2006: Hayden mette fine al dominio di Rossi
(AGM-DS) - Milano, 27 dicembre - E’ stato un 2006 contro ogni pronostico quello del motomondiale, almeno per quanto riguarda la classe regina. I bookmaker non ci avrebbero scommesso un centesimo, invece ce l’ha fatta: Nicky Hayden si e' laureato campione del mondo nella MotoGP. Alla quarta stagione nella classe regina, il 25enne di Owensboro (Kentucky, Stati Uniti) riesce a conquistare la corona iridata, mettendo fine al dominio quinquennale di Valentino Rossi. In piu', Hayden regala il titolo piloti alla Honda, gia' vincitrice del Mondiale costruttori nell’annata del pieno riscatto nei confronti del marchigiano, ex-pilota dell’”Ala dorata”, da tre anni con i rivali della Yamaha. Quest’anno Hayden si e' tolto definitivamente di dosso quella fama di “eterna promessa non mantenuta”, finendo per battere proprio lui, il ‘Dottor’ Rossi, suo compagno di squadra nel team ufficiale HRC nel 2003. Due le vittorie ottenute dall’americano in una stagione che ha visto ben sette piloti alternarsi sul gradino piu' alto del podio.
Inizia Loris Capirossi, che porta la sua Ducati alla vittoria a Jerez de la Frontera. Poi tocca a Rossi, che nonostante lamenti fin dall’inverno problemi di “chattering” (il saltellamento della ruota anteriore in curva) vince a Losail (Qatar). Melandri completa il tris italiano - non piu’ poker, dopo l’addio di Max Biaggi - a Istanbul, bissando il successo del 2005. Alla quarta gara, a Shanghai, arriva il primo sigillo tra i “grandi” dell’esordiente piu' forte del 2006, Daniel Pedrosa, velocissimo compagno di squadra di Nicky Hayden. L’americano nel frattempo raccoglie una serie importante di piazzamenti, ma ancora manca l’acuto, arrivato solo all’ottava gara, in Olanda, per gentile concessione di Colin Edwards che butta via un successo che sarebbe stato determinante nella lotta Rossi-Hayden per il finale di campionato. Nel mezzo solo Italia, con Melandri ancora a segno a Le Mans e la doppietta di Valentino Rossi tra Mugello, dove il pubblico si infiamma per il duello con Capirossi, e Barcellona, in una gara funestata dal terribile incidente delle Ducati di Gibernau e dello stesso Capirossi, che coinvolge anche Melandri. E’ un’altra svolta della stagione, perche' nei successivi gran premi, a distanza ravvicinata, i due italiani dovranno accontentarsi delle posizioni di rincalzo, perdendo contatto con la vetta della classifica iridata. Luglio si apre con il secondo sigillo di Pedrosa a Donington, Inghilterra, mentre il Sachsenring tedesco il 16 luglio e' un tripudio italiano, con Rossi e Melandri davanti ad Hayden e il marchigiano che festeggia sul podio con la maglia di Materazzi, eroe del trionfo azzurro ai Mondiali di calcio, terminati il 9 luglio proprio in Germania.
Tra i meandri della celebre curva “cavatappi” di Laguna Seca pero' Nicky Hayden e' imbattibile, e lo conferma anche quest’anno, raccogliendo la seconda vittoria del 2006 nel giorno piu' nero di Vale Rossi, lasciato a piedi da una Yamaha con mille piccoli problemi di gomme, assetto e motore. L’americano a fine luglio e' al vertice del Mondiale e pare aver gia' in mano il titolo, con 34 punti di vantaggio sul compagno di squadra Pedrosa, 44 su Marco Melandri e ben 51 su Valentino Rossi. Qualcosa pero' dice a tutti, forse anche a lui, che non e' ancora finita: da quel momento in poi, Hayden perde sicurezza, e colleziona una serie di risultati negativi. Il ragazzo non riesce piu' ad andare a podio con la costanza della prima meta' di stagione, anzi non ci va proprio. Arriva nono a Brno, quarto in Malesia, quinto in Australia e in Giappone, mentre Rossi rimonta furiosamente, fino al meno 12 con cui si presenta in Portogallo. Nel frattempo vincono anche Capirossi e Melandri, per un totale di cinque i piloti ancora in lizza per il titolo, mai successo nella classe regina. L’Estoril sembra condannare Hayden, costretto a uscire di scena dopo uno scontro clamoroso con il compagno di squadra Daniel Pedrosa, che lo sbatte letteralmente fuori a ingresso curva. Nicky e' nella ghiaia, in lacrime, sembra finita per il Mondiale anche se Rossi non vince, preceduto da un altro grande esordiente, Toni Elias, di soli due millesimi di secondo. Tanto basta per togliere i 25 punti tondi al “Dottore”, altra svolta silenziosa del campionato.
L’ultimo atto di Valencia vede comunque Valentino avanti di 8 punti. E proprio la citta' della ‘Comunidad’ e' teatro della rinascita del “Kentucky Kid”, e della clamorosa scivolata di Rossi, che come un principiante perde l’anteriore della sua Yamaha a inizio gara e perde anche il Mondiale. La gara la vince un incredibile Troy Bayliss, che nel frattempo si e' laureato campione in Superbike: la Ducati per premio lo fa correre al posto dell’infortunato Gibernau, e l’australiano si impone alla grande. Hayden non sbaglia, arriva terzo ed e' campione del mondo, il primo a interrompere il dominio di Rossi. Hayden riporta il titolo della classe regina in America (e' il settimo pilota “a stelle e strisce” a trionfare), sei anni dopo il trionfo di Kenny Roberts jr. L’ultimo titolo della MotoGP con motori a 990cc e’ assegnato, dall’anno prossimo tutti in pista con le piu' piccole moto da 800cc.
Insieme ad Hayden festeggiano un 2006 dorato anche gli spagnoli Alvaro Bautista e Jorge Lorenzo. Il primo a 21 anni domina la stagione della classe 125cc, lasciando solo le briciole ai rivali con otto vittorie sulle 16 prove disputate, portando in alto i colori dell’Aprilia. La casa di Noale festeggia anche nella quarto di litro, grazie al 19enne Lorenzo, altro talento di grandissimo valore. Lo spagnolo del team Fortuna batte tutti i rivali, a partire dal forlivese Andrea Dovizioso, comunque autore di un campionato generosissimo in sella a una Honda non certo all’altezza dei fulmini marchiati Aprilia. L’italiano ha lottato fino all’ultima gara, dimostrando senza dubbio di essere il talento piu' concreto del nostro vivaio, il prossimo a poter tentare il grande balzo nella classe regina.
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