Montali: «Vincere senza sprecare soldi, è questa la sfida della Juve»
Giampaolo Montali, che cosa l'ha colpita della nuova Juventus? «L'idea di costruire una società con criteri completamente diversi dal mondo del calcio, una governance affidata a un cda con una maggioranza di indipendenti, è rivoluzionaria e affascinante».
La Juve che cosa le ha chiesto? «Organizzazione e competenza. La Juve deve competere alla pari con club che possono permettersi 200 milioni di deficit, mentre noi dobbiamo avere un bilancio sano. Nello sport non vince chi è più ricco, ma per riuscirci nelle nostre condizioni occorre che la squadra che gioca e quella che lavora nell'ombra funzionino alla perfezione».
La questione arbitrale.. «Da uomo di sport dico che un arbitro non incide mai sul risultato della mia squadra. Poi quello che è successo a Reggio l'hanno visto tutti. Ero arrabbiato, d'accordo con Cobolli e Blanc, ma sono rientrato sullo stesso aereo di Dondarini e ho notato la sua partecipazione. Aveva rivisto le azioni discusse e il primo ad essere deluso, amareggiato, quasi distrutto, era lui».
Come aiutarli? «Dando agli arbitri gli strumenti per non sbagliare, cominciando dalla tecnologia. Per un instant replay si perde un secondo. Bisognerebbe anche aumentare gli occhi in campo: nella pallavolo ci sono 2 arbitri e 4 giudici di linea, nel calcio dove il campo è molto più grande c'è solo un arbitro con due guardalinee e il quarto uomo. Infine è importante il comportamento dei giocatori».
Riuscirete a colmare il gap con l'Inter? «E' quello che vogliamo. Così forse riuscirò anche a convincere mio figlio Alessandro: ha 9 anni ed è interista».
Fonte: Gazzetta dello Sport