Ducati, il futuro è adesso
Il giorno dopo il trionfo a Motegi (titolo piloti e costruttori), la scuderia di Borgo Panigale rilancia la sfida ai colossi giapponesi con il suo direttore Claudio Domenicali: "Abbiamo i partner, vogliamo rimanere al vertice per anni
MILANO, 24 settembre 2007 - Passione, competenza, fortuna. La Ducati si gode il trionfo nella MotoGP che dà lustro all'Italia delle due ruote. Per una piccola azienda come quella bolognese, battere colossi giapponesi come Honda, Yamaha, Suzuki e Kawasaki è un grande risultato, soprattutto in una competizione dove la tecnologia è determinante. Per questo Claudio Domenicali, direttore generale di Ducati Corse, non usa mezza misure: "È un segnale storico. Erano 33 anni che l'Italia non portava a casa questo risultato. Sulla carta sembrava impossibile".
LOTTA IMPARI - "I giapponesi fanno milioni di moto. Ma noi facciamo moto di alta gamma, prestigiose - ha spiegato Domenicali -. La Honda davvero potrebbe portarsi a casa metà Ducati con un mese di utili. Ma non sempre essere grandi significa essere vincenti". Padre della GP7 è Filippo Preziosi che assieme al suo staff ha messo in pista una moto super. "Credo che Filippo unisca il sacro fuoco per le due ruote, il lavoro ben fatto e una brillantezza intellettuale splendida - ha detto ancora Domenicali -. Il campionato si gioca con il massimo della tecnologia e un risultato tutto italiano, con tecnici italiani, è orgoglio per l'Italia bistrattata".
IL FUTURO - Domenicali ha poi assicurato che il successo di quest'anno non resterà un caso isolato. La Casa di Borgo Panigale, infatti, continuerà ad investire nella MotoGP: "Abbiamo davanti un futuro lungo, un progetto con partner importanti, crediamo di poter essere attori protagonisti per molto tempo". Con un italiano in più, Marco Melandri. "Abbiamo la politica di avere lo stesso materiale per entrambi i piloti, e sarà così anche per Melandri. Abbiamo molta fiducia in lui - ha concluso il direttore di Ducati Corse - ha avuto alti e bassi, ma possiamo aiutarlo anche nella fasi in cui sarà in difficoltà"
SUPER STONER - Tornando a Stoner, Domenicali ha criticato chi considera "finito" Valentino Rossi: "Stoner ha guidato benissimo quest'anno. Valentino non si discute, si è innervosito a vedere Casey così forte e ha sbagliato un po' troppo, ma non si può mettere in discussione il suo valore. Stoner è come il dottor Jekyll e mister Hyde. È un ragazzino di 21 anni, dolce e simpatico fuori dalla pista, spigoloso quando indossa il casco".
gasport
Moderatrice di