ANSA) - ROMA, 13 APR - 'Mi sono dovuto solo difendere, il terzo posto non e' male'. Valentino Rossi si accontenta del secondo podio consecutivo. A Jerez era stato secondo, ma il passo indietro non lo turba: 'Qui e' andata come in Qatar (6/o senza ambizioni, ndr), ma almeno sono salito sul podio.

Non possiamo far altro che aspettare piste piu' adatte a noi'. Da Lorenzo ha subito un sorpasso arrembante, del quale lo spagnolo si scusa: 'Ho fatto una manovra rischiosa, ma era l'unico modo per andarsene'

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E’ stata una questione di talento e chilometri orari la classe 250 oggi all’Estoril. Parte Alvaro Bautista e visto che a Jerez la bagarre finale non gli aveva certo portato fortuna: lo spagnolo accende così i post bruciatori e saluta la compagnia per involarsi in solitaria fino al traguardo, senza dimenticarsi di far segnare all’ottavo passagio anche il giro più veloce con 1′41.425.

Dietro Simoncelli guida e convince, con la sua Aprilia clienti che sul dritto fa quel che può e nelle curve si muove ma gira veloce: la sua è stata più una gara di concentrazione, pensando a quelli dietro. Che erano tanti ed agguerriti, a cominciare da Mika Kallio che a metà gara capisce da soli si sta meglio e saluta il gruppetto che si giocava il terzo posto - ovvero Pasini, Luthi, Aoyama e Takahashi.

E Kallio ci prova ad andare a conquistarsi la seconda posizione, ma nonostante un arrivo al photofinish con un colpo di reni Marco Simoncelli frena, letteralmente, il pilota della KTM e lo lascia al terzo posto finale.
La quarta posizione è di Luthi, che quando inizia a sentire l’odore della banidera a scacchi trova la forza di mangiarsi in un boccone Pasini ed Aoyama. Ai quali non resta che lottare tra di loro ed a farne le spese è proprio il nostro Mattia Pasini: il giapponese ci prova ed entra in staccata seppure un poco lungo, Mattia non ne ha più e prova a chiudere, risultato il contatto è inevitabile.

Ed è Pasini ad averne la peggio: l’italiano si trova per terra, prova a ripartire ma dopo due curve è senza freni a quella successiva: brivido, si lancia per terra e con un gran capitombolo finisce la sua gara. Fortunatamente senza danni. Così dietro ad Aoyama, quinto, si ritrova Takahashi sesto, seguito da Simon, Barbera, Faubel e Pesek a chiudere la top ten.

Fuori anche Locatelli- probabilmente a causa di un grippaggio - e 17esima posizione per Manuel Poggiali, ultimo dei non doppiati. Segue l’ordine di arrivo completo della gara, e intanto iniziano a scaldarsi i motori delle MotoGP con la solita incognita del tempo.

Pioverà? Non si sa, di sicuro c’è chi come Casey Stoner lo spera.

Motomondiale 250cc - Estoril - Race

1 Alvaro BAUTISTA SPA Mapfre Aspar Team APRILIA 44′34.257
2 Marco SIMONCELLI ITA Metis Gilera GILERA 7.050
3 Mika KALLIO FIN Red Bull KTM 250 KTM 7.063
4 Thomas LUTHI SWI Emmi - Caffe Latte APRILIA 12.998
5 Hiroshi AOYAMA JPN Red Bull KTM 250 KTM 14.666
6 Yuki TAKAHASHI JPN JiR Team Scot 250 HONDA 18.498
7 Julian SIMON SPA Repsol KTM 250cc KTM 26.812
8 Hector BARBERA SPA Team Toth Aprilia APRILIA 28.012
9 Hector FAUBEL SPA Mapfre Aspar Team APRILIA 28.288
10 Lukas PESEK CZE Auto Kelly - CP APRILIA 36.966
11 Aleix ESPARGARO SPA Lotus Aprilia APRILIA 38.296
12 Alex BALDOLINI ITA Matteoni Racing APRILIA 52.070
13 Ratthapark WILAIROT THA Thai Honda PTT SAG HONDA 1′13.303
14 Federico SANDI ITA Zongshen Team of China APRILIA 1′17.592
15 Eugene LAVERTY IRL Blusens Aprilia APRILIA 1′21.363
16 ABRAHAM CZE Cardion AB Motoracing APRILIA 1′26.355
17 POGGIALI RSM Campetella Racing GILERA 1′27.438
18 TOTH HUN Team Toth Aprilia APRILIA 1 lap
19 Tata PRADITA INA Yamaha Pertamina Indonesia YAMAHA 1 lap
Non Classificati
15 Roberto LOCATELLI ITA Metis Gilera GILERA 3 laps
75 Mattia PASINI ITA Polaris World APRILIA 6 laps
7 Russel GOMEZ SPA Blusens Aprilia APRILIA 15 laps
32 Fabrizio LAI ITA Campetella Racing GILERA 22 laps
6 Alex DEBON SPA Lotus Aprilia APRILIA 23 laps
89 Ho Wan CHOW CHN Zongshen Team of China APRILIA 25 laps

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Seconda vittoria consecutiva per Simone Corsi, il pilota romano del Team WRB Jack & Jones ha infatti vinto il Gp del Portogallo dopo avere vinto anche l'ultimo Gp disputato a Jerez in sella all'Aprilia RSA ufficiale. Dopo una gara accorta il romano ha chiuso con 299 millesimi di vantaggio sullo spagnolo Joan Olive e oltre sei secondi sul compagno di squadra Nicolas Terol. Ora nel mondiale Corsi guida con 59 punti contro i 42 di Terol, i 40 di Olive e i 37 di Bradl. Buona anche la gara dello statunitense Steve Bonsey che ha chiuso quarto e del britannico Danny Webb quinto. Sesto al traguardo il campione in carica Gabor Talmacsi.

Cronaca di Gara

Semaforo rosso, luci spente, parte il Gp del Portogallo classe 125; parte bene Corsi ma meglio di lui fa il suo compagno di squadra Nicolas Terol che si porta al comando davanti a Webb, Corsi, Smith, Gadea, Bradl, Olive e Talmacsi.

Si chiude il primo giro, al comando Terol seguito da Webb e Corsi. Cade intanto Van den Berg mentre Iannone è 12esimo e Raffaele de Rosa e Stefano Bianco sono rispettivamente in 18esima e 19esima posizione. Corsi si porta in seconda posizione e fa il giro veloce in 1'46"883. Il romano del Team WRB Jack & Jones è a soli 124 millesimi dal compagno di squadra. Va forte però anche Olive che si porta in seconda posizione sorpassando Corsi. Seguono Smith, Webb, Bradl, Talmacsi e Gadea.

Olive si porta al comando, ora ci sono due spagnoli in testa mentre perde terreno Simone Corsi. Intanto Bradley Smith su Aprilia del Team Polaris World fa segnare il giro veloce e anche Talmacsi gira molto forte. Si scambiano le posizioni Olive e Terol mentre cade Raffaele de Rosa su KTM del Team Onde 2000.

Giro veloce di Olive ma Terol si riporta al comando. Corsi è in quarta posizione mentre rientra ai box Esteve Rabat. Il quartetto formato da Olive, Terol, Smith e Corsi ha un vantaggio superiore ai due secondi sul campione in carica Gabor Talmacsi. Corsi si riporta in terza posizione, il vincitore di Jerez fa anche segnare il giro veloce della gara quando mancano dieci giri alla fine della gara. Brutta caduta per Bradley Smith, il giovane britannico viene sbalzato dalla sua Aprilia ma per fortuna non ci sono grandi conseguenze fisiche. Intanto Corsi è secondo dietro ad Olive e i due allungano su Terol; Talmacsi intanto è quarto vista la caduta di Smith. Seguono Stefan Bradl su Aprilia del Team Grizzly, Steve Bonsey e Danny Webb su Aprilia del Team DeGraaf. Si ritira intanto Lorenzo Zanetti. Iannone è quattrodicesimo.


A sette giri dalla fine Corsi passa al comando, il romano vuol bissare il successo di Jerez de la Frontera e proverà ad allungare su Olive. Dietro Terol è terzo davanti a Talmacsi, Bonsey, Bradl, Mike di Meglio, Webb, Gadea e Cortese. Corsi ha un vantaggio minimo su Olive, i due sono infatti separati da poco più di due decimi. Perde intanto posizioni Talmacsi che ora è sesto. Inizia l'ultimo giro, Corsi è sempre al comando Olive insegue a poco più di un decimo, i due se la giocheranno fino alla fine. Olive si allontana un po' ma è sempre minaccioso, i due passano il cavatappino, ultima curva, Corsi va a vincere la seconda gara consecutiva rafforzando la sua leadership mondiale. Sul podio Olive e il compagno di squadra Nicolas Terol. Quarta piazza per Steve Bonsey, quinta per Danny Webb e sesta per Gabor Talmacsi.

Estoril - motograndprix

Le pagelle di Motoblog: MotoGp Estoril, super Jorge!
La corsa: coinvolgente, a tratti esaltante. Voto 9. Terzo appuntamento iridato con sole e goccioline, terzo nuovo vincitore (Estoril: Lorenzo, dopo Stoner a Losail e Pedrosa a Jerez); terza Marca sugli altari (Estoril: Yamaha Michelin, dopo Ducati Bridgestone in Qatar e Honda Michelin in Spagna). Campionato con due giovani piloti in testa, appaiati a 61 punti. Il mondiale MotoGp 2008 si infiamma.

Jorge Lorenzo: devastante. Voto 10. Talento e grinta da vendere. Imperioso in gara, nelle qualifiche, in prova. Il rookie spagnolo agguanta alla grande la sua prima vittoria in MotoGp, sale in coabitazione con il “nemico” Pedrosa in vetta alla classifica iridata, dopo 3 pole consecutive, pone le premesse per scalzare Rossi (da manuale l’infilzata dello spagnolo al “cava tappino” ai danni del pesarese) come prima guida Yamaha (voto 10, moto super competitiva), si candida perentoriamente a far suo il titolo mondiale. Il trinomio Lorenzo-Yamaha-Michelin è oggi il “pacchetto” da battere.

Dani Pedrosa: confermato. Voto 9. Lo spagnolo portacolori della Honda (voto 10, moto ok, senza i due scivoloni di Dovizioso con la “privat” - voto 8 per il sangue bollente romagnolo che merita un motore più performante - e Hayden con la “factory” - voto 7 per il velocissimo texano mangiaghiaia che esce distrutto dal confronto con Dany - la Casa dell’Ala dorata avrebbe portato a casa ben più consistente bottino) perde il tete-a-tete con il connazionale Jorge ma dimostra grande classe, temperamento e anche grinta (micidiale sorpasso in curva ai danni di Rossi a metà gara) tiene la testa del mondiale (pur in coabitazione) e si propone anch’egli come valido candidato al titolo.

Valentino Rossi: ritrovato. Voto 8. Il Dottore non partiva dalla prima fila dal GP d’Australia del 2007 e proprio all’Estoril colse sette mesi fa la sua ultima vittoria. Tutto ciò non è stato sufficiente per riportarlo al successo. Ma il pesarese ha guidato l’indiavolato carosello per metà corsa (primo polita Bridgestone, gomme voto 4) e non si è fatto travolgere dalle due “frecce” iberiche di testa, oggi imprendibili. Comunque il vento è cambiato. Lo dimostra la gara e anche le due “infilzate” subite in curva da Lorenzo e da Pedrosa. Valentino c’è ma non è più il Caimano. E lui lo sa. Resta un osso (molto) duro. Se non molla, un possibile pretendente al titolo.

Casey Stoner: frastornato. Voto 6. Il campione del Mondo (dopo la peggior prestazione in qualifica da quando il canguro guida la rossa di Borgo Panigale) si salva per il rotto della cuffia, con un sesto posto conquistato di prepotenza (anche grazie alla sfortuna altrui, leggi i ko di Dovizioso e Hayden) che evita il disastro Ducati (voto 5, urge un pronto recupero della Casa bolognese) con Melandri (voto, non classificato) impegnato in una corsa tutta sua e le altre desmosedici private completamente fuori registro. Stoner non pare più l’extraterrestre (però con questa moto gli altri scompaiono letteralmente) anche se ha fatto sorpassi magistrali: mirabile la staccata ai danni di Toseland! – ma appare “stralunato”, prima metà gara fioca e seconda con gran passo e bel recupero. Jerez ed Estoril sono passate. Stoner e la Ducati non possono fallire la prossima tappa in Cina. Altrimenti, addio mondiale!

Loris Capirossi: altalenante. Voto 6. Non molla e rischia. Vola a terra nelle qualifiche e ci prova a fare una gran gara. Comunque va a punti, nono (dopo un buon ottavo a Losail) e c’è in classifica. Ma il pacchetto è altalenante, come lui sa. Ma, se non cede, l’imolese farà un gran bel mondiale.

Alex De Angelis: malato. Voto 6. Con quel febbrone che lo ha debilitato tutto il week end, il sammarinese debuttante non poteva fare di più. Anzi. In corsa si è fatto vedere e l’11 posto in queste condizioni non è da buttare.

motoblog

Il pilota spagnolo Jorge Lorenzo (Yamaha) sarà operato questo pomeriggio presso l'Istituto Dexeus di Barcellona per risolvere il problema muscolare agli avambracci. La decisione - scrive AS - è stata presa questa mattina in seguito a un nuovo controllo effettuato dal dottor Xavier Mir reso necessario dal dolore evidenziato ieri dal pilota dopo la vittoria al Gran Premio del Portogallo, la prima della sua carriera nella classe MotoGP.

Lorenzo, che grazie a questo successo ha agganciato il connazionale Daniel Pedrosa (Honda) in testa alla classifica del Mondiale con 61 punti, era stato visitato dagli stessi medici una settimana fa per cercare di individuare un trattamento utile a risolvere il problema ai tendini flessori dei due avambracci. L'intervento dovrebbe permettere a Lorenzo di recuperare comunque in tempo per il Gran Premio di Cina, in programma il 4 maggio.

Eurosport

Estoril, 14 apr. (Adnkronos) - Dani Pedrosa ha fatto registrare il miglior tempo nella prima giornata di test della MotoGP sul circuito dell'Estoril in Portogallo. Il pilota della Honda ha girato in 1'36"455, precedendo di sette decimi la Yamaha Tech 3 di Colin Edwards e la Honda LCR di Randy De Puniet. Quarto tempo per Valentino Rossi su Yamaha, davanti alla Honda di Nicky Hayden e alla Ducati di Casey Stoner. Nei primi dieci anche Chris Vermeulen (Suzuki), Andrea Dovizioso (Honda), Shinya Nakano (Honda), e James Toseland (Yamaha).

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Il pilota spagnolo Jorge Lorenzo (Yamaha) sarà operato questo pomeriggio presso l'Istituto Dexeus di Barcellona per risolvere il problema muscolare agli avambracci. La decisione - scrive AS - è stata presa questa mattina in seguito a un nuovo controllo effettuato dal dottor Xavier Mir reso necessario dal dolore evidenziato ieri dal pilota dopo la vittoria al Gran Premio del Portogallo, la prima della sua carriera nella classe MotoGP.

Lorenzo, che grazie a questo successo ha agganciato il connazionale Daniel Pedrosa (Honda) in testa alla classifica del Mondiale con 61 punti, era stato visitato dagli stessi medici una settimana fa per cercare di individuare un trattamento utile a risolvere il problema ai tendini flessori dei due avambracci. L'intervento dovrebbe permettere a Lorenzo di recuperare comunque in tempo per il Gran Premio di Cina, in programma il 4 maggio.

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Barcellona, 15 apr. - (Adnkronos) - Operazione riuscita, Jorge Lorenzo punta dritto alla Cina. Il pilota spagnolo della Yamaha, reduce dal trionfo nel Gp del Portogallo, e' stato sottoposto con successo ad un intervento all'avambraccio destro. Il ventenne centauro iberico soffriva di sindrome compartimentale. L'operazione ha risolto il problema legato alla lesione muscolare che impediva la perfetta funzionalita' dell'arto. Ora, Lorenzo e' convinto di poter tornare in pista per il Gp di Cina, in programma il 4 maggio a Shanghai. ''Il dottore mi ha assicurato che potro' correre -dice lo spagnolo-. Ero un po' timoros prima dell'intervento, ma tutto e' andato bene come speravamo. Il Gp di Cina e' vicino ma non vicinissimo, la decisione di operarmi e' stata difficile ma giusta. Nelle prime 3 gare dell'anno ho avvertito dolore, e' stato difficile spingere al massimo. Con il mio chirurgo abbiamo deciso di intervenire solo sul braccio destro, perche' in questo modo il recupero sara' piu' rapido'', aggiunge. Non e' escluso, quindi, un intervento analogo al braccio sinistro. ''Al momento va bene cosi', faremo il punto dopo la prossima gara -dice-. Ora ho un po' di tempo per recuperare, faro' il possibile per presentarmi in Cina in buone condizioni. Saro' li', anche a costo di guidare con una mano sola''. Ora lo attende qualche giorno di relax. ''Torno a casa, a Londra, e mi rilasso prima di andare in Cina. Il problema principale e' che sara' dura fare molte cose da solo. Mia madre dovra' occuparsi di me''.

eurosport

Guardando le classifiche sui tre giorni del Gran Premio del Portogallo, disputatosi sul circuito di Estoril (con un clima variabile che ha visto anche cadere qualche goccia di pioggia leggera nel corso della gara), salta subito all’occhio il dominio della Michelin, che ha piazzato sui primi gradini del podio rispettivamente Lorenzo e Pedrosa, rispettivamente su Yamaha e Honda. Solo terza la Bridgestone con Valentino Rossi, giunto sul traguardo con quasi 13 secondi di ritardo dopo essere stato anche in lotta per la vittoria. Un dominio del gommista francese non solo in gara, ma anche nelle qualifiche, dove ha piazzato sette piloti nei primi otto, e ha ottenuto la terza pole consecutiva sui tre gran premi finora disputati, migliorando il miglior tempo in qualifica di quasi sei decimi rispetto al 2007.

Risultati positivi anche per gli altri piloti Michelin, con Edwards e Toseland rispettivamente quarto e settimo al traguardo, e Nicky Hayden che ha fatto segnare il terzo miglior tempo in gara prima di uscire di scena per una caduta. Un bilancio in attivo per il Bibendum, giustamente: la parola a Jean-Philippe Weber, direttore del reparto corse moto di Michelin.

"Siamo molto contenti di questo weekend", ha dichiarato. "Sapevamo che Valentino aveva vinto cinque volte qui, e che quindi era motivato a vincere ancora, ma sia Dani che Jorge sono stati in grado di essere più veloci di lui. Congratulazioni a Jorge per la sua prima vittoria con le gomme Michelin e anche a Dani per un’altra gara eccellente. Domenica hanno scelto pneumatici simili, la slick di Dani era solo un pochino più dura. Questo è sempre un circuito difficile, che mette a dura prova il lato destro della gomma, e molto meno il sinistro. Ma oggi è stata più dura del solito nei primi giri, e deve essere stato preoccupante per i piloti vedere la pioggia sulle loro visiere".

D’altro canto anche Bridgestone, nonostante il weekend difficoltoso, non può certo giudicare totalmente negativi i risultati ottenuti nel corso del weekend portoghese. La terza posizione di Valentino Rossi (che montava posteriore a mescola media e anteriore soft) ha infatti segnato il sessantesimo podio della casa giapponese dall’esordio nella classe regina nell’ormai lontano 2002. Bridgestone che piazza anche il pilota Kawasaki John Hopkins (quinto con una posteriore dura), il ducatista Stoner (sesto con le medesime coperture del pesarese, le stesse scelte anche da Nakano, giunto fuori dalla top ten), e Vermeulen e Capirossi (ottavo e nono con pneumatici a mescola media) su Suzuki nella top ten della categoria, con l’australiano campione del mondo che ha fatto segnare il miglior tempo tra i piloti con gli pneumatici “made in Japan”, fermando il cronometro sull’1'37"972 al diciassettesimo giro nonostante il problema riscontrato con la on-board camera, a soli 5 decimi dal miglior tempo fatto segnare un giro più tardi da Jorge Lorenzo.

"E’ stata una gara lunga e difficoltosa per tutti i nostri piloti oggi pomeriggio e il terzo posto di Valentino è stato un buon risultato per noi in queste circostanze", ha dichiarato Hiroshi Yasukawa, direttore Bridgestone. "Anche John e Casey hanno mostrato di possedere uno spirito combattivo, portando a casa una buona prestazione in termini di punti per Kawasaki e Ducati, il che significa che abbia tre differenti case che usano le nostre gomme nella top six oggi. Il continuo supporto da parte della nostra squadra e dei piloti è stato molto apprezzato in questo weekend e speriamo di tornare sulla strada della vittoria molto presto".

Gli fa eco anche Hiroide Hamashima, direttore del reparto di sviluppo Bridgestone. "Dopo questo weekend, possiamo riconoscere chiaramente i nostri punti di forza e le nostre debolezze. L’area più debole è stata la differenza di grip in confronto ai nostri rivali, ma adesso abbiamo una chiara immagine della situazione e tutto il nostro staff comincerà immediatamente a lavorare per migliorare questa situazione. Come dato positivo, venerdì mattina e anche oggi durante il warm-up, abbiamo potuto vedere che le performance degli nostri pneumatici sono abbastanza ragionevoli sia in condizioni di pista completamente bagnata che semi-bagnata. Fortunatamente abbiamo corso solo tre gare di questa lunga stagione, ma il nostro obiettivo è recuperare e lavoreremo più duramente per riguadagnare terreno sui nostri concorrenti".

Marika Farinazzo

Valentino Rossi in Kawasaki, Bautista con una quinta M1, Toseland contattato da altre squadre, Edwards prossimo al ritiro. Il "dream team" Yamaha, con quattro campioni del mondo per un complessivo bottino di 13 titoli iridati, stando alle voci di questi tempi sembrava dovesse sgretolarsi in prospettiva 2009. Una visione pessimistica per il futuro di Yamaha in MotoGP, senza oggettivi dati di fatto. Lin Jarvis, Managing Director Yamaha Racing, ha voluto smentire tutti questi rumors confermando i piani di Iwata per la MotoGP che verrà al magazine britannico Motor Cycle News. Lorenzo resterà ufficiale, Toseland in Tech 3, si parlerà con Edwards per il rinnovo e, soprattutto, l'accordo con Valentino Rossi per il futuro è più vicino di quel che possa sembrare.

"Penso che in prospettiva abbiamo un buon futuro", afferma Lin Jarvis. "Con Jorge Lorenzo abbiamo già un contratto per il prossimo anno e resterà al nostro team Factory. Con James Toseland abbiamo inoltre trovato l'accordo anche per il 2009: sarà schierato sempre dal team Tech 3. Penso che ci sono ottime probabilità di rinnovare con Valentino Rossi, penso sia solo questione di tempo".

Lin Jarvis ha così in parte smentito le voci di un possibile approdo del 7 volte iridato in Kawasaki. D'altronde Rossi e Bartholemy non si sono mai parlati, e la sensazione è che Valentino voglia davvero legarsi ai Tre Diapason anche per il futuro, prima di un eventuale passaggio al Mondiale Rally. Parlando invece di Colin Edwards, Jarvis non esclude una prosecuzione del rapporto, così come l'ingaggio di un giovane pilota.

"Nelle prossime settimane parleremo con Colin, c'è la possibilità di restare insieme anche per il 2009 o, in alternativa, schierare un giovane pilota al team Tech 3. Vedremo".

Il Texas Tornado ha infatti un solo anno di contratto, e per il prossimo anno si era parlato molto di un ritorno in America nell'AMA Superbike. Le ultime vicissitudini regolamentari Oltre Oceano (con le case che hanno minacciato il ritiro) e le ottime performance del texano hanno radicalmente cambiato i piani, tanto che ritrovare in griglia Edwards anche nel 2009 è un'ipotesi decisamente concreta.

Alessio Piana

Valentino Rossi ha portato a nove il record di podi conquistati all'Estoril, in poche parole uno ogni volta che ha corso sulla pista portoghese in carriera. Il pilota del Fiat Yamaha Team ha giocato un ruolo da protagonista nella prima parte di gara ma non è stato in seguito in grado di mantenere il passo del suo compagno di squadra Jorge Lorenzo che oggi ha conquistato la sua prima vittoria in MotoGP consentendo alla Yamaha di ottenere il secondo consecutivo doppio podio.

Rossi è scattato bene dal terzo posto dello schieramento e si è si è portato al comando al termine del rettilineo dopo la prima tornata. Qualche sprazzo di pioggia ha contribuito ad accrescere la tensione durante i primi giri, durante i quali Rossi ha guidato la gara davanti a Lorenzo, Dani Pedrosa e Andrea Dovizioso che lo seguivano da vicino. Rossi ha spinto al massimo delle sue possibilità cercando nello stesso tempo di non stressare le gomme ma non è riuscito a ritagliarsi un vantaggio tale da scrollarsi di dosso il gruppetto degli inseguitori e al 13° passaggio è stato superato dal compagno di squadra. Tre giri dopo è passato anche Pedrosa e da quel momento in poi il sette volte campione del mondo ha guidato in solitaria tagliando il traguardo con 12.723 secondi di ritardo.

Il podio gli ha consentito di guadagnare 16 punti importanti e di rimanere in terza posizione in campionato. Il Fiat Yamaha Team guida sia la classifica piloti sia quella costruttori. I due piloti del team Tech 3 Colin Edwards e James Toseland hanno chiuso rispettivamente al quarto e settimo posto completando una giornata davvero positiva per la Casa giapponese. Rossi si fermerà in Portogallo per un giorno di test prima del prossimo appuntamento il 4 maggio con il GP della Cina.

Davide Brivio, team manager

"Valentino oggi si è difeso bene nonostante le condizioni per noi fossero difficili, conquistando il podio e punti importanti. Ci aspettavamo che sarebbe stata dura e voglio ringraziare il team e tutti gli ingegneri per il grande lavoro che hanno svolto per rendere il pacchetto Yamaha Bridgestone al massimo livello. Abbiamo altre 15 gare davanti e speriamo di essere in condizione per lottare per la nostra prima vittoria con la Bridgestone già in Cina!"

Masahiko Nakajima, team director

"Anche se sfortunatamente stiamo ancora soffrendo in qualche area, la combinazione tra il nostro telaio e le Bridgestone migliora gara dopo gara. Stiamo facendo progressi costanti e qui all'Estoril le cose sono andate anche meglio che a Jerez. Questa pista infatti è piuttosto inusuale e richiede un equilibrio molto delicato del telaio visto che la velocità media è la più bassa del mondiale ma ci sono anche dei punti molto veloci. In definitiva, viste le difficoltà, posso dire di essere contento del podio di Valentino e fiducioso che la prossima volta miglioreremo ulteriormente".

Eurosport

Vietati i riferimenti al Tibet. Che siano scritte, bandiere, colori, o semplici dichiarazioni in merito. La Cina, ed i responsabili del tracciato di Shanghai, hanno già messo le mani avanti pensando al Gran Premio del Motomondiale in programma il prossimo 4 maggio. Le grane con le Olimpiadi, con possibili e auspicati boicottaggi, adesso si pensa anche al Motorsport. A Shanghai sarà vietato qualsiasi tipo di manifestazione a favore del Tibet, per una visione, quantomeno, "discutibile". In questi giorni molte notizie sono circolate in merito. Il magazine teutonico Motorsport Aktuell (potete visionare l'articolo cliccando su questo link) ha parlato di una richiesta nei confronti della KTM di correre a Shanghai senza lo storico arancio, visto come un "chiaro" riferimento verso il Tibet ed i colori del Dalai Lama.

Naturale il rifiuto da parte di Winfried Kerschhaggl, responsabile del Motorsport KTM, che ha affermato come "Sia impossibile cambiare i nostri colori, anche in caso di una richiesta ufficiale. Le KTM sono arancio per storia e tradizione, e non c'è nessun riferimento all'attualità in Tibet. Non cambieremo i nostri colori, ed è giusto così: la politica non deve interessarsi allo sport, e viceversa".

D'altronde nessuno in Cina aveva fatto una precisa richiesta in merito lo scorso anno durante il Gran Premio di Formula 1 con le Spyker arancioni, o anche solo sette giorni or sono a Shanghai con la gara dell'A1 Grand Prix, con la monoposto olandese vestita dei propri colori nazionali.

La preoccupazione più grande viene da possibili manifestazioni pro-Tibet, e per questo non mancheranno "avvertimenti" in merito. Potete solo immaginare il caos se un pilota, vincitore di una gara, dovesse tirar fuori nel giro d'onore una bandiera, un drappo, un fazzoletto di color arancio...

Alessio Piana

Due piloti sul podio e quattro nei primi sette al traguardo: in Portogallo la Yamaha ha fatto quasi l`en-plein. Non solo la casa del Diapason ha vinto la terza gara della stagione MotoGP 2008 grazie al debuttante Jorge Lorenzo, ma ha anche piazzato i suoi piloti nelle zone alte della classifica, confermandosi al momento la moto piu` `in palla` della classe regina. Altro che Ducati - ora anche Stoner fatica a guidarla -, altro che Honda - ancora in ritardo nonostante gli innegabili progressi rispetto al 2007.

La M1 va bene, benissimo, non solo la moto ufficiale in mano al teal Fiat di Lorenzo e Valentino Rossi, ma anche la privata della Tech 3 guidata da due `mastini` come Edwards e Toseland. E le gomme non sono un fattore determinante, visto che si vince con le Michelin (Lorenzo) e si va forte anche con le Bridgestone (da quest`anno con Rossi). `Diciamo che non e` stato il peggior risultato della nostra storia` , scherza Lin Jarvis, direttore racing della Yamaha. `E` stato un grande weekend, siamo molto molto felici. Per tutto l`inverno abbiamo sviluppato la moto - prosegue a motogp.com - Nelle prime gare abbiamo fatto molto bene, e in Portogallo e` arrivato un`altro passo importante per la nostra crescita` .

E ora sono le altre case a dover inseguire. `Qualche avversario, come Stoner, ha avuto parecchie difficolta` - sottolinea Jarvis - Pedrosa e` stato comunque competitivo, quindi sara` un campionato molto tirato al vertice` . Ma con un Lorenzo cosi`, capace di conquistare tre pole position su tre gare in MotoGP e di vincere praticamente subito (e` in testa al Mondiale a 61 punti, come Dani Pedrosa), tutto e` possibile. `Grazie anche all`ottima resa delle Michelin ha fatto un lavoro fenomenale - ammette il numero uno Yamaha - Tre pole e una vittoria, impressionante. Ma i complimenti vanno a tutti i nostri ingegneri, alla nostra squadra e a tutti i nostri piloti` .

eurosport

Shanghai fuori dal calendario 2009, Dorna che mira all'Est Europeo, mercato ancora inesplorato dal Motomondiale fatta eccezione per l'ormai tradizionale appuntamento di Brno. Carmelo Ezpeleta ha un piano: portare la MotoGP in Ungheria, forte della partecipazione di un top rider diventato una vera e propria "star" in madrepatria (Gabor Talmacsi ovviamente, nella foto a lato) e di un crescente interesse verso le due ruote, dopo tanti anni di Formula 1 in quel di Budapest. Dorna ha già avviato i primi contatti in merito, trovando nel proprio futuro un tracciato, sulla carta, davvero al passo con i tempi.

Non si tratta dell'Hungaroring, bensì di un nuovo impianto in cantiere nei pressi del Lago Balaton, nota meta turistica dell'Est europeo. Il tracciato dovrebbe vedere la luce sul finire del 2009, troppo tardi per entrare nel calendario iridato, giusto in tempo per il 2010. Questa meta ha prevalso rispetto ad altre località che si erano offerte per costruire un impianto dedicato al motorsport, ovvero le cittadine di Szaszhalombatta e Balatonszentgyorgy. La mancanza di fondi hanno ripiegato verso la prospettiva-Balaton, con l'interesse di aziende del settore che hanno deciso di investire ingenti capitali su questo progetto.

Il circuito terrà conto del parere dei piloti, non soltanto riguardo gli standard di sicurezza, ma anche per le esigenze di guida. A questo proposito è già stato chiesto un "consulto" a Gabor Talmacsi, naturalmente in prospettiva l'uomo-immagine di questo tracciato. L'iridato 125 in carica, tuttavia, non sarà l'unico pilota ungherese con diretti interessi verso il nuovo tracciato: si pensa di dedicare l'impianto a Janosz Drapal, primo pilota ungherese a vincere un Gran Premio mondiale (1 in 250 a Brno nel 1971, 3 nella 350cc), protagonista delle classi "minori" nei primi anni '70.

Alessio Piana

Con oggi, son passati 5 anni dalla tragica e prematura scomparsa di Daijiro Kato. Un addio che ha lasciato il segno, dando coscienza a piloti e addetti ai lavori di come questo sport vive di giornate bellissime e di eventi drammatici. Cinque anni dopo, il motociclismo è cambiato, mantenendo vivo il ricordo e la memoria di un pilota, ancor oggi, ricordato collettivamente quale miglior prospetto del Giappone su due ruote. Sarebbe ingiusto tornar oggi a discutere delle cause di questa scomparsa, polemizzare su indagini interne in Honda quantomeno "discutibili", con l'errore umano a giustificare che qualcosa, oggettivamente, sia andato storto a Suzuka. Inappropriato altrettanto parlare e vedere Daijiro Kato come un martire di questo sport, con il suo terribile incidente a cambiare (con eccessivo, grave ed ingiustificabile ritardo) gli standard di sicurezza dei tracciati di mezzo mondo e delle motociclette da competizione.

Ad un lustro dall'addio di Daijiro Kato è doveroso ricordarci di lui come un talento esemplare del motociclismo, sicuramente il più limpido e naturale del Sol Levante. Giusto ricordare del Kato capace di vincere, dominando, il mondiale 250cc e due edizioni della 8 ore di Suzuka. Sarebbe riuscito a trionfare anche in MotoGP, opinione comune di oggi quanto del passato, senza vedere questo come un revisionismo storico dettato dai tragici eventi.

Daijiro Kato continua a vivere grazie ai ricordi di chi gli è stato vicino, da Fausto Gresini al suo ex-capotecnico Fabrizio Cecchini, uomini che hanno vissuto quotidianamente il Daijiro-pilota e Daijiro-uomo, con quel suo essere stravagante, amando chi gli stava vicino e la propria famiglia per una nuova vita a Misano Adriatico, lontano dalla sua Saitama, ma con la volontà di metter le radici nella nostra Penisola.

A cinque anni dalla sua scomparsa, Daijiro continua a fare tanto per questo sport. La sua presenza, con i #74 visibili su parecchie moto di qualsiasi categoria, è sempre viva. La creazione della Daijiro-Cup dedicata ai giovanissimi, le tante iniziative per ricordarlo rappresentano l'affetto, contraccambiato, tra Daijiro Kato ed il Motociclismo. Splendide, all'epoca, le parole del Dottor Claudio Costa: "I piloti vanno in pista a giocare a scacchi con la morte, perché possiedono un’anima, come possiedono un’anima tutti i motociclisti che nei circuiti o per strada vanno in moto per cercare un mondo migliore, un mondo pieno di infinita libertà". Lo specchio del perchè Daijiro Kato aveva dedicato la propria vita, perdendola, inseguendo il proprio sogno.

Alessio Piana