Fiorentina rimonta con rabbia
Al Brescia non basta lo 0-2
Contestati e fischiati, negli ultimi 18' i viola vincono incredibilmente 3-2, grazie a Gilardino, Santana e Ljajic. La squadra di Beretta chiude il primo tempo in vantaggio di due reti: bellissimo quella di Diamanti, ma i lombardi non riescono a chiudere la gara
FIRENZE, 9 gennaio 2011 - Al Brescia non bastano due gol di vantaggio alla fine del primo tempo per spezzare la serie delle sconfitte esterne (ora sono 5), una Fiorentina tutta cuore e disperazione segna tre gol negli ultimi 18 minuti e infila la quinta vittoria di fila in casa. Ora i lombardi sono penultimi, la Fiorentina tira un sospiro di sollievo a quota 23, dopo essere stata pure fischiata durante il match.
ASSENZE PESANTI — Quella che al fischio d'inizio sfila sotto gli occhi di Andrea Della Valle è una Fiorentina apprezzabile per l'impegno ma deludente sotto il profilo del rendimento e del gioco. Camporese fa il vice Kroldrup (squalificato), ma a pesare sono anche le assenze di Jovetic e Frey, e magari pure quella di Mutu, fresco di rottura col club, con riflessi sugli umori dello spogliatoio viola, nonostante i proclami della vigilia di Mihajlovic. Il Brescia, pur minato dalle assenze soprattutto in difesa (Martinez, Mareco, De Maio e Bega), ripropone Zoboli al rientro dopo oltre tre mesi, ma soprattutto Diamanti, che vince il ballottaggio della vigilia con Lanzafame e scende in campo dal 1'.
UN DIAMANTI E' PER SEMPRE — La mossa di Beretta viene premiata: sarà proprio il toscano di Prato a sbloccare la gara al 30' del primo tempo, con un gol splendido per intuizione ed esecuzione: Kone lo vede decentrato sulla destra e lo serve, l'attaccante colpisce di sinistro e realizza da posizione impossibile, portando in vantaggio il Brescia, ma soprattutto sbriciolando la residua capacità di resistenza viola. La squadra di Mihajlovic, che fin lì aveva fatto la gara complice un Brescia troppo timido, una volta subito il gol svapora infatti dal campo, senza più riuscire a connettere calcio offensivo e rischiando anche nelle retrovie. Eppure per la prima mezz'ora la Fiorentina aveva dimostrato buona personalità, sfiorando anche il gol al 17' con un colpo di testa di Gilardino sventato da Sereni. Il portiere, a causa di un pestone del compagno di squadra Berardi, gioca con il polso destro fasciato per gran parte della gara, ma resiste al suo posto. Trovato il gol, il Brescia trova anche coraggio e intraprendenza, mentre la Fiorentina immalinconisce all'ombra di quel che poteva essere e non è stato. Così sono i lombardi a spingere con maggior continuità ed efficacia, e ad arrivare al raddoppio a tempo scaduto. Il gol porta la firma di Cordova, che realizza di destro su punizione.
CARICA VIOLA — La Fiorentina nella ripresa riparte da uno 0-2 che richiede massicce dosi di energia, convinzione nei propri mezzi e coraggio, per essere ribaltato. E mentre il pubblico comincia a contestare, per qualche minuto i viola illudono il Franchi: dopo 4' Zoboli salva sulla linea una conclusione di Gilardino. Ma la fiammata iniziale dura poco, almeno con un'intensità capace di mettere in difficoltà il Brescia. Poi resta una Fiorentina vivace ed attiva in avanti, ma non anche in grado di ingabbiare un Brescia comunque consapevole dell'occasione d'oro che si sta costruendo. Così Mihajlovic, perso Cerci per infortunio nel primo tempo, rinuncia anche a un compassato Donadel e punta sulla fantasia di Ljajic, mentre Beretta si cautela inserendo Baiocco al posto di Caracciolo. Le intenzioni dei due sono chiare: la Fiorentina deve giocarsi il tutto per tutto, al Brescia può bastare una gara di contenimento senza rinunce offensive per evitare rischi e tener comunque sulla corda i viola. Risultato: la Fiorentina col passar del tempo fa sempre più fatica a pungere, i lombardi sembrano poter condurre il risultato in porto con una certa scioltezza. Ma le partite durano 90 minuti, e ora la squadra di Beretta manderà a memoria la lezione. Perché il Brescia perde concentazione, subisce il gol del 2-1 (al 27'), con Gilardino che ritorna al gol dopo quasi due mesi, ma soprattutto restituisce ai suoi la speranza nella rimonta. La Fiorentina ora carica, il Brescia non molla, anzi sfiora ancora il gol, ma gli sono fatali gli ultimi minuti: al 41' Santana, che nella ripresa si era caricato la squadra sulle spalle, infila il quarto gol nelle ultime 4 gare e al 43' Ljajic firma l'impresa, realizzando il definitivo 3-2.
Livia Taglioli
Fonte:
gazzetta