È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
~~ Forumando!~~

GEMELLAGGI

FORUMANDO

COMPLEANNI



Top Celebrity
FreeWorld Forum
Attuality and Society
Il Mare di Alessandro
Zerofollia Forum
Parole in Libertà
Pubblicità su FFZ
PAPPI'S FORUM
Figurati!
ApertaMenteBisex
Parole e Poesia
LeAli del Mondo
Anima Solitaria
Techno Zone
B-Side Forum
Non solo chiacchiere
FORUM P@LM@
marenostrum
FORUM
FORUM

AGOSTO

1 Walker - Lugo
1 kathrine
1 ciacchi
1 enrico1966
2 exlaura2
2 nudehose
3 giulio_08
4 scrittrice88
4 marty89
4 Keko01
4 marianna84n
5 =(G4NgStA)=.91.
5 °DarkDj°
6 sevin72
7 Ciack
7 goose07
7 Julien.Ciolla
7 Sbuffona
8 david-ao
9 ken.1979
9 ea78
9 Z@ra
9 pupetta91
10 burfaldyno
10 $castle$
10 (SimonLeBon)
11 Mr. Siffredy
11 jayjay77
12 kiss (f)
12 lello60
12 kingofgames
12 Pina72
12 Tex14
13 neve67
13 wiccan matrix
13 realstocking
13 (Kaji)
14 overboost20v
14 Alexander13
14 $sifone$
14 alias.65
14 katun83
15 goldenaxe
16 Mysticeyes
16 mrathlon900
16 caturiyas82
16 SoleLuna_80
17 +Finrod+
17 bobbio84
18 starliam82
18 DOUPHIN-R3
18 por67
19 guidozz
19 rossella.37
20 agorick
20 pioggia0081
21 cleo91
22 Stigma-
22 fairy67
22 centrosardegna
22 +eletto+
23 -Sinderella-
23 jakoooo
24 zon@ venerdì
24 fscomartino
25 nick the quick
25 _LeleM_
26 themonster91
26 |Cassius2|
27 Carlo Alberto.
28 Hermione Krum
28 Jack8321
28 HOUSE LOVERS
29 D@ny91
29 (very)
29 Griforoby
29 enniunculus
30 Pier2004
30 ILCRUDELEMARIONETTISTA
30 Sting L2
30 °ButterflyEly°

Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
28/02/2011 23:36
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Milan, lezione al Napoli
Gol di Ibra, Boateng e Pato

I rossoneri dominano la sfida di vertice. Tutte le reti nella ripresa: apre le marcature lo svedese su rigore concesso per un contestato mani di Aronica, poi vanno a bersaglio il ghanese nuovo entrato e il Papero, in grande serata. Ospiti troppo rinunciatari, mai pericolosi, scavalcati in classifica dall'Inter a -5

MILANO, 28 febbraio 2011 – Il Milan affonda il Napoli e con un 3-0 meritato, ma che inevitabilmente farà discutere, mantiene il ritmo verso la meta finale, scacciando gli azzurri a sei punti e mantenendo lo zoccolo duro delle cinque lunghezze sull’Inter. Vittoria con il giallo, perché dopo un primo tempo praticamente dominato, a far decollare il successo dei rossoneri è un discusso rigore concesso da Rocchi per un fallo di mano di Aronica poi trasformato ad Ibra. Ma i due gol successivi, il primo di Boateng su assist di Pato, il secondo del brasiliano stesso con una prodezza, basta e avanzano per assegnare giustamente i tre punti ai primi della classe.


POCHE EMOZIONI — La partenza del Milan è aggressiva; qualche minuto di possesso palla con gli azzurri rintanati nella loro trequarti, ma pronti a rilanciare la manovra. Studiate le misure, i ragazzi di Mazzarri sfoggiano un buon palleggio, ma senza trovare penetrazione. Al 10’ Ibra ci prova da posizione defilata, ma il tiro è alto; impreciso come il bolide di Hamsik al 12’. Bella, anche se alta, la conclusione dal limite di Gattuso al 22’ dopo un lungo batti e ribatti nell’area del Napoli. I rossoneri fanno la partita, ma non riescono a trovare spazi nell’organizzato reparto difensivo del Napoli. Al 34’ sale in cattedra Van Bommel. L’olandese, dopo un numero d’alta scuola, conclude il diagonale su Aronica con De Sanctis battuto. Il momento del Milan sembra quello propizio, ma manca un pizzico di cattiveria in più. Come al 40’, quando Pato, con la difesa azzurra in stato confusionale, non imprime forza al pallone che Aronica spazza con la porta sguarnita. Il brasiliano, insolitamente nervoso, conferma comunque di non avere feeling con Ibra, a sua volta braccato e a tratti poco lucido. Nessuna notizia da Cavani, anche se è il Napoli, dal centrocampo in su, a latitare non potendo contare su un Hamsik ispirato e una maggiore spinta sulle fasce di Maggio e Dossena.


RIGORE E POLEMICHE — La ripresa la inaugura van Bommel al 2’, con un sventola da destra deviata da De Sanctis. Grande occasione che anticipa di poco il vantaggio rossonero. Al 4’, infatti, Aronica ferma con la mano un’insistita azione del Milan sulla linea di fondo. Per Rocchi è rigore, per il Napoli un’ingiustizia; in ogni caso una decisione difficile che scatenerà ulteriori polemiche. Penalty con tanto di giallo al difensore azzurro, trasformato nell’angolino da Ibra. Il gol sgonfia il Napoli, che rischia il tracollo. Al 10’, quando Pato con un gran destro a giro obbliga De Sanctis alla grande deviazione in angolo, al 15’ quando il portiere dei campani ferma con l’istinto il tocco sottomisura di Robinho. E proprio il brasiliano è il primo oggetto di scambio di Allegri che lo sostituisce con Boateng, mentre Mazzarri replica con Zuniga per Mascara.

SUPERPATO — La reazione del Napoli non è però adeguata. Il Milan controlla e opta per il gioco di rimessa. E mentre gli azzurri stanno inspiegabilmente a guardare, i rossoneri dilagano. Con Pato. Il “Papero” al 32’ si ritaglia uno spazio sulla linea di fondo e ignorando il libero Ibra mette davanti a De Sanctis la palla perfetta che Boateng esplode in rete. Ma è esaltazione pura il contropiede del brasiliano che al 34’ dopo avere tagliato in due la difesa del Napoli infila nel sette da fuori area. La firma d’autore in una serata da sballo.

Gaetano De Stefano

Fonte: gazzetta
02/03/2011 23:30
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
SERIE A 2010/2011 27ª Giornata (8ª Ritorno)

Anticipo del 26/02/2011
Juventus - Bologna 0-2
Incontri del 27/02/2011
Catania - Genoa 2-1
Bari - Fiorentina 1-1
Brescia - Lecce 2-2
Cagliari - Lazio 1-0
Cesena - Chievo 1-0
Palermo - Udinese 0-7
Roma - Parma 2-2
Sampdoria - Inter 0-2
Posticipo del 28/02/2011
Milan - Napoli 3-0

Classifica
1) Milan punti 58;
2) Inter punti 53;
3) Napoli punti 52;
4) Lazio punti 48;
5) Udinese punti 47;
6) Roma punti 43;
7) Juventus punti 41;
8) Palermo punti 40;
9) Cagliari punti 38;
10) Bologna(-3) e Genoa punti 35;
12) Fiorentina punti 34;
13) Chievo e Sampdoria punti 31;
15) Catania punti 29;
16) Lecce e Parma punti 28;
18) Cesena punti 25;
19) Brescia punti 24;
20) Bari punti 16.

(-3) punti di penalità.
05/03/2011 14:45
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Vucinic-Pizarro, Roma ok
Ma il Lecce è domato solo al 90'

L'anticipo della 28ª giornata ha confermato che il campo dei salentini quest'anno è difficilissimo: al vantaggio di Vucinic nel primo tempo ha risposto Giacomazzi nella ripresa. Poi all'ultimo minuto la vittoria su rigore procurato da Borriello e trasformato dal cileno

LECCE, 4 marzo 2011 - La Roma l’ha spuntata, ma quanta fatica. La vittoria contro il Lecce è arrivata solo al 90’, grazie a un’invenzione di Borriello che di testa ha trovato il braccio alzato di Munari. Un colpaccio perché per l’arbitro Damato fischiare il calcio di rigore è stato facilissimo. Pizarro ha così realizzato il 2-1 dopo che le reti di Vucinic e Giacomazzi sembravano aver deciso la partita. Perché il pari che si stava profilando è sembrato il risultato più equo per quello che si è visto.


FORTUNA — Brava però la Roma a crederci fino in fondo: un pizzico di fortuna in questo che è un momento chiave della stagione non può che fare bene: martedì il ritorno in Ucraina con lo Shaktar, poi il derby con la Lazio. Tre punti importanti, malgrado le difficoltà di tenuta nel secondo tempo che anche in Puglia non sono mancate. Il Lecce recrimina soprattutto per alcuni episodi in area di rigore (in particolare un fallo di mano di Perrotta non visto).


ACCELERAZIONI — Il primo tempo ha mostrato una Roma non brillantissima ma comunque decisamente superiore agli avversari. Il Lecce è apparso ben posizionato in campo con un Olivera smistatore di palloni. Ma tra i salentini anche poca incisività in attacco e tanto attendismo. E’ vero che fino al 25’ non si è praticamente visto niente da entrambe le parti. Ma nella “guerra di posizionamento” è stato sufficiente che il Lecce iniziasse ad allungare leggermente le distanze tra i reparti che subito i ragazzi di Montella ne hanno approfittato facendosi pericolosi azione dopo azione. Le accelerazioni sulla trequarti si sono fatte sempre più intense fino allo sfondamento, merito di una stoccata vincente di Vucinic.


RASOIATA — Il primo a farsi pericoloso al 25’ è stato Cassetti, il cui destro ha sfiorato il palo. Poi dopo due minuti il pallonetto di Taddei è finito alto. Lo stesso Taddei, pescato un minuto dopo solo davanti a Rosati da un pallone morbidissimo di Vucinic, è stato fermato da un perfetto intervento di Brivio. Segnali inequivocabili che l’argine giallorosso era sempre più fragile insomma. E difatti al 32’ ecco il gol: splendida azione di Vucinic che ha appoggiato il corpo a Rispoli fuggendogli via, ingresso in area dalla sinistra e perfetta rasoiata di punta sul secondo palo. Il montenegrino non ha esultato visto che in maglia salentina è diventato grande.

JOLLY — La reazione del Lecce è stata abbastanza sterile e si è esaurita tutta in una deviazione di Rispoli da sotto misura su azione di corner: Pizarro è però stato bravissimo ad alzare in corner. De Canio ha capito che al suo attacco serviva più peso e ha così deciso di levare l’evanescente Grossmuller inserendo Corvia. Proprio Corvia è stato l’uomo più pericoloso nella ripresa, giocata decisamente meglio dai salentini. Al 12’ Olivera ha sfiorato l’incrocio dei pali. Al 13’ Corvia è stato fermato da un miracolo di Doni. Poi al 20’ ancora Corvia di prima intenzione ha sfiorato il palo. E al 30’ il meritato pareggio, procurato da Munari che ha crossato alla grande per Giacomazzi che di testa ha trovato l’angolo più lontano per Doni. La Roma ha sbandato, De Canio ha fiutato l’odore del sangue e ha inserito Chevanton per tentare il colpaccio. Ma il jolly l’ha pescato Borriello al 90’.

Giusto Ferronato

Fonte: gazzetta
05/03/2011 23:39
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Gattuso spegne la Juve
Il Milan vola a 61 punti

Vittoria meritata dei rossoneri che dopo avere fallito due occasioni con Ibra e Cassano nel primo tempo, vanno in gol nella ripresa con il centrocampista

TORINO, 5 marzo 2011 - Se è stato il gol scudetto ce lo diranno le prossime e ultime 10 giornate di campionato, ma di sicuro quello di Gattuso, a Torino contro la Juve, è stato un gol pesante come un macigno. Piantato sulle ambizioni di rimonta di Inter e Napoli, che domani scenderanno in campo - con una partita in meno - rispettivamente a -8 e -9 dal Milan capolista. Ma ancor di più piantato sulla stagione disgraziata della Juventus, sconfitta per la nona volta in campionato e terza consecutiva, e chissà, forse un colpo definitivo per la panchina di Delneri, contestato dai tifosi e incapace di spremere almeno una prestazione di buon livello dai suoi ragazzi: la Juve non ha mai impensierito Abbiati in 95 minuti.


PARTITA BLOCCATA — Il primo tempo è modesto. Entrambe le squadre provano ad aspettare l’avversaria, a stanarla ed a ripartire in contropiede. Nessuno vuole lasciare spazi. La Juve è confusionaria, ci mette l’anima, la foga, ma ordine e qualità sono non pervenute. Melo pasticcia a metà campo, dove l’assenza delle geometrie di Aquilani si fa sentire, mentre davanti Toni corre come un dannato su tutto il fronte d’attacco, sgomita, inciampa e riparte con quei trampoloni di gambe, ma di occasioni nitide la Juve in 45’ non ne crea neanche mezza, con Matri che da seconda punta non convince, perchè non sa creare per gli altri. L’emblema delle difficoltà della formazione di Delneri, che manca di talento puro, è data da tre punizioni tre calciate da altrettanti bianconeri: Krasic, Melo e Traorè. Il risultato? Lo stesso: palla sulla barriera.


PALLE GOL ROSSONERE — E Il Milan? Non sfavilla, l’assenza di Pato, il suo attaccante più "caldo" e non solo per la temperatura causata dalla febbre, si fa sentire, ma almeno un paio di occasioni le crea. E’ più lineare nella manovra, più incisivo. Sfiora il gol prima con Ibrahimovic, che si fa anticipare da Traorè con la porta spalancata e conferma di patire la sfida da ex della Vecchia Signora, cui a Torino non ha mai segnato, poi con Cassano, che alza troppo il sinistro. Tutto qua. All’intervallo è 0-0. Milan meglio ai punti, ma era lecito attendersi di più.

IBRA CI PROVA — Si riparte con Robinho al posto di Boateng, acciaccato. Con Ibra che tira un missile su punizione: Buffon non è elegante, ma efficace, e smanaccia via. Ma la Juve soffre, perchè il Milan alza il baricentro, accettando - come dovere di capolista - il fare la partita. Per forza. E i bianconeri ripartono solo con qualche fiammata più coreografica che efficace di Krasic.

GATTUSO GOL — E così non può sorprendere che arrivi il vantaggio rossonero. Semmai sorprende il marcatore, Gattuso, che approfitta di una sponda di un Ibra, cresciuto nella ripresa, e di una difesa bianconera che si apre come un ventaglio. Il mediano rossonero colpisce sporco di sinistro, quanto basta per ingannare un Buffon poco reattivo. Milan avanti 1-0.


LA CONTESTAZIONE — E dopo lo svantaggio dalla curva sud bianconera si alza il grido "Luciano Moggi", cantato a squarciagola. Seguito a ruota da "Andate a lavorare". Assolto solo Del Piero, che langue in panchina, mentre intanto è entrato Iaquinta, per Toni. Cori offensivi per Delneri, redo di non riuscire proprio a mettere in pratica quanto scritto nello striscione esposto dall’altra curva: "Alla Juventus non è importante vincere è l’unica cosa che conta". E invece vince il Milan, ancora, per la 18a volta in campionato: l’anima del Diavolo è Gattuso, che porta il Milan in Paradiso.

dal nostro inviato
Riccardo Pratesi


Fonte: gazzetta
06/03/2011 16:27
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Disastro Sampdoria
Colpaccio del Cesena

Samp senza idee e grinta, capace di sussulti solo nel finale, ne approfitta un Cesena ordinato e cinico. Di Carlo contestato dal pubblico, Garrone e Tosi scortati dalla Digos. Blucerchiati risucchiati in zona retrocessione

GENOVA, 6 marzo 2011 - E' buio pesto a Genova, anche se si gioca alle 12.30. La squadra di Di Carlo affonda per 3-2 sotto i colpi di un Cesena ordinato e cinico, che tramortisce i blucerchiati prima con Parolo e poi con due reti di Giaccherini. Inutili le reti di Volta e il rigore di Maccarone. La Samp adesso resta inchiodata a 31 punti ed è risucchiata nel vortice della lotta-salvezza mentre il Cesena raggiunge il Lecce a 28 e rilancia le proprie speranze di salvarsi.

LE SCELTE — Mimmo Di Carlo torna alla difesa a quattro, con Zauri e Ziegler sulle fasce e la coppia Gastaldello- Lucchini al centro della difesa a proteggere Curci. In mezzo al campo per i blucerchiati è Dessena che va a sostituire Poli, vittima di un fastidio muscolare, e si affianca a Palombo e Mannini. Per il reparto avanzato, il tecnico di Cassino si affida al solito Guberti e a Biabiany, a supporto di un Maccarone alla ricerca del gol numero 100 tra i professionisti. Pozzi, purtroppo per l’attacco sterile della Samp, è ancora out. Massimo Ficcadenti, invece, butta nella mischia Santon (complice la squalifica di Ceccarelli) che completa il reparto difensivo con Pellegrino, reduce da un attacco influenzale, Von Bergen e Lauro, davanti al sempreverde Antonioli. A centrocampo Caserta, Colucci e Parolo. E poi il cileno Jimenez e Giaccherini, che sorpassa last minute Rosina. Punta unica Malonga, pronto a rimpiazzare il capocannoniere Bogdani, squalificato, e Budan al rientro.

GUARDARE AVANTI — L’imperativo di Edoardo Garrone in settimana è stato chiaro: “Il progetto va avanti. I cicli finiscono, ma ora si pensa al futuro”. Lo striscione in curva “Per questa maglia si deve lottare, forza Sampdoria devi segnare” spiega lo stato d'animo del popolo blucerchiato che sembra aver recepito il messaggio. Il destino però è beffardo e certi voli pindarici della mente sampdoriana sono inevitabili: l’arbitro è Pierpaoli, quello che si era beccato la maglia di Cassano in faccia. E il Cesena è proprio la squadra con la quale il Pazzo si era sbloccato alla nona giornata, dopo un digiuno insolitamente lungo. Altri tempi. L’unico digiuno al quale si può pensare ora a Marassi è quello che impone l’orario della sfida che vale tre punti d’oro, in ottica salvezza per la squadra di Campedelli e per alleviare i tormenti stagionali per quella di Garrone senior.

IL PRIMO TEMPO — Gli uomini di Di Carlo vogliono uscire dalle sabbie mobili della classifica e lo dimostrano con un avvio veemente, ma onestamente poco concreto. Il carattere c’è, la cattiveria sotto porta meno: Biabiany si muove molto, ma sbaglia due volte, prima su un bel lancio di Palombo, poi su un suggerimento ghiotto dal fondo di Maccarone. Il Cesena molto timido all’inizio, pian piano guadagna metri e fiducia e un paio di ripartenze sprecate scaldano i motori della squadra di Ficcadenti, con Jimenez a vivacizzare la manovra. Nel frattempo entra Koman al posto di Palombo, che prende una botta e si ritrova con una frattura alla quarta costola sinistra, e la Samp, senza il suo capitano, perde il metronomo e l’uomo capace di imbeccare gli attaccanti con i suoi precisi lanci lunghi. Ecco allora che il Cesena sente aria di colpaccio e si fa trovare pronto su un errore di Lucchini che perde palla. Parolo ne approfitta e infila con una bella botta Curci al 43’. 1-0 e tutto da rifare per i blucerchiati che escono tra i fischi del pubblico, stanco di una Samp sterile.

LA RIPRESA — Due colpi di Giaccherini, prima uno splendido destro al volo e poi un gol di rapina ai danni di un Gastaldello ingenuo, condannano la Samp a sprofondare nel baratro della zona salvezza. La squadra di Genova è inconcludente, è un pugile suonato che le ha prese di santa ragione. L’ingresso di Macheda è lo specchio di un tentativo last minute di Di Carlo di salvare la gara. E’ inutile, però, la prima rete di Volta in serie A al 37’ su una papera clamorosa di Antonioli, così come il rigore trasformato da Maccarone al 47'. Troppo tardi.

CONTESTAZIONE — Questo è senza dubbio uno dei momenti più duri della gestione Garrone, che lascia la tribuna con Tosi qualche minuto prima della fine, entrambi scortati dalla Digos, tra i fischi del popolo doriano, incapace di perdonare chi ha smontato il giocattolo Cassano-Pazzini. La rabbia, poi, viene vomitata addosso al mister: lo striscione “Di Carlo ora vattene” fa la sua comparsa in curva, sostituendo quello benaugurate di inizio partita. La contestazione monta, si chiedono le dimissioni al tecnico e, appena finita la partita, i tifosi provano pure a raggiungere gli spogliatoi tramite il tunnel che dalla tribuna porta nella pancia del Ferraris, ma nessuno riesce a entrare. Gli steward arginano la reazione del popolo blucerchiato che, dalle parole degli striscioni, è passato ai fatti. La Samp, intanto, da martedì se ne va in ritiro anticipato, mentre il suo capitano Angelo Palombo viene ricoverato presso la clinica Montallegro.

DI CARLO VIA? — La società risponde tramite il direttore sportivo Tosi: "Ci prendiamo 24 ore per decidere il futuro di Di Carlo. Serve una scelta di buonsenso e largamente condivisa, dunque terremo conto della contestazione dei tifosi. Da martedì saremo in ritiro a Roma". L'impressione, in realtà, è che il mister sia già saltato e i dubbi da sciogliere riguarderebbero solamente il sostituto.

Azzurra Saggini

Fonte: gazzetta
06/03/2011 19:08
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Inter: 5 messaggi al Milan
Rimonta devastante, Genoa k.o.

I nerazzurri battono 5-2 i rossoblù con una ripresa spettacolare. In svantaggio per il gol di Palacio, ribaltano il risultato con Pazzini, una doppietta di Eto'o e allungano con Pandev e Nagatomo. Di Boselli l'ultimo guizzo ligure

MILANO, 6 marzo 2011 - Quasi lo facesse apposta. Illude l'avversario e poi lo fa a pezzi. Fa soffrire i suoi tifosi e poi li ripaga con reazioni spettacolari. Ma soprattutto non molla la presa dal Milan che resta lì, a 5 punti. L'Inter nel primo tempo gioca al di sotto di tutto e subisce il gol di Palacio. Ma nella ripresa, dopo la frustata di Leonardo, con una reazione devastante asfalta i rossoblù capovolgendo tra il 5' e il 6' il risultato grazie a Pazzini ed Eto'o. Ma mai accontentarsi; così, in successione, arrivano la nuova prodezza del camerunese, la rete di Pandev e il gioiellino di Nagatomo - primo gol in Italia - per la felicità dei numerosi tifosi del Sol Levante accorsi al Meazza. Sconcertante invece la prova del Genoa, partito con la voglia di spaccare il mondo, ma ridimensionato dalla furia nerazzurra. Inutile, anche se bello, il colpo di testa per il 5-2 finale di Boselli, che Carlo Regno, sostituto dello squalificato Ballardini, inserisce nel finale.


PALACIO — L'inter è una macchina collaudata e lo percepisci subito. Gioco a memoria lungo l'asse Sneijder-Eto'o. Manca Cambiasso che Leonardo sostituisce con l'ex eccellente di turno: Thiago Motta. Manovra per di più supportata dalla costante proiezione offensiva di Maicon che Zanetti provvede a coprire. Ma di fronte c'è un Genoa fisicamente in salute, che corre molto e non ha intenzione di chiudersi da provinciale nella sua trequarti. Per oltre mezzora le due formazioni si affrontano a tutta velocità, senza però scrivere nella cronaca grandi occasioni o presunte tali. Da una parte il contropiede rossoblù fa dannare il reparto difensivo nerazzurro in cui svetta la precisione di Chivu, impegnato a coprire gli spazi dove si inseriscono Paloschi e Palacio. Dall'altra la rimessa interista che si concentra sempre sulle illuminazioni di Samuel Eto'o. Il camerunese infila dettagli da enciclopedia del calcio, così naturali da sbalordire. L'africano guizza, finta, penetra, ma raramente riesce a comunicare con Pazzini e Stankovic, e quando cerca la soluzione individuale spreca il diagonale allargandolo troppo. Ma i cambi di gioco del Genoa sono micidiali e al 40' arriva il vantaggio con il capolavoro di Palacio, abile a trafiggere Julio Cesar con un tiro incrociato in diagonale, imparabile.


7 MINUTI — Leonardo non ci pensa due volte e dal tunnel degli spogliatoi, per la ripresa, spunta Pandev che rileva Stankovic. Il macedone apre un solco nella partita e regala spazi ai compagni di reparto. Così al 5', dopo una punizione angolata di Sneijder l'inter si toglie la maschera e si scatena con una raezione devastante che ha Eto'o come protagonista assoluto. Il camerunese allarga a destra per Maicon che mette nell'area piccola dove irrompe Pazzini che infila sotto la traversa. Palla al centro e pochi secondi dopo Pandev da fuori area carica un bolide che Eduardo non trattiene. Lì vicino c'è Eto'o che non perdona. Ma il gioiello arriva al 12'. Eto'o ruba palla a Mesto e dopo un dribbling e una finta batte Eduardo. Uragano Inter che risucchia nel suo vortice un Genoa strampalato e senza più idee. Che lancia al Milan un segnale potente, amplificato da Pandev che al 26' aggiunge la sua firma alla festa.

ANCHE NAGATOMO — Leonardo, che gongola come un bambino, toglie Pazzini per Karja e Ranocchia per Nagatomo, e poiché l'Inter non si fa mancare nulla, anche il giapponese segna il suo gol con una bella girata su assist di Sneijder. Un po' di gloria anche per Boselli, subentrato a Paloschi, appena in tempo per rendere meno amaro il risultato. Il cerchio è completo; come dire: Milan siamo vivi e vegeti e pronti alla lotta. Ci sarà da divertirsi.

Gaetano De Stefano

Fonte: gazzetta
06/03/2011 19:12
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Arcari esalta il Brescia
Napoli, la vetta si allontana

Nel primo tempo il portiere ospite para tutto, neutralizzando le conclusioni di Cavani, Hamsik e Zuniga. Mazzarri viene espulso per proteste - reclamava un rigore per un presunto fallo su Maggio - e nella ripresa le occasioni arrivano da entrambe le parti, con Caracciolo che nel recupero è ipnotizzato da De Sanctis sottoporta

MILANO, 6 marzo 2011 - La voglia di riscatto del Napoli - dopo la batosta del Meazza - sbatte sui guanti di Arcari, che nel primo tempo para tutto e salva un Brescia tonico e lo tiene vivo nella corsa salvezza. Al San Paolo finisce 0-0, risultato che probabilmente ridimensiona i sogni scudetto - peraltro mai pronunciati - della squadra di Mazzarri, ora distante 8 punti dal MIlan capolista e 3 punti dall'Inter prima inseguitrice. Il Napoli ce l'ha messa tutta, però: giocando un primo tempo adeguato, e una ripresa nella quale, pur di provare a vincere, ha rischiato di perdere. Ma l'occasione più nitida l'ha avuta Caracciolo, ipnotizzato da De Sanctis, nel recupero.


ARCARI PARATUTTO — Il Napoli non sembra aver patito il contraccolpo psicologico del tracollo contro il Milan. Mazzarri lo presenta con Zuniga assieme ad Hamsik, a supporto di Cavani. E le occasioni fioccano dall'avvio: il Matador, scatenato, a caccia di gol, sfiora due volte il vantaggio, anche con un tacco favoloso. Ma qui comincia a mettersi in evidenza Arcari, il portiere del Brescia, che deve essere bravo, se constringe alla panchina Sereni. E infatti para tutto, nel primo tempo. Su Cavani, ma anche su Hamsik e Zuniga, che interpreta bene anche il ruolo di attaccante esterno di supporto. Il Brescia non rinuncia mai a ripartire, soprattutto con Diamanti, ma dietro patisce ad ogni accelerazione dei padroni di casa. Mazzarri si imbufalisce quando Maggio va a terra in area a contatto con Accardi: protesta in maniera plateale reclamando il rigore. Ottiene invece l'espulsione. All'intervallo è 0-0, ma il Napoli avrebbe meritato molto di più.


SI VEDE IL BRESCIA — Nella ripresa, quando il Napoli è palesemente stanco, quasi come fosse svuotato di energie senza Mazzarri in panchina. Gli ospiti si fanno venire allora una mezza idea, quella del colpaccio, e Diamanti prima e Caracciolo poi, che fa reparto da solo, ci vanno vicini. Il Napoli però è costretto anche a correre qualche rischio pur di andare a caccia dei tre punti, e così Mazzarri fa inserire altri due attaccanti, prima Mascara, che reclama un rigore e fa a spintoni con Mareco, e poi Lucarelli, subito bene in partita e che sfiora il centro personale in un paio di mischie, che il Brescia sventa anche con un pizzico di fortuna. Ma nel recupero la palla buona ce l'ha tra i piedi Caracciolo che messo in porta dal nuovo entrato Eder, si fa ipnotizzare da De Sanctis. I due portieri chiudono da migliori in campo: lo 0-0 finale è il risultato che premia i loro meriti.

Riccardo Pratesi

Fonte: gazzetta
06/03/2011 19:17
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Udinese, vittoria di rigore
E sale al quarto posto

Bari battuto 1-0: decide Di Natale dal dischetto (fallo di Parisi su Sanchez). Handanovic salva il risultato su Rudolf all'ultimo minuto

UDINE, 7 marzo 2011 - Undicesimo risultato utile consecutivo e l'Udinese sale al quarto posto in attesa del posticipo serale della Lazio. Contro il Bari non si vede la squadra spumeggiante di Palermo, ma i tre punti arrivano lo stesso e con loro il momentaneo quarto posto, in attesa di Lazio-Palermo. A decidere sono un rigore di Di Natale, procurato da un grande spunto di Sanchez, e la parata salva-risultato di Handanovic all'ultimo minuto. Bari combattivo e attento, lontano da sembrare una squadra con un piede e mezzo in B.

LA PARTITA — Guidolin deve rinunciare a Isla (problemi alla schiena) e al suo posto sceglie Cuadrado. Per il resto la squadra è confermata, con la coppia Sanchez-Di Natale davanti. Mutti invece cambia qualcosa rispetto a quanto annunciato: in mezzo gioca Bentivoglio e non Donati, dietro torna Belmonte, mentre davanti Okaka è supportato da Ghezzal e Huseklepp.


MANI IN AREA — I friulani partono meglio. Nei primi cinque minuti Sanchez entra in area due volte, chiuso dai raddoppi della difesa barese. All'ottavo un giallo: Di Natale mette in mezzo, Gazzi tocca con il braccio aperto in area. Proteste bianconere, ma Massa lascia correre. Un minuto dopo segna Di Natale, ma è in fuorigioco. Intorno al 20' le migliori occasioni per la squadra di Guidolin: prima Di Natale spreca un buon contropiede per eccesso d'altruismo, poi Sanchez fallisce il destro dopo aver controllato male a tu per tu con Gillet, che devia con il piede.

REAZIONE — Dopo l'avvio-sprint, la squadra di casa tira i remi in barca e cresce il Bari. Al 24' si addormenta Zapata, Huseklepp gli ruba il tempo e Benatia sfiora l'autogol. Il norvegese si muove bene e due minuti dopo è bravo Handanovic ad anticipare tutti su un suo cross. L'Udinese fatica a reagire e rischia ancora su un bel destro da fuori di Ghezzal, su cui il portiere sloveno vola a mandare in corner. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.


RIPRESA — Dopo l'intervallo è l'Udinese che riprende a fare la gara. Cuadrado si trova subito un buon pallone in area, ma Gillet gli chiude lo specchio. Al 9' lo stesso colombiano si procura un buon calcio da fermo dopo una giocata personale: ci prova Di Natale, ma trova la barriera. Il Bari difende con attenzione e non sta a guardare. Ghezzal inventa un gran pallone per Okaka, ed è bravo Domizzi a chiudere in extremis. Guidolin capisce che bisogna cambiare qualcosa: fuori i due esterni, Cuadrado e Armero, dentro Corradi e Pasquale.

SUPER-SANCHEZ — Nel finale aumentano nervosismo e confusione. Alla mezz'ora, l'episodio decisivo: Sanchez irride Parisi per due volte e al terzo dribbling il difensore lo mette giù. Fallo ingenuo, rigore netto. Di Natale spiazza Gillet e il Friuli libera il suo urlo. Il Bari non ne ha più e i friulani controllano, fino al quarto e ultimo minuto di recupero, quando il neo entrato Rudolf scarica un sinistro velenoso dal limite. Handanovic vola, salva il risultato e tiene alti i sogni di Champions dei suoi.

Emiliano Pozzoni

Fonte: gazzetta
06/03/2011 19:24
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
E' tornata la Fiorentina
Doppio Mutu, Catania k.o.

A segno anche Gilardino: 3-0 dei viola senza storia. I siciliani mai in partita, ora sfiorano la zona retrocessione. Per il romeno prima doppietta in campionato e la pace coi tifosi. Mihajlovic inguaia l'ex compagno Simeone

FIRENZE, 6 marzo 2011 - La vittoria che mancava da un mese, o forse da inizio stagione. Rotonda, convincente. Torna al successo la Fiorentina al Franchi, torna al gol Adrian Mutu, prima doppietta stagionale e inchino alla Fiesole come ai bei tempi. Segna anche Gilardino (fuorigioco): è il 3-0 che condanna il Catania, agganciato dal Parma e con un solo punto di vantaggio sul Cesena. La cura Simeone non funziona, la zona retrocessione s'avvicina e quella di domenica prossima contro la Sampdoria è un scontro diretto che vale 6 punti. I Viola, invece, salgono a quota 37 e mettono nel mirino la Juventus rivale di sempre, ora a +4. Troppo lontana, invece, la zona Europa.


AMICI CONTRO — Da una parte Mihajlovic, dall'altra Simeone, scudettati della Lazio nel 2000. Adesso fanno gli allenatori e per la prima volta s'affrontano in serie A: chi perde si becca i fischi, lo dice la classifica e le ultime prestazioni delle due squadre. Stavolta va meglio a Sinisa, bravo e fortunato a ritrovare Mutu nella sua stagione più travagliata. Poi Santana, Montolivo, Behrami e Gamberini, tre certezze in una giornata come quella di oggi, e il semprepresente Gilardino, alla decima rete in campionato. Jovetic, a bordocampo, applaude e si prepara al rientro tra meno di un mese. Dove sarebbe potuta arrivare questa Fiorentina con tutti i migliori a disposizione?

COPPIA PIU' BELLA — Sarebbero bastati Gilardino e Mutu. Giocano insieme dai tempi di Verona, si conoscono come due fratelli, basta guardare il primo gol: angolo di Santana, spizzata del Gila sul primo palo e tocco del romeno sul secondo. Tutto facile. Oppure il terzo, tanto bello quanto viziato da fuorigioco: Mutu lancia il contropiede, serve Montolivo che tocca per il 3-0 di Gilardino. Nel mezzo ancora il romeno, che firma la doppietta con l'aiuto di Andujar. Ma Mutu, questa stagione l'ha buttata via tra squalifiche, risse e tentativi di fuga, poi rientrati. Solo una città come Firenze, innamorata persa dei suoi numeri 10, poteva perdonarlo.


CINQUE SU OTTO — Il Catania, il suo simbolo, l'ha venduto nel mercato di gennaio. Tolto Mascara, l'undici di Simeone è sempre più un collettivo che parla lingue diverse, e non solo metaforicamente. Prevale lo spagnolo dei nove argentini in campo, e pazienza se ci sono anche Lodi e Pesce. Oggi il gioco doveva passare da Gomez, schierato trequartista, ma il 'Papu' si è visto più sulle fasce e per questo nella ripresa è entrato anche Ricchiuti. Catania col 4-2-4 come ammissione di sterilità offensiva: Maxi Lopez a Bergessio inquadrano la porta una volta in 90'. Salvarsi così diventa difficile.

Claudio Lenzi

Fonte: gazzetta
06/03/2011 19:31
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Pareggio show a Bologna
Cagliari beffato al 94'

Emozionante 2-2 al Dall'Ara: apre Di Vaio su rigore nel primo tempo (130° gol in A per l'attaccante), gli ospiti ribaltano il risultato con Cossu e Ragatzu prima del pareggio di Ramirez in pieno recupero

BOLOGNA, 6 marzo 2011 - Partita dalle mille emozioni fra Bologna e Cagliari. Gol, capovolgimenti di fronte e tante occasioni per un match che sembrava non voler finire mai. Giusto che una partita così si concluda in parità e con un finale al cardiopalma, culminato con il gol al 94' di Ramirez. Ma oltre all'uruguaiano, oggi in tanti meritano la ribalta: a partire da Di Vaio, il bomber indistruttibile che ha firmato il suo 130° gol in Serie A. Senza dimenticare Ragatzu, la giovane promessa sarda che è entrato nel momento di maggiore difficoltà del Cagliari e ha trasformato la squadra.

CAGLIARI SENZA MEZZA DIFESA — Malesani punta sulla squadra che ha giocato nel secondo tempo della partita di Torino, con Casarini terzino destro, Portanova e Britos centrali, Rubin a sinistra a comporre il quartetto difensivo davanti a Viviano; a centrocampo Mutarelli confermato sulla sinistra, con Perez a destra e Mudingayi centrale; in attacco il lanciatissimo Della Rocca alle spalle di Meggiorini e Di Vaio. Nel Cagliari, Donadoni è costretto a cambiare metà difesa per l'infortunio di Pisano e la squalifica di Canini: davanti ad Agazzi giocano Perico a destra, Agostini a sinistra, Ariaudo e Astori centrali; centrocampo con Biondini, Conti e Nainggolan; in attacco Cossu a supportare Nenè e Acquafresca.


DI VAIO FA 130 — Parte meglio il Bologna: sicuro e forte nelle gambe e nello spirito dopo le vittorie su Palermo e Juventus, l'undici di Malesani tiene in mano il timone della partita fin dall'inizio. La prima vera occasione da gol però è degli ospiti: al 10' Agostini mette al centro dalla sinistra, Acquafresca di testa appoggia fuori per Nainggolan che con un destro di prima intenzione scheggia il palo alla sinistra di Viviano. Il Bologna sembra spaventarsi e assume un atteggiamento più accorto, la partita si anestetizza e per quasi venti minuti non succede più nulla. Ci pensa Di Vaio a sbloccare la situazione: l'attaccante, alla centesima partita in maglia rossoblù, entra in area dalla sinistra e supera Biondini che lo tocca con la gamba di richiamo e lo mette giù, inevitabile il calcio di rigore. Lo stesso Di Vaio trasforma dal dischetto con un siluro centrale, conclusione per nulla precisa ma efficace. Quello dell'attaccante romano è il 17° gol stagionale e il 130° in Serie A. Passato in vantaggio, il Bologna gioca sul velluto e stuzzica Agazzi al 33' (destro di Perez da fuori area) e al 38' (conclusione di Di Vaio dalla lunga distanza), ma in entrambe le occasioni il portiere del Cagliari è attento. Nel finale di primo tempo Malesani e Donadoni sono costretti già ad effettuare i primi cambi: Nenè esce in barella per una distorsione alla caviglia, al suo posto entra Ragatzu; pochi minuti dopo è Mudingayi a fermarsi per un risentimento muscolare, Malesani ricorre a Ramirez.


CHE BRAVO RAGATZU — Nella ripresa il Cagliari cresce, trainato da un Ragatzu in grande giornata: in avvio l'attaccante apre bene per Conti che prova il destro da fuori, Britos si immola e in scivolata respinge la conclusione del centrocampista. Al 12' Ragatzu è ancora protagonista: supera due uomini sulla sinistra, entra in area e impegna Viviano in una difficile parata. Due minuti dopo gli ospiti raggiungono il pareggio: cross dal fondo di Nainggolan e destro vincente di Cossu. Ma nell'azione il centrocampista belga sembra aver effettuato il traversone quando il pallone aveva già superato la linea di fondo. Subìto il gol, Malesani cerca di ravvivare un Bologna apparso apatico in avvio di ripresa inserendo Gimenez al posto di Meggiorini. Risponde Donadoni togliendo uno spento Acquafresca (alla centesima presenza con la maglia del Cagliari) per far posto a Missiroli. Le due squadre sembrano molto contratte ma entrambi gli allenatori credono nella vittoria, tanto che Malesani inserisce la terza punta (Paponi per Della Rocca) e Donadoni butta dentro un altro trequartista al posto di un centrocampista (Lazzari per Biondini). La partita si mantiene sul filo dell'equilibrio, un filo che sembra potersi spezzare da un momento all'altro. E così avviene al 38': calcio d'angolo per il Cagliari, Lazzari mette giù il pallone in area dopo un rimpallo e con freddezza tocca fuori per Ragatzu che di prima intenzione batte Viviano. Dopo il vantaggio del Cagliari succede di tutto: prima Agostini sfiora l'1-3 in contropiede con un diagonale di poco a lato. Poi al 40' Paponi si mangia il gol del pareggio: tutto solo in area supera Agazzi ma da ottima posizione calcia malissimo a lato. Al 44' è ancora il Cagliari a sfiorare il terzo gol: cross di Missiroli, colpo di testa di Lazzari e gran parata di Viviano che vola a deviare in corner. Ma non è ancora finita. Proprio all'ultimo assalto il Bologna riesce ad agguantare un pareggio che ormai sembrava lontano: su calcio d'angolo Agazzi smanaccia via il pallone che stava per essere incornato in porta dal "collega" Viviano in proiezione offensiva, sul prosieguo dell'azione arriva Ramirez che con un gran sinistro realizza. Prima che l'arbitro fischi la fine della partita c'è il tempo per un accenno di rissa, che non riesce a rovinare le mille emozioni del match.

Omar Carelli

Fonte: gazzetta
06/03/2011 19:35
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Chievo-Parma senza reti
E la zona calda è vicina

Finisce 0-0 al "Bentegodi": dopo un brutto primo tempo, nella ripresa ci provano senza esito Bojinov e Jokic. Espulso Paletta al 74'. Il Cesena si avvicina a entrambe le squadre, più che mai coinvolte nella lotta per non retrocedere

VERONA, 6 marzo 2011 - Scandalizzarsi per uno 0-0 nel calcio è fuori luogo in assoluto. Specie quando il punticino fa comodo a tutti. Ma il pareggio a reti bianche tra Chievo e Parma, che serve a pochino a entrambe, vista soprattutto la vittoria del Cesena, lascia qualche perplessità. Perché la partita, dopo un'ora di niente, si accende solo nel finale. Ma non bastano due occasioni di Bojinov, il rosso a Paletta e un paio di parate di Mirante a sbloccarla. Era il caso di fare qualcosa in più per vincere, anche se la paura di perdere è giustificabile.

PARMA RIMANEGGIATO — Marino ha l'attenuante di dover rinunciare a due uomini fondamentali come Giovinco (infortunato) e Candreva, diventato papà nella notte. Dopo 20' deve uscire anche Amauri (problemi muscolari): un vero peccato per il naturalizzato italiano che, dopo un avvio di stagione perlomeno stentato alla Juve, era reduce dalla doppietta di Roma. E Bojinov, che lo rimpiazza, è l'unico a sfiorare il gol in due circostanze nella ripresa. Prima è sfortunato su una girata, poi Sorrentino neutralizza il suo sinistro.

CHIEVO ABULICO — Sì, la squadra di Pioli sembra in calo. E l'assenza di un incursore prezioso come Gelson Fernandes non può essere una scusa. I veronesi non producono nulla fino all'espulsione di Paletta al 29' della ripresa. Lo sforzo finale, comunque da elogiare, produce un'occasione sottomisura per Pellissier e una gran parata di Mirante su Jokic. Il gol poteva arrivare. Ma il giudizio sulla prestazione, non brillante, non cambia. Per salvarsi bisognerà fare qualcosina in più. E vale anche per il Parma.

Gasport

Fonte: gazzetta
07/03/2011 00:23
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Doppio Sculli, la Lazio va
Il Palermo di Cosmi dura 18'

Il debutto del tecnico dei rosanero si trasforma presto in una sconfitta: Sculli colpisce al 7' e al 18', sempre su assist di Ledesma. Poi la squadra di Reja si limita a controllare e rischia pochissimo: Pastore e Ilicic spenti, poche occasioni per gli ospiti. Finisce 2-0, con i biancazzurri che si riprendono il quarto posto

MILANO, 6 marzo 2011 - A voler vedere per forza il bicchiere mezzo pieno, Zamparini può consolarsi col fatto di aver preso cinque gol in meno della settimana scorsa. Il debutto di Cosmi al Palermo però è tutt'altro che trionfale, la Lazio vince 2-0 e chiude praticamente in 18 minuti la pratica, con una doppietta di Sculli. I rosanero, forse ancora scossi dai sette gol rimediati dall'Udinese e dal cambio in panchina non dimostrano mai di essere in grado di riaprire la partita, tanto che nella ripresa la Lazio si limita a controllare. E a riposarsi in vista del derby. Così il protagonista assoluto resta Sculli, nonostante esca a inizio ripresa. La Lazio si riprende il quarto posto in classifica, avvicinandosi al Napoli, il Palermo non esce dalla crisi.


SCULLI, GOL E ALLERGIA — Beppe Sculli non aveva ancora segnato in questo campionato: fuori a lungo per infortunio, poi passato dal Genoa alla Lazio, si è sbloccato contro il Palermo. E lo ha fatto in fretta e aggiungendoci un secondo gol per la doppietta. Merito di Ledesma (suoi entrambi gli assist) e anche del guardalinee Ayroldi, che non vede la sua posizione di fuorigioco in occasione del 2-0. Il primo gol arriva al 7' di destro, con un piatto su Sirigu in uscita: Ledesma lo aveva trovato con un filtrante dopo aver recuperato palla a centrocampo. Al 18' il bis, stavolta di testa, su un lancio in verticale sempre dell'argentino. Ma Sculli qui parte un passo oltre l'ultimo difensore, oltre a sfruttare una uscita sbagliata di Sirigu. Dopo i due gol, Sculli si piazza a destra per aiutare Scaloni in difesa e poi, a inizio ripresa, deve uscire. Pare che nell'intervallo sia diventato tutto rosso per una reazione allergica alla vernice, con cui sono state dipinte di verde alcune zolle spelacchiate del campo. Prova a rientrare, ma deve cedere. Tanto il grosso del lavoro l'aveva già fatto.


COSMI, DEBUTTO SENZA PUNTI — Cosmi torna in panchina dopo un anno: l'ultima era stata il 6 aprile scorso, col Livorno in casa Genoa. Riparte dal solito 3-5-2, anche se la seconda punta in realtà è Pastore ed è piuttosto libero di svariare dietro a Hernandez: insomma, è un 3-5-1-1. I due gol presi a freddo sicuramente hanno condizionato l'esordio, ma non è che il cambio convinca troppo. Rispetto alla gestione Rossi ancora manca la tenuta difensiva, in compenso si è perso anche il gioco nella metà campo avversaria. Pastore si perde fra le linee della Lazio, ed è anche più impreciso del solito, Ilicic alterna gran giocate a lunghe, lunghissime, fasi di apatia. Non alterna nulla invece Hernandez, unica punta, perché vede pochissimi palloni e al massimo si sfianca in un pressing poco utile. Nel secondo tempo Cosmi si affida al "talismano" Liverani, ma il centrocampista è visibilmente fuori forma e si muove a ritmi bassissimi. Alla fine il migliore dei rosanero risulterà Balzaretti, specie per quello che fa nel primo tempo, quando scorrazza senza sosta sulla sinistra, costringendo Reja a cambiare piani per limitarlo.


LAZIO, GRAN LEDESMA — E' l'unica mossa piccola preoccupazione che occupa la serata del tecnico della Lazio: del resto Scaloni era una soluzione di emergenza, così come Stendardo. La difesa della Lazio è falcidiata dagli infortuni, ma rischia pochissimo, anche per demerito del Palermo. In vista del derby la Lazio quasi si riposa nel secondo tempo, dopo aver deciso presto la gara. Il 4-2-3-1 mette in mostra, oltre a Sculli, un Ledesma sontuoso nelle due fasi (chiusure, regia e pure assist) e uno Zarate che dimostra di essere disposto a sacrificarsi, rientrando parecchio, specie nella ripresa. Floccari non tira mai, ma stasera non serviva nemmeno. Squadra quadrata, nonostante una serata anonima di Hernanes: farà strada.

Valerio Clari

Fonte: gazzetta
09/03/2011 14:51
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
SERIE A 2010/2011 28ª Giornata (9ª Ritorno)

Anticipo del 04/03/2011
Lecce - Roma 1-2
Anticipo del 05/03/2011
Juventus - Milan 0-1
Incontri del 06/03/2011
Sampdoria - Cesena 2-3
Bologna - Cagliari 2-2
Chievo - Parma 0-0
Fiorentina - Catania 3-0
Inter - Genoa 5-2
Napoli - Brescia 0-0
Udinese - Bari 1-0
Lazio - Palermo 2-0

Classifica
1) Milan punti 61;
2) Inter punti 56;
3) Napoli punti 53;
4) Lazio punti 51;
5) Udinese punti 50;
6) Roma punti 46;
7) Juventus punti 41;
8) Palermo punti 40;
9) Cagliari punti 39;
10) Fiorentina punti 37;
11) Bologna(-3) punti 36;
12) Genoa punti 35;
13) Chievo punti 32;
14) Sampdoria punti 31;
15) Catania e Parma punti 29;
17) Cesena e Lecce punti 28;
19) Brescia punti 25;
20) Bari punti 16.

(-3) punti di penalità.
12/03/2011 00:24
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
L'Inter si ferma a Brescia
Julio Cesar evita il k.o: 1-1

Eto'o porta in vantaggio i suoi e dedica il gol a Nagatomo e al Giappone. Nel finale patatrac Cordoba: fa l'assist di testa per Caracciolo, poi atterra Eder rimediando rosso e rigore, ma il portiere brasiliano para il tiro di Caracciolo. Inter a -4, ma il Milan domenica può allungare

MILANO, 11 marzo 2011 - Hai voglia, alla vigilia, di dire che bisogna giocare una gara alla volta, che la Champions non influenzerà. Poi succede che ti trovi avanti 1-0 a Brescia, vedi i tuoi giocatori che provano a gestire il vantaggio e anche tu pensi che forse è meglio mettere un centrocampista in più, visto che il secondo gol non arriva. E alla fine rischi di perdere. Leonardo e la sua Inter escono dal Rigamonti con un solo punto, e lo fanno grazie alla parata di Julio Cesar, che stoppa il rigore del possibile 2-1 di Caracciolo. Si avvicinano temporaneamente a -4 dal Milan, ma domenica, a ora di pranzo, potrebbero ritrovarsi a -7: distacco importante, a nove giornate dalla fine. I nerazzurri si illudono col gol di Eto'o, sfiorano un paio di volte il 2-0 (compreso iun clamoroso palo di Sneijder), poi subiscono il ritorno di un Brescia che smentisce le statistiche che lo vogliono in costante calo nella ripresa.


PATATRAC CORDOBA — Protagonista negativo, in casa Inter, è Ivan Ramiro Cordoba: il difensore entra a metà ripresa per Lucio, poi si sposta in fascia quando esce Nagatomo. Al 40' su corner di Diamanti, sul secondo palo rimette la palla in mezzo, verso la porta, come se dovesse fare la torre. Caracciolo ringrazia e fa 1-1. Poi, qualche minuto dopo, si fa beffare in velocità da Eder: lo rincorre, quando questi entra in area lo spinge, e si becca il rosso. E Il Brescia guadagna un rigore, che Julio Cesar neutralizzerà. Il patatrac resta, perché il pareggio vale poco più di una sconfitta, nella rincorsa al Milan. Pareggio comunque giusto per quel che la squadra di Iachini ha fatto vedere nel secondo tempo.


GOL E DEDICA — Dopo una buona partenza del Brescia, l'Inter sblocca il risultato già al 18', sfruttando una azione da calcio da fermo. Sneijder batte in calcio d'angolo da sinistra, Ranocchia si stacca dalla marcatura di Zebina tornando verso il centro dell'area. Il suo colpo di testa trova la puntuale deviazione di Eto'o da un metro. Il camerunese è tenuto in gioco e di destro fra 1-0. E' il 19° gol in campionato, il 31° in stagione: ai grandi numeri Eto'o aggiunge la dedica del campione. Va a cercare Nagatomo, lo indica e lo abbraccia, ribadendo la solidarietà delle due squadre con il popolo giapponese, già evidenziata dal lutto al braccio con cui sono scese in campo.

NON BASTA IL VANTAGGIO — Sarà per le assenze a centrocampo (out Cambiasso e Thiago Motta), sarà per il buon secondo tempo di Pandev col Genoa, sarà per la necessità dei tre punti, ma Leonardo cambia modulo e torna al 4-2-3-1. L'assetto con i tre rifinitori porta spesso Pandev ad accentrarsi e creare pericoli, costringe Eto'o non solo a segnare, ma anche a ripiegare (talvolta) come un terzino e limita un po' gli spazi sulla destra per Maicon. Pazzini resta ancora a secco contro il Brescia, finché c'è gioca più palloni del solito (bell'assist a Pandev, che si fa stoppare da Arcari), poi lascia il posto a Kharja con l'Inter che torna al rombo, con Eto'o di punta. Gol di Eto'o a parte, il più pericolo dell'Inter risulterà Sneijder, che prova un paio di conclusioni pericolose e centra un clamoroso palo a inizio ripresa. Anche Pandev ha un paio di occasioni buone, ma centra sempre Arcari. Nel complesso però l'Inter pare voler gestire l'1-0 (e i cambi di Leonardo lo confermano): sarà un errore, che i nerazzurri pagano caro. E' vero che il Bayern incombe, ma un pezzo di scudetto potrebbe essersene andato qui a Brescia.


BRESCIA, GRAN FINALE — Il Brescia ha costruito in casa gran parte delle proprie vittorie. Contro l'Inter imposta una gara fatta di copertura e contropiede immediato, ma il gol "precoce" di Eto'o fa saltare presto i piani. La squadra di iachini ci mette un po' a riadattarsi, ma nel secondo tempo è decisamente più pericolosa, e ci vuole una gran parata di Julio Cesar per dire di no a Caracciolo dopo uno dei rari errori di Ranocchia. Diamanti non è decisamente in serata, mentre si fa notare Koné, sia in fase di suggerimento che di conclusione. E' suo il cross che al 32' finisce sul braccio di Nagatomo: il giapponese è in area, vicino all'avversario, il Brescia reclama il rigore. Pian piano Iachini aggiunge giocatori offensivi, la difesa finisce col soffrire un po', ma Zebina cerca riscatto dopo l'errore sul gol con buone chiusure e ripartenze, mentre Arcari diventa protagonista. Il finale però è veemente, alla fine resta persino il rimpianto per la clamorosa vittoria che sfuma. Iachini può ripartire da qui, anche se contro la Juve mancheranno l'espulso Caracciolo (doppia ammonizione) e gli ammoniti e diffidati Hetemaj e Zebina.

Valerio Clari

Fonte: gazzetta
12/03/2011 23:18
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Juve, Matri in non basta
Il Cesena rimonta: 2-2

Bianconeri in dieci per oltre un tempo: avanti 2-0 con una doppietta del centravanti, subiscono il 2-1 su rigore di Jimenez (fallo di Buffon che rischia il rosso) nel primo tempo. Nel finale Parolo trova il 2-2

MILANO, 12 marzo 2011 - E' possibile cercare note positive in un pareggio per 2-2, subendo una rimonta dal 2-0, a Cesena? Considerata com'è messa la Juventus di questi tempi, probabilmente sì. La squadra di Delneri se non altro chiude il filotto di sconfitte (3), trova un punto giocando in dieci per oltre un tempo, mostra almeno una grinta che pareva definitivamente smarrita. I bianconeri, contestati dai tifosi già prima dell'inizio del match, trovano conferme da Matri, autore di una doppietta, apprezzano un buon Del Piero e sono salvati dalle parate di Buffon. Le note liete finiscono qui, perché anche a Cesena la difesa balla che è un piacere, perché la vittoria sfuma, perché anche la zona Europa League rischia di allontanarsi troppo. Per Ficcadenti è invece un pareggio che conferma il momento positivo (8 punti nelle ultime quattro), che ripropone fra i marcatori l'ottimo Parolo, che sarebbe persino potuto diventare vittoria con un po' di precisione in più. Gara spettacolare e un po' folle, specie nel primo tempo.


GIACCHERINI, CHE COMBINI? — Il primo tempo è una collezione di emozioni ed errori. Da cosa partiamo? Quello che sbancherà youtube, e che farà il giro internautico del mondo è il gol mancato da Giaccherini. Siamo sullo 0-1 per la Juventus, il piccolo esterno trova impreparata la difesa, entra in area e tira a giro sul secondo palo, centrandolo in pieno. La palla gli ritorna fra i piedi, stavolta a due passi dalla porta: basta spingere, invece il suo tentativo di piatto destro si trasforma in un tocco sballato, ed un errore tragicomico.


DOPPIO MATRI E CARTELLINI — Quando poi poco dopo Matri raddoppia, pare che la partita sia girata su quell'errore. Tanto più visto che anche Del Piero, solo davanti al portiere al 35', si mangia un gol centrando il palo: ma Matri, che lo aveva innescato, raccoglie di testa il rimbalzo strano dopo il palo, e fa 2-0. Errore di Ale a parte, la coppia Del Piero-Matri funziona: al 19' era stato il capitano a condurre il contropiede e servire in profondità il centravanti. Matri è bravo a girare in diagonale e fare 1-0, per il suo 15° gol in campionato (poi diventeranno 16). La partita sembra girare su quel doppio palo, invece deve ancora succedere di tutto: al 41' Parolo si infila per vie centrali, Buffon in uscita lo mette giù. Jimenez trasforma il rigore, il Cesena si infuria per la mancata espulsione di Buffon (la chiara occasione da gol poteva starci). Se la cava con un giallo, ma pochi minuti dopo arriva un altro giallo, il secondo personale, per Motta, che interviene con gamba alta, ad altezza faccia, su Giaccherini: Juve in dieci.


SOFFERENZA JUVE E PAREGGIO — Un tempo in inferiorità, e la Juve deve ringraziare tre parate decisive di Buffon se riesce a mantenere il 2-1 fino a dieci minuti dalla fine. La difesa continua ad essere infilata un po' troppo facilmente per vie verticali, ma il gol del 2-2 arriva su palla inattiva, e per l'errore di un attaccante. Il nuovo entrato iaquinta al 35' respinge cortissimo una punizione di Rosina: è un assist per parolo, che trova il diagonale vincente. E' la punizione che smonta gli sforzi (di nervi, di grinta) di una Juve dalle idee comunque piuttosto confuse, e che sbaglia tantissimo. Delneri propone un 4-4-2 con interpreti nei loro ruoli (gli esterni difensivi sono davvero terzini, sulle fasce di sono due ali), poi l'espulsione lo costringe prima a un 4-3-2, poi a un 4-4-1. Matri regge l'attacco da solo quando Del Piero è sostituito (era il caso?), Pepe e Aquilani crescono persino nella ripresa. Ma l'annata è così, e la crisi è tutt'altro che in archivio. Concrete speranze di salvezza invece per il Cesena: altra gran prova di Parolo, mentre Giaccherini si ferma al gol sbagliato. Santon non convince troppo nemmeno a destra, Rosina è pericoloso quando entra. Un punto buono, anche se domani Ficcadenti potrebbe trovarsi terz'ultimo.

Valerio Clari

Fonte: gazzetta
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 21:17. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com
www.bwgroup.it *** *** Suoneria Cellulare******* habitamos ***
..:: A L T R I ..... G E M E L L A G G I ::..
**TOPMANGA FORUM**~ A.C Milan~ THE FROZEN FORUM ~ Cogito Ergo Sum ~ eyes on anime ~ Virtual Graphic ~ Il mondo di Vanish ~ Lauren 4ever ~ Dragon Ball 4Ever GDR ~ Top forum - the best of all ~ ilmondoincantato ~ UFOOUTLINE ~ The Dark Side Of The World ~ giuggyna.it ~ MuroSpam ~ WLF 46 ~ Dinda & Baldo's forum ~ Cincischio ~ Aldo, Giovanni e Giacomo ~ sulle ali della fantasia ~ Crazy off Topic ~ IL BIVACCO ~ FORUM ~ FORUM ~ FORUM ~ FORUM ~