Superbike : in rotta verso l'isola australiana
Il circuito di Phillip Island è forse il più famoso del mondo, famoso soprattutto per le classiche immagini della curva Doohan che al termine del rettilineo regala foto ed inquadrature da sogno con il mare a fare da sfondo ai piloti.
Ma il circuito di Phillip Island è anche il circuito del rampino, è il circuito delle lunghissime pieghe a sinistra che mettono alla prova come in nessun'altra pista la spalle degli pneumatici posteriori, è soprattutto la seconda gara oltreoceano, che vede il paddock arrivare direttamente dal Qatar. Il mercoledì è la giornata di apertura delle casse, di allestimento dei box, di movimentazione degli pneumatici.
Mentre i tecnici Pirelli iniziano a spiegare le diverse soluzioni ai team e ad impostare il lavoro da fare nel weekend, gli addetti al servizio svuotano i container e sistemano gli pneumatici secondo lo schema definito, raggruppando le diverse specifiche e preparando contemporaneamente il posto per le gomme usurate a fine sessioni.
Il totale di coperture a disposizione dei piloti è di oltre 4500 pezzi, con 2 specifiche front e 3 rear per la Supersport, 3 front e 4 rear per la SBK.
Come sempre si aggiungono le gomme da bagnato e da pioggia, e per i 16 piloti della SBK la gomma da qualifica. In SBK tra le soluzioni slick troviamo il “gommone” da 200, ovvero più largo e dunque adatto soprattutto per i curvoni dove è necessario un buon appoggio e una superficie di contatto che assicuri la massima trazione in accelerazione a moto ancora piegata. Per l'anteriore è invece presente una soluzione in 125 anzichè 120, di nuovo per offrire maggiore appoggio e stabilità in piega.
Come sempre i piloti favoriti sono soprattutto gli australiani, in testa i due Troy che hanno dato spettacolo anche la scorsa stagione. Dopo la gara del Qatar nel gruppo dei pretendenti alla vittoria di diritto anche le Ducati del team Sterilgarda con Biaggi e Xaus, e naturalmente Haga che sul circuito di Losail ha raccolto poco e si vorrà rifare. A questi si aggiungono le Suzuki di Nieto, vincitore di Gara2 a Doha, e di Neukirchner che su questa pista ha dimostrato anche in passato di trovarsi a proprio agio. Più in ritardo a Doha i tre piloti di Ten Kate, ancora alle prese con il lavoro di affinamento delle nuove moto.
In Supersport la situazione è ancora più avvincente, con i piloti di Honda Ten Kate in cerca di riscossa, Foret che ha finito la benzina all'ultimo giro dopo avere passato l'intera gara in testa che vorrà togliersi la meritata soddisfazione, Parkes in cerca di una doppietta sulla pista di casa, ma anche Fujiwara, Walker, Nannelli e Roccoli in cerca di un buon risultato.
Grande incognita è il tempo: non quello del cronometro ma quello atmosferico, con le previsioni che danno un quadro confuso e sembrano voler presagire ad un'altra gara in cui condizioni in continuo cambiamento rendono difficile la scelta dell'assetto e degli pneumatici migliori per la gara.
Eurosport
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