Bojinov illude il Parma
Un autogol salva il Cagliari
Al Sant'Elia finisce 1-1 con gol del bulgaro nel primo tempo e autorete di Feltscher nella ripresa. Gli emiliani chiudono il campionato a quota 46, a ruota i sardi a 45 punti
CAGLIARI, 22 maggio 2011 - Finisce 1-1 al Sant’Elia tra Cagliari e Parma al termine di una gara equilibrata. Nel primo tempo è il bulgaro Bojinov a trovare la rete del vantaggio, grazie alla vivacità di Giovinco che gli offre una palla al bacio. Nella ripresa un Cagliari più convinto riesce ad acciuffare il pari con l’autorete di Feltscher al 10’ e mette fine al periodo nero che durava da quattro domeniche
LE SCELTE — Donadoni sceglie un 4-3-1-2, nel quale trovano spazio Ariaudo, Ragatzu e Conti che si riprende il suo posto in mezzo al campo. Indisponibili, invece, Nené, Pisano e Cossu, quest'ultimo vittima di una elongazione all'adduttore. Colomba si affida a un 4-4-2, nel quale però mancano diversi pezzi. Il tecnico del Parma cambia molto, a partire dalla porta, con Pavarini al posto di Mirante. Out anche il blocco centrale di difesa Lucarelli-Paletta, dentro Feltscher e Paci. Niente trasferta sarda neppure per il perno di centrocampo Dzemaili, squalificato. Al posto dello svizzero, c'è Galloppa che completa la linea con Valiani, Morrone e Modesto. Fuori anche Crespo, Palladino, Marques, Amauri, tutti acciaccati. Davanti Giovinco e Bojinov sono i due che devono tentare di far danno.
INTERROMPERE LA CRISI — Comunque vada, sarà meglio che i sardi si tolgano i guanti. Quelli con cui hanno trattato in un modo sin troppo morbido gli quattro ultimi avversari, sinonimo di quattro sconfitte consecutive. “Siamo andati a fare i camerieri del Milan”, ha tuonato il presidente Cellino dopo l'ennesima débâcle. Il prosciutto di Parma è squisito, perciò stavolta sarebbe più opportuno sedersi al tavolo dei commensali, piuttosto che servire. I tifosi sardi, in effetti, non vedono la squadra di Donadoni con tre punti in tasca dalla trasferta col Genoa del 3 aprile e, peggio ancora, dal 27 febbraio in casa al Sant'Elia con la Lazio. Diametralmente opposta la situazione degli emiliani, inarrestabili in quest'ultima fetta di campionato. Dopo aver inanellato nelle ultime cinque partite quattro brillanti vittorie – con Inter, Udinese, Palermo e Juve – e un pari, il Parma deve solamente cercare di mantenere il vantaggio in classifica, unico mini obiettivo di una domenica comunque senza pretese.
BOJINOV GOL — Un primo tempo sornione, a ritmi di certo non forsennati, dimostra quanto le motivazioni facciano la differenza. Devono passare una ventina di minuti abbondanti perché ci siano i primi sussulti, inizialmente di marca sarda. Il primo a sprecare è Ragatzu che non riesce a infilare Pavarini a due passi, al termine di una bella azione orchestrata da Nainggolan. Passa un minuto ed è Ariaudo stavolta a buttare via la palla del possibile vantaggio: il difensore stacca di testa completamente solo in area, ma la mira non c’è. Il brivido rossoblù più forte, comunque, lo regala il piede di Lazzari che approfitta di un pasticcio della difesa emiliana. La palla si stampa sul palo e Acquafresca non è reattivo sulla ribattuta. Il Parma, comunque, non ci sta a prenderle e appena la sua Formichina Giovinco decide di rialzare la testa, per il Cagliari non c’è scampo. Al 34’ l’ex Juve è abile prima a non finire in fuorigioco e poi a farsi la fascia destra per servire Bojinov. Facile facile per il bulgaro, un corpo estraneo fino a quel momento, appoggiare in rete. Negli ultimi dieci minuti c’è buona volontà in campo, ma poca sostanza, perciò i tifosi sardi fischiano imbufaliti quello che sarebbe il quinto ko consecutivo.
AUTOGOL E PARI — Il Cagliari rientra in campo più determinato: almeno la faccia va salvata. A dare una mano ai sardi ci pensa Feltscher che al 10’ beffa Pavarini e segna l’autorete che regala l’1-1 ai sardi. Su un colpo di testa a distanza ravvicinata di Astori, in effetti, il difensore svizzero classe ’90 è poco reattivo e un po’ sfortunato. Il gol del pareggio legittima involontariamente la voglia dei padroni di casa, che nel secondo tempo mettono maggiore pressione a un Parma comunque ordinato, e Donadoni può tirare un sospiro di sollievo dopo qualche domenica un po’ troppo tormentata.
Azzurra Saggini
Fonte:
gazzetta