Sneijder-Eto'o: killer della Samp
L'Inter passa, ora è a -2
A Genova la squadra di Leonardo soffre ma sfata il tabù Marassi: una gran punizione di Sneijder piega le resistenze dei doriani, nel recupero Eto'o fissa il 2-0. Leonardo ora aspetta il risultato di Milan-Napoli
MILANO, 27 febbraio 2011 - L'importanza di avere Sneijder. E pure Eto'o. L'Inter passa 2-0 a Genova in una serata in cui fa una fatica terribile a creare occasioni da gol, e in cui soffre, almeno per un tempo, i contropiede di una buona Sampdoria. La formazione nerazzurra passa con una punizione quasi perfetta del suo numero 10 olandese e con un lampo finale di Eto'o, che così si sblocca dopo un digiuno di quattro partite (ere geologiche per un bomber come lui, al 16° centro stagionale in campionato). Passa e si porta a -2 dal Milan, passa e sorpassa il Napoli: domani Moratti e suoi ragazzi si piazzeranno sul divano e guarderanno la sfida scudetto di San Siro, tifando probabilmente per un pareggio.
INTER, OK IL RISULTATO — L'importante, comunque, è che il divano sia comodo. L'Inter ha bisogno di riposarsi, perché anche nella trasferta a Marassi dimostra di avere le pile quasi scariche: specie in uomini chiave, come quelli che alla fine decideranno la partita. Sneijder a lungo fatica a trovare la posizione e palloni giocabili, Eto'o pare intristirsi sulla fascia e lontano dalla porta. Ma i due sono fuoriclasse, e ne usciranno come i fuoriclasse sanno fare. Qualcosa poi è da rivedere anche sul piano del gioco, perché Pazzini non può passare 80' (poi sostituito) senza avere un solo pallone giocabile, e perché senza Maicon la manovra pare amputata. Detto ciò, Leonardo riesce dove Mourinho aveva fallito (mai battuta la Samp in due anni di campionato) ed è vicinissimo a coronare la rimonta. Discorso opposto per Di Carlo, che per un oltre un tempo applaude una prestazioone dei suoi oltre ogni previsione, ma va a casa con uno 0-2 sul groppone.
SAMP, 45' QUASI PERFETTI — La Samp ripropone il modulo varato con la Fiorentina: tre centrali, centrocampo folto, Guberti libero di svariare e Maccarone unico riferimento davanti. La scelta di Di Carlo a Firenze era stata frutto della volontà di portare a casa almeno un punto: la cosa riuscì, a costo di barricate. Contro l'Inter, nonostante il risultato, va molto meglio, perché i doriani riescono anche a costruire azioni offensive. Merito di un Maccarone che si batte (anche se Ranocchia gli lascia pochi spazi), di un Guberti che è sempre pericoloso (ma calerà alla distanza), di un Poli tornato ai livelli che lo avevano portato a essere indicato come il centrocampista del futuro (clamoroso il suo palo nel primo tempo). In difesa, poi almeno per 45' si rischia poco: raddoppi costanti su Pazzini, con Gastaldello sempre puntuale e Volta prezioso nelle diagonali, almeno fino a quando non si deve occupare in prima persona di Eto'o.
LA FATICA NERAZZURRA — Quando poi Eto'o riesce a liberarsi, e succede almeno un paio di volte già prima dell'intervallo, è lo stesso camerunese a graziare i doriani. Samu non è letale come al solito al tiro, trovando, nei 90' regolamentari, solo conclusioni deboli. Senza il solito grimaldello, l'Inter fatica, soprattutto a creare occasioni. Nel recupero ritroverà il suo solito Eto'o, che converge e punisce su un lancio intelligente di Stankovic. Fatto sta che prima del gol di Sneijder Pazzini vede pochi palloni giocabili, manca la solita "soluzione Maicon", Nagatomo prova a spingere, ma non trovando mai il cross buono. A centrocampo i nerazzurri sono in costante inferiorità e subiscono il pressing. Per fortuna di Leonardo, Ranocchia è "resuscitato": senza le sue sontuose chiusure l'Inter sarebbe probabilmente andata sotto nel primo tempo. E senza la magia di Sneijder difficilmente sarebbe saltato il fortino Samp: la sua punizione aggira una barriera su cui si scatenano le ire di Curci, decisivo in un altro paio di occasioni.
Valerio Clari
Fonte:
gazzetta