Del Piero salvagente Juve
Perla per il 2-1 al Brescia
Il capitano regala il successo ai bianconeri con un gol capolavoro, un sinistro tagliato che culmina un'azione personale partita poco dopo la metà campo. Krasic aveva portato in vantaggio la squadra di Delneri - contestato dai tifosi - poi Eder, scatenato, aveva trovato il pari. Espulso Mareco per doppia ammonizione nel finale
MILANO, 20 marzo 2011 - Del Piero salva la Juventus. L'abbiamo scritto tante volte, ma è vero più che mai. Il capitano bianconero firma un gol meraviglioso, quello che vale il 2-1 interno sul Brescia, partita nella quale la Juve ha fatto una volta di più tanta, troppa fatica, per portare a casa tre punti che tengono acceso almeno un lumicino di speranza in prospettiva Europa. I bianconeri hanno patito le pene dell'inferno contro un Eder scatenato, capace di rispondere al gol iniziale di un Krasic in crescita atletica, e poi di sfiorare il vantaggio in un clima, quello dell'Olimpico, quantomeno complicato per i padroni di casa. Fischiati dai tifosi, che hanno contestato duramente soprattutto Delneri. Per battere il Brescia - che comunque in questa stagione ha pareggiato due volte con l'Inter e dimostra di essere abbastanza in salute da giocarsi con fiducia le carte salvezza -, è dunque servito un capolavoro del capitano, al 5° gol in campionato, il 7° stagionale, il 281° in maglia Juve. Del Piero l'ha festeggiato con un'esultanza smodata: non sarà una finale di Champions, ma per la Juve in questo momento era di un'importanza vitale. Ci sarebbe poi da discutere sul perché a Del Piero nel 2011 sia stato preferito spesso e volentieri Toni - non un giovane di prospettiva - come partner d'attacco di Matri, ma questa è un'altra storia. Quella di oggi è quella dell'ennesimo ritorno sul proscenio del numero 10 bianconero, nel giorno in cui anche Totti l'ha fatta da padrone. Certi campioni non hanno età.
IL TUONO DI KRASIC — Si parte in un clima di contestazione. I tifosi bianconeri hanno perso la pazienza, per la catena di risultati deludenti che ha contrassegnato il 2011 della Vecchia Signora. Del Piero, da capitano, prova a dare l'esempio: ci mette l'anima, ma la Juve è più volenterosa che lucida, il gioco continua ad essere ai minimi termini, nonostante un Krasic in crescita e un Marchisio che si fa in quattro a metà campo. Il Brescia gioca discretamente, per nulla intimorito dal prestigio dei padroni di casa. Manca Caracciolo, e allora Iachini punta sull'estro e la velocità di Diamanti ed Eder. Nei primi minuti subito un episodio sospetto: contatto Chiellini-Konè al limite dell'area, il difensore della Nazionale si aiuta con le cattive, ma per l'arbitro Celi non c'è fallo (nè quindi il conseguente provvedimento disciplinare, quantomeno un cartellino giallo). Cordova fa venire i brividi a Buffon su punizione, ma è la Juve a trovare il vantaggio. Firmato Krasic. A segno con un destro al volo potente, su suggerimento di Matri, che approfitta di uno svarione difensivo di Cordova. Certo, un episodio estemporaneo, non figlio della manovra o di un'idea, ma la Juve non può permettersi di sottilizzare, con quella classifica. Va benissimo segnare anche così.
LA TESTA DI EDER — Il suo problema (uno dei tanti) è che in casa - dove ha subito 23 reti - non sa amministrare il vantaggio. E non è un caso che arrivi allora il pareggio, di testa, di Eder, al 4° gol in questo campionato, che devia un cross di Vass e trafigge Buffon, uscito male. Svarione della difesa bianconera: l'attaccante brasiliano, che "scivola" alle spalle di Chiellini, era solissimo, nonostante la difesa fosse schierata sugli sviluppi di una rimessa laterale. All'intervallo il punteggio è 1-1: pari che ci sta tutto.
PERLA DEL PIERO — La Juve riparte a testa bassa, ma la qualità resta non pervenuta. Ci prova ancora Krasic, con un bel taglio, ispirato da uno splendido lancio lungo di Pepe, ma solo davanti al portiere il serbo colpisce malissimo. Il Brescia replica subito. Gran tiro di Eder - uno spauracchio per la difesa di casa - di collo esterno, la palla esce di pochissimo. Ma il momento chiave della partita arriva al minuto 23 della ripresa. Del Piero si impossessa del pallone poco oltre la metà campo, guadagna metri in verticale, indisturbato, salta di slancio un paio di avversari e poi trova il sinistro angolato che trafigge Arcari. Gol favoloso. Pesante come un macigno. Che almeno per un attimo placa la rabbia dei tifosi, inferociti con tutti, soprattutto con Delneri, ma che per il capitano fanno un'eccezione: solo applausi. Meritati. La Juve sfiorerà poi il vantaggio con Toni e sarà costretta a patire sino al 95', nonostante l'espulsione di Mareco le regali la superiorità numerica. Ma porterà a casa un successo. Di questi tempi, è una notizia. Non lo è l'ennesima resurrezione sportiva di Del Piero. Lui è senza tempo.
Riccardo Pratesi
Fonte:
gazzetta