INTER

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isa46
00lunedì 24 novembre 2008 12:57
Inter: Moratti `E` presto per parlare di fuga`
L`Inter e` sola in in vetta con un vantaggio di tre punti sul Milan ma Moratti resta cauto: `E` presto per parlare di fuga`. Il presidente nerazzurro, nonostante la vittoria nel derby d`Italia, resta con i piedi per terra. ` E` stata una domenica positiva, l`accogliamo con piacere, ma e` troppo presto per parlare di fuga, sono solo tre punti `. I nerazzurri sono comunque, oltre che a +3 sui rossoneri, a +6 sulla Juventus

Ora si torna a pensare alla Champions League, mercoledi` a San Siro arriva il Panathinaikos, ma Moratti non pensa ai possibili incroci che potrebbero avvenire agli ottavi. ` Abbiamo tante partite e non ci penso neanche `. L`ultimo pensiero va alla possibilita` di uno stadio tutto per i nerrazzurri, come si parla ormai da tempo. ` Lo stadio per l`Inter lo stiamo studiando e stiamo vedendo dove, se possibile, si potrebbe costruire, anche se e` troppo presto `.

eurosport
giuggyna
00sabato 29 novembre 2008 21:10
Mou esclude Balotelli e Quaresma
"Non hanno lavorato abbastanza"
Josè Mourinho non si smentisce e anche alla vigilia del match di San Siro contro il Napoli annuncia mosse a sorpresa: nella lista dei convocati non compaiono infatti i nomi di Quaresma, Balotelli e Materazzi. I primi due sono fuori "perché in settimana non hanno lavorato in modo sufficiente", mentre l'esclusione del difensore è una scelta tecnica, legata al fatto che "con Cordoba e Samuel titolari ho più bisogno di Burdisso in panchina".
"Balotelli e Quaresma non sono stati sufficienti contro il Panathinaikos e nel lavoro settimanale - ha spiegato il tecnico portoghese - Materazzi ha giocato una grandissima partita contro la Juve e una gara positiva contro il Panathinaikos. Domani voglio un solo difensore in panchina: è Burdisso, che non ha giocato le ultime due gare ed è più fresco. E mi offre più soluzioni". Tra i convocati non c'è neppure Toldo, alle prese con una distorsione alla caviglia destra.

Mourinho vuole dimenticare subito la brutta prestazione offerta in Champions League contro il Panathinaikos ("Non mi va giù qualificarmi con 8 punti"): "Il campionato è il campionato, è una storia completamente diversa - ha proseguito - Siamo davanti, abbiamo fatto due grandi partite con Palermo e Juventus e siamo concentrati e carichi per la sfida contro il Napoli. Tutti i giocatori sanno che è difficile, che il Napoli è una squadra con qualità e ambizione. Un allenatore non ha bisogno di lavorare sui giocatori dal punto di vista psicologico. Loro sono solidi dietro e pronti al contropiede: in una parola una brava squadra".

Sulle dichiarazioni di Ranieri, che toglie da Juve dalla corsa scudetto: "Hanno un grande potenziale, possono vincere ogni partita e sono al livello del Milan".
giuggyna
00lunedì 1 dicembre 2008 19:44
"Balotelli? Rimprovero affettuoso"
Così Moratti sulla strigliata di Mou
Moratti 'smonta' il caso Balotelli, verso cui Mou ha usato parole dure ("Non è nessuno e non posso accettare che lavori meno di professionisti come Figo, Cruz, Zanetti"): "E' stato un rimprovero, un'osservazione affettuosa, seria e professionale. Siccome Balotelli è un ragazzo intelligente, certamente avrà capito". Il presidente dell'Inter non vuol sentir parlare di fuga ("I conti si faranno alla fine") e aggiunge: "Non interverrò sul mercato".
"Non credo che l'Inter sia in fuga, penso che sia un momento buono e che, contemporaneamente, ci siano stati dei problemi per le altre - ha proseguito Moratti il giorno dopo la vittoria sull'Inter e il contemporaneo ko del Milan a Palermo - Quello che mi fa piacere è che la squadra abbia giocato bene ha fatto un primo tempo molto bello che dà fiducia. E' un campionato difficile, può capitare a tutti una giornata storta. Godiamoci questo lunedì".

Sulla 'freddezza' dei tifosi denunciata da Mourinho: "Ieri i 'non troppi' tifosi erano dovuti alla legge che ci impedisce di portare i tifosi dell'Inter che vengono da fuori Milano e quelli del Napoli. Sennò avremmo avuto lo stadio pieno". E poi "il carattere dell'interista è quello di essere un po' freddo, speriamo di cambiarlo".

E infine il capitolo mercato. Nei giorni scorsi si è parlato di un incontro tra Didier Drogbae gli emissari dell'Inter ma Moratti allontana ogni ipotesi: "Penso di non intervenire proprio sul mercato. Lavezzi è del Napoli e gioca bene, ma anche Messi è bravo, ci son tanti giocatori bravi, ma l'Inter ha la sua squadra, è fortissima, mi fido di loro".
isa46
00lunedì 1 dicembre 2008 20:45
Chivu "In Italia tanto razzismo"
Il razzismo è sicuramente una delle piaghe del nostro Paese e anche nel mondo del pallone sono sempre più frequenti episodi che vedono coinvolti diversi giocatori apostrofati da colleghi o tifosi (soprattutto) con chiare frasi razziali.

Cristian Chivu, difensore dell'Inter e capitano della Nazionale romena, non nasconde il suo disappunto sul problema razzismo in Italia e confessa le sue impressioni, idee ed esperienze in un'intervista alla rivista GQ.

"E' possibile che i romeni siano solo delinquenti? Facile catalogare un intero popolo per colpa di qualche mela marcia, che c'é ovunque. Quando qualcosa va storto e c'é di mezzo un romeno, il titolo è solo per lui" - spiega Chivu.

Nonostante fama, popolarità e soldi, anche Chivu è stato spesso vittima di insulti razziali negli stadi di calcio italiani: "Smettiamola di nasconderci. In Italia c'è tanto razzismo. In tutti gli stadi mi gridano: 'Zingaro, vai a fare il muratore'. Di tutto. Provo fastidio? Dietro i palazzoni dove sono cresciuto c'erano tanti ragazzi rom. Mi sono sempre trovato benissimo con loro. 'Zingaro' per me non è un'offesa".

Chivu ricorda anche uno degli episodi che lo colpì di più. Il difensore giocava ancora con la Roma, anche se le voci sul suo trasferimento all'Inter erano oramai più che semplici indiscrezioni di mercato: "Facemmo un allenamento a porte aperte al Flaminio, davanti a 25 mila persone. Mi massacrarono d'insulti. Chissà perché, quando ti fischiano gli avversari, non li senti, ma quando è il tuo stadio a fischiare, li senti tutti. L'unico che mi colpì, però, fu quello di un mio concittadino che, in romeno, mi gridò: 'Mi vergogno di essere romeno'".

Qualche segnale il mondo sembra averlo già lanciato - "L'elezione di Obama negli Usa o la vittoria di Hamilton in F1" - aggiunge Chivu che vuole chiudere l'intervista con un chiaro messaggio per tutti i tifosi, ma non solo. "Il razzismo è un problema che riguarda tutti, e sconfiggerlo sarà un processo lungo. In Olanda hanno i marocchini, in Francia i tunisini. Bisogna avere il coraggio di affermare che il razzismo esiste, altrimenti non lo si può combattere".

Alessandro Brunetti / Eurosport
isa46
00mercoledì 3 dicembre 2008 22:20
Serie A - L'Inter recupera Adriano e Maicon
Buone notizie dall'infermeria nerazzurra in vista della trasferta di sabato sera all'Olimpico contro la Lazio: l'Inter recupera Adriano e Maicon, oggi al lavoro con i compagni nella seduta di allenamenti alla Pinetina. Per l'Imperatore, smaltiti i problemi influenzali che lo avevano fermato nella giornata di ieri, non sarà comunque facile ritrovare la fiducia di José Mourinho, ma il brasiliano si è ripromesso di rimettere la testa a posto e comportarsi da professionista.

Al lavoro anche Maicon, che ha recuperato dall'infortunio muscolare che lo aveva tenuto a lungo nel limbo prima della partita della scorsa domenica contro il Napoli: il difensore brasiliano sarà disponibile per la trasferta di Roma.

Lavoro differenziato, invece, per Chivu e Vieira, con una doppia seduta di allenamento in palestra; Toldo e Rivas , infine, assenti "giustificati" per il viaggio, in compagnia del presidente Moratti, in Belgio per la presentazione di un documentario sulle attività di Inter Campus.

Daniele Fantini / Eurosport
giuggyna
00venerdì 5 dicembre 2008 15:42
Mourinho non perdona Balotelli
SuperMario escluso ancora dai convocati
Mourinho non perdona Balotelli e lascia fuori la punta dell'Under 21 anche per la trasferta interista di Roma contro la Lazio. Assente dalla lista dei convocati, ma per problemi fisici, anche Adriano, mentre si rivede Quaresma. "E' più facile per me rispondere su perché uno è convocato - ha detto Mourinho a chi gli chiedeva di Balotelli - Posso rispondere che Quaresma è convocato perché si è allenato bene questa settimana".
"Adriano - ha spiegato Mourinho - non c'è perché è stato malato in casa due giorni, è arrivato qua senza condizione e solo giovedì ha lavorato bene. Troppo poco, ma penso che giocherà martedì in Champions". E Balotelli? Su di lui il portoghese è nuovamente molto chiaro: "Mi fa piacere che Zanetti e Crespo abbiano espresso pubblicamente le loro idee, dicendo che il talento non è sufficiente. Questo per me è importante e mi fa piacere. Mi sembra che in questo momento sono in pochi a pensare che ci sia qualcosa di personale fra allenatore e giocatore. Io voglio bene a Balotelli, voglio che Mario arrivi dove può arrivare. Per me non è però sufficiente se diventa un giocatore come gli altri perché ha potenzialità diverse. Nell'educazione di un giocatore di 18 anni può essere importante se lui lo interpreta in modo positivo. Sabato Balotelli giocherà con la Primavera ed è importante per lui per sentire quale differenza c'è tra la serie A e la Primavera e anche per farlo giocare".

Nella speranza che la lezione gli serva in vista dell'ultimo incontro di Champions, in programma martedì contro il Werder Brema: "La mia gestione - ha concluso il tecnico dell'Inter - è sempre aperta. Se sarà convocato? C'è questa possibilità". Come dire: dipende da lui. Chiaro Mario?

isa46
00venerdì 12 dicembre 2008 13:39
Serie A - Adriano cacciato; l'Inter smentisce
Non è la prima volta, e nemmeno la seconda: anzi... non è nemmeno la terza. Comincia a diventare una legge dei grandi numeri quella della impresentabilità di Adriano che anche ieri è arrivato all'allenamento dell'Inter alla Pinetina in condizioni non idonee.

"Non era del tutto sobrio" dicono alcuni addetti all'uscita della squadra dal centro tecnico dell'Inter, senza tuttavia entrare in ulteriori dettagli. E l'impressione viene confermata dal silenzio di tutti i colleghi (all'uscita dell'allenamento non si ferma praticamente nessuno) e dall'atteggiamento di Mourinho che una volta verificata la condizione del giocatore avrebbe cacciato lui e Maicon dall'allenamento. Adriano è tornato a casa, mentre l'esterno, che si era presentato anche lui all'allenamento non lucidissimo, ha effettuato una preparazione individuale, fuori dal gruppo. La sua non convocazione con il Chievo appare scontata anche se per Maicon si tratta del primo episodio conclamato di questo tipo.

Per Adriano invece la questione comincia a diventare imbarazzante: per il giocatore e per la società. Lo scorso anno era rientrato in Brasile, al San Paolo, contribuendo in modo importante al campionato paulista della squadra Tricolor, finito in semifinale contro il Palmeiras. Ma anche lì, dove in realtà Adriano si era sottoposto a una serie di controlli e di cure che avrebbero dovuto tenerlo lontano dai guai e dal bicchiere, il giocatore aveva a avuto i suoi problemi: un paio di ritardi non accidentali, qualche uscita fuori programma e una mezza rissa con un fotografo che avevano fatto arrabbiare il tecnico paulista Muricy Ramalho che lo aveva trattato un po' da papà e un po' da sergente maggiore. Lo aveva invitato a cena a casa, gli aveva fatto una bella ramanzina per poi mandarlo in campo e festeggiarlo dopo i suoi gol. E Adriano, almeno ufficialmente, non era più ricaduto nella tentazione del bicchiere.

Qui a Milano le cose sono andate diversamente nonostante l'atteggiamento di Mourinho sia stato molto vicino a quello di Ramalho: dopo Inter-Genoa Adriano si era ripresentato all'allenamento in pessime condizioni replicando due giorni dopo. Mourinho lo aveva lasciato fuori per cinque partite. Poi lo aveva riavvicinato alla squadra chiedendo al gruppo di riaccoglierlo. Altra tregua, altri gol, altra ricaduta. Adriano ha dei problemi, inutile negarlo. La depressione nella quale era caduto dopo la morte del padre regge, ma fino a un certo punto; ormai sono passati quattro anni.

Sotto accusa la sua vita, le sue debolezze ma soprattutto i suoi amici: una corte dei miracoli che lo accompagna ovunque. Un drappello di amici della notte che entrano in qualsiasi locale, ballano, bevono: anche se poi paga uno solo. Adriano, che non ha saputo difendersi da se stesso e nemmeno dalla gente che lo circonda.

L'Inter ora potrebbe cederlo: ma chi lo acquisterebbe, e a quanto? Un patrimonio il cui valore è destinato a crollare. Potrebbe andare in presto, al Flamengo in Brasile, o al Tottenham in Inghilterra . Ci sono offerte anche dalla Francia. Ma solo per un prestito: in queste condizioni non lo acquista nessno. E comunque la questione ormai non è tanto legata al calciatore, quanto all'uomo: per il quale un aiuto specialistico sembra essere l'unica soluzione possibile.

LA SMENTITA DEL CLUB

Nella tarda mattinata è però arrivata la pronta smentita della società nerazzurra che, attraverso un comunicato sul proprio sito internet, ha voluto far chiarezza. "In merito ai contenuti di articoli apparsi su alcuni quotidiani di oggi, F.C. Internazionale precisa che, nella giornata di ieri (giovedì, ndr), alla ripresa degli allenamenti dopo il giorno di riposo, Adriano è stato sottoposto dallo staff medico nerazzurro ad accertamenti strumentali per una elongazione muscolotendinea alla coscia destra (per il quale è già stato programmato uno specifico lavoro di recupero) riportato nel primo tempo di Werder Brema-Inter. Per quanto riguarda Maicon, invece, ha svolto un lavoro di recupero attivo individuale, come programmato per i nerazzurri maggiormente impiegati nella gara di martedì della Uefa Champions League".

MORATTI - Anche il numero uno nerazzurro ha voluto sgonfiare il caso definendo tutta la vicenda "un grandissimo equivoco". Versione che, a questo punto, potrebbe essere confermata solo se i due brasiliani saranno convocati da Mourinho per la gara di domenica col Chievo.

Eurosport
giuggyna
00lunedì 15 dicembre 2008 15:55

"Adri ha un peso sulle spalle"

Moratti: "L'intenzione è di tenerlo"

Massimo Moratti torna a parlare di Adriano e lo fa dopo le frasi di Josè Mourinho: "Le ho trovate molto intelligenti e giuste, umanamente valide, di grande stima per la persona oltre che per il giocatore. Mi sembra che il tecnico l'abbia spiegato bene: la nostra intenzione è quella di tenerlo perché ha grandi potenzialità ma allo stesso tempo ci rendiamo conto che lui ha un peso notevole sulla schiena". "Qualsiasi cosa faccia o non faccia finisce sempre sui giornali. Dipenderà da lui: se riuscirà a superare tutta questa situazione, allora anche noi pensiamo di poterla gestire" - ha concluso Moratti.

giuggyna
00giovedì 18 dicembre 2008 16:39

Per l'Inter ritiro anticipato

Mou non vuole perdere la concentrazione

Tutti in ritiro anticipatamente. Solo una notte in più, ma tanto per non perdere la concetrazione in vista della sfida di sabato sera contro il Siena che a detta di Mourinho è delicatissima. Il tecnico portoghese vuole mantenere saldo il primo posto in classifica e quindi solo 24 ore in più di ritiro potrebbero far bene. Poi, per tutti, i nerazzurri ci saranno le vacanze, quelle vere (da domenica fino al 2 di gennaio).

I nerazzurri saranno oggi alla Pinetina per l'allenamento. Poi domani in mattinata ancora una seduta e poi la partenza per la Toscana. Tutto anticipato di 48 ore.

!Serenella!
00lunedì 5 gennaio 2009 11:17
Adriano per Jo, l'Inter ci pensa

Nerazzurri studiano scambio col City



Spunta una nuova ipotesi nel futuro di Adriano. L'Inter starebbe sondando le possibilità per uno scambio di prestiti con Jo del City, che in Inghilterra ha avuto prima problemi di adattamento e ora non riesce a trovare il giusto spazio. I dirigenti nerazzurri hanno avuto la possibilità di ammirarlo la scorsa stagione in Champions con la maglia del Cska Mosca. L'operazione non è semplice. E il Flamengo resta sempre alla finestra per l'Imperatore.

L'operazione è tutt'altro che semplice, sia per una questione di extracomunitari (in caso di scambio l'Inter se ne ritroverebbe due) che per il problema di permessi di lavoro in Inghilterra (serve il 75% delle convocazioni in Nazionale nell'ultimo anno). In ogni caso l'Inter ci prova perché la questione Adriano è una di quella da risolvere subito. Anche il presidente Moratti ha dato il via libera alla partenza del brasiliano triste e dunque ora in via Durini c'è la necessità di trovare il sostituto.

Nelle ultime ore è spuntata l'ipotesi di uno scambio con l'attaccante brasiliano Jo, 21 anni, arrivato al Manchester City in estate per una cifra pari a 24 milioni di euro dal Cska Mosca. In Inghilterra il giocatore non ha trovato però vita facile e l'attuale tecnico Mark Hughes non ha molta fiducia in lui: presenze col contagocce e altrettanta penuria di gol. Jo, tra l'altro, sarebbe utilizzabile anche in Champions League. Dall'altra parte c'è un Robinho che spinge per l'approdo Oltremanica dell'Imperatore, suo compagno di nazionale. In questo panorama, comunque, resta sempre alla finestra il Flamengo. Fonte
giuggyna
00mercoledì 14 gennaio 2009 01:11
Coppa Italia, Inter ai quarti
Genoa ko 3-1 dopo i supplementari
L'Inter batte 3-1 il Genoa ai supplementari e accede ai quarti di Coppa Italia. I nerazzurri, in superiorità numerica dal 20' del primo tempo per l'espulsione di Biava, sbagliano un rigore con Adriano, ma riescono poi a passare in vantaggio con lo stesso brasiliano alla mezz'ora della ripresa. Il Genoa reagisce e pareggia con un gran gol di Rossi. Nei supplementari l'Inter, che troverà la Roma nei quarti, chiude il conto con Cambiasso e Ibra.

LA PARTITA

Missione compiuta per l'Inter. Faticando più del previsto, la formazione di Mourinho alla fine riesce comunque a portare a casa il risultato e a passare il turno.

Il tecnico portoghese lancia Adriano dal primo minuto e lascia in panchina Ibrahimovic. Scelte obbligate invece per Gasperini, senza attaccanti e costretto a mettere in campo una formazione spuntata, con tanti giocatori di movimento in avanti.

I grifoni hanno subito un'occasione ghiotta al 15' con Vanden Borre, ma il belga, dopo aver aggirato Toldo, tarda la conclusione e permette il recupero di Muntari.
Al 20' la svolta dell'incontro: fallo da ultimo uomo di Biava su Adriano dal limite dell'area e l'arbitro Gava che decreta rigore ed espulsione. Un errore grave quello del direttore di gara, che sbaglia la valutazione del fallo, nettamente fuori dall'area. Dal dischetto va Adriano che però si fa neutralizzare il tiro da un reattivo Scarpi.
Da quel momento in poi è un monologo nerazzurro, che cerca in tutti modi di sfondare l'ottima difesa rossoblù.

Il forcing dell'Inter viene premiato alla mezz'ora della ripresa dal colpo di testa di Adriano, che dopo vari tentativi andati a vuoto, riesce a insaccare di testa su cross dalla sinistra di Maxwell.
La reazione del Genoa però è immediata: Marco Rossi recupera palla sulla trequarti interista e inventa un diagonale spettacolare dal limite che va a finire esattamente all'incrocio del palo alla destra di Toldo.
I rossoblù resistono ancora per un quarto d'ora e portano la partita ai supplementari.

L'Inter parte subito all'attacco e in 10 minuti trova il gol prima con Cambiasso e 3 minuti dopo con Ibrahimovic, chiudendo definitivamente il match.

I nerazzurri si qualificano così per i quarti di finale, dove tra otto giorni incontreranno la Roma.

LE PAGELLE

Scarpi 6 Protagonista, nel bene e nel male, della serata. Nei 90 minuti, prima para in maniera impeccabile il rigore di Adriano, poi sventa almeno tre pericoli, risultando spesso decisivo. Nei supplementari, però, l'errore che non t'aspetti: tiro dalla distanza di Ibrahimovic, lui che non trattiene e Cambiasso come un falco che s'avventa sul pallone e insacca.

Adriano 6,5 Si sbatte come da tempo non si vedeva e viene premiato alla mezz'ora della ripresa da un gol che sa tanto di liberazione. Riceve pure i complimenti di Mourinho.

Rossi 7 Uomo ovunque del Genoa. Corre in qualsiasi zona del campo, sia in fase difensiva che in fase offensiva e non molla mai un secondo. La sua gran prestazione è suggellata dal gran diagonale che permette ai rossoblù di pareggiare i conti e portare la partita ai supplementari. Inesauribile.

Maicon 6,5 Come Rossi, lo si trova dappertutto. A destra, a sinistra, il terzino brasiliano è un pericolo costante per la retroguardia rossoblù. Tenta più volte la conclusione, ma non sempre è fortunato.

Jimenez 5 La delusione della serata. Dovrebbe mettersi in mostra per guadagnarsi la fiducia di Mourinho, ma ne azzecca veramente poche. Per lui si prevede ancora tanta, tantissima panchina.

IL TABELLINO

INTER-GENOA 3-1


Inter (4-3-1-2): Toldo 6; Maicon 6,5, Burdisso 6, Samuel 6, Maxwell 6,5; Zanetti 6,5, Chivu 6, Muntari 5,5(1' st Obinna 5); Jimenez 5 (28' st Cambiasso 6); Adriano 6,5 (30' st Ibrahimovic 6), Crespo 5,5. A disp.: Julio Cesar, Santon, Mancini, Quaresma. All.: Mourinho
Genoa (4-3-3): Scarpi 7; Biava 5,5, Ferrari 6,5, Bocchetti 6, Modesto 6 (4' st Criscito 6); Rossi 7, Milanetto 6, Juric 6,5; Vanden Borre 5,5 (8' st Olivera 5,5), Sculli 6, Mesto 5,5 (1' st Papastathopoulos 6). A disp.: Lamanna, Cofie, Jankovic, El Shaarawi. All.: Gasperini
Arbitro: Gava di Conegliano Veneto
Marcatori: 30' st Adriano (I), 34' st Rossi (G), 10' 1ts Cambiasso (I), 13' 1ts Ibrahimovic (I)
Ammoniti: Juric (G), Muntari (I), Milanetto (G)
Espulso: 20' Biava (G) per fallo da ultimo uomo
giuggyna
00giovedì 15 gennaio 2009 21:49

Inter: ennesima chance per Adriano

Il brasiliano sarà in campo a Bergamo

E' finalmente pace tra Mourinho e Adriano. Dopo la buona prestazione offerta dal brasiliano nella gara di Coppa Italia a S.Siro contro il Genoa, il tecnico portoghese ha speso parole di elogio nei confronti dell'attaccante: "Sono soddisfatto dello spirito che ha mostrato l'altra sera", ha dichiarato Mourinho. "A Bergamo con l'Atalanta sarà certamente della partita, non so se dall'inizio, ma ci sarà", ha poi concluso l'allenatore nerazzurro.

Il feeling tra l'allenatore nerazzurro e l'attaccante brailiano smebra quindi recuperato. "Sono felice di aver ritrovato Adriano e penso che possa fare tanto per l'Inter. Certo, a condizione che non arrivi in ritardo agli allenamenti e ci dia dentro con grande impegno", precisa Mourinho.

Dopo i dissapori emersi nell'ultimo periodo, questa sembra la volta buona per Adriano. Domenica con l'Atalanta avrà l'ennesima possibilità di ritornare definitivamente il grande giocatore di qualche anno fa. All'Inter incrociano le dita.

giuggyna
00domenica 18 gennaio 2009 19:13

L'Inter crolla a Bergamo

L'Atalanta travolge la capolista: 3-1

Dopo oltre tre mesi e 14 partite, l'Inter di Mourinho riassapora il gusto amaro della sconfitta in campionato e crolla a Bergamo sotto i colpi di un'Atalanta impeccabile e micidiale. Il tutto in poco più di mezz'ora, il tempo, cioè, necessario agli uomini di Delneri, di infilare tre volte Julio Cesar (Floccari al 18', Doni al 28' e 33') e calare il sipario sulla giornata dei campioni d'Italia. Di Ibra, a tempo scaduto, la rete dell'Inter.

LA PARTITA
Che l'Inter non fosse in un buon momento era parso chiaro già sabato scorso in occasione del faticosissimo pari casalingo contro il Cagliari. Che la dimensione attuale degli uomini di Mourinho fosse questa, però, era obiettivamente impensabile. A Bergamo, la solita, ottima, Atalanta dell'Azzurri d'Italia, domina in lungo e in largo almeno per tutto il primo tempo, chiuso con tre gol di vantaggio, e gestisce la ripresa senza troppi affanni e senza rischiare praticamente nulla. Il tutto nonostante l'ormai consueto tentativo di Mourinho di buttarla in "caciara" spendendo in campo, una volta sotto di due gol, tutte le punte possibili. Prima Obinna sull'esterno di sinistra al posto di Chivu. Quindi, nella ripresa, Adriano per Crespo (tutto normale, quindi) e Figo per Maxwell. Avesse potuto, o meglio, lo avesse convocato, il tecnico portoghese avrebbe piazzato là davanti persino Balotelli, la cui assenza, giustificata quanto si vuole (si allena male, chiarisce sempre lo Special One), comincia a diventare incomprensibile o, quanto meno, dannosa per l'Inter. Non sarebbe stato utile SuperMario nel forcing finale contro il Cagliari e qui a Bergamo? Il dubbio, in assenza di conferme, resta.

Non c'è alcun dubbio, invece, su due particolari. Il primo: senza Samuel la difesa nerazzurra balla e, a volte, crolla. Il secondo, passando all'altra sponda, è che Delneri, che avrebbe meritato di battere il Milan e forse di pareggiare contro la Juve, ha costruito una macchina che, almeno in casa, gioca che è una meraviglia, muovendo il pallone spesso di prima, sfruttando le fasce e chiudendo - quasi sempre, vedi occasione fallita da Obinna all'86' - tutti gli spazi. Avesse la stessa personalità anche in trasferta la classifica, oggi, sarebbe ancora più prestigiosa.


LE PAGELLE

Floccari 7 -
Fa impazzire Burdisso, e fin qui sarebbe tutto normale. Sergione fa però passare anche a Cordoba un pomeriggio da incubo e l'exploit non è proprio da tutti i giorni. Fa reparto da solo e si fa rispettare sia sui palloni alti che in fase di appoggio ai compagni.

Doni 7,5 -
Due gol, il primo con il contributo fondamentale di Ibrahimovic (deviazione di mano sulla punizione del 2-0), ma soprattutto un contributo costante a metà strada tra Floccari e la mediana bergamasca. Per questa squadra, ma la cosa è nota da tempo, è un giocatore irrinunciabile

Ibrahimovic 5,5 -
Indossa la maschera tutta smorfie dei giorni peggiori e non si vede, se non per qualche protesta (una da giallo che lo costringerà a saltare il prossimo impegno), fino al 60', quando finalmente scarica un destro insidioso tra le braccia di Coppola. Mourinho ne prende atto e mette in conto la seconda sconfitta stagionale. Inutile il suo gol a tempo scaduto

Chivu 5 -
Mourinho lo ripropone a centrocampo, ma, complice anche il passivo di due gol, se ne libera dopo 29' per giocarsi la carta Obinna. Scelta per nulla dolorosa alla luce di quanto mostrato fin lì dal romeno.

Cordoba-Burdisso 4,5 -
Mamma mia... La premiata ditta, restituita al calcio causa forfait di Samuel (e Materazzi), balla che è un piacere cercando vanamente di arginare Floccari e Doni. Il 3-1 finale premia una prestazione che avrebbe meritato sorte persino peggiore.

IL TABELLINO
ATALANTA-INTER 3-1
Atalanta (4-4-1-1): Coppola 6; Garics 6, Manfredini 6,5, Talamonti 6,5, Bellini 6,5 (40' st Rivalta sv); F. Pinto 6,5, Guarente 7, Padoin 6, Valdes 6,5 (5' st De Ascentis 6); Doni 7,5; Floccari 7 (44' st Vieri). A disp.: Consigli, Peluso, Capelli, Defendi. All.: Delneri
Inter (4-3-1-2): J. Cesar 5,5; Maicon 5,5, Cordoba 4,5, Burdisso 4,5, Maxwell 6 (1' st Figo 5,5); Zanetti 6, Cambiasso 6, Chivu 5 (29' Obinna 5,5); Stankovic 5; Ibrahimovic 5,5, Crespo 5 (1' st Adriano 6). A disp.: Toldo, Rivas, Jimenez, Cruz. All.: Mourinho
Arbitro: Rizzoli
Marcatori: 18' Floccari, 28' e 33' Doni (A), 47' st Ibrahimovic (I)
Ammoniti: Burdisso, Ibrahimovic (I), Bellini, Vieri (A)
Espulsi: nessuno

We.are.the.black.parade.
00mercoledì 21 gennaio 2009 23:39
L'inter ha vinto due a uno contro la roma..
però molti si chiedono se il secondo gol fosse fuorigioco??..
giuggyna
00venerdì 23 gennaio 2009 17:18

Adri-Balotelli,è il vostro momento

Con la Samp Mou si affida a loro

L'Adriano ritrovato. Con Ibrahimovic squalificato, Mourinho affiderà le chiavi dell'attacco al brasiliano nella sfida casalinga di domenica sera contro la Sampdoria. L'Imperatore, che soltanto un mese fa sembrava destinato a lasciare l'Inter, sta ritrovando la forma migliore e soprattutto la fiducia del portoghese. Al suo fianco dovrebbe esserci Balotelli, un altro che voleva andarsene e che ora torna utile per aiutare a tenere la Juve a distanza.

Ibra si gode una domenica di riposo: un riposo imposto dalla squalifica. Nel match di domenica a San Siro contro la Sampdoria Mourinho si affiderà dunque ad Adriano. Un Adriano nuovo, che lavora anche nei giorni di riposo, che ha già perso tre dei chili di troppo, che non sgarra più. Il brasiliano sta ritrovando la forma migliore: mercoledì sera in Coppa Italia contro la Roma si è rivisto a sprazzi l'Imperatore di un tempo, in tutta la sua potenza. Un mese fa ci si chiedeva se sarebbe tornato dal Brasile: ora Adriano ha riconquistato la fiducia del sergente Mou e vuole tornare ad essere decisivo.

A fare coppia con il brasiliano dovrebbe esserci Balotelli, un altro che sembrava destinato a cambiare aria. Finito nella lista dei 'cattivi' di Mourinho, voleva andarsene in prestito per qualche mese in attesa di momenti migliori. E ora Supermario torna prepotentemente in corsa per un posto da titolare: alla fine dovrebbe spuntarla su Crespo e Cruz. Adriano-Balotelli, da partenti a punte di diamante

binariomorto
00venerdì 23 gennaio 2009 23:56
Bufera su Mourinho e gli scudetti dell' Inter senza valore


ANTONIO SACCO
Cosa abbia urlato veramente Mourinho ai suoi calciatori dopo la secca sconfitta di Bergamo forse non verremo mai a saperlo, a meno che il tecnico dell’Inter non decida di uscire allo scoperto e sveli le sue tecniche di comunicazione con la squadra. Certo è che le ricostruzioni secondo cui Mourinho, per sferzare i suoi, avrebbe fatto apprezzamenti denigratori sulla conquista degli ultimi tre scudetti («Il primo ve l’hanno dato in segreteria, il secondo lo avete vinto perché non c’era nessuno e il terzo all’ultimo minuto. Siete una squadra di m...»), hanno messo in secondo piano la vittoria sulla Roma in coppa Italia. Un successo seguito da più di sette milioni di telespettatori (e così la partita su Raiuno ha battuto ’’Amici’’ di Maria De Filippi su Canale 5) che ha in parte restituito il sorriso al tecnico portoghese grazie anche alla buona prestazione di un ritrovato Adriano e al debutto senza paura del giovanissimo esterno Santon. Il dibattito lo hanno aperto i tifosi della Juventus, che hanno letto nelle parole di Mourinho quanto loro hanno sostenuto e sostengono ancora in questi anni post Calciopoli. «Mourinho, uno di noi», è la provocazione sui blog del tifo bianconero. «È davvero incredibile che gli ”onesti” abbiano un allenatore onesto. Probabilmente si sono sbagliati», si può leggere sul forum «J1897», quello che convinse i piccoli azionisti della Juve a rivolgersi al Tar e al Tas per riottenere gli scudetti revocati dalla giustizia sportiva. Gli interisti vengono anche definiti «indossatori di scudetti altrui» e sono molti quelli che affermano: «Mourinho ha solo detto la verità obiettiva». Solo sul forum in questione, si sono registrati oltre centomila contatti in tre ore. Tra i tifosi nerazzurri, il più amareggiato per la presunta sfuriata di Mourinho è lo scrittore Beppe Severgnini: «Se fosse vero sarebbe grave, queste cose le può dire Moggi, non lui». Non crede alla ricostruzione dello scontro tra tecnico e giocatori Spillo Altobelli, che ritiene Mourinho «troppo intelligente» per usare un argomento del genere nello spogliatoio. Chissà allora cosa ha detto davvero Mourinho: vista la reazione dei nerazzurri contro la Roma, la sua sfuriata ha avuto effetto.

IlMattino
nitroverde88
00lunedì 26 gennaio 2009 11:57
bah mourinho non è che ha tutti i torti, il primo l'hanno vinto in segreteria (cosa di cui io tifoso interista non andrei fiero assolutamente), il secondo l'unica squadra che poteva competere era la roma e l'ultimo è stato largamente meritato nella prima parte della stagione ma poi alla fine ha annaspato
binariomorto
00venerdì 30 gennaio 2009 16:22
Non c'è pace per l'Inter


Secondo il "Giornale" il sostituto procuratore Civardi starebbe indagando sull'ultimo scudetto vinto dai nerazzurri.

Non c'è pace per l'Inter. Secondo "Il Giornale" il sostituto procuratore Civardi starebbe indagando sull'ultimo scudetto vinto dai nerazzurri. "In un rapporto inviato dalla polizia giudiziaria alla Procura della Repubblica di Milano, e da questa depositato agli atti - si legge sul quotidiano milanese - viene ricostruito per filo e per segno l'andamento delle ultime giornate del campionato di serie A 2008-2009. Si avanzano esplicite riserve sulla trasparenza delle scelte tecniche dell’Inter in quelle fatidiche giornate, quando uno scudetto ormai praticamente vinto rischiò di sfuggire dalle mani dei nerazzurri. Si critica la scelta di non schierare Mario Balotelli e Zlatan Ibrahimovic nelle partite cruciali. E si dice, nero su bianco, che il giro delle scommesse venne avvantaggiato dalle scelte della società milanese"."Il rapporto di tre pagine è basato prevalentemente su 'fonti aperte', cioè pubbliche. È centrato sulla corsa a due tra Inter e Roma per la conquista dello scudetto, sulle oscillazioni del distacco tra le due formazioni e sull’impatto che queste ebbero sul business delle scommesse. Il rapporto analizza come gli allibratori - che a partire dalla metà del girone di ritorno sembravano dare per cosa fatta lo scudetto all’Inter, tanto da non accettare più puntate sulla formazione di Mancini - riaprano le quotazioni quando il distacco si riduce, arrivando persino a fare per favorita la Roma. Dalla lettura del rapporto si intuisce che l’ipotesi investigativa - mai esplicitata a chiare lettere, ma inequivocabile nella sostanza - è che l’Inter abbia rallentato deliberatamente la sua corsa al titolo, e che tra i motivi di questo comportamento autolesionista possano esserci rapporti di singoli tesserati nerazzurri con il mondo delle scommesse", conclude l'estensore de "Il Giornale".

Fonte: MSN - Sport

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Inter, la Procura precisa


"Nessuna inchiesta è stata aperta sull'andamento dell'ultimo campionato" si fa sapere mentre ci sono conferme sul rapporto di Polizia legato però a un'altra inchiesta.

Non è sotto inchiesta l'andamento dello scorso campionato e l'Inter non è indagata. La precisazione arriva direttamente dalla Procura di Milano che ha affidato a una nota ufficiale la risposta al servizio pubblicato da Il Giornale."Nessuna inchiesta è stata aperta sull'andamento dell'ultimo campionato di calcio 2007-2008, e in particolare sull'Inter" ha comunicato la Procura del capoluogo lombardo. secondo quanto riportato dal quotidiano milanese l'Inter sarebbe stata indagata per aver perso volutamente punti per incentivare le scommesse sullo scudetto di altre squadre. Trova conferma invece l'esistenza di un rapporto di Polizia, che sarebbe però legato a un'altra inchiesta nella quale è coinvolto Domenico Brescia, il pregiudicato del quale sono state pubblicate nei mesi scorsi alcune intercettazioni telefoniche, mentre era a colloquio con l'ex allenatore dell'Inter Roberto Mancini.

Fonte: MSN - Sport
giuggyna
00lunedì 2 febbraio 2009 19:17

Inter: Quaresma va al Chelsea

Il portoghese ceduto in prestito

Quaresma lascia l'Inter per l'Inghilterra. La destinazione del portoghese non è però il Tottenham, come si ipotizzava nelle ultime ore. E' il Chelsea in realtà ad aver raggiunto in extremis l'accordo col club di via Durini. Quaresma passa ai Blues in prestito fino a giugno. L'Inter, su precisazione indicazione di Mourinho, aveva acquistato in estate il giocatore dal Porto per 25 milioni di euro, cifra che comprende il cartellino di Pelè.

Domenica, col Torino, l'ultima di una lunga serie di bocciature per il portoghese, mai convincente in questi mesi trascorsi ad Appiano Gentile. Poi l'ufficialità dell'esclusione dalla lista Champions, quindi le voci di cessione, puntualmente confermate, se non nella destinazione, perlomeno nella sostanza delle cose: l'avventura del 'Trivela' alla corte di Mourinho è terminata, almeno per ora.

A giugno, il portoghese potrebbe essere utilizzato da Moratti come contropartita per arrivare a Drogba, da tempo nei piano di Mou e attualmente in rotta col tecnico del Chelsea, Felipe Scolari. "Un'esperienza all'estero a Ricardo potrebbe solo far bene". Così, solo poche ore fa, si era espresso il presidente Moratti. Parole che in fretta sono diventate realtà.

We.are.the.black.parade.
00mercoledì 4 febbraio 2009 22:58
Inter, Mourinho recupera infortunati
Rientra Stankovic e recuperano tutti gli infortunati

(ANSA) - MILANO, 4 FEB -Si svuota l'infermeria dell'Inter in vista dell'insidiosa trasferta di Lecce.Mourinho recupera molti infortunati compreso Dejan Stankovic.Solo Cruz si e' allenato a parte per una lieve influenza. Abbondanza quindi in difesa dove Chivu e Samuel tornano a disposizione anche se non verranno rischiati. Recuperati Cruz e Crespo che non sembrano offrire tenuta, percio' potrebbe giocare Balottelli. In mezzo tornera' Muntari, mentre non ci sara' Vieira appena recuperato dall'infortunio a un tendine.
We.are.the.black.parade.
00venerdì 13 febbraio 2009 17:01

Il terzino destro brasiliano dei nerazzurri si è bloccato in allenamento durante le prove tattiche per un problema agli adduttori della coscia destra

MILANO, 13 febbraio 2009 - Allarme Maicon. Il terzino destro brasiliano si è fermato durante le prove tattiche per il derby milanese per un problema agli adduttori della coscia destra. Subito portato fuori dalla "macchinetta". Le sue condizioni, ha fatto sapere l'Inter sul suo sito ufficiale, verranno valutate con più accuratezza nelle giornate di domani e domenica. Ma al di là dell'esito deglio accertamenti, è praticamente certa la sua assenza per la sfida di domenica sera.
90' IN NAZIONALE - Martedì, a Londra, Maicon era rimasto in campo per tutti i 90 minuti della partita vinta contro l'Italia, così come l'altro nerazzurro Julio Cesar. In campionato l'ex Monaco ha saltato una sola partita in questa stagione, la diciottesima giornata contro il Cagliari (1-1). In caso di forfait, a destra potrebbe giocare Santon (l'alternativa è Zanetti) con Chivu a sinistra.
ADRI OK - Anche Adriano a due giorni dal derby ha accusato qualche piccolo problema fisico. Ma per l'attaccante non è davvero nulla di serio. Un fastidio a una coscia, ma niente di più. Gli accertamenti cui è stato sottoposto non hanno evidenziato nulla. All'uscita dalla Pinetina, sia il medico nerazzurro che lo stesso Adriano, che sorridente si è anche fermato a firmare autografi, hanno escluso complicazioni. Lui domenica contro il Milan ci sarà.
AUDIENCE MONDIALE - Rosetti di Torino (assistenti Calcagno-Ayroldi, quarto uomo Trefoloni) arbitrerà una partita trasmessa in tutto il mondo, con diretta - per la prima volta nel corso della stagione - anche in Inghilterra su BBC 3, e altri importanti canali (come Al Jazeera e Canal Plus) che seguiranno anche il pre e il post partita. Inter-Milan sarà televista anche in Israele, Russia, Argentina, Brasile e Colombia, Stati Uniti e Nord America, Giappone, Hong Kong e in tutta l'Africa.
gasport
binariomorto
00domenica 31 maggio 2009 22:42
Inter-Atalanta spettacolo
E' 4-3, Ibra capocannoniere


Nella giornata dei festeggiamenti sobri, segnata anche dal ricordo dei tre operai morti alla Saras in Sardegna, la festa è sul campo con una partita spettacolare, grazie anche a una bella Atalanta. Doppietta di Zlatan, splendido il tacco del secondo gol

MILANO, 31 maggio 2009 - Missione compiuta. L'Inter giocava per Ibra capocannoniere, e lo svedese conquista il "titulo" con una doppietta. Titulo che, come ha più volte sottolineato Mourinho, va considerato come traguardo di tutta la squadra. E il tutto è avvenuto nel corso di una gara spettacolare, onorata da un'Atalanta bella e combattiva, trascinata dal solito Doni. Insomma nel giorno della festa-scudetto sobria, del ricordo dei tre operai morti in Sardegna alla Saras dei Moratti, la vera festa avviene sul campo, giocando a calcio.

L'ALTRO PROTAGONISTA — E' l'altro grande protagonista della giornata, però, a salire per primo alla ribalta. Luis Figo incassa infatti - prima della gara - gli applausi dei compagni e dei tifosi, nonché la fascia di capitano che Zanetti gli lascia vincendo la sua resistenza.

Poi, iniziata la gara, è lui a propiziare il primo vantaggio interista al 6', andando sul fondo alla sua maniera e inventando un pericoloso traversone che il portiere atalantino può solo respingere, offrendo a Muntari l'assist per l'1-0. E' il momento dei "fuori quota", però, e l'Inter dimentica che anche dall'altra parte ce n'è uno pericoloso, un certo Cristiano Doni: se ne dimentica in particolare al 10' in occasione di un corner, che il trequartista schiaccia sul secondo palo indisturbato. A quel punto la gara si fa ancora più divertente, con l'Inter decisa a far segnare il suo ariete e l'Atalanta che rifiuta il ruolo di comparsa. Ibra va in gol 2 minuti dopo grazie a un grande lancio di Cambiasso, che lo manda a concludere a tu per tu con Consigli, e stacca di una lunghezza i due rivali. Un vantaggio che la squadra di Mou vuole rinforzare, finendo così per scoprirsi più del dovuto: l'Atalanta crea un paio di brividi e poi trova il secondo pari con un gran tiro da fuori di Cigarini al 25', che "va sul rimbalzo" riprendendo una respinta di Zanetti. E poi si va avanti così, giocando a viso aperto e anche con qualche errore di fine stagione, fino a quando, a fine tempo, Mourinho regala a Figo la sostituzione (entra Santon) con standing ovation del pubblico e abbracci di compagni e avversari, nonché di Mourinho stesso.

LA RIPRESA — Si riparte a buon ritmo, con l'Inter che cerca Ibra e un'Atalanta che però resta sempre orgogliosa. Al punto che sono i bergamaschi, stavolta ad andare in vantaggio con il solito Cristiano Doni. Così la partita diventa ancora più aperta e divertente.

L'Inter si riversa in avanti e va anche in gol con un'acrobazia di Muntari, pescato però in fuorigioco; l'Atalanta risponde con Padoin, che prima si mangia un gol da pochi passi, poi si esibisce in un gran tiro dalla distanza che finisce sulla traversa. Mou comincia a innervosirsi: d'accordo la festa sobria, ma una sconfitta non può starci. Vengono giocate le carte Maicon e Crespo, con il secondo che si presenta subito con un colpo di testa sulla traversa a pareggiare questo conto. Ma bisogna metterla dentro, e ancora una volta ci pensa Cambiasso, uomo tra l'altro di gol pesanti: è lui è trovarsi al posto giusto al momento giusto per mettere dentro una respinta del portiere. E' la svolta: tempo 60 secondi e Ibra è di nuovo in area, a trasformare un rimpallo in un tacco splendido e angolatissimo, che vale il nuovo vantaggio e il titolo di capocannoniere.
Pier Luigi Todisco

Fonte: gazzetta
!Serenella!
00martedì 25 agosto 2009 22:52
Milan-Inter: info settore ospiti

MILANO - Si comunica che, a partire da oggi, martedì 25 agosto, sono in vendita, presso tutte le filiali di Banca Intesa, i biglietti per Milan-Inter, gara valida per la 2^ giornata della Serie A Tim 2008-2009, in programma sabato 29 agosto 2009 allo stadio "Giuseppe Meazza" in San Siro (ore 20.45). La suddetta vendita è riservata agli abbonati Inter della stagione 2009-2010 che dovranno mostrare la tessera, un valido documento d'identità e il codice fiscale per poter acquistare un biglietto di settore ospiti (2° anello verde) al costo di 21,00 euro.
Si ricorda, inoltre, che è autorizzata la vendita di un solo tagliando per ciascun abbonato. Fonte
Raul2088
00venerdì 28 agosto 2009 16:45
CALCIO/INTER: MOURINHO, PRESIDENTE JUVE E' NEMICO DICHIARATO

(ASCA) - Roma, 28 ago - Il tecnico dell'Inter, Jose' Mourinho, non ha digerito le dichiarazioni del presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli, secondo il quale ''sarebbe meglio che il derby milanese lo vincesse il Milan''.

''Il rappresentante massimo della Juventus e' un nemico dichiarato - ha detto Mourinho in conferenza stampa -, e' un nemico con personalita'. Ha detto che preferisce la vittoria del Milan nel derby. Mi preoccupa solo uno cosa: il campionato finisce con Milan-Juventus. Il rappresentante massimo della Juve - ha continuato il tecnico nerazzurro - dice che gli piacerebbe se vincesse il Milan. Bene. Per me e' lo stesso se vince la Roma o la Juve: Roma e Juve sono due grandi squadre, va bene se una delle due perde punti. O se li perdono entrambe. Se la Juve gioca contro il Livorno, spero che perda punti. Ma se c'e' una sfida tra due grandi squadre...''.

fonte
Raul2088
00mercoledì 9 settembre 2009 17:51
Thiago Motta: 'Col Barça una grande Inter'

Thiago Motta si prepara ad affrontare il Barcellona da ex in Champions League. Il centrocampista brasiliano dell'Inter ha dichiarato: "Avremo dalla nostra parte il pubblico di San Siro, siamo pronti a disputare un match tosto e intelligente. Serve una grande Inter per avere la meglio su di loro. Eto'o è un arma in più, ma ci sono molti giocatori che possono decidere una partita così sentita. Io resto fiducioso. Non potevo mancare questa importante partita, ho avuto un leggero infortunio nel derby, ma per fortuna la paura è passata e contro il Barça ci sarò".

fonte
Forever Ultras Bologna
00martedì 22 dicembre 2009 14:44
FORZA RAGAZZI!
CONQUISTIAMONE UN ALTRO!
binariomorto
00domenica 23 maggio 2010 00:21
Inter campione d'Europa Milito piega il Bayern 2-0

La doppietta dell'argentino regala la Champions ai nerazzurri, sul trono d'Europa dopo 45 anni
di Giorgio Svalduz

MADRID - Serata da brividi per i cuori nerazzurri. Diego Milito porta per mano l'Inter sul tetto d'Europa con una doppietta straordinaria mandando al tappeto un Bayern coriaceo ma annichilito dall'organizzazione di squadra e dal talento del Principe. Nei due gol c'é tutto il compendio del suo repertorio di terminator implacabile, un po' Gerd Muller e un po' Inzaghi. E dopo 45 anni la 'beneamata' celebra il suo trionfo. Ma se Milito è il braccio operativo la mente diabolica di un disegno così ardito, riportare l'Inter ai livelli della mitica squadra di Herrera, Suarez e Mazzola, è José Mourinho, lo stratega della comunicazione e gran maestro della tattica che andrà pure via al Real madrid ma ha riscritto la storia nerazzurra. Special One confeziona il suo ennesimo delitto perfetto: c'é Robben da circoscrivere e lui manda in olocausto Chivu, ma poi c'é sempre Cambiasso, l'anima della squadra, a raddoppiare sull'olandese e su tutti gli altri. Etòo e Pandev fanno i laterali in copertura senza battere ciglio, Samuel e Lucio alzano un muro d'acciaio, Zanetti tampona e rincorre. Julio Cesar è implacabile nella rare occasioni che contano. E i sacrifici di tutti consentono a Snejider di inventare e a Milito di concludere.

L'olandese, che vince alla grande il duello olandese con Robben, e l'argentino mandano ko il Bayern, e non c'é discussione. Moratti può commuoversi ricordando le due Coppa dei Campioni conquistate dal padre, c'é il senso della continuità storica di un club tornato stabilmente a primeggiare dopo un lungo purgatorio. Mourinho fa incetta di record: tris in stagione dopo scudetto e coppa nazionale, è il più giovane tecnico (e il terzo in assoluto) a raddoppiare la Champions con squadre diverse. Se veramente è al passo da addio sarà rimpianto per come motiva i giocatori, prepara le partite, non concede nulla. L'Inter è a sua immagine e somiglianza: il suo catenaccio è un gioco a zona implacabile e dispendioso costruito per contenere e rilanciare i duetti di prima Snejider-Milito. Il popolo nerazzurro a Madrid come a Milano esplode una gioia irrefrenabile: Juve e Milan stanno a guardare, ora è l'Inter è la più forte in Europa, e il calcio italiano guadagna un altro anno con quattro squadre in Champions. L'allievo supera il maestro: Van Gaal recrimina per un rigore non dato all'inizio sul fallo di mano di Maicon. Sarebbe stata un'altra partita, ma manca la controprova e poi i bavaresi sono arrivati a Madrid anche per l'errore arbitrale fatale alla Fiorentina. Ingabbiato Robben gli altri hanno mostrato chiari limiti non riuscendo a sfondare la doppia muraglia difensiva nerazzurra. Spinta dal suo pubblico l'Inter comincia autoritaria ma al primo contrattacco Robben mostra la sua pericolosità costringendo Samuel al fallo, e Webb lo richiama. Al 13' mischia in area dell'area dell'Inter e Maicon sullo slancio colpisce di mano provocando le proteste furiose e non ingiustificate dei tedeschi ma l'arbitro non interviene. Robben procura grattacapi a Chivu con la sua velocità e deve raddoppiare Cambiasso per contenerlo. Al 18' e al 26 due punizioni centrali di Snejider vengono parate da Butt, ma la partita, molto tattica, si incattivisce e Webb regala il giallo a Demichelis e Chivu. Ci vuole un dettaglio, come dice Van Gaal. Al 34' Julio Cesar si inventa un rilancio di 60 metri che Milito di testa smista a Snejider. L'olandese gli restituisce il pallone con l'argentino già scattato come un falco. Demichelis si fa bruciare e Milito si presenta da solo, ritarda un po' per sbilanciare Butt e lo batte all'angolo. Un gol alla Milito, che orienta una finale Champions finora complicata. Per il Bayern è un colpo tremendo: barcollano, cincischiano e al 42' gli stessi interpreti sfiorano il bis: Snejider allarga a Milito che scende a sinistra e crossa, i centrali dormono di nuovo ma Snejider, solo, si fa parare da Butt.

Dopo 15" della ripresa Muller solo di fronte a Julio Ceser si fa respingere il tiro. Ma l'Inter insiste: i tedeschi protestano per un intervento robusto di Samuel, l'azione prosegue: Milito si bene due avversari, centra per Pandev il cui tiro costringe Butt in angolo. Van Gaal toglie l'inutile Altintop ed entra Klosa, Dopo un salvataggio di testa di Lucio, al 20' gran tiro a cercare l'altro angolino di Robben, ma Julio Cesar ci arriva. E in contropiede ancora il Principe chiude in conto: avanza sornione sulla sinistra, 'mata' Van Buyten con una finta, entra in area e come nel primo tempo giustizia Butt. E' il colpo del ko. Van Gaal prova la carta Gomez, trascurato in stagione, Mourinho rafforza il centrocampo con Muntari. Ma non c'é nulla da fare: Mourinho concede la passerella a Milito e uno spicchio di finale a Materazzi. poi l'esplosione di felicità, l'inizio di una notte di follie. Da domani si attenderà il responso di Mourinho, orientato a ricostruire il Real. Ma stanotte non è tempo di malinconia, la festa è troppo grande per rovinarla. L'Inter è regina d'Europa e vuole aprire un ciclo anche fuori d'Italia.

MOURINHO, PIU' PROBABILE CHE VADA PIUTTOSTO CHE RESTI - "Voglio essere l'unico allenatore che vince Champions con tre squadre diverse. E' più possibile che vada via piuttosto che io rimanga". Con queste parole José Mourinho, dai microfoni Rai, dà praticamente l'addio all'Inter "la squadra nerazzurra mi piacerà per sempre".

EMOZIONE MORATTI,RIVIVO FELICITA' 45 ANNI FA - "La squadra sentiva una grande responsabilità. E' una bellissima emozione, la squadra ha fatto una partita perfetta. Per me è una grande felicità rivivere le emozioni di tanti anni". Queste le prime parole del presidente dell'Inter Massimo Moratti a pochi istanti dalla vittoria della Chmpions a Madri. "Adesso - ha aggiunto Moratti ai microfoni della Rai - vado ad abbracciarli".

MOURINHO IN LACRIME, BACI AI TIFOSI - José Mourinho esulta e lancia baci ai tifosi interisti, senza trattenere le lacrime: al termine della vittoria in finale Champions col Bayern, abbracci in campo al Bernabeu tra tutti i giocatori, con il capitano Zanetti in lacrime. Non le ha trattenute neanche Mourinho, accreditato di un addio alla panchina nerazzurra dopo questa partita. Il portoghese, che ha stretto la mano al rivale Van Gaal un minuto prima del fischio finale, ha abbracciato il presidente Moratti sceso anche lui sul terreno di gioco, ha pianto, e poi ha portato in giro per il campo il figlio, a cavalcioni sulle sue spalle.

PANDEV, SPERIAMO MOURINHO RIMANGA - "Una stagione meravigliosa per me che sono arrivato a gennaio. Ringrazio tutti mi sono inserito benissimo. Abbiamo fatto grande partita e meritiamo di vincere questa Champions avendo eliminato Barcellona e Chelsea". Il primo pensiero dell'attaccante dell'Inter, Goran Pandev dopo aver vinto la Champions League è per il suo allenatore che potrebbe lasciare il club nerazzurro a fine stagione: "Ora - aggiunge ai microfoni della Rai l'ex laziale - godiamoci questa Champions e speriamo che mister Mourinho rimanga, così ci ripetiamo"

MILITO 'GIOIA MAI PROVATA, RESTO? NON SO..' - "Il prossimo anno resti? Speriamo, nel calcio non si sa mai. Ringrazio l'Inter, il presidente, al mister per avermi voluto l'estate scorsa. Sono felice, poi, per il prossimo anno vediamo". Diego Milito, autore dei due gol con cui l'Inter ha battuto il Bayern e conquistato la Champions League, ai microfoni di Sky Sport non esclude un addio alla squadra nerazzurra per la prossima stagione. Cosa provi in questo momento? "E una gioia mai provata, incredibile, sono felicissimo per l'Inter, perché ci tenevamo tanto a questo traguardo, per il presidente, che è il primo a meritare questo trofeo. Siamo - aggiunge Milito - troppo felici e provo una sensazione unica". Milito ancora dopo campionato e Coppa Italia. "Questo è il calcio, sono felice. Il calcio - chiude l'attaccante argentino - dà sempre una rivincita: ho lottato sempre, cercando di dare sempre il massimo, di imparare, anche se ho 30 anni. Sono troppo felice, lo meritiamo, lo merita il presidente, lo merita la società. Vediamo il prossimo anno".

ESPLODE GIOA INTER, IL BOATO DELLA PIAZZA - Esplode la gioia della Milano nerazzurra. Al triplice fischio dell'inglese Webb che sancisce il ritorno del Biscione sul tetto d'Europa dopo 45 anni, la città che tifa Inter ha fatto risuonare per le vie della metropoli tutta la sua gioia. Epicentro dell'Inter-mania, Piazza Duomo. Gremita già due ore prima dell'inizio della sfida di Madrid - ben oltre i cinquantamila della festa scudetto, i tifosi debordati anche in Galleria Vittorio Emanuele, Piazza Cordusio e Piazza della Scala - il salotto di Milano è impazzito di gioia al termine della gara decisa da una doppietta di Diego Milito. Il boato della gente nerazzurra stretta davanti al Duomo ha amplificato le urla di gioia provenienti dalle tante case con le finestre aperte - a causa del primo caldo stagionale - e dagli altri punti di aggregazione dei sostenitori: l'Arena e Piazza Duca d'Aosta, proprio dinnanzi alla Stazione Centrale, dove si sono radunate altre migliaia di persone. Alla conclusione delle ostilità sul campo di Madrid, migliaia di tifosi hanno iniziato a scemare per le vie del centro, da Corso Vittorio Emanuele sino a Piazza Castello mentre sulle arterie cittadine sono iniziati caroselli festanti di macchine e motorini. Altissimi i decibel dei cori dedicati, in maniera particolare, a Mourinho e al Principe - forse Re da questa notte - Milito.

PETRUCCI: 'MORATTI GRANDE,COME SQUADRA E MOU' - "Moratti è stato grande, la squadra e Mourinho anche". Queste le prime parole del presidente del Coni Gianni Petrucci subito dopo la vittoria della Champions da parte dell'Inter.

Fonte: ANSA
por67
00lunedì 7 giugno 2010 11:50
inter
una squadra senza un italiano,a voi i comenti.
ubest90
00lunedì 4 ottobre 2010 14:02
inte la piu go
binariomorto
00domenica 21 novembre 2010 19:18
Dopo le palle di Maradona e la testata di Zidane ... a Capodanno finalmente abbiamo un nuovo fuoco pirotecnico: la testata di Eto'o !
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