L'Inter si ferma a Brescia
Julio Cesar evita il k.o: 1-1
Eto'o porta in vantaggio i suoi e dedica il gol a Nagatomo e al Giappone. Nel finale patatrac Cordoba: fa l'assist di testa per Caracciolo, poi atterra Eder rimediando rosso e rigore, ma il portiere brasiliano para il tiro di Caracciolo. Inter a -4, ma il Milan domenica può allungare
MILANO, 11 marzo 2011 - Hai voglia, alla vigilia, di dire che bisogna giocare una gara alla volta, che la Champions non influenzerà. Poi succede che ti trovi avanti 1-0 a Brescia, vedi i tuoi giocatori che provano a gestire il vantaggio e anche tu pensi che forse è meglio mettere un centrocampista in più, visto che il secondo gol non arriva. E alla fine rischi di perdere. Leonardo e la sua Inter escono dal Rigamonti con un solo punto, e lo fanno grazie alla parata di Julio Cesar, che stoppa il rigore del possibile 2-1 di Caracciolo. Si avvicinano temporaneamente a -4 dal Milan, ma domenica, a ora di pranzo, potrebbero ritrovarsi a -7: distacco importante, a nove giornate dalla fine. I nerazzurri si illudono col gol di Eto'o, sfiorano un paio di volte il 2-0 (compreso iun clamoroso palo di Sneijder), poi subiscono il ritorno di un Brescia che smentisce le statistiche che lo vogliono in costante calo nella ripresa.
PATATRAC CORDOBA — Protagonista negativo, in casa Inter, è Ivan Ramiro Cordoba: il difensore entra a metà ripresa per Lucio, poi si sposta in fascia quando esce Nagatomo. Al 40' su corner di Diamanti, sul secondo palo rimette la palla in mezzo, verso la porta, come se dovesse fare la torre. Caracciolo ringrazia e fa 1-1. Poi, qualche minuto dopo, si fa beffare in velocità da Eder: lo rincorre, quando questi entra in area lo spinge, e si becca il rosso. E Il Brescia guadagna un rigore, che Julio Cesar neutralizzerà. Il patatrac resta, perché il pareggio vale poco più di una sconfitta, nella rincorsa al Milan. Pareggio comunque giusto per quel che la squadra di Iachini ha fatto vedere nel secondo tempo.
GOL E DEDICA — Dopo una buona partenza del Brescia, l'Inter sblocca il risultato già al 18', sfruttando una azione da calcio da fermo. Sneijder batte in calcio d'angolo da sinistra, Ranocchia si stacca dalla marcatura di Zebina tornando verso il centro dell'area. Il suo colpo di testa trova la puntuale deviazione di Eto'o da un metro. Il camerunese è tenuto in gioco e di destro fra 1-0. E' il 19° gol in campionato, il 31° in stagione: ai grandi numeri Eto'o aggiunge la dedica del campione. Va a cercare Nagatomo, lo indica e lo abbraccia, ribadendo la solidarietà delle due squadre con il popolo giapponese, già evidenziata dal lutto al braccio con cui sono scese in campo.
NON BASTA IL VANTAGGIO — Sarà per le assenze a centrocampo (out Cambiasso e Thiago Motta), sarà per il buon secondo tempo di Pandev col Genoa, sarà per la necessità dei tre punti, ma Leonardo cambia modulo e torna al 4-2-3-1. L'assetto con i tre rifinitori porta spesso Pandev ad accentrarsi e creare pericoli, costringe Eto'o non solo a segnare, ma anche a ripiegare (talvolta) come un terzino e limita un po' gli spazi sulla destra per Maicon. Pazzini resta ancora a secco contro il Brescia, finché c'è gioca più palloni del solito (bell'assist a Pandev, che si fa stoppare da Arcari), poi lascia il posto a Kharja con l'Inter che torna al rombo, con Eto'o di punta. Gol di Eto'o a parte, il più pericolo dell'Inter risulterà Sneijder, che prova un paio di conclusioni pericolose e centra un clamoroso palo a inizio ripresa. Anche Pandev ha un paio di occasioni buone, ma centra sempre Arcari. Nel complesso però l'Inter pare voler gestire l'1-0 (e i cambi di Leonardo lo confermano): sarà un errore, che i nerazzurri pagano caro. E' vero che il Bayern incombe, ma un pezzo di scudetto potrebbe essersene andato qui a Brescia.
BRESCIA, GRAN FINALE — Il Brescia ha costruito in casa gran parte delle proprie vittorie. Contro l'Inter imposta una gara fatta di copertura e contropiede immediato, ma il gol "precoce" di Eto'o fa saltare presto i piani. La squadra di iachini ci mette un po' a riadattarsi, ma nel secondo tempo è decisamente più pericolosa, e ci vuole una gran parata di Julio Cesar per dire di no a Caracciolo dopo uno dei rari errori di Ranocchia. Diamanti non è decisamente in serata, mentre si fa notare Koné, sia in fase di suggerimento che di conclusione. E' suo il cross che al 32' finisce sul braccio di Nagatomo: il giapponese è in area, vicino all'avversario, il Brescia reclama il rigore. Pian piano Iachini aggiunge giocatori offensivi, la difesa finisce col soffrire un po', ma Zebina cerca riscatto dopo l'errore sul gol con buone chiusure e ripartenze, mentre Arcari diventa protagonista. Il finale però è veemente, alla fine resta persino il rimpianto per la clamorosa vittoria che sfuma. Iachini può ripartire da qui, anche se contro la Juve mancheranno l'espulso Caracciolo (doppia ammonizione) e gli ammoniti e diffidati Hetemaj e Zebina.
Valerio Clari
Fonte:
gazzetta