azioni". Coda polemica dopo le qualifiche in Brasile: per la Ferrari Hamilton ha danneggiato Raikkonen. "Non mi ha aiutato trovare Hamilton li' quando passavo - commenta Kimi l'ingresso in pista dell'inglese mentre lui era impegnato nel giro lanciato -. Sono stato costretto ad andare piu' largo". si e' limitato ad aggiungere il finlandese. Hamilton si giustifica: "Non ho fatto nulla per ostacolare Raikkonen. Se ho sbagliato gli chiedo scusa".

(ANSA) - SAN PAOLO, 20 OTT - Nessuna inchiesta da parte della Fia sulla interferenza tra Hamilton e Raikkonen. La Ferrari, dal canto suo, non presentera' reclamo. "Gli steward - ha confermato la Ferrari - hanno detto che l'episodio non e' degno di investigazione per cui per noi fare reclamo sarebbe stato sterile ed una perdita di tempo. La squadra, tuttavia, fara' tutto quello che potra' per conquistare il titolo piloti". In caso positivo, La Ferrari avrebbe dovuto fare reclamo entro 30' dalla fine delle qualifiche.

ROMA - “La Ferrari non si arrende mai” aveva detto il presidente Montezemolo. Lo ha dimostrato in Brasile: contro tutti i calcoli, contro ogni previsione e’ Kimi Raikkonen il campione del mondo 2007 di formula 1. E’ il biondo finlandese di Espoo l’erede di Michael Schumacher, e’ lui a riportare il titolo a Maranello dopo i due anni lasciati a Fernando Alonso. Per la McLaren-Mercedes e per Lewis Hamilton il Gp del Brasile e’ la nemesi di una stagione nera: titolo costruttori perso a tavolino per la spy-story, titolo piloti perduto nelle ultime due gare per una clamorosa serie di autogol inanellata tanto dal debuttante inglese quanto da chi lo ha guidato dal ‘muretto’.

Dopo aver vinto in Giappone, ad Hamilton sarebbe bastata una manciata di punti per avere la certezza di scrivere una pagina di storia: primo pilota capace di vincere il titolo alla prima stagione. Invece ecco che a Shanghai ha continuato a spingere anche con una gomma ormai sulle tele. “Ho imparato dal mio errore” ha detto e ripetuto negli ultimi 15 giorni. Ed invece eccolo che alla prima curva dopo il via a Interlagos ingaggia un duello a ruote fumanti proprio con Fernando Alonso. Ci rimette lui, perche’ lo spagnolo e’ uno di quelli cattivi davvero come ben ebbe a capire persino uno come Schumacher. E poi ecco il segno del destino: al giro 8, quando e’ gia’ precipitato indietro per l’errore con Alonso, la macchina balbetta per qualche guaio elettronico. Non si smonta, ed e’ un merito. Ma intanto e’ la Ferrari a fare un altro miracolo. In Brasile e’ doppietta rossa, come in Australia, Francia e Turchia. Felipe Massa, partito dalla pole, fa strada al secondo pit stop.

Dal giro 54 Kimi e’ virtualmente campione del mondo. Dalle 19,31 e’ concretamente il nono campione della storia Ferrari. E Maranello mette in bacheca il titolo numero 15, il primo del dopo Schumi.


ORDINE D'ARRIVO
Ordine d'arrivo del Gran Premio del Brasile a Interlagos.
1 Kimi Raikkonen (Ferrari/Fin)
2 Felipe Massa (Ferrari/Bra) a 1"4
3 Fernando Alonso (McLaren/Spa) 57"0
4. Nico Rosberg (Williams/Ger) 62"8
5. Robert Kubica (Bmw-Sauber/Pol) 70"9
6. Nick Haidfeld (Bmw-Sauber/Ger) 71"3
7. Lewis Hamilton (McLaren/Ing) 1 giro
8. Jarno Trulli (Toyota/Ita) 1 giro
9. David Coulthard (Red-Bull/Ing) 1 giro
10. Kazuki Nakajima (Williams/Gia) 1 giro
11. Ralf Schumacher (Toyota/Ger) 1 giro
12. Takuma Sato (Super Aguri/Gia) 2 giri
13. Vitantonio Liuzzi (Toro Rosso/Ita) 2 giri
14. Anthony Davidson (Super Aguri/Ing) 3 giri


MONDIALE PILOTI: VITTORIA DI 1 PUNTO
Raikkonen conquista il suo primo titolo mondiale con 110 punti, uno in più del due volte campione iridato Fernando Alonso (terzo nel gp di chiusura in Brasile), che termina la stagione a quota 109. Lewis Hamilton, leader del campionato per quasi tutto l'anno, ha visto sfumare all'ultima corsa il titolo iridato, finendo settimo in una gara tutta in rimonta. I due punti non gli sono bastati per laurearsi campione e ha chiuso a 108 punti, a una sola lunghezza dal compagno di scuderia Alonso.

SAN PAOLO (Brasile), 21 ottobre 2007 - Un finale così non se lo aspettava di certo, ma Kimi Raikkonen al sogno mondiale non ha mai rinunciato. E nel giorno in cui deve festeggiare il suo primo titolo mondiale, il finlandese della Ferrari si scioglie un po': "Adesso festeggio per un mese - ha detto il campione a caldo - è stata una grande rimonta. Ma ci siamo sempre detti che potevamo recuperare, perché eravamo di gran lunga migliori delle altre scuderie".
LAVORO - Raikkonen ribadisce che in Brasile "volevo vincere" e una mano gliel'ha data il compagno di squadra Felipe Massa. "Ringrazio il team per il lavoro fatto - ha aggiunto il finlandese - considerando quello che è successo quest'anno. Ma noi abbiamo sempre lavorato in termini di team. Oggi sono felicissimo, è un ottimo finale di stagione, qualcosa in cui non credevo neanche io".
FIDUCIA - Felipe Massa ha dato il contributo decisivo restando davanti ad Alonso. "Sono felice per la squadra, purtroppo non sono venuto qui per vincere il campionato per tanti motivi, per i problemi avuti durante l'anno, ma sono felice per la scuderia". "È bello vedere la Ferrari, che mi ha dato tanta fiducia, vincere il campionato - aggiunge il pilota brasiliano, giunto secondo al traguardo dopo aver condotto la gara per gran parte del tempo - spero che un giorno vinca con me ma adesso sono felice per Kimi e devo ringraziare tutta la squadra che ha lavorato sodo anche nei momenti difficili, quando eravamo oggetto delle critiche. Volevo vincere la gara in Brasile ma sono lo stesso felice perché la squadra ha vinto il campionato".
UOMINI STRAORDINARI - Luca Montezemolo raggiunto telefonicamente dal Tg1 non ha nascosto l'emozione: "Sono veramente entusiasta: dire che sono felice è dire poco - ha detto commosso - è stata una vittoria arrivata dopo una stagione durissima, piena di veleni. Questo era un anno per noi importantissimo, era il primo anno del dopo Schumacher, il primo anno dopo i grandi cambiamenti. In squadra abbiamo gente fantastica. Ci sono uomini straordinari dietro a questa vittoria".
COMMOSSO - La Ferrari ha vinto tantissimo negli ultimi anni, ma forse mai si è sentito un Montezemolo così commosso: "ho due due motivi per esserlo: la Ferrari è la mia vita - ha detto emozionato - conosco uno ad uno tutti gli uomini che ci lavorano. Abbiamo subito critiche eccessive, mi ha fatto piacere vittoria così limpida. Ma anche sofferta: bastava che Kubica e Rosberg Si toccassero e noi non avremmo vinto. E poi io proprio non me l'aspettavo, ma ci speravo: la speranza è l'ultima a morire. Avevo detto 'lotteremo fino all'ultima curva'. E così è stato".
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SAN PAOLO (Brasile), 21 ottobre 2007 - Il sogno di Lewis Hamilton si è sfaldato giro dopo giro, tutto nell'ultima, decisiva corsa dell'anno. Per lui ha parlato papà Anthony, giustamente orgoglioso dell'impresa del suo ragazzo, arrivato a lottare per il titolo a soli 22 anni e alla stagione di esordio: "Non è sconvolto. Aveva l'opportunità di vincere il Mondiale, era il suo sogno, ma io sono lo stesso felice perché è comunque arrivato secondo. Ha fatto tutto quello che poteva fare, il prossimo anno si vedrà".
SCELTA - Anche Fernando Alonso tutto sommato non appare disperato. Lui è l'altro grande sconfitto di casa McLaren e la sua vera rabbia è che la McLaren non abbia scelto veramente di puntare su di lui. "Abbiamo perso qualche punticino per non aver puntato su nessun pilota e adesso ci ritroviamo secondo e terzo. Non è stato un bel risultato alla fine ma non si può più fare niente. La stagione è finita, adesso penso a riposarmi e sono contento per Kimi, merita questo titolo, è una brava persona".
FUTURO - E lui che farà nel 2008? Dalla sua decisione dipende mezzo mercato della F.1. "Cosa farò la prossima stagione? Non lo so, ho un contratto con la McLaren per il prossimo anno, quella è la realtà, tutti i rumori e le cose che si dicono oggi non sono certe, la prossima settimana non lo so, ma oggi non lo sono". Qualcuno maligna che in McLaren siano più contenti che abbia vinto Raikkonen che non Alonso, ma lui non ci sta: "Penso che tutto il team, se non vinceva Hamilton, voleva che vincessi io perché difendo i colori della McLaren. Per loro vedere vincere la Ferrari non è molto bello, hanno tifato per me fino all'ultimo giro".
SPORT - Ron Dennis è amaro ma cerca di accettare la sconfitta: "È nei momenti difficili come questo che si nota il nostro comportamento sportivo nell'accettare il risultato - ha detto - è duro trovare le giuste parole. Ma penso che la nostra squadra abbia fatto un buon lavoro tutto l'anno e dovrebbe essere fiera dei propri successi. La Ferrari ha sofferto problemi di affidabilità sin dall'inizio della stagione, noi ne abbiamo avuti alcuni solo oggi. Ma questo è lo sport, e lo ribadisco: noi sportivamente dobbiamo accettarne il risultato. Lewis ha goduto di un'affidabilità fenomenale della sua monoposto per tutta la stagione, quindi noi non abbiamo un cattivo lavoro questo anno. È arrivato solo nel momento sbagliato".
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MILANO, 21 ottobre 2007 - Click. "Mi ha fatto i complimenti per la vittoria ma ho dovuto riattaccare perché non si sentiva bene". Kimi Raikkonen si è presentato in Ferrari così: vincendo al primo colpo in Australia il GP inaugurale del 2007 e pigiando il pulsante di "Fine chiamata" in faccia a Michael Schumacher, che Jean Todt gli ha passato sulla scaletta che lo portava sul podio di Melbourne. Senza troppi giri di parole, senza troppa deferenza. Poteva forse non diventare campione del mondo uno con questa personalità? Così puntualmente è accaduto in questo indimenticabile 2007.
CHE SOFFERENZA - Certo, a rivedere il film di questa stagione bisogna ammettere che il rischio di non farcela è stato concreto. Spuntarla proprio all’ultima gara sorpassando in classifica due piloti come Lewis Hamilton e Fernando Alonso è un piccolo miracolo. Ma in fondo è giusto così. Per tanti motivi. Il primo è che al primo anno al Cavallino Kimi ha vinto più di Felipe Massa, il compagno di squadra più esperto, e di tutti i rivali. Il secondo è che il conto con la fortuna era in pesante credito dopo le clamorose rotture meccaniche nei momenti chiave degli scorsi anni, in particolare nel 2003 e nel 2005. Il terzo è che non si attacca per caso la cornetta a un sette volte iridato. Anche se ti chiamano Ice Man, uomo di ghiaccio.
PREDESTINATO - Un soprannome vero solo in parte. Durante i GP risponde ai giornalisti quasi a monosillabi. "Ma è per isolarmi da tutto e pensare solo alla guida" si difende lui. Tutti quelli che conoscono il Kimi privato dicono invece di un ragazzo allegro, simpatico, dolce, uno a cui piace divertirsi (magari con qualche bicchiere di troppo). Certo quando è in pista diventa un vero martello. Un predestinato anche lui che ha esordito nel 2001 alla Sauber non senza polemiche. La Fia non voleva dargli la Superlicenza perché arrivava dalla F. Renault senza essere passato dalla F.3000, all'epoca l'anticamera della F.1. Un anno al team svizzero e poi Ron Dennis lo ha fortemente voluto per rilanciare la McLaren. A Woking è rimasto dal 2002 al 2006, sfiorando il trionfo nel 2003 e nel 2005, battuto da Schumi e Alonso.
ZITTITI I CRITICI - Ci piace pensare che Kimi Raikkonen è il campione del mondo più degno anche per chiudere equamente la brutta vicenda della Spy Story. Sapeva di "aggiustato" quella sentenza di condanna della McLaren ma non dei suoi piloti. Il 28enne di Espoo ha messo le cose a posto pareggiando i conti con la sfortuna e restituendo il titolo piloti al Cavallino dopo due anni di digiuno. Soprattutto dopo un'estate in cui è stato pesantemente e ingiustamente criticato: non era più corretto aspettare prima di dare giudizi negativi su un pilota che cambiava team e necessitava di un logico periodo di adattamento? Come non ricordare i tedeschi che insinuavano persino di una "sindrome Schumi" per Kimi: "Si blocca e si innervosice appena Michael è al box Ferrari, ne patisce la presenza". La risposta di Ice Man è arrivata. Click.
Giusto Ferronato
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