Stankovic illude l'Inter
Poi è solo Udinese: 3-1!
Al Friuli grande prestazione dei bianconeri che subiscono il gol del serbo e poi travolgono gli avversari con Zapata, Di Natale e Domizzi. I nerazzurri sono apparsi in difficoltà. Castellazzi non perfetto sui gol
UDINE, 23 gennaio 2011 - La rimonta dell’Inter, e forse molti sogni scudetto nerazzurri, si fermano a Udine. È senza appelli il 3-1 con cui l’Udinese ha travolto i nerazzurri di Leonardo, che ora comincia a fare i conti con la dura realtà di una rosa in cui, alla lunga, non avere una buona rotazione dei sostituti è un grosso limite. Soprattutto se si gioca contro una squadra, quella di Guidolin, che scoppia di salute e talento. Contro cui, insomma, nascondere le difficoltà è più difficile. Va anche detto che i nerazzurri per risalire hanno speso molte energie fisiche e nervose, un passo falso al Friuli, di questi tempi, lo subirebbero tante in Europa. Ma appare ormai chiaro che, al di là del recupero contro la Fiorentina, questa squadra difficilmente potrà reggere una rimonta simile restando parimenti competitiva in Champions. Oggi Castellazzi ha fatto rimpiangere Julio Cesar, l’assenza di un attaccante di peso che sostituisse Milito ha completato il quadro: da soli Eto’o e Pandev non potranno risolvere tutti i problemi.
BENE STANKOVIC — Nel primo tempo si è capito chiaramente perché l’Udinese è una squadra in grande forma. A parte l’approccio corretto con tanto pressing e gioco palla a terra, si è vista una squadra estremamente sicura dei suoi mezzi e solida in tutti i reparti. L’Inter senza Milito è sì rimasta priva di profondità offensiva (e si è visto perché per creare qualcosa si è dovuta muovere in massa). Ma nel complesso non ha sbagliato granché, anzi, è pure passata in vantaggio con Stankovic, brillantissimo. Il problema è che, come spesso accade contro le squadre che ne hanno di più, non è così sorprendente trovarsi sotto di due reti in un attimo. I nerazzurri hanno trovato la rete del serbo al 16’ proprio mentre era l’Udinese a fare più gioco: bella azione di Motta a destra, cross basso per il centrocampista, stop a seguire e destro vincente imparabile. Esattamente un minuto più tardi un episodio altrettanto decisivo: da respinta al limite dell’area friulana su azione di corner, ancora Stankovic spara un missile di destro al volo che però stavolta Handanovic intercetta e alza in angolo da fenomeno. Sarebbe stato il 2-0, forse mortale per i padroni di casa.
MORALE — Invece la giocata del portierone bianconero è stata fondamentale perché ha ridato morale ai padroni di casa. Che in 4 minuti, hanno ribaltato il risultato, complice la poco felice giornata del collega estremo difensore interista. Prima al 21’ con Zapata, servito magnificamente in verticale mentre l’Inter stava avviando un contropiede: bellissimo il sinistro del difensore ma Castellazzi non è apparso un felino. E poi al 25’ con una punizone a giro del solito Di Natale: la palla era angolata ma il sostituto di Julio Cesar è sembrato ancora imperfetto. L’Inter si è ritrovata così sotto nel punteggio contro la squadra più in forma della A dopo essere passata in vantaggio, un test decisamente severo. Prima della sosta i nerazzurri sono comunque apparsi vivi con Stankovic due volte, Eto’o e Cambiasso che hanno impensierito la difesa bianconera. Ma per la prima volta da quando è sulla nuova panchina, Leonardo è rientrato negli spogliatoi in svantaggio.
TRE SQUALIFICATI — Nuvoloni e pensieri cupi che poi nella ripresa hanno trovato ulteriori riscontri. Col passare dei minuti si è visto che il passo dell’Udinese era nettamente superiore. Le occasioni e i pericoli in area nerazzurra si sono moltiplicati, fino al meritatissimo terzo gol segnato da Domizzi che ha anticipato Castellazzi. Qualche protesta per un rigore non dato per un calcione a Cambiasso sul 2-1 non cambia di una virgola la sostanza di questa partita, e cioè che i 3 punti li ha meritati tutti l’Udinese. Per Leonardo i guai, comunque, non finiscono qui: Chivu, Cordoba e Stankovic, tutti diffidati, si sono fatti ammonire e col Palermo non ci saranno. La parola rimonta, oggi, suona davvero stonatissima.
Giusto Ferronato
Fonte:
gazzetta