Finita la festa nel garage della Yamaha è fuggito a Mito, cittadina a sessanta chilometri da Motegi. Per una festa allargata al fan club (in quindici hanno raggiunto Valentino Rossi per assistere alla conquista dell'ottavo titolo iridato del loro beniamino) a mamma Stefania e al fratellino Luca. Lui, loro, il team Yamaha al gran completo. In un ristorante coreano di Mito dove Rossi aveva già cenato nei giorni scorsi. Poi il re folletto s'è concesso un meritato riposo. Anche perché all'indomani della vittoria iridata, Valentino è tornato in pista per provare alcune evoluzioni tecniche della Yamaha. Un nuovo motore, altri particolari meccanici ed elettronici che verranno poi sviluppati per la versione 2009 della sua moto. "La Yamaha di quest'anno - ha detto Rossi - è la migliore che abbia mai guidato assieme a quella del 2005".

Resta una stagione da concludere. Pur già laureatosi campione del mondo con tre gare d'anticipo sul calendario, pur con otto vittorie al suo attivo Rossi ancora è affamato di successi. "L'obiettivo è quello di salire sul podio in tutte le restanti gare. Phillip Island mi piace molto, anche a Sepang ho vinto spesso...speriamo bene, se non altro vale la pena di provarci". Il prossimo grande traguardo di re Valentino? "La prossima stagione sarà eccitante, più emozionante con la novità del monogomma. Spero sia affidato alla Bridgestone perché altrimenti - scherza Rossi - la Michelin mi darà delle gomme di ferro! Dovrebbe tornare ad essere un mondiale più equilibrato e combattuto. Penso che sarà un campionato ancora più difficile di questo".

E poi? "Bè, adesso ho vinto tre mondiali in MotoGp con la Honda e tre con la Yamaha. Alla Honda sono stato bene e la ringrazio, però mi sento più un pilota Yamaha. Così il mio obiettivo sarà quello di regalare alla Yamaha un mondiale in più...". E poi ancora? "Posso arrivare a quota 100 vittorie e forse, visto che è certo che correrò con la Yamaha per altri due anni, potrei tentare di raggiungere le 122 vittorie di Giacomo Agostini. Sarebbe un altro bel traguardo da raggiungere". Ma dove la trova Rossi tutta questa motivazione? "Nel corso della mia carriera non ho mai avuto problemi a trovare delle motivazioni. Restano tre gare ancora e cercherò di vincerle o, almeno, ci proverò...". Com'è cambiato Valentino? "Ho imparato a perdere, cosa che non mi era mai successa prima, e imparare a perdere è stato molto importante per me. Ora sono più sereno e motivato. Vado più forte di prima, sono molto più concentrato sull'obiettivo".

Poteva smettere, chiuderla lì con le corse, non l'ha fatto. "Non mi andava giù il fatto di sentirmi dire che ero un pilota vecchio, quasi finito. Ciò mi ha dato una grossa carica. Ho dimostrato che non era vero. Il prossimo anno dovrò dimostrare soprattutto a me stesso di essere capace di vincere ancora. Per vincere, comunque, mi serve una buona atmosfera intorno a me. Quella che ho trovato alla Yamaha. A ventinove anni non si ragiona più d'impulso, come un ragazzino. Avevo la possibilità di passare alla Ducati per una nuova sfida o di ritornare alla Honda. Per me è importante l'atmosfera del gruppo e per questo ho deciso di restare alla Yamaha, che è un team fantastico, per altri due anni". Per vincere ancora.

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