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Forumandiano..!!

Nuovo Arrivato
complimenti ...passero' piu spesso di qui bel post
e adesso che la stagione è iniziata non aspettate ...tutti fuori con le nostre moto.....




mi raccomando prudenza e occhio ai rincoglioniti che girano...buon viaggio e doppio lampeggio a tutti



[SM=x322200]


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SUPERSUPREMO
Rossi piega ancora Lorenzo. Suo il Gp di Germania

Valentino parte dalla pole ma deve resistere agli attacchi di Stoner e Lorenzo che riuscirà a battere solo all'ultimo giro. "Alla fine è andata bene - spiega Valentino - però mi sono fatto un mazzo così...". Simoncelli domina la 250, in 125 vince Simon.

Pubblico in piedi per tutta la gara: Rossi stavolta per vincere il Gp di Germania ha dovuto duellare dal primo all'ultimo giro, all'inizio per spezzare la resistenza di Stoner, poi quella di Lorenzo. Alla fine, come sempre, il funambolo di Tavullia l'ha spuntata, battendo in foto-finish Lorenzo, seguito da Pedrosa e Stoner.

Insomma, neanche in una delle pochissime volte in cui Rossi riesce a scattare subito in testa (cosa che nella sua leggendaria carriera gli è riuscita raramente) può dormire sonni tranquilli perché subito Pedrosa inizia a incalzarlo (è lui il re delle partenze), per non parlare poi del quinto giro quando Stoner riesce addirittura a batterlo passando in testa. Così Rossi ha dovuto tirare fuori dal cappello una delle sue solite gare, tutte d'attacco e tutte corse al limite.

E per capire "quanto" sia stata tirata questa gara, basta guardare il distacco di Lorenzo da Rossi sul traguardo: 9 millesimi di secondo, niente... Un niente che però diventa un'enormità, sia sotto il profilo della classifica (Rossi si porta a 176 punti iridati, Lorenzo a 162 punti, Stoner a 148) che sotto quello psicologico perché per Lorenzo diventa davvero dura accettare di essere sempre e perennemente battuto.

Il povero Jorge stavolta non ha sbagliato nulla: è stato bravissimo nel rimontare fino a raggiungere la testa della gara, e poi altrettanto bravo a non farsi prendere dalla foga per attaccare Rossi: ha saputo aspettare, ha saputo lottare. Ha saputo girare costantemente sotto il record della pista senza sbagliare nulla. Ma non c'è stato niente da fare: Rossi era sempre lì, di un inezia ma sempre davanti. Un incubo per lui...

Ma attenzione, con questo nessuno cerca di sostenere che per Rossi sia stata una passeggiata, anzi... Fare 30 giri così, "a vita persa", come dicono i piloti, non deve essere stato certo facile... E' lo stesso Valentino infatti a fine gara a spiegare che "Alla fine è andata bene, però mi sono fatto un mazzo così".

Valentino Rossi però non si limita alle battute e analizza con freddezza la sua gara: "Ho fatto una partenza bellissima poi guidavo abbastanza bene, ma non ero incisivo. Era solo una questione di linea, avevo la gomma morbida rispetto a Lorenzo e Pedrosa. Una volta superato Stoner ho cominciato ad andare più forte e dopo aver passato Lorenzo non ho sbagliato nei punti cruciali. Infine ho fatto un ultimo giro perfetto".

Ma cosa significa aver dovuto rivaleggiare ancora una volta soprattutto con il compagno di team, ovvero Lorenzo? "Ho pensato molto se sia meglio avere Lorenzo in Yamaha o Honda - è la risposta - e penso che sarà comunque un osso duro, dovunque vada. Ora non c'è tempo per rilassarsi perchè c'è subito Donington: spero che non piova, e vorrei fare un bel risultato anche lì, perchè probabilmente è l'ultima volta che ci andiamo".

Rossi a parte, la gara non è stata ovviamente quella del quartetto di testa. Così alle spalle dei top driver si è piazzato Alex De Angelis, quinto a 21"522 e davanti al compagno di squadra spagnolo Toni Elias, sesto a 30"852. Settimo posto a 31"301 per Marco Melandri e ottavo a 31"726 per lo statunitense Nicky Hayden con l'altra Ducati ufficiale che non ne vuole sapere di andare come quella di Stoner. Solo undicesimo posto a 57"375 invece per Loris Capirossi.

Ordine d'arrivo
1. Valentino Rossi (ITA/Yamaha), i 110,13 km in 41:21.769
2. Jorge Lorenzo (ESP/Yamaha) a 0.099
3. Dani Pedrosa (ESP/Honda) 2.899
4. Casey Stoner (AUS/Ducati) 10.226
5. Alex de Angelis (SMR/Honda) 21.522
6. Toni Elias (ESP/Honda) 30.852
7. Marco Melandri (ITA/Kawasaki) 31.301
8. Nicky Hayden (USA/Ducati) 31.726
9. Colin Edwards (USA/Yamaha) 32.865
10. James Toseland (GBR/Yamaha) 43.926
11. Loris Capirossi (ITA/Suzuki) 57.375
12. Niccolo Canepa (ITA/Ducati) 1:00.539
13. Chris Vermeulen (AUS/Suzuki) 1:03.645
14. Mika Kallio (FIN/Ducati) 1:04.155
15. Gabor Talmacsi (HUN/Honda) a un giro

Classifica mondiale
1. Valentino Rossi (ita) Yamaha, 176 punti;
2. Jorge Lorenzo (spa) Yamaha, 162;
3. Casey Stoner (aus) Ducati, 148;
4. Daniel Pedrosa (spa) Honda, 108;
5. Colin Edwards (usa) Yamaha, 83;
6. Marco Melandri (ita) Kawasaki, 70;
7. Andrea Dovizioso (ita) Honda, 69;
8. Chris Vermeulen (aus) Suzuki, 64;
9. Loris Capirossi (ita) Suzuki, 61;
10. Randy De Puniet (fra) Honda, 58.
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SUPERSUPREMO
CLASSE 250

Simoncelli lo aveva detto, "Da qui alla fine del mondiale provo a fare una cosa semplice semplice: vincere tutte le gare e non pensare al mondiale". Detto fatto: ha dominato il Gp di Germania, seguito da Debon. Alle sue spalle l'inferno, con una lotta all'ultimo sangue fra Bautista, Barberà, Pasini e Aoyama. Pasini dopo una bella rimonta cade a due giri dalla fine e alla fine arriva terzo Bautista.

L'inizio della gara comunque è stata al cardoiopalma con 4 piloti che si schiantano in pochi metri subito dopo il via: il tailandese Wilairot (Honda) Toth (Aprilia) e Clizel (Aprilia), E poco dopo andava a terra anche Baldolini (Aprilia).

Subito dopo (al secondo giro) la gara è stata poi fermata dalla bandiera rossa per l'arrivo di un improvviso temporale. Ma il bello, con la lotta per il terzo posto, doveva ancora venire... In ogni caso va detto che Marco Simoncelli è stato onesto: "Devo ammettere - ha spiegato - che oggi sono stato anche fortunato. Sono stato bravo a capire all'inizio che la pista teneva bene e ho spinto subito forte. Negli ultimi 8 giri sono stato in grossa difficoltà con la gomma posteriore e credo proprio che se la gara fosse stata un po' più lunga, non so se avrei vinto"...

Ordine d'arrivo

1) Marco Simoncelli (Ita/Gilera) 27'11.034 media km/h 153.949
2) Alex Debon (Spagna/Aprilia) 27'11.513
3) Alvaro Bautista (Spa/Aprilia) 27'11.562
4) Hiroshi Aoyama (Gia/Honda) 27'11.900
5) Hector Barbera (Spa/Aprilia) 27'12.294
6) Hector Faubel (Spa/Honda) 27'17.006
7) Aleix Espargaro (Spa/Aprilia) 27'19.755
8) Thomas Luthi (Svi/Aprilia) 27'19.796
9) Raffaele De Rosa (Ita/Honda) 27'30.210
10) Roberto Locatelli (Ita/Gilera) 27'38.984

Classifica mondiale

1. Hiroshi Aoyama (jap) Honda, 134 punti;
2. Alvaro Bautista (spa) Aprilia, 124;
3. Hector Barbera (spa) Aprilia, 106;
4. Marco Simoncelli (ita) Gilera, 102;
5. Mattia Pasini (ita) Aprilia, 64;
6. Alex Debon (spa) Aprilia, 63;
7. Thomas Luthi (svi) Aprilia, 60;
8. Hector Faubel (spa) Honda, 59;
9. Raffaele De Rosa (ita) Honda, 58;
10. Roberto Locatelli (ita) Gilera, 53.
19/07/2009 17:41
 
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CLASSE 125

Una questione solo spagnola la 125 con Julian Simon, in sella ad una Aprilia, che va a vincere seguito da Sergio Gadea secondo e Joan Olive. Simon, ha fatto letteralmente il vuoto dietro di sè, rifilando al secondo un distacco enorme: più di 9 secondi. Quarto ancora uno spagnolo, Nico Terol in sella anche lui ad una Aprilia, ma spagnolo è anche Espargaro (Derbi), piazzatosi al quinto posto finale.
Sotto alla bandiera a scacchi il migliore degli italiani è stato Andrea Iannone (Aprilia) che ha chiuso in sesta posizione.

Con la vittoria di oggi, Julian Simon è sempre di più leader della classifica iridata della 125, portandosi a 129 punti. Alle sue spalle c'è Gadea mentre Iannone è quarto con 93,5 punti.

Ordine d'arrivo

1. Julian Simon (spa) Aprilia, in 39'57"337;
2. Sergio Gadea (spa) Aprilia, a 9"415;
3. Joan Olive (spa) Derbi, a 17"559;
4. Nicolas Terol (spa) Aprilia, a 17"587;
5. Pol Espargaro (spa) Derbi, a 19"740;
6. Sandro Cortese (ger) Derbi, a 20"778;
7. Andrea Iannone (ita) Aprilia, a 20"908;
8. Danny Webb (gbr) Aprilia, a 38"221;
9. Dominique Aegerter (svi) Derbi, a 38"434;
10. Tomoyoshi Koyama (jpn) Loncin, a 40"085;
11. Randy Krummenacher (svi) Aprilia, a 44"127;
12. Marcel Schrotter (ger) Honda, a 45"051;
13. Luis Salom (spa) Aprilia, a 59"604;
14. Cameron Beaubier (usa) Ktm, a 1'18"157;
15. Daniel Kartheininger (ger) Honda, a 1'20"825;

Classifica mondiale

1. Julian Simon (spa) Aprilia, 129 punti;
2. Sergio Gadea (spa) Aprilia, 104;
3. Bradley Smith (gbr) Aprilia, 98,5;
4. Andrea Iannone (ita) Aprilia, 93,5;
5. Nicolas Terol (spa) Aprilia, 81,5;
6. Pol Espargaro (spa) Derbi, 62,5;
7. Marc Marquez (spa) Ktm, 55;
8. Sandro Cortese (ger) Derbi, 55;
9. Jonas Folger (ger) Aprilia, 54;
10. Stefan Bradl (ger) Aprilia, 44.

Fonte
[Modificato da !Serenella! 19/07/2009 17:42]
28/08/2009 15:43
 
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Vale e il rinnovo di Lorenzo: "per fortuna che c'è il muro"

Rossi commenta così la notizia della permanenza del compagno-rivale alla Yamaha: "Ha fatto la scelta più intelligente, anche se io di fatto metto a posto la moto con cui lui poi cerca di battermi...". Sulla tentazione Ducati: "Mi piacerebbe, ma qui sto troppo bene e non mi muoverò".

INDIANAPOLIS (Stati Uniti), 28 agosto 2009 – “Lorenzo ha rinnovato? Lunga vita al muro!”. Scherza ma non troppo Valentino Rossi nella conferenza stampa inaugurale del GP degli Usa che si corre domenica a Indianapolis. Il pesarese si è riferito alla struttura che divide il box Yamaha in due e di fatto sancisce la rivalità tra i due campioni che si stanno scannando (sportivamente parlando) per la supremazia della MotoGP. Inevitabile parlare col campione del mondo della notizia del fine settimana, il rinnovo di contratto del suo compagno di squadra. Rossi non si sottrae al fuoco incrociato di domande. Anche perché nella sua lotta a tutto campo coi rivali anche queste interviste servono a mettere pressione e stuzzicare i rivali.

SBIRCIATA — “Che posso dire? Penso che abbia fatto la scelta più intelligente – spiega Rossi - in questo momento la Yamaha non è la moto più veloce ma quella col miglior assetto e velocità in curva. Certo sarebbe stato curioso vederlo all’opera anche su un’altra moto come quando ho cambiato io da Honda a Yamaha. Così il campionato rimarrà più o meno uguale. Avendo due piloti che vanno così forte, lo sviluppo della moto è accelerato. Per ora siamo in vantaggio, ma capisco anche chi fa il lavoro di sviluppo durante le gare. Il pericolo è quello di fare come la Ferrari e la McLaren in F1 che per vincere il campionato del 2008 hanno spinto talmente tanto da trovarsi in affanno nel 2009. Credo comunque che la Yamaha rimanga il punto di riferimento per tutti i piloti della MotoGP”. Poi gli chiedono del muro che divide il box: “Onestamente non so se sia il modo migliore di gestire due piloti così e poi – ammette un po’ sconsolato e il sorrisetto furbo – non so nemmeno se serva così tanto, i computer sono lì aperti e una sbirciata a quello che fa l’altro capita di darla. È sempre difficile in un team non dire al tuo compagno di squadra cosa stai facendo, sarebbe un segreto di Pulcinella. Il fatto è che io metto a posto la moto e che poi la usa anche Lorenzo...Comunque lunga vita al muro”. Tanto per essere diplomatici.

DUCATI — La Ducati ha tentato Lorenzo in questi mesi, è sulle tracce dell'altro spagnolo della Honda, Dani Pedrosa, ma non viene mai in mente a Rossi che correre con la moto di Borgo Panigale possa essere una bella sfida? "o ho sempre avuto questa grandissima curiosità - confida Rossi - anche perchè penso che riuscirei a giudare la Ducati come piace a me, quindi sarei competitivo. Ma la cosa più importante in questo discorso è un'altra: è che io sto troppo bene in Yamaha. Ho un'atmosfera che mi piace, lavoro con le persone che voglio io, ho il mio team con il quale lavoro da 10 anni e che non so se si potrebbero portare in Ducati. Chi me lo fa fare di andare via? Sono andato via dalla Honda per il gusto della sfida e perchè c'erano delle incongruenze, mentre in Yamaha non ce ne sono. Però la curiosità c'è, anche perchè ho una grandissima stima per Filippo Preziosi che secondo me è un fenomeno, quindi sarebbe bello lavorare con lui, però penso che sarà difficile".

PUNTI — Poi uno sguardo alla gara. Valentino è tranquillo: “E’ bello tornare qui a Indy, specie con ben altre condizioni meteo. Posso dire che rispetto alle altre piste questa ha delle curve un po’ strane. Comunque sono tranquillo, abbiamo i dati presi lo scorso anno e quindi non vedo l’ora di cominciare il lavoro”. Rossi non vuol sentire parlare di campionato in pugno: “Sei gare sono lunghissime, c’è solo da restare concentrati, l’obiettivo è fare punti”. Fonte
03/09/2009 21:57
 
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Ducati rinnova contratto a Nicky Hayden

BOLOGNA - Ducati Corse rinnova per un anno il contratto con Nicky Hayden, che nel 2010 tornerà ad affiancare Casey Stoner in MotoGp. "La conferma di Nicky è il giusto premio per un pilota che ha dimostrato di incarnare pienamente lo spirito che anima la Ducati, fatto di passione, determinazione e dedizione - ha detto il dg di Ducati, Claudio Domenicali. Felice Hayden: "L'ultima settimana per me è stata molto positiva e questo la rende ancora più bella - ha detto il motociclista - Sono molto contento, ho sempre avuto fiducia e ho sempre creduto che avremmo potuto ottenere dei buoni risultati". (RCD) Fonte
06/09/2009 11:55
 
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Haga in pole, Biaggi insegue Spies in MotoGP nel 2011

Al Nurburgring riprende quota il duello tra il ducatisca ufficiale e il rivale texano. Il giapponese a 18 millesimi dal record del Ring. Terzo Fabrizio.

NURBURG (Germania), 5 settembre 2009 - Noriyuki Haga scatta in pole nel GP Germania Superike al Nurburgring. Riprende quota il grandissimo duello tra il ducatista ufficiale e il rivale Ben Spies, talento texano appena confermato per due anni dalla Yamaha (2010 in Superbike e il successivo in MotoGP) staccato di soli 7 punti nel Mondiale quando mancano 8 manche (200 punti) alla conclusione. Spies non è andato oltre il quinto tempo, mancando la prima fila per la prima volta in 11 GP.

INFORTUNIO ALLE SPALLE — Noriyuki Haga ha girato in 1'55"489, a soli 18 millesimi dal primato assoluto del Ring, nonostante qualche goccia di pioggia: una prestazione fantastica che fuga del tutto i dubbi sulle sue condizioni fisiche. Due mesi fa il ducatista era incappato in una rovinosa caduta a Donington con frattura del braccio destro e della scapola sinistra che aveva dato problemi nei due giorni di test sostenuti al Mugello all'inizio della settimana. "Ma adesso sto bene, ho recuperato e sono pronto per la battaglia".

FABRIZIO E BIAGGI — Spies, caduto nel turno di prove libere che precede la Superpole, è apparso leggermente in difficoltà su una pista che non ha mai visto e sulla quale ha avuto poco tempo per provare con l'asciutto: venerdi è piovuto in entrambe le sessioni. Michel Fabrizio, terzo nel Mondiale a -53 punti dal compagno di squadra Haga, completa la prima fila con il quarto tempo. Max Biaggi e l'Aprilia, reduci dal trionfo di Brno, partono in seconda fila con il settimo. Fonte
06/09/2009 11:58
 
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Misano, la pole è di Valentino "Ho fatto proprio un bel giro"

Rossi con una tornata perfetta nel finale strappa la pole a Pedrosa. Terza piazza per Lorenzo. Settimo De Angelis davanti a Dovizioso. Vale: "Nel finale ho azzardato ed è andata bene. E oltretutto per la gara dovrei essere già abbastanza a posto". In 125 miglior tempo per Smith, in 250 per Aoyama.

MISANO ADRIATICO, 5 settembre 2009 – E' di Valentino Rossi il primo round del GP di San marino a Misano. Con un giro ai limiti della perfezione il pesarese ha fermato il cronometro sul 1'34"338 conquistando la pole davanti a Dani Pedrosa, mentre Jorge Lorenzo non è più riuscito a migliorarsi nell'ultima parte della sessione e si deve accontentare del terzo posto. Settimo Alex De Angelis, ottavo Andrea Dovizioso, decimo Loris Capirossi, 12esimo Marco Melandri.

BELLA POLE — "Oggi ho fatto - ha commentato Valentino a caldo - una bella pole positon. A tre minuti dalla fine c'era molto traffico, in più avevo i soliti De Angelis ed Elias che mi stavano attaccati. Così ho azzardato: sono rientrato ai box, ho cambiato la gomma e poi ho tirato fuori un gran giro. La gara? Dovremmo essere a posto. Qui siamo arrivati molto concentrati, io e la mia squadra, perché volevamo essere subito competitivi dopo Indianapolis, un fine settimana molto difficile. Fino adesso è andata bene ma non abbiamo fatto niente, ma quello che conta è la domenica pomeriggio alle 14. Sono contento, riesco a guidare la moto bene, sono veloce in frenata, però sarà dura perché mi ricordo che l'anno scorso è stata durissima, soprattutto fisicamente. Fare frenate per 28 giri è pesante. Sembra che il rivale principale sarà Lorenzo, però anche Pedrosa è da tenere d'occhio. Il casco con l'asino dimostra che ho imparato la lezione? Vedremo a fine stagione. Abbiamo voluto scherzarci sopra, era stato il mio primo pensiero anche quando sono caduto nell'erba. Comunque a tornare fenomeni ci vuole lo stesso tempo che a diventare da primo della classe a somaro".

LA TROVATA — In mattinata Valentino Rossi ha regalato ai tifosi l’ennesima trovata: prima dell’inizio della sessione di prove libere il pesarese della Yamaha ha sfoggiato il casco con cui correrà oggi e domani. Stampato sul retro c’è la scritta The Donkey e il disegno principale raffigura un asino. Il motivo? Una sorta di autoironica celebrazione della caduta di Indianapolis.


L'ultima creazione di Aldo Drudi per Valentino. LaPresse


IN 250 — Hiroshi Aoyama partirà in pole nella 250 cc. Il giapponese della Honda è stato il più veloce con il tempo di 1'38"867, soffiando la pole per soli 8 millesimi allo spagnolo Hector Barbera. Progressi per Marco Simoncelli, autore del terzo tempo a 171 millesimi dal leader della classifica iridata. A chiudere la prima fila con 30 millesimi di ritardo dal pilota della Metis Gilera,il beniamino di casa, Mattia Pasini, con l'Aprilia del Team Toth.

IN 125 — L'inglese Bradley Smith (Aprilia) scatterà domani dalla pole position nella gara della 125 grazie al tempo di 1'43"727. In prima fila anche lo spagnolo Julian Simon, Andrea Iannone e l'altro iberico Nico Terol, tutti su Aprilia. Seconda fila per Simone Corsi (Aprilia) staccato di poco più di sei decimi dalla vetta.

LE LIBERE — Nelle prove libere della mattinata, intanto, svoltesi in condizioni meteo ottime, il campione del mondo ha dato vita a un duello serratissimo con Jorge Lorenzo per il miglior tempo della sessione che precede le qualifiche. Valentino si è scatenato (1’34”528) proprio sulla bandiera a scacchi e proprio quando il rivale spagnolo (1’34”732), che pure ha girato fortissimo, pareva essergli davanti. Terzo Dani Pedrosa con la Honda (1’35”001), davanti a De Puniet, Dovizioso e Hayden. Alex De Angelis è 8°, Loris Capirossi 11°, Canepa è 14°, Melandri 16°. In125 conferma per l’Aprilia di Bradley Smith che ha preceduto in 1’44”130 la Derbi di Espargaro. Terzo il leader iridato Julian Simon, quarto Andrea Iannone davanti a Terol. Ottavo tempo per Simone Corsi. In 250 il protagonista più scatenato è invece Mattia Pasini, velocissimo sulla pista di casa. Il riminese in 1'38"895 ha preceduto Barbera (1'39"209) e Marco Simoncelli (1'39"432), apparso in ripresa. Quarto tempo per il leader iridato Hiroshi Aoyama (1'39"449) seguito da Bautista (1'39"540). Seguono Di Meglio, De Rosa e Debon. Poi c'è Roberto Locatelli. Fonte
05/06/2010 13:17
 
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brutta caduta
mi spiace per il campione del mondo valentino rossi.....qnd tornera a farci sognare?
marco
06/06/2010 01:20
 
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MotoGp: stop forzato per Rossi
Gamba fratturata, fuori 4 o 5 mesi


FIRENZE - Nella caduta avvenuta durante le prove del Gp Italia al Mugello, Valentino Rossi ha riportato anche la frattura del perone della gamba destra oltre alla tibia. Lo ha riferito il dottor Claudio Costa, responsabile della clinica mobile che segue il campionato del mondo di motociclismo.

Finisce decisamente male il week end del Gp d'Italia per Valentino Rossi. Il pilota-mito del motociclismo aveva iniziato il suo sabato, come di consueto da qualche stagione a questa parte, con un nuovo casco che, in questa edizione, reca una carta jolly nella parte superiore. Rossi era all'attacco, per confermare, nonostante il fastidio alla spalla - causato da una caduta in allenamento con la moto da cross - la sua supremazia sul compagno di squadra, lo spagnolo Jorge Lorenzo, attuale leader della classifica iridata.

Le prove libere dovrebbero servire per finire la messa a punto della moto in vista del turno di prove ufficiali del pomeriggio, ma il livello era già molto elevato. Rossi a circa 15 minuti dalla fine del turno era terzo, davanti a tutti c'era Jorge Lorenzo. Rossi passa sul rettilineo, stacca forte, va verso la prima curva, sale sulla collina. Il suo compagno di squadra sembra migliorare il suo tempo e Valentino arriva dentro le due curve "Biondetti", via la prima, mentre nel cambio di direzione non si capisce bene cosa sia successo. Sullo schermo il blu e il giallo che fanno la livrea di Rossi si mischiano. Poi l'immagine che ogni motociclista non vorrebbe mai vedere. Valentino è a terra, si tiene la gamba destra. Da sotto il casco si vede la smorfia di dolore. Ecco cosa è successo: nel cambio di direzione, la moto di Vale si 'intraversa', perdendo aderenza sulla gomma posteriore. Inevitabilmente, la stessa gomma, con l'abbassarsi della velocità di rotazione, riacquista la presa sull'asfalto trasformandosi in una balestra per Rossi che viene proiettato in aria per cadere pesantemente sulla gamba destra. I soccorsi, tempestivi ed efficaci del circuito del Mugello, trasferiscono Vale nel centro medico della pista della Ferrari. Tra i medici che si precipitano da Rossi c'é Claudio Costa della Clinica Mobile e Claudio Macchiagodena, medico responsabile della Dorna. Le condizioni non sono buone, i due sanitari lo capiscono subito. Tra i primi a uscire dal centro medico c'é Katie Baines, addetta stampa del Team Yamaha che avverte i giornalisti della lesione di Valentino. Rossi ha una frattura esposta della tibia della gamba destra e come se non bastasse l'osso è uscito dalla gamba, fortunatamente senza ledere vasi sanguigni o nervi. Vale viene quindi sedato. Nel frattempo la notizia si sparge nell'autodromo e una folla di tifosi difficile da contenere, arriva al centro medico. Il dolore deve essere atroce per Rossi, che ha accanto a se Claudio Costa, vero angelo custode per i piloti della Motogp.

"La frattura è più seria di quello che ci aspettavamo - dice Costa - per il fatto di essere esposta e scomposta. Speriamo che Vale riesca a risorgere da questa frattura e dal dolore". Costa è visibilmente commosso e alla domanda riguardo al decorso clinico della guarigione, riusciva a dire: "Adesso non riesco a rispondere, non ce la faccio". E' Claudio Macchiagodena a ribadire: "Ci vorranno dalle 6 alle 8 settimane dipende da molti fattori".

BUZZI, SI PREVEDE UN RIPOSO DI 4-5 MESI - ''L'intervento a Valentino Rossi e' durato due ore e mezzo ed e' perfettamente riuscito. Si prevede un riposo di circa 4-5 mesi''. Lo ha detto il professor Roberto Buzzi, che ha operato Rossi.Dopo l'operazione e' stato spostato in terapia subintensiva dove e' tenuto costantemente sotto controllo e restera' ricoverato al Cto di Firenze per circa sette giorni, hanno detto Buzzi e il dottor Claudio Costa.

INTER, FORZA VALENTINO TORNERAI PIU' FORTE DI PRIMA - "L'Inter e tutti gli interisti abbracciano Valentino, convinti che - come sempre - tornerà più forte di prima!". Con queste parole, il club nerazzurro saluta e incoraggia, sul suo sito, Valentino Rossi, noto tifoso della 'Beneamata', infortunatosi durante le seconde prove libere del moto GP al Mugello riportando la frattura scomposta ed esposta di tibia e perone della gamba destra.

Fonte: ANSA


15/07/2010 16:47
 
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C'è anche l'ok dei medici
Il rientro di Rossi è ufficiale

Dopo le visite mediche in circuito, è certo che Valentino sarà in pista al Sachsenring, tornando alle corse dopo quattro gare di assenza. Alle 17 parlerà in conferenza stampa

SACHSENRING (Germania), 15 luglio 2010 - Adesso è ufficiale, Valentino Rossi sarà al via del GP di Germania della MotoGP al Sachsenring. Lo ha reso noto il team Fiat Yamaha. A sei settimane dall'incidente nelle seconde libere del GP d'Italia, al Mugello, in cui riportò la doppia frattura esposta di tibia e perone della gamba destra, il pesarese è stato visitato oggi dal capo dei medici del circuito tedesco, il dottor Huber Fischer, che lo ha trovato abbastanza in forma per gareggiare in questo week-end. Rossi sarà presente alla conferenza stampa ufficiale che si terrà oggi pomeriggio alle ore 17.

L'AVVICINAMENTO — Strepitoso il recupero fisico del pilota pesarese, che a 41 giorni dall'infortunio del Mugello, domani pomeriggio tornerà in sella a una MotoGP per una competizione ufficiale. Dopo l'ok di mercoledì, ricevuto dal professor Gian Nicola Lucidi, e il buon esito dell'ecografia di controllo, il fenomenale percorso riabilitativo si è completato con il placet dei medici del circuito tedesco. Valentino, quindi, dopo aver saltato quattro gare tornerà in sella, facendo seguito agli eccezionali test svolti nei giorni scorsi con la Yamaha Superbike; il primo, mercoledì 7 luglio, a Misano, per una mezzora, poi lunedì 12, a Brno, con tempi eccezionali. Adesso la lunga attesa è finita: il Dottore si è curato ed è pronto per tornare in pista a dare spettacolo.

Gasport

Fonte: gazzetta


12/11/2010 12:33
 
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Forumandiano..!!
siete rimasti un pò indietro, nel frattempo Jorge Lorenzo ha trionfato nel campionato del mondo 2010...
23/10/2011 13:44
 
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Ciao, SuperSic

Tragedia al primo giro del GP di Malesia. Il 24enne italiano cade e viene travolto. Inutili i soccorsi. Nel 2008 era stato Mondiale in 250


Immane tragedia al GP di Malesia. Marco Simoncelli è morto, travolto al secondo giro dalla moto di Edwards, dopo essere caduto da solo. Il pilota italiano, campione del mondo 250 nel 2008, aveva 24 anni. Simoncelli è scivolato in uscita di curva, restando attaccato alla moto, che ha piegato inspiegabilmente verso il centro pista: lì Marco è stato colpito dalla Yamaha di Edwards in una collisione che ha coinvolto anche Valentino Rossi. Il pilota statunitense e Sic sono caduti, mentre Rossi ha proseguito la marcia nell'erba restando in piedi. Le conseguenze peggiori, però le ha subite Marco, che nel fortissimo impatto ha perso il casco, rimanendo immobile riverso in pista. Scena raggelante. Immediati i soccorsi, gara cancellata. Ma nonostante il prodigarsi dei medici della Clinica Mobile, non c'è stato nulla da fare.

IL DRAMMA — Simoncelli è stato subito portato al centro medico della pista dove è arrivato in stato di arresto cardiocircolatorio, con lo staff medico che ha disperatamente cercato di salvarlo. Dinamica di incidente molto simila a quella di Misano, in Moto2, dell'anno scorso, con Alex De Angelis e Scott Redding, che falciarono, incolpevolmente, il povero Tomizawa già caduto, l’ultimo pilota morto in pista nel motomondiale, prima di questo maledetto GP di Malesia. Il padre di Marco Simoncelli ha chiesto che gli organi del figlio, deceduto nel secondo giro del Gp di Malesia a Sepang, fossero donati, ma non è stato possibile perché il pilota è arrivato al centro medico già in arresto cardiaco.

Gasport

Fonte: gazzetta


28/10/2011 22:57
 
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Non guardo mai le moto perchè non mi piacciono però sono vicina alla famiglia in questo momento di lutto.
Era un ragazzo giovane e aveva ancora tutta la vita davanti....





20/04/2012 22:52
 
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MOTO VINTA LA CONCORRENZA DI MERCEDES, LA SEDE RESTA A BORGO PANIGALE

Ducati addio, diventa tedesca
Audi compra per 860 milioni

Atteso il via libera dai consigli del gruppo Volkswagen


MILANO - Manca solo un passaggio, il via libera dei consigli, ma stavolta pare proprio che Ferdinand Piëch ce l'abbia fatta. Dopo un'attesa di sei anni, e sei mesi di trattative serrate, il patron della Volkswagen sta per portarsi a casa la Ducati. Ieri il gruppo di Wolfsburg ha trovato l'accordo con il fondo Investindustrial di Andrea Bonomi per acquisire il 100% dell'azienda di Borgo Panigale, che finirà sotto le insegne dell'Audi. L'accordo sarà illustrato oggi ai board della capogruppo e di Audi per l'approvazione e, se tutto andrà secondo programma, giovedì mattina Piëch potrà annunciare all'assemblea Volkswagen il debutto nelle due ruote, con uno dei marchi più prestigiosi del mondo.

Il magnate tedesco ha dovuto attendere sei anni per riuscire nell'impresa. Una Ducati era stata la sua prima moto e nel 2006, quando Texas Pacific Group decise di lasciare Borgo Panigale, il patron di Volkswagen si fece avanti ma venne battuto da Investindustrial. E quando a ottobre dell'anno scorso Bonomi ha deciso di uscire, Piëch si è rifatto vivo con una proposta, affidata alla Lazard a cui ha dato mandato per trattare con Investindustrial.

Insomma, era destino che le rosse finissero alla Audi. Il cui nome, ironia dell'enigmistica, è quasi l'anagramma di Ducati. In realtà il patron di Investindustrial in principio si era messo in cerca non di un compratore ma di un partner a cui cedere il controllo e con cui proseguire lo sviluppo del marchio. Ma Audi ha puntato dritto al 100% riuscendo a ottenere da Bonomi un'esclusiva per trattare l'acquisto delle rosse di Borgo Panigale. E così ha tagliato fuori la concorrenza. In particolare quella di casa. La Mercedes, che con Ducati ha già un accordo di marketing, per esempio, ha cercato di entrare in partita. Ma alla fine Audi l'ha spuntata offrendo secondo indiscrezioni 860 milioni di euro per il 100% del marchio, inclusi i debiti pari a circa 200 milioni di euro.

Il closing dovrebbe essere annunciato oggi pomeriggio a Monaco subito dopo la riunione del board Volkswagen che ratificherà l'accordo. Piëch ha già le idee chiare su cosa fare con le rosse. Il marchio, come già accaduto con Lamborghini e Bugatti oggi controllati da Volkswagen, resterà indipendente e Audi contribuirà allo sviluppo non solo attraverso gli investimenti ma anche fornendo tecnologia. Il precedente delle due case automobilistiche italiane sarebbe stato fondamentale per rassicurare i sindacati, che nelle scorse settimane avrebbero avuto anche con i colleghi della Ig Metall, il sindacato dei metalmeccanici tedeschi, per avere rassicurazioni sulle intenzioni di Piëch. Il quale ha intenzione di mantenere la base operativa e produttiva a Borgo Panigale, nella vecchia fabbrica che non sarà quindi più dismessa, come nei programmi della casa che sull'area aveva intenzione di fare sviluppo immobiliare. I tedeschi vorrebbero realizzare anche un museo Ducati.
Federico De Rosa

Fonte: CorrieredellaSera


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