Inter, tre punti con il giallo
Battuto il Cagliari, Milan a -2
I nerazzurri vincono (1-0) grazie a un gol di Kharja con Ranocchia in fuorigioco tra le proteste degli uomini di Donadoni. Nella ripresa la squadra di Leonardo cala ma riesce a difendere il risultato
MILANO, 19 febbraio 2011 - Adesso sono indubbiamente più vicini. Può durare il tempo di una notte e di una mattina, ma l’Inter va a dormire a -2 e butta via il piumone. Si sta benissimo, rispetto al gelo di gennaio. Ora tocca al Milan riportarsi a distanza. Leonardo infila la nona vittoria in campionato con un 1-0 che farà discutere, perché il gol di Kharja è viziato dal fuorigioco di Ranocchia. Lo fa alla sua maniera, quella da "prendere o lasciare": per 45’ mostra un calcio bello e da applaudire, nell’ultima mezz’ora soffre oltremisura il ritorno del Cagliari. Solo la scarsa mira dei sardi e qualche rimpallo buono evitano il pari. La classifica però ride e i tre punti alla vigilia del Bayern sono il classico cavallo donato di cui non verificare la dentatura. Nessun regalo invece per il Cagliari, che pure farebbe abbastanza per meritarselo. Per fortuna di Donadoni, la classifica non piange.
IL GOL — L’Inter passa in vantaggio presto (7’), con un gol veloce come la punizione battuta al limite da Eto’o. La difesa del Cagliari è sorpresa, Kharja è libero in area: primo tiro ribattuto, sul secondo Ranocchia non tocca, mentre la devizione di Canini è ininfluente. Il gol è dunque di Kharja e non del difensore nerazzurro. Più che altro ci sarebbe da discutere sulla posizione di Ranocchia, che probabilmente è in fuorigioco.
RITORNO AL 4-2-3-1 — L’Inter di Leonardo ha un indubbio merito, quello di dare vita a belle gare, specie a San Siro. Cerca lo spettacolo, manovra larga, propensione all’attacco. Fa giocare bene anche gli avversari, concedendo spazi, ma poi li batte, e quindi resta poco da imputargli. Leo alla vigilia del Bayern preferisce non spremere Stankovic, e inserisce Pandev. Per farlo torna al 4-2-3-1, o meglio al 4-2-1-3, visto che Eto’o e il macedone sono sulla linea di Pazzini. L’ex Samp continua a far la boa, i due si scambiano di posizione: Samu è un po’ meno incisivo al tiro, Pandev per un tempo gioca come non faceva da mesi. E’ in palla, ne spreca poche, è pericoloso. Poi cala, e si ribecca gli urlacci del pubblico. La manovra è inizialmente ariosa, grazie anche alla risorsa Nagatomo, che dà uno sbocco pure a sinistra (Maicon è il solito Maicon). L’asse centrale Ranocchia-Motta, poi, garantisce recupero palla e riciclaggio della stessa. Dopo un’ora Eto’o va a rifiatare, si torna al 4-3-1-2 e il Cagliari prende il possesso del campo: tiri, mischie in area, ma l’1-0 resiste.
CAGLIARI, TANTI SFORZI PER NULLA — Donadoni se la gioca, con due punte, Cossu rifinitore e Lazzari libero di inserirsi partendo dalla linea dei centrocampisti. Il reparto centrale va talvolta in inferiorità, Maicon ha un po’ troppo spazio, ma così il Cagliari può anche costruire. Ci vuole una gran chiusura di Nagatomo per togliere a Biondini il gol del pari, mentre Cossu con le leve corte prova a mettere in crisi Motta. Nella ripresa, poi, sono i sardi a essere più pericolosi, con tiri fuori di nulla di Conti e Lazzari, una occasione sprecata da Nené e svariate mischie in area. Alla fine la sconfitta lascia l’amaro in bocca a Donadoni. Era successo già a Mihajlovic, ultimamente succede spesso agli avversari dell’Inter.
Valerio Clari
Fonte:
gazzetta