INTER

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isa46
00lunedì 25 febbraio 2008 13:35
Ibra, niente Roma: lavora per il Liverpool
Anche nelle migliori famiglie ci sono spine appuntite. E in questo quadro trova spazio pure l'Inter. Nella quale la rosa più illustre, Ibrahimovic, rischia di trasformarsi in una rosa di Mezzago. In un bell'asparago insomma. Il selvatico svedese viaggerà a fari spenti fino all'11 di marzo, serata cruciale sul cammino nerazzurro. Il problema al ginocchio sinistro che lo perseguita da un po' di trempo gli impedisce di allenarsi bene. Così contro la Roma non ci sarà perché Mancini non vuole correre il rischio di perderlo per la sfida contro il Liverpool. Il programma di recupero è iniziato e per Zlatan le scuse di fronte a un flop europeo staranno a zero.

Per il turno infrasettimanale Mancini tornerà a schierare Chivu, magari al fianco di Materazzi (indisponibile per il ritorno con i Reds). Preoccupano semmai le condizioni fisiche di Stankovic che si accasciato in campo a Marassi per un crampo allo stomaco, un malessere che gli impediva di respirare. E' stato uno spavento, forse un caso isolato, certo, ma Mancini ne terrà conto. Come del resto farà delle non perfette condizioni di Vieira. Il francese che pretende un minutaggio superiore per rodare il pesante motore da truck, è un punto interrogativo. Il tecnico jesino contro la Roma conterà sulla spinta di Maicon, sul ritrovato spirito di Crespo (giocherà in coppia con Cruz che dovrebbe aver smaltito il problema all'adduttore sinistro) e sul carattere generale. Ma il bicchiere è anche mezzo vuoto. La brillantezza, d'altronde, è un requisito latitante in questa terra di nessuno dove il campionato è sotto il cuscino e la Champions lontana come il respiro di una zanzara africana.

Controcampo
buzzilio66
00martedì 26 febbraio 2008 02:21
GRANDE INTER
isa46
00martedì 26 febbraio 2008 17:52
Ibra "Devo fermarmi", Mancini "Ok per Napoli
Nell'Inter che prepara la sfida contro la Roma che deciderà di fatto la stagione, almeno per quanto riguarda il campionato, tiene banco il caso Ibrahimovic. Il fuoriclasse svedese, apparso visibilmente sottotono nelle ultime apparizione, ha fatto preoccupare tutti i tifosi dell'Inter.

"Ho un buco nel tendine rotuleo - rivela lui stesso -, sto male da tempo e non so quando guarirò. Non volevo dire niente perchè pensavo solo a vincere con la squadra, ora però ho capito di rischiare grosso e mi devo fermare".

A tranquillizzare l'ambiente ci pensa tuttavia Roberto Mancini. Il tecnico nerazzurro, che non le manda a dire allo staff medico dell'Inter ("Di solito le diagnosi sono sempre il contrario di quello che si dice"), si dice convinto che con qualche giorno di riposo l'attaccante tornerà presto disponibile: "Credo che staccare per un po' gli faccia bene ma sono quasi certo che possa tornare disponibile già dalla partita contro il Napoli".

L'allenatore nerazzurro chiude così il caso Ibrahimovic anche se è indubbio che il talento svedese abbia qualcosa che non va. Quando un giocatore arriva a decidere di fermarsi da solo significa che c'è un problema di fondo. Le ginocchia sono un punto davvero delicato per un calciatore; figuriamoci poi per uno dalle caratteristiche di Ibrahimovic che fa dei cambi di direzione una delle sue caratteristiche principali.

Quanto tempo ci vorrà per il pieno recupero dell'attaccante non è dato saperlo. Ciò che, invece, è chiaro a tutti, è l'emergenza in attacco interista in vista della Roma.

Oltre a Ibrahimovic, infatti, non è stato convocato nemmeno Cruz. Là davanti giocheranno pertanto Suazo e il ritrovato Crespo (in gol domenica scorsa contro la Samp), anche se non è escluso l'affascinante utilizzo di SuperMario Balotelli dal primo minuto.

Andrea Tabacco / Eurosport
isa46
00martedì 26 febbraio 2008 17:54
Mancini si gioca un match point: "Il pari ci starebbe bene"
Stavolta l''Inter ha la possibilita'' concreta di dare una vera e propria mazzata alla Roma, che ancora insegue timidamente la strafavorita allo scudetto dalla distanza abissale di nove punti piu'' in basso. In caso di vittoria il divario salirebbe a +12, ma anche un pari non andrebbe male a Roberto Mancini: "Giocheremo per vincere, nonostante gli infortuni abbiamo comunque la possibilita'' di mettere in campo una formazione competitiva - racconta il tecnico nerazzurro in conferenza stampa -. Anche il pareggio sarebbe buono, visti i nove punti di vantaggio, ma anche se dovessimo vincere il campionato non sarebbe finito. E comunque e'' giusto che siano queste due squadre a giocarsi lo scudetto, Le altre non si impegnano".

Non ce la fara'' Ibrahimovic, alle prese con un ginocchio malconcio. "Ibra ha solo un ginocchio infiammato, potrebbe tornare gia'' tra qualche giorno. Ha provato a correre ma il dolore c''e'' ancora, non ci sara'' con la Roma. Dispiace che manchi un fuoriclasse come lui contro la Roma, oltretutto neanche Cruz sta bene".

Tutto risolto con Vieira dopo lo sfogo di Marassi al momento del cambio: "Credo che gli sia passata, non era niente di grave. È normale essere nervosi quando si torna in campo dopo una sconfitta". Una frecciatina alla Juve e alle lamentele sul trattamento arbitrale di cui la societa'' bianconera si e'' sentita oggetto: "È normale che si lamenti dopo gli episodi di Reggio, pero'' ora si sbaglia in buonafede. Noi italiani siamo troppo bravi a fare polemiche, ci piace".

Eurosport
isa46
00giovedì 28 febbraio 2008 21:51
L'Inter supera la prova del (+) 9
Per un'ora abbondante - lo spazio intercorso tra il gol di Totti e il pareggio di Zanetti, compreso l'intervallo - il campionato si era riaperto. A richiuderlo ci ha pensato il colpo di coda del capitano, risorsa estrema di un'Inter che sull'onda della delusione di Anfield Road sta conoscendo il primo momento difficile di una stagione per il resto vissuta su medie stratosferiche, almeno entro i confini italiani.

Per un'Inter sempre più incerottata era fondamentale conservare il margine consistente di 9 punti, diventati virtualmente 10 - come si è affrettato a puntualizzare Mancini a fine partita - considerando il vantaggio nello scontro diretto. Alla Roma non è bastato il ritorno al gol di Totti, che non segnava da 42 giorni, per ripetere l'impresa dello scorso campionato e infliggere all'Inter la prima sconfitta in questo torneo, che a differenza del quel 3-1 di dieci mesi fa, utile solo a rimandare di una settimana la festa scudetto nerazzurra, avrebbe potuto mettere in discussione per la prima volta nell'ultimo anno e mezzo l'indiscussa supremazia interista.

Sembrava fatta per la Roma quando l'Inter ha perso Maxwell per infortunio - l'ennesimo - ed è rimasta in dieci nell'ultima mezzora di gioco avendo Mancini già esaurito, in maniera forse troppo precipitosa, i cambi a disposizione. Ma proprio nel momento di passare alla cassa a riscuotere la Roma ha mostrato di possedere ancora una fragilità caratteriale che non gli ha permesso di infliggere il colpo del ko, vedi l'occasione divorata da Aquilani, e una volta ristabilita da Rosetti la parità numerica per la contestata espulsione di Mexes (poteva forse mancare un pizzico di polemica in una serata come questa?) l'Inter ha ricevuto la spinta necessaria per raddrizzare un match che sembrava perso e tenere in pugno il campionato.

La veemente reazione finale sembrava infrangersi sulla parata da campione di Doni su Crespo, già sfortunato nel primo tempo in occasione del clamoroso palo colpito con una spettacolare mezza rovesciata. Ma a pronunciare l'ultima parola è stato capitan Zanetti, che ha scelto il momento più importante per ritrovare quel gol che gli mancava dal dicembre 2006. L'urlo del capitano ricaccia a debita distanza la Roma, che con il suo di capitano stava sognando di iniziare la scalata impossibile verso la vetta. Arrivati a questo punto, il campionato può davvero perderlo solo l'Inter.

Fabio Casati / Eurosport
isa46
00venerdì 29 febbraio 2008 16:18
Inter: emergenza assenti in vista del Napoli
L'Inter domenica sera va al San Paolo, attesa dal Napoli nel posticipo della 26esima giornata di Serie A. Problemi per Mancini, tanti. Il tecnico nerazzurro è alle prese con una serie di infortuni (e squalifiche) tanto numerosa da poter mettere insieme una vera e propria formazione, fra assenti e indisponibili.

In difesa, persi Samuel e Cordoba fino a fine stagione, contro il Napoli mancheranno Burdisso perché squalificato e Maxwell, reduce dalla distorsione riporatata mercoledì sera nel big mathc di San Siro con la Roma. A centrocampo l'infortunato di lungo corso è Dacourt. Al francese si aggiungono Cesar (problemi al ginocchio), Stankovic (acciaccato, ma qualche speranza di recupero c'è) e Jimenez, che potrebbe farcela per la sfida di Napoli.

Anche in attacco niente buone notizie. Cruz e Ibrahimovic non sono ancora ristabiliti del tutto. Mancini potrebbe dunque tenerli a riposo.

Eurosport
isa46
00venerdì 29 febbraio 2008 16:35
POTENZIAMENTO MUSCOLARE PER CRUZ E IBRA
L'Inter si è allenata questa mattina ad Appiano Gentile in vista dell'impegno di campionato di domenica sera contro il Napoli allo stadio San Paolo. Mancini ha diviso la squadra in due i gruppi di lavoro: i giocatori scesi in campo ieri sera contro la Roma hanno svolto un lavoro defaticante prima sulla cyclette poi in piscina. Con il primo gruppo presente anche Cambiasso, uscito anzitempo dal campo per un indurimento dell'adduttore. Il resto della squadra ha svolto un allenamento durato poco più di un'ora e iniziato con il riscaldamento, continuato con il possesso palla, la tattica, la palestra e la partitella finale. Cesar si è allenato ancora a parte. Cruz e Ibrahimovic sono stati impegnati nel potenziamento muscolare, l'argentino ha continuato con gli esercizi aerobici mentre lo svedese ha corso sulla sabbia per stimolare il tendine infiammato. Difficile che i due possano recuperare per la partita contro il Napoli. Confermata la distorsione alla caviglia sinistra per Maxwell. Il difensore brasiliano è stato sottoposto ai controlli specifici questa mattina dopodichè si è cimentato in un allenamento specifico. Mancini spera di poterlo recuperare in tempo per il ritorno di S.Siro contro il Liverpool.

Controcampo
speedy13
00domenica 2 marzo 2008 00:36
INTER, A NAPOLI SPAZIO A MANICHE; ATTACCO CRESPO-SUAZO
(AGI/ITALPRESS) - Appiano Gentile, 1 mar. - L'Inter si e' allenata questo pomeriggio, sotto gli occhi vigili del presidente Moratti, per la rifinitura in vista del match di domani sera contro il Napoli. La seduta e' iniziata con il riscaldamento per poi passare al lavoro sul possesso palla. Il gruppo ha poi svolto gli esercizi sulla rapidita', la tattica e la partitella finale a campo ridotto. Ancora a parte Cesar, impegnato nel potenziamento in palestra, Cruz, recuperabile per la Reggina, e Ibrahimovic. Lo svedese rientrera' sabato prossimo contro la Reggina, oggi per lui potenziamento e corsa sulla sabbia. Mancini applichera' il turnover. In difesa ci sara' Chivu che potrebbe riposare contro la Reggina in vista di Liverpool. A centrocampo si rivedra' Maniche, fin qui poco utilizzato. In attacco Crespo sara' affiancato da Suazo con Balotelli pronto a subentrare. Probabile formazione (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Materazzi, Rivas, Chivu; Zanetti, Vieira, Maniche; Figo; Crespo, Suazo. In panchina: Toldo, Fatic, Jimenez, Stankovic, Pele', Solari, Balotelli. Allenatore: Mancini.
isa46
00domenica 2 marzo 2008 23:03
Zalayeta schianta l'Inter. E la Roma spera
Gol sbagliato, gol subito. Proverbio invocato a ripetizione nella sfida del San Paolo fra Napoli e Inter. Proverbio che questa volta è stato clamorosamente smentito. La squadra di Reja abbatte i campioni d'Italia con un gol di Zalayeta realizzato dopo soli 3 minuti. Passivo che poteva alla fine essere ben peggiore per i nerazzurri, se i padroni di casa non avessero fallito una serie incredibile di occasioni (compreso un rigore generosamente concesso da Rizzoli per un intervento di Julio Cesar su Gargano probabilmente regolare) , tenendo l'Inter in partita fino al 95esimo. Per gli uomini di Mancini (che non perdevano fuori casa da quasi due anni) è il primo ko in questo campionato. Per la Roma, ora a -6, è forse il primo, vero momento per sperare.

Le pagelle:

Lavezzi 6.5 Incontenibile per tutto il primo tempo. La sua velocità mette in crisi l'intera difesa nerazzurra e in qualche caso anche i suoi compagni di squadra, che non riescono a tenere il suo ritmo nei ribaltamenti di fronte, consentendo agli avversari di riprendere posizione. Nella ripresa si fa sentire la stanchezza, non tanto nella corsa, quanto nella finalizzazione delle azioni: si sprecano i suoi errori in fase di cross e assist. Leggerezze che il Napoli poteva pagare care.

Zalayeta 6.5 L'uruguaiano non poteva trovare occasione più importante per tornare al gol. La sua astinenza durava dalla partita col Parma del 9 dicembre. Per schiantare l'Inter gli sono bastati 3 minuti. Certo il voto poteva essere ben più alto se non avesse fallito almeno un paio di occasioni per chiudere il match. La più clamorosa - ovviamente - il rigore calciato male e deviato in corner da Julio Cesar al minuto 30 della ripresa.

Hamsik 6.5 Sulla corsia sinistra il Napoli vola. Uno dei jet in maglia biancazzurra è proprio lo slovacco, pericolosissimo non solo quando costruisce per i compagni ma anche quando tenta la conclusione personale. Un solo errore, che poteva però costare carissimo al Napoli. Al 34esimo perde un duello con Maicon, che lo beffa con un tunnel ed entra in area dalla destra: conclusione potente del brasiliano, che finisce però sull'esterno della rete.

Materazzi 4 Disastroso. Nell'azione del gol di Zalayeta tiene in gioco Lavezzi e si fa bruciare in velocità dall'argentino scattato verso la porta. Al 44esimo chiama Julio Cesar ad un intervento miracoloso sulla linea, svirgolando clamorosamente un pallone a centro area.

Rivas 5 Nel primo tempo è tutta la difesa nerazzurra a soffrire paurosamente le incursioni del Napoli. Il colombiano spicca per lentezza e nel finale anche per nervosismo: Rizzoli lo ammonisce al 92esimo.

Suazo 4.5 Invisibile. Partita di assoluto anonimato quella dell'honduregno.

Figo 4 Più volte nelle ultime settimane aveva sbuffato davanti ai taccuini, sostenendo di essere pronto al rientro. Convinzione che Mancini non aveva finora condiviso. Evidentemente il tecnico nerazzurro avrebbe fatto bene a tenere la stessa linea anche in questa circostanza.

Julio Cesar 6 La gravissima indecisione sul gol iniziale pesa come un macigno sul risultato finale. Ma il punteggio poteva essere ben più severo per l'Inter se il brasiliano non avesse salvato a ripetizione la sua porta. Nel primo tempo due miracoli, su un colpo di testa di Cannavaro e sul tentato harakiri di Materazzi. Nel secondo respinge il rigore - forse ingiusto - fischiatogli da Rizzoli per intervento su Gargano.

Balotelli 5 Fatica contro l'agguerrita retroguardia partenopea e quando tenta lo spunto Contini lo ferma con le cattive (gomitata in faccia che Rizzoli non vede e non sanziona). Con l'ingresso di Crespo Mancini lo sposta sulla fascia destra, nel 4-4-2. Compito ingrato, il ragazzo-fenomeno stavolta stecca.

Rizzoli 5 Nel derby di Torino era stato il migliore in campo. Stavolta ha sbagliato troppo. Nel primo tempo sorvola sulla gomitata di Contini a Balotelli, nel secondo concede ai padroni di casa un rigore che forse non c'è, su indicazione del guardalinee Pirondini.

Napoli (3-5-2): Gianello 6.5; Santacroce 6, Cannavaro 6.5, Contini 6.5; Mannini 6 (37' st Grava sv), Blasi 6.5, Hamsik 6.5 (49' st Bogliacino sv), Gargano 7, Savini 6; Lavezzi 7, Zalayeta 6.5. A disp. Navarro, Montervino, Rullo, Calaiò, Dalla Bona. All. Reja
Inter (4-3-1-2): Julio Cesar 6; Maicon 6, Rivas 5, Materazzi 4, Chivu 5.5 (7' st Crespo 5); Vieira 5, Pelé 5, Maniche 5 (1' st Zanetti 6); Figo 4 (34' st Jimenez sv); Balotelli 5, Suazo 4.5. A disp. Toldo, Fatic, Stankovic, Jimenez, Solari. All. Mancini
Arbitro: Rizzoli di Bologna
Marcatori: 3' pt Zalayeta (N)
Ammoniti: 16' pt Chivu (I), 8' st Santacroce (N), 21' st Blasi (N), 29' st Julio Cesar (I), 35' st Mannini (N), 41' st Contini (N), 47' st Rivas (I)
isa46
00lunedì 3 marzo 2008 19:16
Serie A - Inter: crisi o semplice appannamento?
"E' un momento difficile, ma a ogni squadra capita un periodo di leggero appannamento in una stagione. Ora dobbiamo solo lavorare, stare sereni e sicuramente torneremo a vincere" - questo il Mancini pensiero al termine della sconfitta di domenica sera col Napoli, la prima in questo campionato.

Parlare di crisi dopo una sconfitta sarebbe veramente ingiusto, visto che i nerazzurri non perdevano dallo scorso aprile (in casa con la Roma, tra l'altro l'unica sconfitta della passata stagione, ndr) ma è anche vero che qualcosa non funziona.

Due pareggi e una sconfitta nelle ultime tre partite, due gol messi a segno contro i tre subiti (inusuale per il miglior attacco e difesa del nostro campionato) oltre a un'involuzione di gioco che ha permesso alla Roma di riportarsi a sei lunghezze quando solo due settimane fa il capitolo scudetto sembrava definitivamente chiuso.

Ma quali sono i motivi di questo momento nero? Molti infortuni e rosa ridotta all'osso? C'è chi sorride su questa ipotesi, visto i numerosi e straordinari campioni che Moratti ha messo a disposizione a Mancini. E' anche vero, però, che in questa stagione il tecnico di Jesi ha perso per strada elementi fondamentali per il suo gioco: Dacourt, Samuel e Cordoba sono ko da tempo. Campionato finito e tanti saluti, soprattutto gli ultimi due che nella prima parte della stagione sono stati la coppia, quasi imperforabile, della difesa nerazzurra. Vieira e Figo sono appena tornati da lunghi infortuni e, ovviamente, non possono avere una condizione fisica eccellente. Il capitano della Francia, in particolar modo, ha dato segni di ripresa col Napoli anche se è ancora lontano parente di quel straordinario giocatore ammirato prima nell'Arsenal e poi con la Juve. A gennaio è stato acquistato Maniche ma il portoghese sembra non aver convinto del tutto Mancini che, ultimamente, gli ha preferito il giovane connazionale Pelè. Impegno, talento, ma ancora troppo acerbo il 20enne di Oporto; acerbo come SuperMario Balotelli che, contro il Napoli, ha sicuramente deluso ma non si può pretendere più di tanto da un ragazzo di soli 17 anni.

Forse, invece, bisognerebbe chiedere a Mancini sul perché abbia deciso di lasciare inizialmente in panchina Hernan Crespo: questa mossa, in particolar modo, è sembrata irrispettosa verso un attaccante di caratura mondiale come l'argentino a cui è stato preferito un giovane di sicuro futuro ma che per ora non ha ancora dimostrato nulla. Cambiasso, Stankovic e Cruz non sono al meglio, ma il tecnico nerazzurro spera di riaverli al top per la supersfida con il Liverpool di settimana prossima. Discorso a parte per Zlatan Ibrahimovic, che nei scorsi giorni ha lanciato un chiaro e forte allarme sulle sue condizioni fisiche. Un problema al tendine rotuleo del ginocchio che non dovrà essere sottovalutato, ma è certo che se l'Inter vorrà tentare l'impresa con i Reds avrà sicuramente bisogno delle magie dello svedese. Maxwell e Chivu sono in forte dubbio per la partita di ritorno con gli inglesi, e vista anche la squalifica di Materazzi, ecco che l'emergenza difesa non può far dormire serenamente Mancini. Soprattutto il rumeno, che col Napoli ha accusato nuovi problemi a quella spalla che già in passato lo aveva costretto a lunghissimi stop, sarà fondamentale per la sfida col Liverpool: le sue condizioni verranno valutate nei prossimi giorni, anche se in casa nerazzurra non regna grande ottimismo. Se poi si aggiunge che Zanetti e Maicon (uscito dal San Paolo coi crampi) hanno tirato la 'carretta' fino adesso e che avrebbero bisogno di un meritato riposo, si può capire come il momento in casa Inter sia veramente delicato.

Sabato a San Siro arriva la Reggina, c'è da festeggiare al meglio il centenario, un appuntamento che tutti i tifosi, Moratti in testa, attendono con orgoglio e trepidazione. Vincere coi calabresi, per ricaricare le batterie mentali, più che fisiche, per poi provare l'impresa delle imprese con il Liverpool. Passare il turno in Champions League servirebbe sicuramente come spinta morale sia in Europa che in Italia per raddrizzare una stagione che da nerazzurra rischia seriamente di tingersi solo di nero. D'altronde una vittoria, si sa, è la migliore medicina contro ogni tipo di malore: fisico e psicologico.

Alessandro Brunetti / Eurosport
isa46
00lunedì 3 marzo 2008 19:19
Inter che sfacelo, anche Chivu ko
L'Inter perde la sua prima partita in campionato. Una in una stagione può, sicuramente, essere accettata. La cosa preoccupante è che arriva nel momento più nero passato dalla squadra di Mancini. Un Napoli in grande forma ma, soprattutto, nerazzurri demoralizzati. Una bella botta sulla condizione psicologica di ogni giocatore, perché è stato un chiaro segnale di preallarme. E se ancora tutto deve ancora succedere, cosa può capitare? Giochi riaperti in una sola serata. Tre punti persi e una pesantissima botta al morale. Questo è l'epilogo di una serata che, almeno per una notte, ha tinto il cielo d'azzurro.

Domani è un altro giorno, sei punti dalla Roma sono comunque tanti. Alle porte, però, c'è un'altra partita decisiva per la qualificazione in Champions League: il Liverpool. Adesso, Mancini fa i conti con le tegole infortuni e prega per il recupero di qualcuno dei suoi. Infatti, l'Inter ha perso un altro dei suoi giocatori più importanti, Cristian Chivu. E' inevitabile che il pensiero voli alla notte dell'11 marzo, sperando che la lussazzione alla spalla non pregiudichi la sua presenza, già in forte dubbio, contro gli inglesi. Nei prossimi giorni gli esami diranno a Mancini l'esatta entità del problema. Ma, vista la situazione, c'è già un piano-recupero: l'ex romanista potrebbe giocare con una fasciatura alla Beckenbauer (vedi Italia-Germania del Mondiala 1970). Basterà?

Il romeno ha sempre avuto problemi alla spalla, fin da quando vestiva la maglia della Roma. Non si è mai operato, ma è sempre guarito consapevole, comunque, che qualunque contusione o brusco movimento avrebbe riproposto il problema. Insomma, l'ennesima tegola per la difesa. Già assenti gli infortuanti Cordoba, Samuel, Maxwell e lo squalificato Materazzi. Quasi obbligata la scelta del tecnico che, in assenza di Chivu, punterebbe sull'inedita coppia centrale Rivas-Burdisso. Non è solo il reparto di difesa che preoccupa. A oggi non stanno benissimo neppure Ibrahimovic, Cruz, Cambiasso e Stankovic.

Chissà se dopo tanti guai l'Inter riuscirà a compiere l'impresa. Davanti al proprio pubblico, i nerazzurri hanno sempre cercato di dare il massimo e giocare in casa è un vantaggio non da poco.
controcampo
speedy13
00domenica 9 marzo 2008 10:36
CALCIO: MORATTI, IO NON MANDERO' MAI VIA MANCINI
Milano, 6 mar. - (Adnkronos) - ''Mancini ha voluto venire all'Inter e a me ha fatto molto piacere poterlo prendere. Penso che non saro' io mai a mandare via Mancini, magari sara' lui che un giorno verra' a dirmi che vorra' fare un'altra esperienza. Per il momento non penso minimamente di cambiarlo". Massimo Moratti, presidente dell'Inter, non ha intenzione di interrompere il rapporto con l'allenatore Roberto Mancini. Il numero 1 del club lo dice in maniera chiara al termine della presentazione di "Inter 100 anni di emozioni", l'almanacco ufficiale creato in occasione del centenario della fondazione della societa'.

Comunque vada la stagione, Mancini sara' a lungo il tecnico dell'Inter? ''Ho gia' risposto piu' volte a questa domanda'', dice Moratti, che si sofferma anche sulla personalita' del tecnico. ''Un caratterere e' un carattere e non e' che ogni giorno si puo' smussare un angolo. E comunque avere un carattere forte non e' un fatto negativo. Mancini lo ha e affronta la vita seriamente. Poi con il tempo certe cose magari diventano meno importanti di altre. A me non dispiace che abbia questo tipo di serieta' nell'affrontare gli argomenti".

L'Inter compie cento anni. ''Quanto pesano? No, non pesano. Non credo sia stato un peso il ricordo di questi cent'anni, o di una vita passata vicino all'Inter, per chi l'ha vissuta in tempi diversi. E' un'emozione forte: l'Inter non lascia cadere le cose senza far rumore".

isa46
00lunedì 10 marzo 2008 21:47
Inter Moratti al'allenamento, col gruppo Esposito. I convocati
Massimo Moratti ha assistito all'allenamento dell'Inter che domani gioca contro il Liverpool, il ritorno degli ottavi di Champions League. Con il gruppo si è allenato Dennis Esposito, difensore della Primavera aggregato per l'occasione alla prima squadra. Sedute differenziate già nel pomeriggio per Ivan Cordoba (terapie), Olivier Dacourt e Walter Samuel (potenziamento di recupero), intenso lavoro aerobico con la palla per Maxwell, giornata di riposo per Cesar. I convocati:

Portieri: 1 Francesco Toldo, 12 Julio Cesar.

Difensori: 4 Javier Zanetti, 13 Maicon, 16 Nicolas Burdisso, 24 Nelson Rivas, 26 Cristian Chivu, 35 Dennis Esposito.

Centrocampisti: 5 Dejan Stankovic, 7 Luis Figo, 11 Luis Jimenez, 14 Patrick Vieira, 19 Esteban Cambiasso, 28 Maniche, 30 Pelè.

Attaccanti: 8 Zlatan Ibrahimovic, 9 Julio Ricardo Cruz, 18 Hernan Crespo, 29 David Suazo.

Eurosport
speedy13
00giovedì 3 aprile 2008 01:15
L'Inter ritrova Cambiasso. Ibra in panchina?
In vista della delicata trasferta a Bergamo di domenica pomeriggio Roberto Mancini recupero Esteban Cambiasso. Importante il ritorno del centrocampista argentino la cui mancanza si è sentita tantissimo nelle ultime gare dove mancava l'uomo davanti alla difesa che dettasse i tempi della manovra. Come Cambiasso anche Patrick Vieira dovrebbe essere della partita con il centrocampo che dovrebbe essere molto vicino a quello titolare dopo le tante assenze. Restano invece da valutare le condizioni di Zlatan Ibrahimovic. Il fastidio al tendine rotuleo del ginocchio è un problema serio che solo il riposo forzato può curare. Mancini sta infatti pensando seriamente di non schierarlo contro l'Atalanta affidandosi alla coppia Cruz-Crespo.

alice sport
isa46
00giovedì 3 aprile 2008 22:47
Inter Toldo 'Difficile la vita del secondo portiere'
Francesco Toldo ha parlato ai microfoni di Sky. "Un portiere si adagia a fare il secondo portiere, è veramente difficile tenere sempre attaccata la spina. Io la spina l'ho sempre tenuta attaccata, non si sa mai che all'ultimo minuto tocchi a me e devo essere pronto". Le prossime sfide saranno delicate. I calcoli non bisogna farli, se cominciamo a fare i calcoli non si rispettano le scadenze. Io trovo che tutte le partite da qui alla fine siano fondamentali. Ma non è una frase di circostanza". Domenica ci sarà l'Atalanta che settimana scorsa ha battuto il Milan. "Questi sono punti che pesano. E questi qui alla fine del campionato sono punti che ti ritrovi e ti danno un vantaggio enorme".

eurosport
isa46
00venerdì 4 aprile 2008 22:40
Toldo, Inter e' Famiglia Ma Non Faccio Programmi
Milano, 4 apr. - (Adnkronos) - ''Negli ultimi 3 anni potevo anche andare via ma non me la sono sentita perche' ho grande rispetto dell'Inter come squadra e della famiglia Moratti, perche' credo sia un esempio per tanti''. Francesco Toldo e' uno dei veterani nello spogliatoio dell'Inter: a quasi 37 anni, il portienre non ha intenzione di mollare. ''Compio 37 anni a dicembre, quindi sono ancora 36 e mezzo, non rubiamo. E' da quando ne ho 32-33 anni che mi dicono: 'Cominci ad essere vecchio''. Ma lo dicono gli altri. Io non ho mai saltato un allenamento'', dice in un'intervista esclusiva a Sky Sport1. ''Mai dire mai, non si sa'', dice rispondendo alle domande sulla possibilita' di chiudere la carriera all'Inter. ''Evito di fare programmi, anche se per me questa e' una societa' di esempio ed e' una famiglia per tanti motivi'', dice l'estremo difensore. ''Sinceramente faccio fatica ad abituarmi a questo ruolo. Ho fatto per tanti anni il titolare e per me e' stato molto faticoso abituarmi a questa parte. Ma se un portiere si adagia a fare il secondo portiere, e' veramente difficile tenere sempre attaccata la spina. Io la spina l'ho sempre tenuta attaccata, non si sa mai che all'ultimo minuto tocchi a me e devo essere pronto''
eurosport
isa46
00domenica 6 aprile 2008 21:50
Mancini ritrova l'ottimismo
MILANO, 5 aprile 2008 - La notte è passata. Roberto Mancini ne è convinto. Secondo il tecnico nerazzurro, dopo i recenti flop, l’Inter sta meglio, almeno fisicamente. "E’ stato molto importante tornare a lavorare una settima intera con tutti i giocatori e tornare a fare un lavoro tattico con la squadra, cosa che nelle ultime settimane non abbiamo mai potuto fare a causa delle tante gare in programma. Poi - ha spiegato Mancini in conferenza stampa - abbiamo ritrovato alcuni giocatori che sono stati fermi. Credo che il nostro momento difficile, a livello fisico, sia passato un po’ di tempo fa. Purtroppo ci siamo portati dietro alcuni casi di calciatori che giocavano e non si allenavamo e dovevano recuperare la miglior forma, questi sono problemi che si possono vedere la domenica in campo. Ma ripeto: credo che la squadra abbia passato il momento difficile a livello fisico. Come ho già detto settimana scorsa, questa e la prossima settimana sono fondamentali in vista del finale di campionato".
CHIVU, IBRA E SUAZO A CASA - Contro un'Atalanta da non sottovalutare, Mancini avrà soltanto tre attaccanti a disposizione, dovendo rinunciare a Suazo e Ibrahimovic. "Ci sono tre attaccanti perché Zlatan sta facendo un lavoro a parte e preferiamo non rischiare Suazo anche se sta abbastanza bene. In ogni caso - ha detto in proposito il tecnico - tre attaccanti bastano". Mancini invita a non snobbare la sfida di Bergamo, soprattutto dopo la gratificante vittoria della squada di Del Neri contro i cugini a San Siro domenica scorsa. "Hanno dimostrato di stare bene. Giocano con tranquillità e questo è fondamentale, contro il Milan hanno giocato una partita straordinaria quasi sino alla fine. Poi - ha concluso Mancini - era chiaro che il Milan nel finale spingesse maggiormente per recuperare. Nel primo tempo hanno fatto molto bene rischiando molto poco, nella ripresa hanno dato continuità. E' una squadra veloce con giocatori bravi".
SEMPRE PIU' DIFFICILE - E' innegabile che "vincere e basta" sarà il tormentone delle ultime giornate di campionato; consapevoli anche che ogni partita sarà più dura dell'altra. "Il calendario è abbastanza difficile per tutti. Non ci sono per nessuno partite semplici o più difficili - ha affermato in tal senso Mancini -. Sia noi che la Roma affrontiamo squadre che lottano per salvarsi o per un posto in Champions League". Insomma, sarà una corsa serrata con il cuore in gola. "Il calendario è simile, forse noi abbiamo il derby che una partita diversa dalle altre, però tutte le gare sono piene di difficoltà e insidie. Anche chi non lotta più per nulla, come ad esempio la Lazio che noi abbiamo affrontato sabato scorso, cerca sempre di giocare la propria gara. Quindi le partite sono tutte da disputare, sia per noi che per per la Roma".
DINHO - L'ultima chicca la regala a Ronaldinho e le indiscrezioni riguardanti l'interesse dell'Inter per il brasiliano. "Sei mesi fa l'avevo detto e voi non mi avete creduto" dice ridendo. Per poi diventare serio e aggiungere: "Viene da un momento difficile, ha 28 anni e ha grandissime qualità. Se lo vedo bene all'Inter? Se ha voglia di allenarsi...Oggi anche i più grandi giocatori se non si allenano regolarmente e bene fanno fatica".
gasport

isa46
00lunedì 7 aprile 2008 20:29
Materazzi vince ancora Il Daily Star si è scusato
LONDRA (Inghilterra), 7 aprile 2008 - Marco Materazzi ha vinto la battaglia legale con il Daily Star: oggi pomeriggio, davanti all'Alta Corte di Londra, il giornale si è scusato per le false accuse di razzismo indirizzate al difensore in occasione dell'espulsione di Zinedine Zidane nella finale del Mondiale 2006.
MADRE - All'indomani dell'epilogo trionfale di Berlino il tabloid inglese aveva attribuito a Materazzi pesanti insulti a sfondo razzista indirizzati alla madre del campione francese. Una provocazione anti-islamica che avrebbe poi scatenato la reazione del francese.
COSTI LEGALI - A distanza di poco meno di due anni l'Alta Corte londinese ha però dato ragione al difensore nerazzurro che riceverà dunque le scuse del tabloid sia sullo stesso giornale che tramite il tribunale. "Il Daily Star - ha spiegato il legale di Materazzi, Steven Heffer - dovrà anche risarcire i danni d'immagine subiti dal giocatore dell'Inter, così come i costi legali della causa". Materazzi ha avviato contenziosi legali anche con altri due tabloid britannici, Sun e Daily Mail.
LE SCUSE - Oggi i rappresentanti del Saily Star hanno letto pubblicamente le scuse del quotidiano britannico al giocatore in relazione ai titoli ingiuriosi e diffamatori pubblicati dopo la finale. "Ho apprezzato sinceramente le scuse pubblicate sul Daily Star - ha dichiarato Materazzi alla stampa inglese - la verità alla fine è uscita fuori finalmente e non vedo l'ora che arrivi una conclusione positiva e veloce anche per quanto riguarda le cause che ho in corso con altri due quotidiani che hanno pubblicato delle bugie sul mio conto. Solo allora sarò sinceramente soddisfatto".
gasport

speedy13
00sabato 12 aprile 2008 21:31
CALCIO: MANCINI, INTER HA IN TESTA SOLO LO SCUDETTO
Milano, 12 apr. - (Adnkronos) - ''Io spingo solo in una direzione e verso un obiettivo: cercare di arrivare a vincere lo scudetto''. Roberto Mancini non vuole distrazioni: la sua Inter deve pensare solo a vincere partite e titolo. Ci sono 4 punti di vantaggio da amministrare sulla Roma e domani bisogna affrontare la Fiorentina, reduce dalla trionfale qualificazione alle semifinali di Coppa Uefa.

''Domani sara' una partita molto difficile come lo e' stata quella contro l'Atalanta. Per di piu' loro avranno il morale molto alto visto che hanno ottenuto la qualificazione in Coppa Uefa'', dice il tecnico nerazzurro. ''Stanno giocando bene e sara' sicuramente una gara molto dura. Per noi e' importante continuare a vincere e abbiamo le possibilita' di farlo''.

Domani manchera' ancora Zlatan Ibrahimovic. ''Sta lavorando molto da due settimane. E' difficile fare previsioni perche' bisogna vedere come stara' con il ginocchio, che a giorni va bene e a giorni e' piu' affaticato''. Difficilmente lo svedese sara' a disposizione per la semifinale di Tim Cup, in programma mercoledi' contro la Lazio. Piu' probabile rivederlo in campo tra una settimana.

isa46
00lunedì 14 aprile 2008 00:20
Mancini,avanti per la nostra strada
ANSA) - ROMA, 13 APR - L'Inter conserva il robusto vantaggio dalla Roma, ma Mancini non vuol parlare di scudetto: 'Dobbiamo andare avanti per la nostra strada'.

'Siamo ancora a +4 - puntualizza il tecnico dei nerazzurri - per recuperare gli altri devono sperare che chi e' avanti perda, ma noi stiamo migliorando partita dopo partita'. E su Balotelli: 'E' un giocatore di grande classe: alle volte si estrania, anche troppo, dal gioco, ma poi fa la giocata. Lo aiuta' l'eta'. Per me e' al 50% delle sue potenzialita''.
eurosport
isa46
00lunedì 14 aprile 2008 00:22
Mancini 'Balotelli è solo al 50% delle sue possibilità'
Roberto Mancini analizza, ai microfoni di Sky, la vittoria sulla Fiorentina: "Nei primi 25' la squadra era troppo slegata, troppo lunga e larga, ci hanno messo in difficoltà, poi abbiamo cambiato modulo e nel secondo tempo siamo migliorati". Il baby bomber Balotelli è stato uno dei protagonisti del match: "A volte è fin troppo tranquillo, all'inizio non proteggeva la palla. E' giovane, a volte è fuori partita, a volte le risolve. Ha ancora grandi margini di miglioramento, non è nemmeo al 50% di quello che può fare". I tre punti contro i viola danno una bella spinta nella lotta Scudetto, ma il tecnico nerazzurro non si sente tranquillo: "A cinque partite dalla fine il nostro dovere è quello di vincere, dobbiamo fare la nostra strada". Il mercato tiene banco, Mancini ribadisce il suo pensiero su Ronaldinho: "E' un grande campione e interessa a tutte le grandi squadre. E' una mia precisa richiesta? Ronaldinho è un'idea di tutti, ma non so davvero dove possa andare a giocare". Circola anche il nome di diego del Werder Brema: "Se seguiamo tutte le voci parliamo per ore. Dobbiamo cercare di chiudere al meglio il campionato"

Eurosport
isa46
00venerdì 18 aprile 2008 23:15
Ibra: "Tornerò per il derby"
Dalla sua Malmoe Zlatan Ibrahimovic lancia segnali importanti all'Inter. Tornato con la sua famiglia in Svezia dove resterà una decina di giorni per curare il fastidio al ginocchio, Ibra fa sapere di voler tornare pronto e carico per il finale di stagione. C'è uno scudetto da vincere e un Europeo da giocare e Ibra non vuole proprio perdersi questi appuntamenti.

Al quotidiano svedese Expressen, l'attaccante dell'Inter dimostra di apprezzare la decisione di Moratti di concedergli l'opportunità di andare in Svezia a curarsi. "Sono contento di poter stare qualche giorno a Malmoe e curarmi, cambiare aria, inoltre anche le mia famiglia è contenta. Conto di tornare per le ultime giornate di campionato e per gli Europei. Ora non penso ad altro".

Ibrahimovic salterà gli impegni con Torino e Cagliari, ma farà di tutto per esserci in occasione del derby col Milan. Partita che giocherà un ruolo fondamentale, se non decisivo, per l'andamento finale del campionato. Il margine di 4 punti sulla Roma infatti è abbastanza tranquillizzante, ma non è ancora una sentenza.

A dirsi fiducioso sulla conquista dello scudetto è il grande ex della volata scudetto, Christian Chivu, che ha delle buone sensazioni dopo le ultime vittorie convincenti su Atalanta e Fiorentina. "Abbiamo quattro punti di vantaggio e mancano cinque giornate, certo che vinciamo lo scudetto" dice il romeno, che vede nel cinismo la maggiore differenza tra Inter e Roma. "Il danno maggiore - continua Chivu - l'ha fatto l'uscita dalla Champions. Piano piano ci stiamo riprendendo, ma non è stato mai un campionato facilissimo".

Fabio Casati / Eurosport
isa46
00domenica 20 aprile 2008 22:42
L'Inter spezza il cuore Toro e vola a +6 sulla Roma
TORINO, 20 aprile 2008 - Il cuore Toro è tornato, ma De Biasi l'aveva detto chiaro: non voglio elogi, voglio punti. Il problema è che li voleva anche l'Inter, e li ha ottenuti anche con un certo cinismo, che spesso è più forte del cuore: ora la Roma è sei punti indietro.
NON SOLO GRINTA - Il Toro in versione De Biasi che si presenta all'Inter non è solo una squadra con la grinta innescata dalla fame di punti. C'è di più: ci sono velocità, giocate di fino che partono dai piedi di un Rosina ritrovato comne trequartista e folate sulle fasce, soprattutto a destra dove impreversa un vivacissimo Motta. Le occasioni non tardano ad arrivare: sfiorano più volte il palo Stellone e Rosina, anche da fuori, fino all'occasione d'oro di Di Loreto, che di testa mette fuori di un soffio con Dellafiore che per poco non riesce a correggere la traiettoria. C'è però un tallone d'Achille in questo nuovo Toro, cioè una difesa pasticciona in tutte le sue componenti: a partire dal portiere Fontana, protagonista di una grottesca uscita fuori area che per poco non regala un gol a Maicon, e arrivando ai vari malintesi tra i difensori. Su uno di questi un'Inter poco brillante va in gol: c'è un angolo di Balotelli, i granata sembrano ingabbiati da una sorta di "vado io, no vai tu", sbuca Cruz ccome nel burro e devia di testa in rete. I granata sbandano, pasticciano ancora rischiando anche di subire il secondo gol, ma poi si ritrovano e riprendono a macinare gioco soprattutto sulla fascia destra, dominata dall'asse Motta-Diana. Mancini si iritrova così costretto a togliere Balotelli in favore di Cesar e a provare a imbrigliare gli avversari con un prudente 4-4-1-1, dove Cruz resta unica punta con Stankovic a sostegno: e la mossa gli consente di andare al riposo in vantaggio.
LA RIPRESA - Si ricomincia con lo stesso copione, e col Toro che dimostra di averne ancora, sul piano atletico come su quello della lucidità. Così Mancini, complice una botta presa da Cambiasso, modifica ancora l'assetto tattico della sua squadra: dentro Suazo a riportare l'Inter alle due punte in un 4-4-2. A sua volta, a quel punto, raddoppia le punte anche De Biasi, inserendo Ventola a costo di rinunciare all'ottimo Motta, forse affaticato. Le occasioni vere, però, si fanno desiderare: il Toro manovra generosamente ma in modo prevedibile, con cross su cui ha sempre la meglio la difesa interista, delle cui respinte i tiratori granata provano ad apoprofittare. Dall'altra parte è Suazo a cercare di approfittare dei varchi che si aprono, ma solo per alleggerire la pressione. Si arriva così a un finale in cui De Biasi tenta il tutto per tutto inserendo Bjelanovic: il Toro è bello e generoso, ma bisogna metterla dentro e lui non lo fa. L'Inter l'ha fatto una volta, e le baste per involarsi verso lo scudetto.
Pier Luigi Todisco
gazzetta
isa46
00lunedì 21 aprile 2008 23:33
Moratti e il tris scudetto
MILANO, 21 aprile 2008 - Meno quattro. Il popolo interista sente il traguardo sempre più vicino. Il distacco dalla Roma aumenta, come la consapevolezza di avere ormai in tasca il sedicesimo scudetto della storia, nell'anno del centenario. Mancini? Mourinho? Prima il titolo, poi il resto, almeno secondo Massimo Moratti.
GIOCARE MEGLIO - "Quasi fatta per lo scudetto? No, no. Mancano ancora quattro partite che hanno un grande significato perché sono tutte difficili contro squadre che hanno necessità di restare in serie A o di cercare un rilancio come, ad esempio, il derby". Il presidente predica prudenza. La vittoria sul Torino di ieri sera e il pari della Roma hanno permesso ai nerazzurri di salire a +6 sui giallorossi ma Moratti invita a "mantenere la rotta come abbiamo fatto sino a oggi. Magari giocando un po' meno contratti e quindi esprimendosi meglio".
SMENTITA SU MOURINHO - "Questa cosa chissà quante volte l'ho sentita negli ultimi tempi. Non è vero e non è neanche più il caso di smentirla": così Moratti a Telelombardia, commentando la notizia pubblicata dal quotidiano inglese Sun di un arrivo del tecnico portoghese Josè Mourinho sulla panchina dell'Inter. Moratti ha commentato anche la sostituzione avvenuta ieri nel primo tempo del giovane Balotelli: "Mancini l'ha tolto per proteggerlo e lui ha avuto una reazione molto composta. Non è il caso di inventarsi altre cose".
"E ORA FORZA TORO" - Il rischio che il numero uno nerazzurro temeva era quello di sottovalutare l'impegno. Stankovic a fine gara è stato chiaro: "Abbiamo giocato malissimo". Moratti sottolinea: "La mia paura, pensando sempre alla gara seguente, era che alla fine si sentissero soddisfatti da questo punto di vista. Invece no, hanno questa consapevolezza e questo li metterà in condizione di poter far meglio, anche come gioco. Quella di Torino era una partita dura che bisognava superare: qualcuno ha parlato di braccino corto, è vero, ed è quello che capita in partite di questo genere". Moratti spera che il Toro giochi come ha fatto ieri anche contro la Roma domenica prossima. "Credo che la Roma abbia una partita come quella di sabato nella quale l'ho vista giocare bene, quindi dipenderà tutto anche dal Torino se ripeterà una prestazione come quella fatta con noi - è la sua analisi - E ovviamente dipenderà da noi che abbiamo una partita non facile perché il Cagliari sta giocando moto bene. Ripeto: non sarà facile".
QUEL DERBY... - L'Inter, insomma, "rischia" di vincere lo scudetto nel derby. "Credo che sia comunque importante vincerlo, poi va bene in qualsiasi momento - taglia corto - Ripeto: l'importante è vincere il derby e comunque portarsi a casa il campionato in qualsiasi momento. Ancelotti vuole vincere contro di noi e toglierci lo scudetto? È il tecnico del Milan ed è normale che dica così".
RONALDIHNO COSTA - Capitolo Ibrahimovic."Non sono dispiaciuto che sia andato in Svezia a curarsi. Si sente più tranquillo. È un accordo tra dottori, c'è un'ottima collaborazione. Ripeto: la cosa importante è che Zlatan si senta tranquillo". Ma anche se il campionato non è finito tiene banco già il mercato e si vocifera che il figlio Angelomario sia stato recentemente in visita a Barcellona. "Sarebbe stata una bella vacanza, ma non credo proprio l'abbia fatta...", sorride Moratti, che non ha mai nascosto l'interesse nerazzurro per Ronaldinho. "È caro anche per noi - commenta Moratti riferendosi al costo del cartellino di Dinho. È caro per tutti".
gasport

isa46
00lunedì 21 aprile 2008 23:43
Dall'Inghilterra sicuri:"Mourinho-Inter, è fatta"
LONDRA (Gran Bretagna), 21 aprile 2008 - José Mourinho ha accettato di diventare il prossimo allenatore dell’Inter. A scriverlo oggi è il "Sun" che ha sparato la notizia in apertura della pagina sportiva. Non solo. A Milano il portoghese si porterà dietro anche Frank Lampard e Didier Drogba, per un affare complessivo da 35 milioni di sterline (pari a 43,7 milioni di euro). Stando al tabloid, l’accordo fra Massimo Moratti e l’ex tecnico del Chelsea sarebbe stato raggiunto nel fine settimana e il cambio della guardia sulla panchina che oggi è di Roberto Mancini avverrà al termine della stagione, sebbene da casa Inter non ci sia stato ancora nessun annuncio ufficiale. Ma sarebbe stato lo stesso Mourinho a rivelare quanto sopra ad alcuni amici, spiegando di aver già individuato i due primi obiettivi da centrare per la sua futura squadra. Ovvero, "Lamps & Drog" (come li chiamano da queste parti), entrambi legati da rapporti di amicizia e stima con il portoghese fin dai tempi del Chelsea, nonché entrambi sulla lista più o meno nera di Avram Grant, con il quale non hanno mai legato davvero e non sono mai preoccupati di nasconderlo.
LAMPARD - Il centrocampista – definito da Mourinho "il miglior professionista con il quale abbia mai lavorato" - è entrato in rotta di collisione con la dirigenza Blues a causa delle lungaggini per il rinnovo del suo contratto, mentre i problemi con il tecnico israeliano sono esplosi dopo la finale di Carling Cup persa contro il Tottenham in febbraio e da allora la crisi non è mai davvero rientrata. Mourinho e Lampard (fra l’altro, amatissimo dai tifosi Blues) sono sempre rimasti in contatto e non vedono l’ora di ritrovarsi a lavorare insieme, in uno dei club più importanti d’Europa, anche se attualmente la preoccupazione del giocatore è tutta per l’adorata mamma Pat, ricoverata in ospedale per una grave polmonite. Fino a quando la donna non starà meglio, Lampard ha deciso di procrastinare ogni decisione sulla sua carriera e anche la semifinale di Champions League di domani sera contro il Liverpool sembra passare in secondo piano, tanto che il giocatore avrebbe ottenuto dalla società il permesso di raggiungere Anfield solo all’ultimo momento, come si legge oggi sul "Daily Mirror".
DIDIER TRISTE - Quanto a Drogba, invece, fu proprio Mourinho a volerlo a tutti i costi a Londra dal Marsiglia nel luglio del 2004 per la cifra record (almeno per quei tempi, visto che Shevchenko era ancora di là da venire) di 24 milioni di sterline (poco più di 30 milioni di euro). E da allora la sua carriera ha avuto un’impennata positiva, tanto che quando l’allenatore di Setubal è stato cacciato da Roman Abramovich nel settembre scorso, Drogba ammise pubblicamente "di aver perso un padre". Frase che non fece esattamente la felicità di Grant, come pure le successive uscite dell’ivoriano, che annunciò ai quattro venti la sua intenzione di andarsene da Londra al termine della stagione, complice anche il fatto che con il gioco del nuovo allenatore lui proprio non si trovava (come del resto dimostrano i soli 4 gol segnati da Natale). A detta del tabloid, l’Inter sarebbe stata in trattative con Mourinho da quando Mancini ammise pubblicamente la sua volontà di chiudere l’avventura in nerazzurro, ovvero subito dopo l’eliminazione in Champions League ad opera del Liverpool nel febbraio scorso.
Simona Marchetti


isa46
00martedì 22 aprile 2008 22:47
Inter: terapie e potenziamento per Figo
Primo allenamento della settimana per i neroazzurri in vista della partita casalinga con il Cagliari. Il gruppo neroazzurro ha svolto lavoro tecnico e atletico, possesso palla e partitella a campo ridotto. Prolungata seduta aerobica per Cristian Chivu e Esteban Cambiasso, mentre Luis Figo ha svolto terapie e potenziamento in palestra. Lavoro a parte per Ivan Ramiro Cordoba, Olivier Dacourt e Walter Samuel. Unico assente e` Zlatan Ibrahimovic, che come ribadisce la societa` neraozzurra, in pieno accordo proseguein Svezia lo specifico lavoro di recupero e rinforzo per il ginocchio sinistro.

eurosport
isa46
00venerdì 2 maggio 2008 22:20
Inter: Mihajlovic `Mancini rimane, sono convinto`
Mancini rimane`: dopo Massimo Moratti, anche Sinisa Mihajlovic conferma i programmi dell`Inter per la prossima stagione. E` il compagno fidato del tecnico nerazzurro a mettere un`altra ipoteca sul futuro del `Mancio`, anche se ` poi con lui non si sa mai perche`, come era da giocatore, non sai mai quello che ti aspetta. Anche quella cosa dopo la gara contro il Liverpool (l`annuncio delle dimissioni a fine stagione, ndr) : e` andato nello spogliatoio e non ha detto niente a nessuno - racconta Mihajlovic a Sky - Ci siamo rimasti, poi quando gli abbiamo chiesto il perche` ci ha detto che in quel momento pensava cosi`. Alla fine comunque ha fatto marcia indietro. Io sono convinto che restera` all`Inter` .

L`Inter del futuro sara` con Roberto Mancini dunque, a cui e` legata a doppio filo anche la carriera dello stesso Mihajlovic. Mentre i nerazzurri potrebbero andare avanti anche senza un altro giocatore-simbolo di questi anni, Zlatan Ibrahimovic. `E` uno dei piu` forti giocatori che ci siano in giro, pero` mi posso immaginare anche un`Inter senza Ibra: se non ci sara` lui ci sara` un altro` . Il vice di Mancini non si preoccupa, anche se `un altro cosi` bisogna trovarlo, e non e` certo facile. Anche se qualcuno c`e`...` .

Discorsi che si riproporranno dopo la fine di un campionato che - sperano in casa Inter - regalera` ai nerazzurri un altro scudetto. Magari domenica, nell`attesissimo derby contro il Milan. Una squadra in forma che deve vincere, per poter sperare nella Champions League. `Percio` sicuramente saranno motivati al massimo - spiega Mihajlovic - D`altra parte per noi, e soprattutto per i nostri tifosi, sarebbe molto bello vincere lo scudetto nel derby con lo stadio pieno di tifosi rossoneri. E magari a quel punto non permetteremmo al Milan di andare in Champions League` .
eurosport
isa46
00lunedì 5 maggio 2008 23:26
Moratti riceve il `tapiro`: `Non e` una debacle`
Massimo Moratti provera` a consolarsi non solo domenica prossima contro il Siena. Ma anche con il `tapiro d`oro` ricevuto dopo il ko nel derby. Il presidente interista ha accettato di buon grado il premio di Striscia la Notizia: ` Tanto non pensavo di vincere lo scudetto cosi` presto. Il Milan non ci ha guastato la festa. Non e` stata una debacle e alla fine potevamo anche pareggiare` .

eurosport
isa46
00domenica 11 maggio 2008 22:59
Serie A - "Scusa Julio, è tutta colpa mia"
Marco Materazzi, difensore e leader carismatico dell'Inter, si assume le proprie responsabilità dopo la gara pareggiata con il Siena dove il centrale della Nazionale ha sbagliato un calcio di rigore a 12 minuti dal novantesimo sul punteggio di 2-2. Un penalty che Marco ha voluto tirare a tutti i costi, assumendosi la responsabilità di un tiro che con molta probabilità avrebbe significato scudetto per i nerazzurri.

'Matrix', che nei Mondiali di Germania con la maglia dell'Italia era uno dei rigoristi di Marcello Lippi, è uno specialista dagli 11 metri (sin dai tempi in cui giocava con la maglia del Perugia) ma contro il Siena la buona sorte gli ha evidentemente girato le spalle. Dopo il rigore sbagliato, Mancini è andato su tutte le furie perchè il primo rigorista della squadra è Julio Cruz. "Non doveva tirare Materazzi, ma se l'è sentita, e ha tirato lui. Magari sbagliava anche Cruz" - il pensiero del tecnico di Jesi al termine del match.

"Mi dispiace perché potevamo vincere. Sappiamo come è andata, ho sbagliato il rigore. Purtroppo è andata male, l'anno scorso l'ordine dei rigoristi era lo stesso e non ho sbagliato (anche nella scorsa stagione, Materazzi si prese la responsabilità di tirare un rigore al posto di Cruz nella gara che sancì il 15esimo scudetto nerazzurro, tra l'altro proprio contro il Siena, ndr). Col senno del poi avrei dovuto far tirare Julio al quale ho chiesto anche scusa" - la spiegazione del numero 23 interista che poi risponde anche a chi gli faceva notare delle frasi del presidente Moratti (in tribuna e che, dopo l'errore del suo giocatore, si è lasciato scappare un "la partita ce l'ha fatta perdere Materazzi") - "certe cose a caldo si possono dire e capisco anche i tifosi che avranno tutti inveito contro di me.L'avrei fatto anch'io, fa parte del gioco".

Al termine del match col Siena si è parlato di una lite tra lo stesso Materazzi e Mancini, visto che il tecnico nerazzurro non aveva proprio gradito l'errore del difensore. Lite prontamente smentita dallo stesso Materazzi: "Gli ho solo detto che in passato li ho sempre tirati io i rigori ed è sempre andata bene. Nel calcio ci sta di sbagliare qualche volta, e per me questa è la prima".

Domenica prossima, dunque, l'Inter si giocherà lo scudetto nel match contro il Parma di Hector Cuper (tecnico alla guida proprio dei nerazzurri nel famoso 5 maggio 2002, ndr). Per Materazzi "bisogna rialzarsi e pensare alla finale di domenica, che è contro il Parma e non contro Cuper". E se dovesse capitargli di calciare un rigore proprio nella sfida di settimana prossima? "Lascio perdere".

Alessandro Brunetti / Eurosport
isa46
00domenica 11 maggio 2008 23:05
Inter: Cambiasso, nessuna frattura ma niente Parma
Per la decisiva trasferta di domenica prossima a Parma, Mancini dovra` fare a meno di Cambiasso. Il centrocampista argentino si e` infortunato nel finale della gara di oggi a San Siro contro il Siena ed e` stato subito sottoposto ad accertamenti presso la clinica ortopedica del professor Franco Benazzo al Policlinico San Matteo di Pavia. Gli esami hanno escluso fratture ma hanno evidenziato `una lesione capsulo-legamentosa del comparto antero-esterno della caviglia destra` .
eurosport
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