Juve-Samp pirotecnica: 3-3
Bianconeri ancora in rodaggio
All'Olimpico di Torino succede di tutto: reti di Pozzi e Marchisio nel primo tempo, poi di Pepe, Cassano, Quagliarella e ancora Pozzi nella ripresa. Gara spettacolare, con difese però parecchio distratte. Proteste blucerchiate per due reti su cui c'è l'ombra del fuorigioco. Juve con un solo punto dopo due partite.
TORINO, 12 settembre 2010 - La Juventus fa progressi rispetto alla disfatta di Bari, ma ancora non convince. I bianconeri si fanno bloccare in casa dalla Sampdoria - in una sfida al passato recente di Marotta e Delneri - addirittura sul 3-3, rimontati due volte. Segna prima Pozzi, risponde Marchisio, quindi vanno a bersaglio Pepe, Cassano, Quagliarella e infine ancora Pozzi, sostituito di giornata di un sogno rimasto proibito per la Juve, Pazzini. La sfida tra futuri papà Del Piero-Cassano si conclude senza vincitori, anche se il barese il gol lo trova, mentre il capitano della Juve lo sfiora soltanto, a 17 anni esatti dal debutto in serie A.
JUVE IN RODAGGIO — Sarà che la squadra è stata stravolta dal calciomercato, sarà che a settembre le gambe non possono ancora girare a mille, ma il cartello "lavori in corso" è in bella mostra in casa Juve: stavolta l'attacco, dopo 40' di inceppamento, si sblocca, e alla grande, con i gol dei nuovi acquisti, ma è la difesa a imbarcare acqua, facendo riapparire fantasmi della scorsa stagione. La Samp si conferma realtà importante: ha in Cassano un valore aggiunto, ma ci sono anche le geometrie di Palombo e tanta forza di carattere. La gara è stata spettacolare: la Juve può recriminare per qualche occasione mancata nel finale, ma deve prendersela soprattutto con se stessa, per una quadratura del cerchio che ancora non c'è. Certo quel punticino in classifica dopo due gare stride con le ambizioni del club come le unghie da Vecchia Signora su una lavagna, quella dietro la quale è rimandata la squadra di Delneri.
SAMP CON I FIOCCHI — I primi 36' sono tutti della Sampdoria. Senza paure, con Pozzi a fare la controfigura di Pazzini - fermato dalla lombalgia -, Cassano pronto a convergere al centro e ad inventare da sinistra, e Koman, mezzapunta sempre in movimento. I blucerchiati aspettano la Juve e pungono nelle ripartenze. Cassano è strepitoso in rifinitura quanto sciagurato sottoporta quando manca la deviazione sulla sponda di Dessena e poi colpisce con una debole puntata davanti a Storari. Pozzi prima si fa ipnotizzare dal portiere bianconero, ex ispirato, poi lo trafigge, appunto al 36', con un destro preciso da fuori area, su pallone gli arriva da sinistra, manco a dirlo da Cassano. La Juventus, dopo la batosta di Bari, è ancora sotto. Surclassata nel gioco e nell'atteggiamento.
REAZIONE JUVE — Stavolta però i bianconeri hanno il merito di reagire. Del Piero, da buon capitano, dà l'esempio, mettendo appena a lato una punizione splendida. Poi la Juve il pari lo trova per davvero. Con Marchisio, il quale alla vigilia, reduce da un acciacco che gli aveva fatto disertare il doppio impegno della Nazionale, era in ballottaggio con Aquilani. Il centrocampista torinese trova l'1-1 con un destro violento, su sponda aerea di Krasic. Non è un caso che il guizzo vincente per la squadra di Delneri arrivi dal centrocampista di maggiore qualità tecnica, nonchè il più abile negli inserimenti, in un reparto nel suo complesso poderoso, ma poco brillante, con Krasic ancora un po' fuori dagli schemi, in fase di carburazione, e Felipe Melo che fa allargare le braccia quando con una scivolata e la conseguente palla persa manda in porta Pozzi, neanche fosse il regista blucerchiato. 1-1 all'intervallo.
LA PRIMA VOLTA DI PEPE — L'esterno bianconero segna il suo primo gol in bianconero a inizio ripresa, sfruttando un bel cross di Krasic sul quale Gastaldello rischia l'autorete: Curci si salva, ma non può nulla sul tap in vincente dell'ex Udinese, che, in fuorigioco, ma difficile da ravvisare per la natura estemporanea dell'azione, anticipa anche Quagliarella. La Juve finalmente si distende, più rilassata, meno lenta e macchinosa. Si scalda anche il motore diesel di Krasic, che comincia a mettere in moto le lunghe leve, scatenando la progressione: Curci lo ferma, ma i bianconeri finalmente convincono.
GOL A RAFFICA — La gara è divertente. Probabilmente fin troppo, se chiedete a Delneri e Di Carlo. Merito infatti degli attacchi, ma anche colpa di difese quantomeno un po' distratte. Come quella della Juve, che si dimentica Cassano: Fantantonio elude il fuorigioco su intuizione di Palombo e timbra il 2-2. Immediata la replica bianconera: Quagliarella segna pure lui la prima rete con la nuova maglia, proprio raccogliendo dal palo - in posizione più che sospetta - la carambola sul tiro di Pepe: 3-2 Juve. Ma non è ancora finita. Pozzi raccoglie di testa - scordato da Bonucci - un bel cross del nuovo entrato Mariungo: 3-3. Iaquinta e Melo - nervoso nei minuti conclusivi - nel finale sfiorano soltanto il 4-3. Finisce in parità. E sorride soprattutto la Samp.
Riccardo Pratesi
Fonte:
gazzetta