La Roma si esalta all'Olimpico
Fiorentina superata 3-2
I giallorossi vincono ancora grazie alle reti di Simplicio, Borriello e Perrotta (con papera di Boruc) e ad un grande Menez. Ai viola non bastano i gol di Gilardino e la magia su punizione di D'Agostino
ROMA, 10 novembre 2010 - La Roma si esalta e vince ancora: 4 successi e un pari negli ultimi cinque turni di campionato. Stavolta a farne le spese è la Fiorentina. Finisce 3-2, reti di Simplicio, Borriello, Gilardino, Perrotta e D'Agostino. E i giorni della crisi, complice anche il derby vinto, sembrano già lontanissimi. Ranieri punta su Menez trequartista puro alle spalle di Totti e Borriello e il francese non gli fa rimpiangere la scelta: è di sicuro uno dei migliori in campo. Spazio anche a Greco, al debutto da titolare. Vucinic invece se ne resta in panchina: la Juventus è tra soli tre giorni. Mihajlovic ha poco da scegliere, gli infortuni sono troppi, ma punta su Santana a far coppia con Donadel a centrocampo e l'argentino, nonostante il risultato, non delude.
LA ZAMPATA DI SIMPLICIO — Il 4-3-1-2, pensato dal tecnico giallorosso per la mancanza di esterni di ruolo, funziona ancora. E funziona bene anche l'asse Cicinho-Borriello: il brasiliano crossa e l'attaccante ci mette la testa. Al 21' arriva così la prima azione veramente pericolosa della gara: Boruc si fa trovare pronto e promette di non far rimpiangere Frey. Promessa vana... La Roma gestisce bene il gioco anche se la Fiorentina è compatta e attenta in difesa e nelle ripartenze riesce comunque a creare problemi ai padroni di casa. Succede prima con Marchionni (al 24') che con un sinistro sporco chiama in causa Julio Sergio, poi (al 27') con un tiro da quaranta metri di Santana: all'Olimpico piove, la palla deviata con i piedi dal portiere giallorosso prende una strana traiettoria, provvidenziale l'intervento di Burdisso che evita il gol. Ed è un colpo di tacco dello stesso Santana (al 38') a liberare Mutu in area che manca il gol per un soffio. Tre minuti prima Boruc aveva compiuto un mezzo miracolo su Fabio Simplicio che al volo aveva provato a sfruttare al meglio una palla di Totti, rimasto anche stavolta a secco di gol. Ma il portiere polacco non può nulla al 45', quando un tiro da fuori di Riise attraversa tutta l'area finendo sui piedi dell'opportunista Simplicio che non sbaglia. Si va negli spogliatoi con la Roma in vantaggio.
SUPER MENEZ — Per il raddoppio non serve aspettare molto. I giallorossi tornano in campo mostrando grinta e determinazione e al 6' una magia di Menez vale il 2-0: il francese conquista palla, salta Pasqual senza fare troppi complimenti e serve Borriello, lasciato solo in mezzo all'area. Per l'attaccante napoletano è fin troppo facile realizzare il quinto gol in maglia giallorossa in campionato, quindi corre a festeggiare con chi gli ha concesso questo lusso. La Roma inizia a gestire il gioco, ma senza rilassarsi: al 10' è determinante l'intervento di Mexes su Mutu, anche se la Fiorentina sembra stordita dal raddoppio. Esce Vargas, entra Ljajic. Ed è proprio su un suo cross, dopo un'occasione fallita da Borriello di testa, che al 24' arriva il 2-1, frutto soprattutto di una prodezza di Gilardino che al volo di ginocchio piazza la palla nell'angolino. La Fiorentina prende coraggio ma i giallorossi controllano bene. Al 29' Greco, poco abituato a giocare a certi ritmi, chiede il cambio per crampi. Entra Perrotta ed è lui al 32' ad approfittare del primo, enorme, errore di Boruc che in uscita su un lancio di Mexes manca il pallone: a Perrotta non resta che appoggiare in porta. E' 3-1. Nel finale, al 44', i viola trovano ancora la rete grazie ad una magnifica punizione di D'Agostino: sinistro a girare su cui non può nulla Julio Sergio. Ma non basta alla Fiorentina, la vittoria è giallorossa.
Elisabetta Esposito
Fonte:
gazzetta