Disastro Juve: Europa lontana
Giovinco, la vendetta dell'ex
Al Tardini gli emiliani vincono 1-0 grazie al gol dell'ex che significa aritmetica permanenza in serie A. Una Juve ancora deludente rischia di non giocare le coppe nella prossima stagione, come successo l'ultima volta ai tempi di Maifredi
MILANO, 15 maggio 2011 - La Juventus perde a Parma partita e, probabilmente, Europa. Un gol dell'ex Giovinco mette ulteriore sale sulle ferite provocate da una stagione disgraziata sulla pelle di squadra e tifosi bianconeri. La Juve di Delneri rischia di fare la storia, ma nel capitolo sbagliato. Il gol al 95' del Catania alla Roma rimanda il verdetto, ma, a meno di miracoli sportivi, non si qualificherà per le coppe europee sul campo (Calciopoli esclusa, dunque): non succede dalla stagione 1990-91. Dai tempi della Juve di Maifredi. Rimasta, appunto, nella mente di tutti, finora, come paragone negativo. E che ora "rischia" di essere spodestata da questa: allora i bianconeri giocarono una semifinale di Coppa Coppe, eliminati dal Barcellona, questa squadra è stata addirittura eliminata dal Lech Poznan nella fase a gironi di Europa League.
Al Tardini finisce 1-0: significa che il Parma è salvo. Mancava solo l'aritmetica, è arrivata. Grazie all'uovo di Colomba: chiusura dei varchi, squadra accorta, pronta a ripartire con i brevilinei uomini d'attacco: Giovinco su tutti, ma anche Bojinov e Candreva. E la Juve, che non ha difensori rapidi, ha pagato un conto salato: progetto tattico facile facile, ma che non ha trovato contromisure. Il Parma ci ha messo la voglia degli ex, e quella di festeggiare la permanenza in serie A davanti ai suoi tifosi. Stridente il contrasto con l'atteggiamento della Juve. Se le lacune di gioco - un refrain in questo campionato - sono imputabili anche a carenze strutturali, la mancanza assoluta di grinta, l'atteggiamento remissivo inspiegabile (vincendo avrebbe agganciato la Roma e messo le mani sui preliminari di Europa League grazie agli scontri diretti favorevoli) non è scusabile. L'unica nota positiva per la Juve è che da adesso può solo risalire: ha ufficialmente toccato il fondo.
OCCASIONI PARMA — Il primo tempo è tutto a tinte gialloblù. Quelle dei padroni di casa. Che giocano meglio a centrocampo - dove la Juve è rimaneggiata, senza Marchisio e Krasic, squalificati, e Aquilani, infortunato - e sono pericolosi con i pesi piuma Bojinov e Giovinco, due ex. Il bulgaro sfiora la rete deviando un angolo da sinistra, Buffon para, per gli emiliani oltre la linea di porta. Per l'arbitro no. E allora, siccome comanda lui, pericolo scampato, per la Juve. Che però continua a dormicchiare. Gioca a basso ritmo, non azzecca due passaggi di fila neanche per sbaglio, in avanti fa scena muta fino al 39' quando un tiro potente, ma centrale, di Melo è alzato sopra la traversa dall'ennesimo ex, Mirante. Ma il portiere più impegnato, quello che si prende la vetrina - chissà se stimolato dalle parole di Elkann di ieri - è Buffon: provvidenziale su Giovinco, che si fa rimpiangere con il suo moto perpetuo da trequartista che mette in affanno tutta la retroguardia bianconera, statica e poco protetta da un centrocampo in cui il meno peggio è il bambino Giandonato, ed è tutto dire. Lo schema preferito dai padroni di casa è la palla persa di Felipe Melo. Quella che lancia l'azione di Giovinco (sui cui sviluppi Barzagli salva a portiere battuto sul tap in di Dzemaili), quella che arriva per tre volte, spesso e malvolentieri, dopo la classica percussione centrale palla al piede, favorendo le ripartenze rapide. All'intervallo è 0-0. Parma volitivo, Juve pessima. Ma non è una notizia, di questi tempi.
PERLA GIOVINCO — Dopo 10' della ripresa, in cui il Parma continua a dimostrarsi più motivato, perlomeno nei fatti, al di là delle intenzioni, Delneri cambia. Fuori Giandonato, dentro Traore, con Pepe che va a giocare da centrale di centrocampo. Un inedito. Che non può funzionare. La Juve ora qualcosina fa, la soita punizione pericolosa di Del Piero, un tocco di Martinez, ancora deludente, che non sfrutta un rimpallo e si fa ipnotizzare da Mirante. È l'ultimo atto della partita del Malaka: sarà sostituito da Toni. Perchè c'è bisogno di una punta, perchè nel frattempo la Juve ha preso gol, inevitabile sbocco della corrente della partita. L'ha segnato il migliore in campo: Giovinco. La Formica Atomica realizza il settimo gol del suo campionato con un destro splendido da fuori area: potente e preciso. Stavolta Buffon può solo guardare. Parma in vantaggio. Con la salvezza in pugno. Non succede più niente: la Juve non ha la forza di reagire. Solo un colpo di testa fuori di Toni: neanche uno scatto di orgoglio o di rabbia. Addio (sostanziale) dall'Europa con l'encefalogramma piatto.
Riccardo Pratesi
Fonte:
gazzetta