Ancelotti: "Proviamo a ripeterci"
"Non è semplice ma sarà uno stimolo"
E' vigilia di Champions in casa Milan, i campioni d'Europa sono pronti all'esordio in ambito continentale. Carlo Ancelotti fissa l'obiettivo: "Vogliamo arrivare in finale anche se ripetersi è difficile in una manifestazione come questa - ha detto - Ma questo è uno stimolo non una preoccupazione". Ed ancora: "Lo scorso anno la forza è stata la consapevolezza nei nostri mezzi, siamo gli stessi, sarà così anche adesso".
Le emozioni del successo di Atene sono ancora vive, il ricordo di una Champions conquistata con sacrificio, sudore, classe e determinazione e che ha cancellato tutte le amarezze in merito alla vicenda di Calciopoli sono indelebili nella mente di chi ha partecipato al trionfo, particolare, che cancella il ricordo di Istanbul e proietta alla nuova avventura che sta per cominciare. La gara contro il Benfica rappresenta il galà di benvenuto della Champions League 2007-08 per il quale bisogna indossare l'abito da sera, di lusso, quello che permette di mantenere certi standard di gioco e non quello logoro e consumato visto a Siena. Al cospetto dell'ex Manuel Rui Costa servirà un grande Milan. Lo sa Carlo Ancelotti che è convinto delle possibilità della sua squadra e sulla singola partita e per l'intero prosieguo della manifestazione. "L'anno scorso la nostra forza è stata la consapevolezza dei propri mezzi - ha commentato - L'organico è lo stesso, sarà così anche stavolta". L'obiettivo, fissato, per nulla nascosto è palese: "Vogliamo la finale - ha ribadito - Ripetersi è difficile specie in una manifestazione come questa, ma si può, per noi sarà uno stimolo ulteriore".
Ed allora basta con i propositi e largo alla concretezza della tattica e della formazione: "Stanno tutti bene eccetto Pirlo che ha ancora problemi ad un polpaccio. Se non recupererà ho pronti Brocchi o Emerson. Per il resto non ci saranno grossi cambiamenti ripetto alla formazione tipo". Il Milan visto a Siena non ha per nulla soddisfatto il tecnico che è sicuro che la sua squadra cambierà atteggiamento: "In Europa ci sono più vantaggi perché le squadre sono di primo livello. Danno più problemi in difesa ma hanno un gioco molto più aperto e poi col Benfica ci sarà Kakà in campo".Il brasiliano trascinatore nella Champions trionfale dello scorso anno, l'unico in grado di far saltare il banco e scardinare le difese, uno dei pilastri su cui il Milan fonda le sue certezze.