Acquafresca non perdona
Il Cagliari piega il Genoa
L'attaccante decide la gara nel primo tempo con un gran colpo di testa. Irriconoscibile la squadra di Ballardini che cerca il pari solo con Palacio e subisce il bel gioco dei sardi
GENOVA, 3 aprile 2011 - Il rossoblù sardo convince di più del rossobù ligure. Merito di una prestazione eccellente del Cagliari che annienta il Genoa alla sua sesta sconfitta in casa. A decidere è Robert Acquafresca in un primo tempo in cui non c'è partita. Solo nella ripresa i padroni di casa cercano il pari, per poi rischiare il tracollo nel contropiede degli avversari.
SOLO CAGLIARI — Pur senza il totem Conti, il Cagliari addomestica infatti il primo tempo di Marassi con autorità e facilità impressionanti. Colpevole l'assoluta assenza mentale e fisica del Genoa che entra in partita solo alla fine dei primi 45 minuti. Roberto Donadoni azzecca tutto: Nainggolan gioca davanti alla linea difensiva, Cossu parte largo potendo contare sui piedi buoni di Biondi, Lazzari e Missiroli, alla ricerca costante del terminale Acquafresca. Il Cagliari gioca a memoria impedendo ogni sorta di manovra ai genoani. Bravo a tenere il profilo alto e a far girare la palla, ma sempre ad alto ritmo. Il Genoa soffre il raddoppio su Milanetto, fonte del gioco, e Rossi è costretto ad accentrarsi per dare una mano, lasciando però scoperta la fascia sinistra.
ACQUAFRESCA NON PERDONA — Ma servirebbe ben altro per spaventare la banda cagliaritana. Così compatta e organizzata da passare al 16'. Il gol nasce da un assist di Biondini. Bravo Acquafresca che si fa trovare pronto a battere Eduardo con un colpo di testa imparabile. Insomma, c'è solo il Cagliari che gioca un gran calcio e sfiora il raddoppio con Perico e due volte con Acquafresca. La variazione sul tema non cambia e senza anima e cuore il Genoa cerca di limitare i danni. Al 32' Missiroli con un colpo di testa colpisce la traversa e solo al 34' il Genoa mette a referto la sua prima azione da gol con il gran tiro di Palacio e la strepitosa deviazione in angolo di Agazzi. Ma è l'unico lampo. Il Cagliari riconquista i suoi spazi e va al riposo con il rammarico di non avere trovato il raddoppio.
PALACIO NON BASTA — Scatta la ripresa, ma la musica è sempre la stessa. Il Genoa attacca senza lucidità, mentre il Cagliari ribatte con estrema tranquillità, allungandosi in attacco fino a sfiorare il raddoppio. Prima con Lazzari che sfiora la traversa dopo uno scambio spettacolare con Acquafresca, quindi al 13' quando ci deve pensare Milanetto a ribattere sulla linea il colpo di testa di Missiroli dopo una fantozziana uscita a vuoto di Eduardo. Probabilmente nemmeno Ballardini riesce a capacitarsi di una simile prestazione e l'innesto di Antonelli per Konko è solo il tentativo di dare più brio alla manovra genoana. Il tecnico ci prova anche con Paloschi per Milanetto. Sostituzione che coincide con il calo fisico (scontato) del Cagliari che rischia al 26' quando Palacio manca il gol, allargando troppo il diagonale sul passaggio di Dainelli. Al 30' Floro Flores va in gol, ma Giacomelli annulla per fuorigioco. Ma è Palacio l'uomo da cercare. L'argentino ci mette cuore e tecnica e solo lui fa reparto. Il Cagliari con Laner e Ragatzu in più (fuori Lazzari e Acquafresca) limita i danni con la consueta organizzazione difensiva, allungandosi in contropiede e mancando in pieno recupero il gol con Cossu. Ma basta e avanza il gioiello di Acquafresca: la Donadoni-band sale a 42 punti.
Gaetano De Stefano
Fonte:
gazzetta[Modificato da binariomorto 03/04/2011 19:52]