Inter: 5 messaggi al Milan
Rimonta devastante, Genoa k.o.
I nerazzurri battono 5-2 i rossoblù con una ripresa spettacolare. In svantaggio per il gol di Palacio, ribaltano il risultato con Pazzini, una doppietta di Eto'o e allungano con Pandev e Nagatomo. Di Boselli l'ultimo guizzo ligure
MILANO, 6 marzo 2011 - Quasi lo facesse apposta. Illude l'avversario e poi lo fa a pezzi. Fa soffrire i suoi tifosi e poi li ripaga con reazioni spettacolari. Ma soprattutto non molla la presa dal Milan che resta lì, a 5 punti. L'Inter nel primo tempo gioca al di sotto di tutto e subisce il gol di Palacio. Ma nella ripresa, dopo la frustata di Leonardo, con una reazione devastante asfalta i rossoblù capovolgendo tra il 5' e il 6' il risultato grazie a Pazzini ed Eto'o. Ma mai accontentarsi; così, in successione, arrivano la nuova prodezza del camerunese, la rete di Pandev e il gioiellino di Nagatomo - primo gol in Italia - per la felicità dei numerosi tifosi del Sol Levante accorsi al Meazza. Sconcertante invece la prova del Genoa, partito con la voglia di spaccare il mondo, ma ridimensionato dalla furia nerazzurra. Inutile, anche se bello, il colpo di testa per il 5-2 finale di Boselli, che Carlo Regno, sostituto dello squalificato Ballardini, inserisce nel finale.
PALACIO — L'inter è una macchina collaudata e lo percepisci subito. Gioco a memoria lungo l'asse Sneijder-Eto'o. Manca Cambiasso che Leonardo sostituisce con l'ex eccellente di turno: Thiago Motta. Manovra per di più supportata dalla costante proiezione offensiva di Maicon che Zanetti provvede a coprire. Ma di fronte c'è un Genoa fisicamente in salute, che corre molto e non ha intenzione di chiudersi da provinciale nella sua trequarti. Per oltre mezzora le due formazioni si affrontano a tutta velocità, senza però scrivere nella cronaca grandi occasioni o presunte tali. Da una parte il contropiede rossoblù fa dannare il reparto difensivo nerazzurro in cui svetta la precisione di Chivu, impegnato a coprire gli spazi dove si inseriscono Paloschi e Palacio. Dall'altra la rimessa interista che si concentra sempre sulle illuminazioni di Samuel Eto'o. Il camerunese infila dettagli da enciclopedia del calcio, così naturali da sbalordire. L'africano guizza, finta, penetra, ma raramente riesce a comunicare con Pazzini e Stankovic, e quando cerca la soluzione individuale spreca il diagonale allargandolo troppo. Ma i cambi di gioco del Genoa sono micidiali e al 40' arriva il vantaggio con il capolavoro di Palacio, abile a trafiggere Julio Cesar con un tiro incrociato in diagonale, imparabile.
7 MINUTI — Leonardo non ci pensa due volte e dal tunnel degli spogliatoi, per la ripresa, spunta Pandev che rileva Stankovic. Il macedone apre un solco nella partita e regala spazi ai compagni di reparto. Così al 5', dopo una punizione angolata di Sneijder l'inter si toglie la maschera e si scatena con una raezione devastante che ha Eto'o come protagonista assoluto. Il camerunese allarga a destra per Maicon che mette nell'area piccola dove irrompe Pazzini che infila sotto la traversa. Palla al centro e pochi secondi dopo Pandev da fuori area carica un bolide che Eduardo non trattiene. Lì vicino c'è Eto'o che non perdona. Ma il gioiello arriva al 12'. Eto'o ruba palla a Mesto e dopo un dribbling e una finta batte Eduardo. Uragano Inter che risucchia nel suo vortice un Genoa strampalato e senza più idee. Che lancia al Milan un segnale potente, amplificato da Pandev che al 26' aggiunge la sua firma alla festa.
ANCHE NAGATOMO — Leonardo, che gongola come un bambino, toglie Pazzini per Karja e Ranocchia per Nagatomo, e poiché l'Inter non si fa mancare nulla, anche il giapponese segna il suo gol con una bella girata su assist di Sneijder. Un po' di gloria anche per Boselli, subentrato a Paloschi, appena in tempo per rendere meno amaro il risultato. Il cerchio è completo; come dire: Milan siamo vivi e vegeti e pronti alla lotta. Ci sarà da divertirsi.
Gaetano De Stefano
Fonte:
gazzetta