Kozak affonda la Fiorentina
Lazio seconda col Napoli
Biancocelesti rimaneggiati, ma all'Olimpico finisce 2-0: decide la doppietta nella ripresa del centravanti ceco. Viola mai pericolosi, con Gilardino troppo isolato. Infortuni per Diakite e Floccari
ROMA, 29 gennaio 2011 - Dedicato a chi sostiene che alla Lazio serve una prima punta di spessore. Il 2-0 della Lazio sulla Fiorentina è firmato da Libor Kozak, lungagnone ceco che in qualche movenza ricorda Kenneth Andersson. Nel giorno in cui mancano Zarate e Rocchi e si fa male pure Floccari, firma la doppietta che premia una Lazio mai bella, ma comunque presente e solida mentalmente. Doti che sembrano fare difetto a una Fiorentina preoccupante, che MIhajlovic non riesce proprio a far decollare.
SCELTE — Reja, che dopo 13' perde Diakite (probabile stiramento) e inserisce Stendardo, dà un po' di respiro a Hernanes, puntando su un 4-4-2 e Kozak che affianca Floccari. Gonzalez e Mauri sono gli esterni. Il problema è che senza il brasiliano la qualità specifica dei biancocelesti scende molto. Tanto più che Zarate è squalificato. Mihajlovic esclude per 45' D'Agostino, regista classico e compassato, per la dinamicità di Santana, con Cerci che fa le veci dell'argentino nel 4-3-3 di Miha. Che è stretto parente di un 4-5-1, in cui il povero Gilardino è isolato. Gli arriva qualche lancio da dietro. Della serie "sei il più forte, pensaci tu". Peccato che il fatturato negli interi 90' si limiti a un sinistro da fuori di Cerci su cui vigila Muslera.
OCCASIONI E INFORTUNI — La Lazio non scintilla. Anzi. Ma si fa preferire per un paio di fiammate. La prima produce l'occasione di Floccari sventata da Boruc, la seconda un paio di cross dal fondo che Kozak non può sfruttare. La situazione peggiora col k.o. di Floccari (ginocchio) al 37'. Entra Sculli, che si piazza dietro Kozak. Ma lo 0-0 dell'intervallo è la logica conseguenza di 45' davvero mediocri.
D'AGO PER CUCIRE — Si riparte con Mihajlovic che inserisce D'Agostino per l'acerbo Ljajic. Reja, che s'è già bruciato due cambi, deve attendere fino agli ultimi 10' per buttare dentro Hernanes, l'unico che può proporre variazioni a un tema che pare quello di uno studente un po' sgrammaticato.
TERRIFICANTE — La Fiorentina prova a tenere la palla. Ma produce davvero poco. Gli esterni non saltano mai l'uomo. Montolivo non illumina. Non che la Lazio faccia molto di più. Ci vorrebbe l'episodio per sbloccare una gara che pare avviata sullo 0-0. Ed è proprio Kozak l'uomo-chiave. Il pennellone di Reja, servito da Radu, approfitta della scellerata entrata di Kroldrup in area. Rigore netto e trasformazione impeccabile. La Fiorentina, che già prima non ha aggredito la partita, accusa. Kroldrup (ancora lui) perde una brutta palla con un passaggiio avventato sulla sua trequarti. Mauri recupera, poi Brocchi e Sculli gestiscono il contropiede in superiorità numerica come meglio non potrebbero. L'ex genoano poi pesca Kozak sul secondo palo, che di testa non può sbagliare e scaccia via i fantasmi di Bologna. E fanno 4 gol n 9 presenze, di cui 8 parziali. Mica male. Finisce qui, con una Fiorentina che non dà proprio segni di vita.
Jacopo Gerna
Fonte:
gazzetta