Sesto e nono tempo rispettivamente per Regis Laconi e Makoto Tamada, ieri, giovedì 13 Marzo, sul circuito Ricardo Tormo di Valencia.

I due piloti del team Kawasaki PSG-1 Corse sono scesi in pista dimostrando lo stesso carattere competitivo delle proprie ZX-10R. Ottime quindi, le prospettive in previsione di gara per il team verde che utilizzerà questi 2 giorni di test ufficiali FG Sport per perfezionare il proprio lavoro di sviluppo ed affrontare al meglio il prossimo round che si disputerà sullo stesso circuito spagnolo il 6 Aprile.

REGIS LACONI: "Posso dichiararmi soddisfatto. Oggi abbiamo svolto un notevole lavoro che ci ha portato ad ottenere buoni risultati al termine della giornata. Ci stiamo impegnando con la massima concentrazione per risolvere i problemi di chattering attraverso nuove regolazioni, tarature ed assetti sulla ciclistica e sembra che i risultati siano già tangibili".

MAKOTO TAMADA: "Sicuramente stiamo procedendo bene, e il mio feeling con la ZX-10R sta crescendo. Stiamo portando avanti soprattutto il lavoro sulla ciclistica ma siamo riusciti ad apprezzare anche un buon miglioramento nell' elettronica. Abbiamo ancora la giornata di domani per prepararci al primo round europeo e credo che raggiungeremo un buon risultato".

Eurosport

La trasferta in Qatar, nella prima gara della nuova stagione del motomondiale, non ha sorriso a Valentino Rossi. Fuori dal podio, lontano dai primi. E con un problema già da risolvere, quello delle gomme, perché le Bridgestone sulla sua Yamaha non hanno fatto faville, e invece hanno consentito alla Ducati di Casey Stoner di vincere il GP d'esordio; oltretutto, le rivali Michelin sulle ruote della casa nipponica hanno prodotto risultati certamente più lusinghieri.

Ne sanno qualcosa Jorge Lorenzo, James Toseland e Colin Edwards, dominatori delle prove ufficiali e capace di regalare alla Yamaha una tripletta che latitava dal Sachsenring del 2002, lo ha ribadito in gara soprattutto il mallorchino Lorenzo, secondo al traguardo alle spalle di Stoner, nonostante fosse al debutto nella classe regina. E anche un altro debuttante, il forlivese Andrea Dovizioso, è riuscito a tenere testa a Rossi, soffiandogli poi il quarto posto in un vivace finale.

La Ducati è una piacevole conferma, i nuovi arrivati un pericolo in più. "A loro preferisco non pensare - ha detto Valentino - perché prima dobbiamo pensare a mettere bene a punto la ciclistica della Yamaha e far lavorare bene le gomme Bridgestone. Soprattutto quella posteriore, che necessiterebbe di maggior carico". Per la prima volta non è partito in campionato coi galloni di favorito di lusso cuciti sul petto ma Rossi deve una volta ancora correre ai ripari. Ripartire da zero o quasi.

Perché se è vero che la Yamaha quest'anno ha esordito con un motore che sul dritto perde solo sette chilometri da quello Ducati, la Honda di Dovizioso ne pagava ben quindici in termini di velocità di punta eppure la classifica dei giri più veloci in gara ha visto al comando Stoner con la Ducati, seguito da Lorenzo con la Yamaha-Michelin e Dovizioso con la Honda, anche lei gommata dai francesi. Solo quarto Rossi, come in gara. Con un tempo secco sul giro di 540 millesimi superiore al giro record fatto segnare dal canguro della Ducati. Che, ora sempre meno, non sarà l'unico e il più pericoloso rivale da battere. Tempo per fare test privati non c'é, la speranza è che davvero il tracciato di Losail non strizzi l'occhio al tavulliese e che, quindi, già a Jerez de la Frontera, nel Gp di Spagna a fine mese, Valentino riesca a ritrovare messa a punto e vittoria.

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Pochi giorni dopo il Gran Premio del Qatar che ha inaugurato la stagione 2008, Casey Stoner e Marco Melandri hanno partecipato a Jerez de la Frontiera al lancio internazionale della nuova Bridgestone Battlax BT-016, una gomma di nuova generazione sviluppata con tecnologie derivate direttamente dall'esperienza in MotoGP e mirate ad offrire un alto livello di grip, ottime prestazioni in frenata, in percorrenza di curva ed in accelerazione.

Stoner, reduce dallo splendido successo sotto i riflettori di Losail, ed il compagno di squadra Marco Melandri hanno provato la nuova copertura della Casa giapponese divertendosi a girare sulla pista andalusa di Jerez de la Frontiera con due fiammanti Ducati 848, insieme all'ex pilota MotoGP Jeremy McWilliams.

Entrambi si sono detti impressionati dalle prestazioni della 848 e della nuova BT-016 hypersport.

"Guidare così, con Marco e Jeremy, per una volta senza la pressione del cronometro, è stato un divertimento puro", ha detto il Campione del Mondo. "La gomma mi ha fatto subito un'ottima impressione così come la 848 che mi ha colpito per la maneggevolezza la potenza, e l'ottima stabilità in frenata. E' stato un modo piacevole di scaricare l'adrenalina della gara e di rilassarmi facendo una delle cose che amo di più al mondo. Bridgestone ha giocato un ruolo importante nella mia carriera in MotoGP, sono stati fantastici con me fin da quando abbiamo cominciato a collaborare, quando non avevo ancora vinto una gara: hanno sempre ascoltato con grande attenzione le mie sensazioni, lavorando con grandissimo impegno. Per me è stato quindi un piacere partecipare a questo evento".

"Mi sono divertito sul serio" gli ha fatto eco Marco Melandri. "Sono uscito per fare cinque giri e non sono più sceso dalla mia 848. Dopo due ore mi hanno dovuto fermare o avrei perso l'aereo! Ottimo il grip offerto dalla gomma, fantastica la moto in tutti i suoi aspetti. L'anteriore preciso nei cambi di direzione, il motore potente, il retrotreno divertente da far scivolare in ingresso di curva. Davvero un'esperienza rilassante e piacevole. Adesso qualche giorno di riposo e poi, Il GP di Jerez. Non vedo l'ora di tornare in pista, e di ricominciare a lavorare con la mia squadra per riuscire a sfruttare tutto il potenziale della mia GP8".

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Dopo il bel debutto della stagione 2008 in notturna in Qatar, dove la pista di Losail è stata teatro di una gara avvincente, vinta con autorità da Casey Stoner, la MotoGP torna in Europa per uno dei suoi appuntamenti più classici, il GP di Spagna di Jerez de la Frontera.

Anche se nei test ufficiali di febbraio era stato il più rapido nel turno cronometrato sul bagnato, e aveva poi dimostrato un ottimo ritmo anche sull'asciutto, il campione del mondo è consapevole che il circuito andaluso è uno dei pochi, quattro in tutto, dove l'anno scorso non è salito sul podio.

Come sempre però Stoner non si fa condizionare più di tanto dai risultati precedenti, buoni o meno che siano stati, ed è pronto a lavorare al cento per cento con la sua squadra per ottenere comunque il miglior risultato possibile.

Lo stesso spirito anima il suo compagno di squadra che nella seconda parte della gara in Qatar ha ritrovato un buon feeling con la sua GP8 ed un buon ritmo sul giro, ed è quindi determinato a migliorare nel prossimo Gran Premio.

Una decina di giorni fa Casey Stoner e Marco Melandri hanno partecipato a Jerez de la Frontiera al lancio internazionale delle nuove Bridgestone Battlax BT-016, che equipaggiavano le loro Ducati 848.

CASEY STONER, Ducati Marlboro Team

"Si può dire che quella di Jerez dell'anno scorso non sia stata una delle nostre gare migliori, però i test invernali sono andati bene e con i miglioramenti che abbiamo fatto in generale rispetto alla scorsa stagione penso che il prossimo fine settimana potremmo essere più competitivi. E' vero che il tracciato di Jerez a volte non ci ha favorito però, in fondo, abbiamo sempre ottenuto risultati discreti."

"Abbiamo lavorato bene anche con i tecnici della Bridgestone, provando molti tipi di gomme, quindi dovremmo essere in grado di trovare una buona soluzione per la gara. Ci sono parecchi piloti che al momento vanno forte, compresi i rookies, quindi, tra loro che vorranno ripetersi e quelli che corrono in casa, saranno tutti ultramotivati. Noi dobbiamo solo cercare di fare bene il nostro lavoro e poi provare ad ottenere il miglior risultato possibile".

MARCO MELANDRI, Ducati Marlboro Team

"Jerez è una delle piste dove abbiamo provato di più durante l'inverno e dove abbiamo potuto sperimentare molte soluzioni diverse di set up. Per quanto ci riguarda è sicuramente un tracciato abbastanza impegnativo ma a parte questo, credo che per me la prima gara sia stata molto importante per capire determinate cose, più di quanto non sia avvenuto durante i test. Ho sicuramente bisogno di scegliere una direzione nelle prove e seguirla senza fare troppe modifiche in modo da essere pronto al momento di montare le gomme da qualifica."

"Partire più avanti ti permette di essere più veloce fin dai primi giri, cosa che non è avvenuta in Qatar. Però nonostante la prima gara non sia stata certo sul livello che vorremmo, ci ha dato anche delle risposte positive, specie nella seconda parte, quindi dobbiamo lavorare perchè migliorare si può e si deve".
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Costruita nel 1986, Jerez ha ospitato il suo primo Gran Premio l'anno seguente ed ha fatto parte del calendario iridato fin da allora. Si tratta di un Gran Premio apprezzato dalla maggior parte dei piloti sia per il calore del pubblico spagnolo sia per la pista in se stessa che premia il talento di guida.

Molte delle sue 13 curve infatti fluiscono una nell'altra, favorendo una guida pulita e fluida e le prestazioni generalmente equilibrate della moto. Il carattere del tracciato richiede inoltre un buon grip sull'anteriore anche se poi le molte curve lente impongono ai piloti di poter controllare lo slittamento della ruota in accelerazione in uscita di curva. Sei anni fa la pista è stata asfaltata a nuovo e le infrastrutture sono state completamente rifatte.

LIVIO SUPPO, Direttore del Progetto MotoGP

"Lo scorso anno Jerez fu una delle gare più difficili per Casey, ma sia nei test a novembre sia in quelli a febbraio è riuscito a migliorare molto le sue prestazioni, risultando in entrambe le prove molto veloce. Il suo stato di forma è incredibile come ha ampiamente dimostrato nel primo GP in Qatar. La confidenza con moto e gomme è di sicuro molto più alta rispetto ad un anno fa, quindi penso che anche a Jerez riuscirà ad essere fra i protagonisti."

"Ci aspettiamo anche una prestazione migliore da parte di Marco, che crediamo abbia imparato molto nella prima gara. Il suo talento non si mette in dubbio, solo 3 gare fa, nel penultimo GP del 2007 a Sepang, fece una gara strepitosa, terminando secondo dietro a Casey: adesso, dopo che il feeling con la sua Desmosedici è cresciuto molto durante la gara in Qatar, sono certo che i risultati arriveranno anche per lui".

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In Spagna questa sera dalle 21 girerà nelle varie emittenti nazionali un nuovo, interessante spot pubblicitario. Prodotto dalla Repsol, in 30 secondi si vedrà l'evoluzione di un pilota particolare, il più rappresentativo per il colosso petrolifero iberico: Daniel Pedrosa, ovviamente. In mezzo minuto saranno evidenziati i successi di Repsol nelle competizioni a due ruote, con 29 titoli conquistati da Angel Nieto a Daniel Pedrosa passando per Mick Doohan, Alex Criville e Nicky Hayden.

Girato nel nuovissimo tracciato di Alcarrás in Spagna, oltre a Daniel Pedrosa ha preso parte allo spot anche Alex Criville, mentre altre "controfigure" sono saliti in sella alle varie NSR e RC211V che hanno mostrato al mondo il marchio Repsol in questi anni.

Lo spot ha come colonna sonora "Call to arms", che ha contraddistinto il film "Glory". Non è la prima volta che Repsol realizza un messaggio pubblicitario usufruendo dell'immagine di Pedrosa: sin dal 2006 il pilota catalano è protagonista di questi spot che hanno fatto il giro della penisola iberica.

Domenica si riaccende il Motomondiale, e, dopo la parentesi al buio in Qatar, i bolidi alle due ruote tornano in Europa, in Spagna, sul circuito di Jerez. Dopo l'anonimo debutto stagionale, Valentino Rossi cerca il pronto riscatto su una pista da sempre una delle preferite proprio dal Dottore.

"In Qatar non è andata come speravo, adesso andiamo a Jerez. Lì ho disputato gare fantastiche - spiega Rossi - Abbiamo svolto alcuni test a febbraio, mi sono divertito molto. Ora, quindi, sono ansioso di scendere in pista. È un tracciato sul quale è splendido guidare, è tecnico e si adatta alla nostra moto".

Jerez è una pista tradizionalmente favorevole al campione di Tavullia, a cominciare dal 2007 quando Rossi conquistò il gradino più alto del podio. "Ho disputato grandi gare in passato, compresa quella che ho vinto nel 2007. Correre lì è sempre un divertimento. In Qatar mi sono divertito a correre di sera, ma sarà piacevole tornare ad un calendario normale. A Jerez ho sempre avuto l'impressione di correre a casa mia e, particolare fondamentale, c'è un'atmosfera fantastica. I tifosi arrivano da tutta la Spagna, è un'enorme festa" - aggiunge il Dottore.

L'esperienza Qatar, però, non è del tutto da cancellare, come spiega lo stesso campione della Yamaha: "In Qatar abbiamo comunque raccolto elementi positivi. Abbiamo visto quanto siano competitive la moto e le gomme Bridgestone, questo è molto stimolante in vista del prosieguo della stagione".

Domenica si potrà capire se Rossi sarà capace di dimenticare il buio del Qatar e riaccendere la luce sul Mondiale.

Alessandro Brunetti / Eurosport

Il quarto posto davanti a Valentino Rossi in Qatar ha entusiasmato gli appassionati italiani di motociclismo. Forse il `Dottore` non e` piu` il solo pilota nostrano su cui puntare per sperare in nuovi trionfi nell`elite delle due ruote, la MotoGP che due settimane fa a Losail ha dato il via sotto i riflettori alla stagione 2008. Meglio di Valentino, nel primo appuntamento stagionale, ha fatto il 22enne `rookie` del team JiR Scot Honda, il forlivese Andrea Dovizioso.

Che ora scende in pista a Jerez de la Frontera per centrare il primo podio della carriera nella classe regina. Una pista che `Dovi` non ama, `ma con la MotoGP mi sono trovato molto bene e nei test ho girato costantemente su un buon passo - sottolinea - Sono convinto che potremmo fare bene, e dopo la prima gara in Qatar ho imparato molte cose, perche` c’e` stato il vero confronto diretto in pista. Sara` sicuramente un weekend tosto` . Una certezza, `perche` i miei avversari cercheranno di dare il massimo` , assicura Dovizioso. Ovvio che Rossi e gli altri italiani non vorranno farsi soffiare la ribalta da un pilota senza dubbio competitivo, ma comunque debuttante. Del resto Valentino ha gia` i suoi problemi in casa Yamaha con il terribile Jorge Lorenzo, che sembra gia` il piu` veloce del lotto, subito dietro all`iridato Stoner con la Ducati.

E allora avanti con la linea verde nella classe regina, che riaccende i motori venerdi` in Andalusia. `Considerate le caratteristiche del circuito, ho a disposizione un ottimo pacchetto tecnico - promette Dovizioso - Nelle prove dovremo mettere a punto la fase di frenata e l’erogazione ai bassi regimi` . C`e` da lavorare per poter essere ancora la` davanti. Magari addirittura sul podio questa volta, come spera il direttore del team privato JiR Scot-Honda, Gianluca Montiron: `Le caratteristiche tecniche delle nostre moto ben si adattano al tracciato, come dimostrato nei test precampionato. Dopo la prima gara siamo motivati a migliorare le nostre performance per ambire alla zona podio. Ma anche gli avversari lo saranno` .

Eurosport

Quando il 4 maggio 1997 Valentino Rossi conquistava per la prima volta la gara di Jerez, Jorge Lorenzo compiva 10 anni. Una singolare coincidenza lega i destini del sette volte campione del mondo e del giovane pilota spagnolo che sta insidiando il suo `regno` in casa Yamaha. Quel giorno di quasi 11 anni fa un campione in erba vinceva la sua terza gara nella classe 125cc, mentre un ragazzino appassionato di motociclismo spegneva la sua decima candelina assistendo ammirato alle gesta dei campioni di cui lui stesso, un giorno, avrebbe voluto fare parte.

Domenica sul circuito di Jerez de la Frontera, Andalusia, il cerchio si chiude mettendo (per la seconda volta nel 2008) uno di fianco all`altro in pista Valentino Rossi e Jorge Lorenzo. Compagni di squadra nel team ufficiale Yamaha, ma gia` nettamente contrapposti all`interno del box stesso: stessi colori, ma due squadre completamente separate e una scelta di gomma antitetica, Bridgestone contro Michelin. Una rivalita` che si e` accesa fin da subito nella MotoGP del 2008: a opporsi a Valentino quest`anno non ci sono soltanto la Ducati di Casey Stoner e la Honda di Dani Pedrosa, ma anche la M1 di `Giorgio` Lorenzo.

In Spagna se lo tengono stretto, e fanno bene. Perche` il campione maiorchino, iridato da due anni nella 250cc, ha fatto il grande salto e promette faville. Si e` visto in Qatar: secondo dietro al campione Stoner. E Valentino? Quinto e preoccupato, anche se all`apparenza sereno. Perche` si fa presto a sovvertire le gerarchie in un ambiente come il Motomondiale, basta vincere. Domenica a Jerez Valentino e Jorge saranno chiamati a confermare i successi ottenuti nel 2007 (in MotoGP Rossi, in 250 Lorenzo): soltanto uno potra` continuare a sorridere in Andalusia, avversari permettendo. Su un circuito che entrambi amano alla follia. Vale ci ha vinto sette volte in carriera (cinque nella classe regina), il maiorchino lo ha fatto per due anni di fila nella quarto di litro. `A chi ruberei la vittoria nell`ultima curva? A Valentino, perche` lui tra tutti e` quello piu` titolato` , ha dichiarato ai media spagnoli `Porfuera`, come viene soprannominato per i suoi sorpassi a esterno curva.

`Di fronte a noi c`e` un grande lavoro da fare, su una pista bellissima da guidare. La nostra moto e le gomme sono competitive, non vedo l`ora di gareggiare` : Rossi la butta sul lavoro, lasciando da parte i duelli, veri o presunti. Ma qualcosa c`e`, lo suggeriscono le rivalita` che Valentino ebbe in passato (da Biaggi a Gibernau). Vedremo se in quella che Jorge considera la sua casa, la prima originale `Lorenzo`s Land` , il Dottore sapra` tenere a bada l`emergente compagno-rivale. Una sfida nella sfida: perche` Valentino quest`anno deve battere Lorenzo, prima di poter sfidare Stoner.

Eurosport

Dove eravamo rimasti? Al dominio di Casey Stoner, alle belle sorprese di Lorenzo e Dovizioso, alle vecchie e nuove difficoltà di Rossi. Ad Jerez questo week-end tornerà la MotoGp dopo tre settimane dalla prima notturna del Qatar e le tematiche, almeno in apparenza, non si discostano troppo da quelle già ampiamente analizzate nel 2007.

Va subito detto che quanto visto in Qatar, probabilmente non si rivedrà più nel corso di questa stagione, la prova nella notte del deserto portava con sé delle condizioni climatiche uniche, che difficilmente ritroveremo e dunque per tutti, in Spagna sarà un nuovo, secondo debutto.

Con la prima gara europea avremo l'opportunità di verificare i reali valori in campo con la consapevolezza che l'uomo da battere sarà sempre lui: Casey Stoner, il campione del mondo, il giovane australiano capace di mettere in crisi su tutti i fronti Valentino Rossi, l'unico capace di usufruire al meglio del pacchetto Ducati-Bridgestone. Sarà sempre Stoner dunque il pilota da battere, già in testa alla classifica grazie al successo di Losail, la sua intenzione sarà quella di fendere l'equilibrio stagionale, vincendo ancora.

Ad Jerez non sarà semplice, perché tradizionalmente il tracciato Andaluso non è favorevole alle Bridgestone e se nel 2006 la Ducati vinse con Loris Capirossi, lo scorso anno Stoner chiuse in quinta posizione ottenendo il secondo peggior piazzamento stagionale.

Potrà dunque provarci Rossi? L'italiano calza Bridgestone come Stoner, dunque per fare la differenza dovrà puntare, oltre che sul talento, su una ciclistica vincente ed un motore, che comunque già in Qatar aveva mostrato notevoli progressi in quanto a velocità pura.

Le difficoltà per Valentino stanno ovviamente nell'impossibilità di scambiare dati con gli altri uomini della Yamaha, che lavorano con Michelin e dunque Rossi è costretto a lavorare da solo anche se la casa dei tre diapason si è resa molto disponibile nel preferire test rivolti alla moto con gomme nipponiche rispetto alle altre.

A fermare Stoner potrebbe provarci Lorenzo, quanto visto nel corso della prima prova è incoraggiante, lo spagnolo ha determinazione da vendere e in cuor suo vi è la volontà di riuscire a battere in poco tempo l'australiano, anche e soprattutto per dimostrare di essere riuscito ad arrivare là dove Rossi non era ancora giunto.

Poi c'è Pedrosa, lo spagnolo sta vivendo un periodo particolare: nelle classi inferiori era lui il pilota di riferimento, colui in grado di chiudere sempre davanti a Stoner, Lorenzo e Dovizioso. Ora in MotoGp i rivali sono cresciuti, mentre lui deve ancora dimostrare molto. Jerez è una pista che apprezza, servirebbe una vittoria per zittire la critica, mano destra permettendo, Honda permettendo.

La Redazione / Eurosport

Il primo avversario da battere in questo 2008? Jorge Lorenzo. Parola di Valentino Rossi, che in un`intervista allo spagnolo `Solo Moto` ha ammesso il dualismo con il giovane compagno di squadra in casa Yamaha. `Per il momento e` cosi`. Lorenzo e` il mio compagno e corre con la mia stessa moto. Di fatto e` lui il mio primo rivale` , ha detto il pilota di Tavullia. Poi, se e quando Valentino riuscira` a mettere le cose in chiaro con il `rookie` maiorchino, in ottica campionato `sara` piu` pericoloso Dani Pedrosa` , oltre ovviamente a Casey Stoner.

Di fronte alla nuova `generazione di fenomeni` della MotoGP il Dottore sembra faticare. Ormai sono cinque gare che Valentino non vince piu`, esattamente dal GP del Portogallo del 16 settembre 2007. Se questa striscia negativa dovesse prolungarsi al termine della gara di domenica a Jerez si tratterebbe della serie piu` lunga in insuccessi da quando Rossi conquisto` il primo trionfo nella classe regina, a Donington nel 2000. Forse il marchigiano, a 29 anni suonati, e` troppo vecchio per competere con i ragazzini terribili della classe regina? `Molti non vedono l`ora che io invecchi - ammette Vale - Ma dovranno aspettare ancora qualche anno. Perche` secondo me io sono ancora un pilota molto veloce` .

Restiamo in attesa di una conferma, che Rossi auspica arrivi gia` questa domenica in terra spagnola. Proprio nel regno di Lorenzo e Pedrosa, amati almeno quanto il Dottore a Jerez. Potrebbe essere il trampolino di lancio per tornare a dominare la MotoGP come Valentino faceva fino a due anni fa. Altrimenti il futuro potrebbe portarlo altrove... `Vincere quest`anno e` molto, molto importante, anche se sara` difficile. Ho avversari molto forti e agguerriti` . Quindi l`appello a Yamaha e Bridgestone, partner tecnici del cinque volte iridato: `L`importante e` avere la possibilita` di provarci, essere messo nelle condizioni di poter vincere. Poi vedremo come andra` a finire` .

Eurosport

Non piove ma non fa certo caldissimo (siamo sui venti gradi) a Jerez, dove le MotoGP sono finalmente scese in pista dopo quasi un mese dalla prima gara. E a guidare la classifica di queste prime libere è un insospettabile Edwards, che però non tira una vera e propria zampata, visto che per trovare qualcuno che prenda più di un secondo bisogna scendere fino a Capirossi, dodicesimo.

Dietro di lui, Stoner, Rossi, Hayden, Lorenzo, Dovizioso e Pedrosa, giusto per far capire che i valori visti a Losail non erano frutto di un fuoco di paglia. Certo, possiamo giocare a trova l’intruso e notare l’americano in quarta posizione, ma date le prestazioni nei test precampionato possiamo tranquillamente pensare che la vera sorpresa sia stata la gara in mezzo al deserto. E’ presto per voler parlare di gomme e moto, ma finora la situazione sembra ben equilibrata, e ci sono le premesse per vedere una gara come quella in notturna di un mese fa. Ci piacerebbe solo che l’incertezza durasse un po’ più a lungo, per dire così…

I distacchi sono contenuti per tutti, quindi le posizioni di De angelis e Melandri non destano particolari preoccupazioni, ma è anche vero che – soprattutto dietro al secondo – ci sono piloti che non dovrebbero insidiarlo a poco più di un secondo.



I tempi:

1
5
EDWARDS
YAMAHA TECH 3
1'40"714


2
1
STONER
DUCATI
1'40"828
+ 0'00"114

3
46
ROSSI
YAMAHA FIAT
1'40"918
+ 0'00"204

4
69
HAYDEN
HONDA REPSOL
1'41"182
+ 0'00"468

5
48
LORENZO
YAMAHA FIAT
1'41"371
+ 0'00"657

6
4
DOVIZIOSO
HONDA JiR
1'41"378
+ 0'00"664

7
2
PEDROSA
HONDA REPSOL
1'41"419
+ 0'00"705

8
7
VERMEULEN
SUZUKI
1'41"443
+ 0'00"729

9
15
DE ANGELIS
HONDA GRESINI
1'41"579
+ 0'00"865

10
56
NAKANO
HONDA GRESINI
1'41"599
+ 0'00"885

11
52
TOSELAND
YAMAHA TECH 3
1'41"607
+ 0'00"893

12
65
CAPIROSSI
SUZUKI
1'41"746
+ 0'01"032

13
21
HOPKINS
KAWASAKI
1'41"944
+ 0'01"230

14
33
MELANDRI
DUCATI
1'41"980
+ 0'01"266

15
13
WEST
KAWASAKI
1'42"300
+ 0'01"586

16
14
DE PUNIET
HONDA LCR
1'42"454
+ 0'01"740

17
50
GUINTOLI
DUCATI ALICE
1'42"868
+ 0'02"154

18
24
ELIAS
DUCATI ALICE
1'43"206
+ 0'02"492

Capolavoro di Simone Corsi. Il 20enne romano dell'Aprilia trionfa nel Gran Premio di Spagna classe 125 davanti al compagno di squadra spagnolo Nicolas Terol e all'inglesino Bradley Smith, partito dalla pole position. Corsi, quinto in griglia, è salito subito al terzo posto alle spalle di Terol e Smith, li ha scavalcati e poi, più o meno a metà gara, ha accelerato tirandosi dietro Terol per poi staccarlo negli ultimi giri.

Prima vittoria stagionale per il romano e seconda in carriera dopo il Gran Premio di Turchia del 2007, Corsi passa in testa alla classifica dell'ottavo di litro con 34 punti, cinque di vantaggio sul tedesco Stefan Bradl che ha perso il duello per il gradino più basso del podio all'ultimo giro con Smith, e otto su Terol. Sono caduti i due spagnoli Sergio Gadea e Joan Olive che erano arrivati primo e secondo a Losail, in Qatar. Fuori gara anche il campione del mondo Gabor Talmacsi, fermato al 4° giro dalla rottura dell'albero motore.

Max Valle / Eurosport

Come buttare via una gara dominata dall'inizio alla fine. Alvaro Bautista, partito dalla pole position, e Marco Simoncelli, salutano la compagnia dopo pochissimi giri e cominciano un fantastico duello che dura fino all'inizio dell'ultimo giro, quando Simoncelli, troppo vicino a Bautista, lo tampona, probabilmente per un problema meccanico allo spagnolo, i due cadono e finiscono nella sabbia. La vittoria va così al finlandese della KTM Mika Kallio che era staccato di oltre dieci secondi dal duo di testa ma che alla fine si è ritrovato il successo servito su un piatto d'argento.

Ancora più incredibile il secondo posto di Mattia Pasini che partito decimo in griglia è risalito fino al quinto posto all'ultimo giro ma il doppio ritiro di Bautista e Simoncelli lo ha proiettato sul podio e sul rettilineo finale ha addirittura beffato il giapponese Yuki Takahashi finendo alle spalle di Kallio. Pasini, vincitore a Losail, mantiene con 45 punti la vetta della classifica della quarto di litro con quattro punti di vantaggio su Kallio e 14 su Hector Barbera, oggi quinto alle spalle dell'altro giapponese Hiroshi Aoyama.

Max Valle / Eurosport

Vince lo spagnolo che non ti aspetti, Daniel Pedrosa. Dopo un weekend dominato in lungo e in largo da Jorge Lorenzo è l'idolo locale della Honda a trionfare sul circuito di Jerez de la Frontera. Partito subito in testa fin dai primi metri, Pedrosa ha gradualmente aumentato il vantaggio giro dopo giro e dopo essersi quasi sdraiato a cinque tornate dal termine ha amministrato il vantaggio sugli inseguitori, per Dani è la quinta vittoria in carriera in MotoGP.

Secondo posto e centesimo podio nella classe regina per Valentino Rossi che ci ha messo pochissimi giri ad arrivare alle spalle di Pedrosa ma non ha mai avuto la possibilità di insidiarlo. Rossi si è preso però la soddisfazione di precedere il suo rampante compagno di squadra Lorenzo e Nicky Hayden, l'altro portacolori della Honda.

Alle spalle di questi piloti grande battaglia e quinto posto finale in volata per la Suzuki di Loris Capirossi che ha preceduto James Toseland, John Hopkins e Andrea Dovizioso, ottavo dopo essere partito ultimo e dopo che era anche arrivato a essere quinto.

Giornata disastrosa per la Ducati, in particolare per Casey Stoner, finito per ben tre volte nella sabbia e undicesimo alla fine davanti al compagno di squadra Marco Melandri. In classifica mondiale Pedrosa balza in testa con 41 punti davanti a Lorenzo che ne ha 36, Rossi con 31 e Stoner con 30.

Max Valle / Eurosport