Il Genoa non passa a Verona
In dieci il Chievo si salva
Pareggio senza gol al Bentegodi. Marco Rossi si mangia un gol in avvio. Nella ripresa, dopo l'espulsione di Cesar, la squadra di Ballardini assedia l'area di Sorrentino ma non trova la via della porta. Floro Flores stecca al debutto
VERONA, 23 gennaio 2011 - Il Chievo ferma il Genoa sullo 0-0 portando a casa un punto che sa di vittoria. Già, perchè dopo un primo tempo brutto e noioso, ma giocato ad armi pari, la squadra di Pioli ha rischiato di affondare nella ripresa, giocata per metà in dieci a causa dell'espulsione di Cesar. Nel finale in superiorità numerica, il Genoa, trascinato da un Palacio in gran giornata, ha provato a fare sua la partita. Invano.
C'È FLORO FLORES — Nel Chievo, che non vince da otto giornate, Pioli sceglie Thereau per far coppia in attacco con Pellissier, con Bogliacino alle loro spalle. In difesa, davanti a Sorrentino, ci sono i soliti Frey, Mandelli, Cesar e Mantovani; centrocampo a tre con Fernandes, Rigoni e Constant. In tribuna c'è l'attaccante colombiano Fernando Uribe, che Pioli spera di poter schierare presto. Dall'altra parte Ballardini manda subito in campo Floro Flores, che fa il suo esordio con la maglia del Genoa dopo essere stato acquistato in settimana dall'Udinese; al suo fianco in attacco c'è Palacio. Il tecnico del Grifone dà ancora fiducia a Eduardo, nonostante la papera della scorsa settimana; davanti a lui ci sono Mesto, Moretti, Kaladze e Criscito, con Dainelli che non riesce a recuperare in extremis; centrocampo a quattro con Rafinha a destra (preferito a Jankovic), il capitano Marco Rossi a sinistra, Milanetto e Kucka in mezzo.
ROSSI, CHE ERRORE — Il primo tempo è da dimenticare: le squadre sono bloccate, pensano più a coprirsi che a far male e le occasioni da gol sono rare come le oasi nel deserto. La più clamorosa è in apertura: al 7' Floro Flores libera in area Marco Rossi che tutto solo davanti a Sorrentino cerca di colpire di testa anzichè andare di piede, ne viene fuori una conclusione facile facile per il portiere del Chievo. I veronesi si avvicinano alla porta di Eduardo all'11' con un gran sinistro di Pellissier in posizione di precario equilibrio e da posizione angolata, giocata apprezzabile ma pallone sopra la traversa. Che i difensori del Genoa non si fidino granchè di Eduardo, dopo l'erroraccio della scorsa settimana contro l'Udinese, lo si vede al 23': traversone di Mantovani dalla sinistra, Eduardo è sulla traiettoria e si prepara a bloccare il pallone facile facile quando Kaladze lo anticipa e interviene di testa mettendo in calcio d'angolo ma rischiando anche l'autorete. L'attacco del Genoa è un po' statico, ma quando i due lì davanti si muovono come chiede Ballardini, la difesa del Chievo va in difficoltà. Come al 35', quando Palacio parte da lontano e serve in profondità Floro Flores, l'ex Udinese mette al centro per Rossi che a sua volta tocca indietro per l'accorrente Kucka, destro dello slovacco parato con sicurezza da Sorrentino.
FINALE GENOANO — Nella ripresa il match si vivacizza: al 3' Floro Flores si inserisce bene in area ma il suo diagonale è a lato. Tre minuti dopo Rigoni prova il tiro dalla lunghissima distanza, la conclusione è violenta ma trova Eduardo ben piazzato. All'8' Rigoni spedisce in area una gran palla per Pellissier, Mesto è bravo a fare la diagonale e a chiudere con il corpo, rischiando il fallo da rigore. Pioli prova a dare peso all'attacco inserendo Moscardelli per Thereau. Dall'altra parte Moretti, che ha un problema muscolare a una coscia, esce per far posto a Chico. Nel Genoa Palacio corre, crea, inventa, ma non può fare tutto da solo: Floro Flores è in ritardo di condizione e ancora un po' fuori dagli schemi (e al 22' Ballardini lo sostituisce con Jankovic) mentre i centrocampisti non si inseriscono come dovrebbero per dare una mano all'argentino. Al 23' la partita potrebbe svoltare: Cesar ferma Palacio lanciato in contropiede e l'arbitro D'Amato gli sventola in faccia il secondo cartellino giallo. Il match si anima: Pellissier affonda sulla sinistra e mette al centro un pallone d'oro per Moscardelli, Eduardo è attendo e in tuffo anticipa l'attaccante del Chievo. Sul ribaltamento di fronte Criscito, imbeccato dal solito Palacio, affonda centralmente in area ma la difesa del Chievo si salva. Pioli corre ai ripari togliendo il trequartista Bogliacino per inserire il difensore Andreolli e in seguito Sardo per Constant, coprendosi ancora di più. La superiorità numerica alla lunga viene fuori e l'ultima parte del match è di chiara marca genoana: al 35' pallone al centro per Palacio che calcia a botta sicura ma colpisce in pieno Frey; tre minuti dopo l'argentino tocca indietro per l'accorrente Milanetto che però calcia a lato. Ballardini ci crede e manda in campo un'altra punta, Destro, al posto di Mesto. Ma nel finale il Chievo riesce a chiudersi bene senza rischiare più nulla, portando a casa un pareggio che sa di vittoria.
Omar Carelli
Fonte:
gazzetta