Floro Flores e Palacio, forza 4
Il Lecce affonda e trema
Due doppiette degli attaccanti rossoblu regalano la vittoria al Genoa. Ai pugliesi non basta l'altra doppietta di Di Michele: sprofondano al terz'ultimo posto
GENOVA, 23 aprile 2011 - Il "Preziosi furioso" aveva ammonito i suoi: nessun calo di tensione. Così il Lecce, che sperava di trovarsi di fronte un Genoa arrendevole, ha dovuto ricredersi. Floro Flores e Palacio hanno preso alla lettera gli input del presidente e si sono regalati un sabato alle giostre: due doppiette per loro che neutralizzano quella di un pur ottimo Di Michele. Il Lecce, fin quando in partita, ha mostrato personalità e qualità, ma al momento dello svantaggio è praticamente crollato, più sul piano mentale che su quello fisico. A De Canio il compito di fare da psicologo perché questa sconfitta, che relega la sua squadra al terz'ultimo posto, non pesi troppo nella testa dei suoi ragazzi. Ironia della sorte, con questa vittoria il Genoa ha "salvato" i cugini, consentendo loro di affiancare proprio i pugliesi in classifica.
GIOCO DELLE QUATTRO K — Ballardini deve fare a meno di capitan Rossi, fermato alla vigilia da un problema muscolare: al suo posto avanza in banda Antonelli, coperto dietro da Criscito; attacco Floro Flores-Palacio per scardinare la nutrita difesa del Lecce. De Canio, infatti, schiera la retroguardia a tre e il centrocampo a cinque, lasciando ai pestiferi Jeda e Di Michele il compito di scombinare i piani del Genoa.
FESTA DI SAN (DI) MICHELE — E il piano tattico del mister dei pugliesi sembra funzionare alla meraviglia, visto che al primo tiro in porta (3') il Lecce va in vantaggio: è Di Michele a vestire quelli del giovin Del Piero e spolverare l'incrocio con un tiro a giro di sinistro dal vertice dell'area rossoblu. E' un gol bellissimo, che lascia di stucco Eduardo e costringe il Genoa alla reazione. Che, in effetti, arriva, anche se favorita da una svista del guardalinee: al 10' Floro Flores scatta in profondità (oltre la linea dei difensori seppure di poco) e appoggia in rete col piattone destro.
TARANTELLA PUGLIESE — De Canio, allora, prende in mano l'album delle figurine e sposta per il campo i suoi giocatori come fossero pedine di una invisibile scacchiera: dal 3-5-2 si passa al 4-4-2, per poi tornare alla difesa a tre, ma con Giacomazzi in versione libero. Non si sa se tutto questo turbinio disorienti più i giocatori del Genoa o, piuttosto, gli stessi leccesi, ma alla fine è la retroguardia di casa ad andare in confusione e lasciare Di Michele a due passi da Eduardo libero di batterlo in tutta tranquillità. I ragazzi di Ballardini, però, non si fanno intimorire, mettono giù la testa e caricano: proprio uno sfondamento stile rugby, infatti, regala il pari ai liguri, grazie ad un testardo Palacio che in mischia supera Rosati al terzo tentativo. E' il 42' e fino all'intervallo non succede più nulla.
SAGRA DELLA DOPPIETTA — Nel secondo tempo ci si aspetterebbe il forcing del Lecce (che pure in avvio c'è) ed invece alla prima occasione è ancora Palacio a rispondere presente: al 9', appostato sul primo palo su azione di calcio d'angolo, l'argentino gira di testa e gela Rosati. Il Lecce non fa in tempo ad organizzare una reazione che è costretto nuovamente a capitolare: 8' più tardi, infatti, Criscito si beve mezza difesa e serve un cicchetto anche a Floro Flores, che deve solo metterci la coscia per spingerla in rete. Gli ospiti tentano una reazione finale, spronata anche dai cambi di De Canio che inserisce Corvia e Piatti, ma senza grandi risultati. E' il gol del 3 a 2 di Palacio a rompere la partita e quello successivo di Floro Flores ha l'effetto di raccogliere i cocci di un Lecce che non c'era già più.
Sergio Stanco
Fonte:
gazzetta