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SUPERSAGGIO
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CHIUSO PER LUTTO


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SUPREMO
La Juve è malata:vince il Cagliari
All'Olimpico decide Matri: finisce 3-2

La sconfitta di Udine non era un raffreddore stagionale. La Juventus è malata e la conferma arriva dall'Olimpico di Torino dove il Cagliari batte 3-2 i bianconeri costretti al secondo ko in quattro giorni. Al vantaggio di Biondini al 16' avevano risposto prima Sissoko e poi Nedved, ma nella ripresa si compie il 'miracolo' rossoblu. Prima Jeda (al 54'), poi Matri (minuto 77) puniscono la Juve e regalano al Cagliari la quarta vittoria consecutiva.

LA PARTITA
Voleva rialzarsi, ma non ne aveva le forze. La Juventus di questo inizio 2009 è questa. Troppo poco per tenere botta contro la formazione più in forma del campionato: il Cagliari di Allegri. Nemmeno il tempo di dare il calcio d'inizio e la Juve scopre di essere un pugile alle corde. Troppa distanza tra i reparti, incapace di mettere insieme tre passaggi consecutivi, mai in grado di impensierire seriamente Marchetti. L'esatto contrario di un Cagliari ben disposto in campo e fresco dal punto di vista atletico. Al 16' arriva il vantaggio rossoblu: cross di Fini, Marchionni resta a guardare, Buffon non esce e Biondini fa 1-0. All'Olimpico nessuno si stupisce.

La reazione, per fortuna di Ranieri, c'è e arriva con l'ingresso in campo di Marchisio (entrato al posto dell'infortunato Zanetti) e il cambio di passo di Sissoko. Il maliano segna di testa su angolo, Nedved raddoppia di prepotenza, Amauri dà segnali di vita. Si va al riposo e all'Olimpico non si capacitano di tanta grazia ricevuta.

Al ritorno in campo, però, tutto torna al proprio posto con la formazione di Allegri che ricomincia a far ammattire gli avversari. La Juve corre a vuoto, il Cagliari corre veloce verso la porta di Buffon. In venti minuti (dal 54' al 77') prima Jeda e poi Matri puniscono il 'portierino' bianconero. Azioni quasi identiche, sia nei modi che nel risultato. Tutti contro uno, e palla in rete. Per questa Juve, questo Cagliari è davvero troppo. Per lo scudetto, qualora qualcuno ci avesse fatto davvero un pensierino, è finita. Meglio pensare al Chelsea. Adesso lo sanno anche all'Olimpico.

LE PAGELLE
Del Piero 5: Non ha un pallone giocabile tra i piedi per 58 minuti e allora decide di andarselo a prendere con le mani a centrocampo: ammonito. La palla buona ce l'ha su punizione poco dopo: alta. Doveva essere il salvatore della patria: non lo è stato e non c'è andato nemmeno vicino.

Buffon 5: Gli unici palloni che ha preso sono stati quelli raccolti in fondo al sacco. Forse avrebbe potuto provare a prenderne uno al volo al 16'...

Legrottaglie 4,5: Mercoledì Di Natale e Quagliarella, sabato Cossu e Jeda. Urge un antistaminico...

Jeda 8: A giorni arriverà una proposta dal Barcellona per uno scambio con Messi. Sul conguaglio si potrà discutere.

Nedved 6,5: A 36 anni suonati è stato l'unico centrocampista bianconero a giorcare tutti i 270' settimanali. E, nonostante Udine, rispetto ai compagni ha fatto un figurone.

Fini 7: Il miglior uomo-assist del campionato si conferma tale recapitando sulla testa di Biondini la palla dell'1-0. Per l'occasione, ottiene anche la gentile collaborazione di Marchionni.

Alberto Catalano

IL TABELLINO
Juventus-Cagliari 2-3
Juventus (4-4-2): Buffon 5; Mellberg 5, Legrottaglie 4,5, Chiellini 5 (26'st Grygera 5), Molinaro 5,5; Marchionni 5 (23'st Iaquinta 5), Sissoko 6,5, C.Zanetti sv (20' Marchisio 6,5), Nedved 6,5; Amauri 5, Del Piero 5. A disposizione: Manninger, De Ceglie, Poulsen, Trezeguet. All:. Ranieri
Cagliari (4-3-2-1): Marchetti 6; Pisano 6, Bianco 6,5, Canini 6,5, Agostini 6,5; Fini 7 (40'st Parola sv), Conti 6, Biondini 7,5; Cossu 7 (23'st Lazzari 7), Jeda 8; Acquafresca 6,5 (16'st Matri 7). A disposizione: Lupatelli, Matheu, Astori, Larrivey. All. Allegri
Arbitro: Banti
Marcatori: 16' Biondini (C), 31' Sissoko (J), 38' Nedved (J), 9'st Jeda (C), 34'st Matri (C)
Ammoniti: Chiellini (J), Pisano (C), Del Piero (J), Agostini (C), Conti (C)

31 gennaio 2009
I VOSTRI COMMENTI

roberto - 01/02/09

ma xchè non diciamo che il cagliari ha giocato alla grande invece di dire che la juve non era in campo? e poi diciamola tutta juve milan e inter hanno sempre gli arbitri a favore

robert - 01/02/09

questa partita l'ha vinta cagliari... non l'ha persa juventus... ( anke se la juve ha giocato in casa...) :))

Marvel - 01/02/09

LA VERITA' E' MOLTO SEMPLICE: LA JUVE OCCUPA UNA POSIZIONE CHE NON LE COMPETE! 3 PUNTI IMMERITATI A BERGAMO, COL SIENA, A FIRENZE, FANNO 9 PUNTI! DOVREBBE STARE CON LA LAZIO A META' CLASSIFICA!

lupin - 01/02/09

X BHO non parlate per niente voi...due partite senza ibra e maicon un pareggio e una sconfitta!
Ci pensa il manchester per voi!

mi propongo ds - 01/02/09

acquisti:
AGGER(8 mln)
EBOUE(scedenza giugno 2009 costo 0)
AQUILANI(25 mln)
SILVA(30-35 mln)

cessioni:ZEBINA(3),KNEZEVIC(0),ANDRADE(0),POULSEN(6-7),TREZEGUET(20-22...mi disp ma è vecchio e quei soldi ci servono)

juve NON hai 38 mnl da spendere???


www.sportmediaset.it
03/02/2009 11:12
 
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SUPREMO
Juventus: Zanetti stop 75 giorni
Ranieri perde per 15 giorni anche Chiellini

(ANSA)-ROMA,2 FEB- Juventus senza Cristiano Zanetti per 75 giorni: il centrocampistaha riportato una distrazione muscolare di secondo grado nella coscia sinistra. A Giorgio Chiellini invece e' stato diagnosticato un edema infiammatorio al bicipite femorale sinistro. Per il difensore il recupero sara' di circa 15 giorni. Per il match di Coppa Italia di mercoledi' contro il Napoli tornano a disposizione di Ranieri Giovinco e Manninger, incerto l'impiego di Camoranesi.
09/02/2009 23:18
 
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Ranieri: "Solo l'Inter
può perdere lo scudetto"


Il tecnico della Juve, premiato a Viareggio, parla di molti argomenti e mette pressione a Mourinho. "Il campionato? Solo i nerazzurri possono mancare il traguardo, ma spero che resti aperto fino alla fine. Iaquinta? Credo verrà multato. Sulle polemiche arbitrali: "Stemperiamo gli animi, abolirei la moviola per un anno"



VIAREGGIO, 9 febbraio 2009 - "Stiamo facendo un campionato importante ma per lo scudetto solo l'Inter può perderlo. Noi vogliamo esserle al ridosso visto che per loro vincere è quasi scontato mentre per noi è un sogno che vogliamo coltivare". Claudio Ranieri, premiato a Viareggio con il trofeo "Gaetano Scirea" nel corso del torneo giovanile ha le idee chiare sulla corsa scudetto e sul futuro della sua Juventus. "È un periodo decisivo del campionato, dove o l'Inter andrà via, o qualche squadra le si avvicinerà. Io per il bene del campionato auspico un torneo ancora aperto". L'allenatore bianconero non si è sottratto al confronto su molti argomenti.

AMAURI - "Non segna da due mesi, ma noi lo abbiamo preso non solo per fare gol ma perchè ci serviva un giocatore con le sue caratteristiche. Ci è molto servito durante l'assenza di Trezeguet, con quest'ultimo che mi auguro ci possa dare i gol che ha sempre fatto in passato".

SCOLARI - "Credo che il suo esonero farà aumentare la responsabilità ai giocatori del Chelsea, che sono rimasti senza alibi. Non ci voleva, preferivo accadesse dopo la sfida di Champions".

ARBITRI - "Sulle questioni arbitrali ieri non ho voluto rispondere a Mourinho, ma ho voluto rivolgere un appello agli italiani perchè cambino la loro mentalità nel giudicare i direttori di gara, così come la dobbiamo cambiare noi allenatori essendo sinceri nei dopopartita invece di attaccarci a certi episodi. Gli arbitri hanno sbagliato, sbagliano e sbaglieranno ancora. Noi dobbiamo cercare una nuova via nel considerarli che è quella di Cesare Prandellli e della società Fiorentina. Se si accettasse l'idea di Prandelli di non parlare per un anno di episodi di moviola sarei l'uomo più felice del mondo. Ma in questo periodo in cui il lavoro scarseggia so che sarebbe un dramma toglierlo ai moviolisti. La moviola è un qualcosa di perverso che incuriosisce sempre anche me, ma occorre stemperare gli animi".

ATTACCANTI JUVE - Su Vincenzo Iaquinta e Alex Del Piero Claudio Ranieri ha due buffetti. "Vincenzo ha sbagliato a prendere l'ammonizione per l'eccessiva esultanza e credo verrà multato. Alex era arrabbiato per non aver giocato, ma lo erano anche ieri Giovinco e Trezeguet. Non siamo al 120% come nei mesi di novembre e dicembre ma siamo comunque al 100% e lotteremo ovunque e su ogni fonte. Domenica non mi aspetto regali dal Milan, certo per il bene del campionato sarebbe meglio che l'Inter non vincesse mentre noi dobbiamo battere la Sampdoria".

MERCATO - Sampdoria significa anche Cassano, che opgni tanto viene accostato alla Juventus. Ma sulle trattative Ranieri si mantiene vago. "Cassano mi piace molto, credo che abbia capito come gestirsi. Mi piacciono molto anche Diego e Ribery, anche se credo che quest'ultimo abbia molto estimatori soprattutto al Real Madrid".
gasport

Fonte: gazzetta


19/02/2009 22:51
 
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Juventude Salta la trattativa per Araújo, si cerca un altro tecnico
Juventude ha deciso di non proseguire la trattativa per prendere Márcio Araújo per sostituire Paulo César Gusmão, andato all'Atlético-GO. L'affare perchè non è stato trovato l'accordo economico. Ora il club sta cercando un'alternativa e spera di poter annunciare il nuovo tecnico entro la fine della settimana.

eurosport


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26/02/2009 22:13
 
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Juve, niente è perduto
Al Chelsea basta Drogba


L'andata degli ottavi di Champions a Stamford Bridge finisce 1-0. I Blues passano al 12' con un gol dell'attaccante ivoriano. I bianconeri crescono alla distanza e sfiorano il pari con Del Piero e Marchionni. Clamorosa occasione di Nedved nel finale. Camoranesi fuori per infortunio

LONDRA (Inghilterra), 25 febbraio 2009 - Il diavolo non è così brutto come lo si dipingeva, ma la Juve se ne accorge con 20’ di ritardo e così perde 1-0 contro il Chelsea nell’andata degli ottavi di finale di Champions. A Stamford Bridge i Blues, trascinati da un super Drogba, impazzano nei primi 20', poi però la Juventus trova il coraggio e la forza per riequilibrare il match prima, e chiudere all’attacco poi. Manca l’acuto, colpa di una manovra un po’ lenta, che fa arrivare alla moviola i rifornimenti per Amauri e Del Piero. Al ritorno la Juve sarà costretta a scoprirsi, ma la sfida resta aperta, se si guarda ai precedenti bianconeri in casa con Zenit e Real Madrid.

MONOLOGO CHELSEA - La Juve incappa in una partenza falsa. Purtroppo però non è come nell’atletica leggera, qui non si ripete lo start. Ma invece se ne pagano le conseguenze. Nei primi 20’ il Chelsea detta legge. Kalou spinge forte sulla destra, mettendo in difficoltà un impreciso Molinaro, Drogba deve avere imparato qualche trucchetto dall’illusionista ingaggiato per un pranzo con la squadra da Abramovich: appare dappertutto. L’ivoriano fa le prove di vantaggio cun un colpo di testa alto su cross di Bosingwa. Poi reclama il rigore per un contatto in area con Molinaro. Quindi raccoglie un lancio di Kalou, elude il fuorigioco e trafigge Buffon. Quarto gol stagionale, secondo in Champions. E 1-0 Chelsea. Poi Drogba fa gridare al raddoppio, quando di testa sfiora ancora il gol su angolo da destra. La mareggiata blu rischia di spazzar via una Juve impaurita, che concede agli avversari il monopolio del possesso palla.

BRIVIDO JUVE - Ma la Juve come carattere non è seconda a nessuno, e rialza la testa. Con il suo uomo più rappresentativo, il capitano. Tiago verticalizza per Del Piero, la cui eccellente girata di destro chiama Cech alla prodezza. Nulla da fare, ma è la scossa. La Juve c’è. Quella di inizio gara era troppo brutta per essere vera. I bianconeri guadagnano qualche metro, sono sempre un po’ lenti in avvio di manovra con Tiago, ma perlomeno fino a fine primo tempo se la giocano alla pari, ribattendo colpo su colpo alle iniziative Blues.

FUORI CAMORANESI - A inizio ripresa Ranieri perde Camoranesi, per un acciacco alla coscia sinistra. Dentro Marchionni.

IL PALLONE SI SGONFIA - All’8’ una curiosità: contrasto titanico Chiellini-Alex, il pallone "esplode". Da stropicciarsi gli occhi.

SUPREMAZIA JUVE - La Juve ora fa possesso palla, ma non riesce a velocizzare il gioco. Marchionni, convergendo dalla destra, prova un sinistro che finisce di poco alto. Si fa male anche Tiago. Dentro Marchisio. Il Chelsea è calato vistosamente, la Juve ora ci creda, spinta dal rumoroso spicchio di tifo bianconero. Sissoko giganteggia, Marchisio porta inserimenti offensivi dei centrocampisti, ma le occasioni gol latitano. Anelka prova a riscattare una prestazione incolore con un destro che non passa lontano dal palo protetto da Buffon. Nel finale entra per una manciata di minuti anche Trezeguet, ma non trova il tempo per colpire, come prova a fare invano Nedved nel recupero. Il Chelsea vince il primo round, ma manca il colpo del k.o. All’Olimpico di Torino, tra due settimane, ci sarà da divertirsi.
Riccardo Pratesi

Fonte: gazzetta


26/02/2009 22:14
 
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Ennesimo infortunio (doppio, questa volta) stagionale per Camoranesi.


13/04/2009 21:06
 
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Campionato virtualmete chiuso a favore dell' Inter dopo la rocambolesca caduta a Genova per mano dei genoani, eppure pareggiando nel pomeriggio in casa col Palermo i nerazzurri avevano involontariamente dato la possibilità alla Juve di riavvicinarsi alla vigilia dello scontro diretto (che a questo punto avrà minore rilevanza e se vince l' Inter lo scudetto diventa blindatissimo).


18/04/2009 23:35
 
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L' atteso match tra Juventus ed Inter è finito in pareggio (1-1 strappato in extremis dalla Juve in 10 uomini per l' espulsione di Thiago) e scudetto in volo verso Milano. Manca solo l' ufficialità della matematica.


22/04/2009 13:26
 
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Boniperti e la squalifica
"Io non avrei fatto ricorso"


Lo storico presidente della Juventus (prima bandiera in campo poi dietro la scrivania) lancia un duro monito: "Bisogna cominciare a dire basta perché il razzismo è una brutta bestia. I tifosi devono sapere che certi comportamenti non si possono accettare. E, sia chiaro, deve valere per tutti"



TORINO, 22 aprile 2009 - Non c’ero sabato allo stadio, ma ho visto Juve-Inter in tv e ho letto i giornali. E mi sono vergognato, da juventino, per i cori contro Balotelli. Ho 80 anni già compiuti, di partite ne ho giocate tante, le ho date e le ho prese, parolacce se ne sono sempre dette, ma lo sport non è mai stato maltrattato come adesso. E non è che il tifo ai miei tempi fosse poco acceso, anzi: su certi campi ti veniva la febbre al pensiero di entrarci. Quando arrivava il derby con il Torino per tutta la settimana precedente ci stavamo alla larga, noi e loro. In campo non ci conoscevamo, gli spettatori urlavano di tutto a noi e alle nostre mamme, ma "devi morire" non si è mai sentito gridare in nessuna curva. E passata la domenica del derby io facevo gruppo con Bacigalupo, Rigamonti e Martelli, quelli del Trio Nizza. Eravamo amici e mangiavamo insieme da Tolmino, nella strada dove c’era addirittura la sede granata.
Il bello dello sport è questo: cercare con tutte le forze di vincere, sfottersi anche, ma da uomini veri. E poi cosa c’entra il colore della pelle, oltretutto quel ragazzo è nato in Sicilia, è italiano come i miei nipoti. Io il ricorso contro la squalifica non l’avrei fatto. Certo una giornata di campionato a porte chiuse è una condanna dura, non è la prima volta che il razzismo entra negli stadi ed è la prima volta in serie A che la pena è tanto grave. Non sono soltanto i tifosi della Juventus a urlare slogan orribili (e la società si è scusata), ma non mi sento più contento perché anche altre tifoserie, compresa quella dell’Inter, si sono comportate in modo vergognoso. Bisogna cominciare a dire basta perché il razzismo è una brutta bestia. I tifosi, di qualunque squadra, devono sapere che certi comportamenti non si possono accettare. E, sia chiaro, deve valere per tutti.
Giampiero Boniperti
(testo raccolto da Enrica Speroni)


22/04/2009 23:01
 
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Fuori anche dalla Coppa Italia: nel ritorno della prima semifinale la Lazio, che già all' andata aveva vinto per 2-1, con lo stesso punteggio ha espugnato l' Olimpico di Torino col medesimo punteggio.


03/05/2009 21:23
 
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Juve, Nedved non basta
Beffa Lecce al 93': è 2-2


Con due violenti tiri di sinistro il centrocampista ceco ribalta nella ripresa il risultato, dopo lo svantaggio firmato nel primo tempo da Konan (in sospetto fuorigioco). Ma nel recupero Castillo segna il 2-2 che esaspera la contestazione dei tifosi bianconeri. Del Piero sostituito dopo il 45' da Poulsen



TORINO, 3 maggio 2009 - La Juventus vede sfuggirle al 93' la vittoria che le manca dal 21 marzo. Colpa del settimo gol in campionato di Castillo, il quale regala un punto che significa speranza salvezza ad un ottimo Lecce, che all'Olimpico è uscito con quanto ha merito: un risultato positivo. Ad una Juventus zoppicante nel primo tempo e nel finale di gara, quando è stata sovrastata dal disperato forcing finale del Lecce, non è bastata la doppietta di Nedved, e neanche l'attaccamento alla maglia invocato in settimana da John Elkann e dimostrato in campo. Di gioco però, neanche l'ombra. I bianconeri, contestati dai tifosi, perdono la scia al Milan, ora -4: domenica sera è in programma lo scontro diretto a San Siro. In palio il secondo posto, che ora però diventa davvero complicato. E la Fiorentina si avvicina.

JUVE INCOLORE - Di bianconero nel primo tempo si vede poco. La squadra di Ranieri non trova sbocchi alla propria manovra. Là davanti sembra di essere in centro a New York: traffico che esonda, sono tutti lì. I tre attaccanti della Juve, Iaquinta e Amauri (al rientro), sostenuti alle spalle da Del Piero, oltre a Camoranesi e Nedved, alti sulle fasce, e buona parte del Lecce, che si difende senza troppi affanni. La Juve colleziona angoli, sette solo nel primo tempo. Ma le occasioni gol latitano. E il gioco ancor di più. Il Lecce fa il suo. Copre, e quando può riparte.

KONAN GELA L'OLIMPICO - Nonostante la giornata di sole. Che ha richiamato allo stadio parecchia gente, scongiurato il timore della gara a porte chiuse. L'attaccante ivoriano dei salentini, schierato esterno sinistro da De Canio per rimpolpare il centrocampo, se ne va al limite del fuorigioco e probabilmente anche oltre (Grygera "sale" in ritardo, è comunque una questione di centimetri) e trafigge Buffon sottomisura, di sinistro. Lecce avanti. E Juve viene contestata una volta di più.

ANDAMENTO LENTO - La Juve reagisce. Ma non convince. Perchè il ritmo è troppo basso, quasi da crociera primaverile. E i centrocampisti e gli avanti bianconeri non si muovono abbastanza senza palla. La Juve si fa pericolosa con Iaquinta, che manca la deviazione sul secondo palo sul cross di Nedved, e Del Piero, su punizione. Ale colpisce il palo. All'intervallo è 0-1.

RANIERI CAMBIA - L'allenatore della Juve sconfessa le scelte iniziali. Fuori Del Piero, dentro un incontrista, Poulsen. E già che ci siamo anche una pura scelta tecnica, comunque pesante: fuori Camoranesi, dentro Marchionni.

PARI CECO - La Juve trova l'1-1 a inizio ripresa. La firma nobile è quella di Nedved, con un sinistro centrale ma potente, Benussi battuto. La Juve è più ordinata e quadrata, ma non ancora convincente. Però insiste, perlomeno generosa.

SUPER NEDVED - Il ceco di peso trascina la Juve fuori dalla crisi di risultati. Segna ancora, ancora di sinistro, ancora con una conclusione violenta, ancora con Benussi - per dirla tutta - non irreprensibile.

ZEBINA E LE PROTESTE - La Juve vince. Il pubblico bianconero continua a contestare. Contro Cannavaro, Ranieri, la società. E il difensore francese, appena entrato, fa l'Ibrahimovic. Dicendo al pubblico di stare zitto. E non fischiare.

ASSALTO LECCE - La squadra ospite ha disperato bisogno di punti salvezza. Chiude la Juve alle corde. E sfiora il 2-2 con Fabiano (Poulsen salva sulla linea di porta) e Tiribocchi, cui risponde un grande Buffon. La Juve sembra poter strappare con la Juve un successo fondamentale almeno per il morale, ma Castillo nel finale di testa segna nell'area piccola sul cross di Papadopoulos su cui Buffon non esce e De Ceglie si distrae. Finisce pari. Il Lecce spera, la Juve impreca.
Riccardo Pratesi

Fonte: gazzetta


03/05/2009 21:23
 
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SUPERSAGGIO
Ranieri si scopre in bilico
"Se sbaglio vado a casa"


Il tecnico della Juve, sempre più contestato dai tifosi: "Le quattro partite che mancano valgono il futuro. Io voglio restare, ma se continuiamo così...". Sulle ragioni della crisi: "In allenamento la squadra vola, poi non so cosa succeda in campo. Gruppo spaccato? Non so"



TORINO, 3 maggio 2009 - "Le quattro partite che mancano valgono il futuro. Un allenatore cerca sempre di mettere in campo la formazione migliore, poi si assume le proprie responsabilità se le cose non vanno bene. Certo io voglio restare alla Juve, ci mancherebbe. Ma se poi sbaglio qualcosa, come ci hanno fatto notare i tifosi, allora devo andare a casa...". C'è amarezza e rassegnazione nelle parole di Claudio Ranieri, sempre più contestato dalla tifoseria e a cui cominciano a mancare sponde anche all'interno della società.

CRISI - La Juventus ha incassato il 2-2 del Lecce al terzo minuto di recupero, e ora il Milan secondo è avanti di quattro lunghezze alal vigilia dello scontro diretto. La vittoria ai bianconeri manca dal 4-1 sulla Roma del 21 marzo. "Non voglio parlare dei programmi - dice Ranieri-. Dico solo che quello che stiamo facendo adesso non va bene. Stiamo sporcando un campionato che era ottimo fino a un mese fa. Bisogna solo trovare un rimedio a questa situazione. Abbiamo in mano tutte le carte buone per potercela giocare, certo dispiace perchè è tanto che non riusciamo a vincere. È tanto che subiamo gol, mentre prima eravamo una delle migliori difese. Ora continuiamo a segnare, ma ne prendiamo anche tanti".

DUBBI - "Adesso - prosegue Ranieri - non è il caso di dire se la squadra era competitiva o no. Dobbiamo fare di tutto per tenere questa posizione e per qualificarci alla Champions senza i preliminari. Questa con il Lecce è stata una partita negativa. Tutto si era messo bene nella ripresa. Durante l'intervallo, sull'1-0 per loro, ci siamo rincuorati e abbiamo detto che dovevamo reagire perchè la partita non poteva finire così. Ora voglio parlare con la squadra, perchè in allenamento volano e poi non so cosa succede la domenica in campo. Durante la settimana non posso rimproverare i giocatori, vanno a mille, corrono, lottano e si impegnano nel lavoro. Poi non so neanche se ci sono spaccature all'interno del gruppo. Io penso solo a mettere i campo la formazione migliore e faccio i cambi durante la partita. Alle volte si fanno scelte impopolari, perchè c'è bisogno di altri giocatori e altri moduli".

SCELTE - Come nel primo tempo con i pugliesi, quando il tridente Iaquinta-Del Piero-Amauri non ha funzionato. Meglio il secondo tempo, con il centrocampo nuovamente a quattro con Poulsen e Marchionni al posto del capitano e di Camoranesi. "I cambi avevano dato frutti, dall'1-0 eravamo andati sul 2-1 per noi. Poi il gol di Castillo nel recupero ha cambiato tutto. Sapevo che il Lecce era una squadra veloce, che cercava il contropiede. Io ho messo giocatori di qualità per giocare palla a terra e trovare soluzioni migliori. Purtroppo loro ripartivano con i lanci lunghi e contropiede. Nel secondo tempo il 4-4-2 ci ha permesso di controllare meglio il pallone".
gasport

Fonte: gazzetta


25/05/2009 13:34
 
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SUPERSAGGIO
Ferrara-Ale: che Juve!
La Champions è sicura


I bianconeri vincono 3-0 a Siena. Doppietta di Del Piero e gol di Marchisio, su assist del numero dieci di Ferrara, che si gode un debutto da sogno in panchina. Il Milan perde, la Fiorentina pareggia: Juve ora è seconda, preliminare di coppa già evitati

SIENA, 24 maggio 2009 - Ferrara si prende tutto. Vittoria all'esordio - per 3-0 sul Siena, senza risentire degli oltre 30 gradi del Franchi -, e posto Champions già assicurato. Il Milan perde, la Fiorentina pareggia: i bianconeri ora sono al secondo posto. Altro che patemi da quarta piazza, da preliminare di Champions, a popolare gli incubi bianconeri. La prima Juventus di Ferrara cancella i cattivi sogni, e torna al successo che mancava dal 21 marzo, da otto partite (sei pari e due sconfitte).

SUPER ALE — L'allenatore napoletano vince raccogliendo un assist di Del Piero, come ai vecchi tempi. Il capitano segna il 261° gol in bianconero con una magnifica punizione, poi confeziona l'assist per il 2-0 di Marchisio. Infine chiude i conti al 90'. Insomma, dopo due partite consecutive partendo dalla panchina con Ranieri, rilanciato titolare da Ferrara, Ale mette in discesa la partita della Juve. E la tira fuori dalla buca della seconda crisi stagionale, quella più profonda, come aveva già fatto in occasione della crisetta invernale, qualdo le sue prodezze avevano costellato il filotto vincente scacciapensieri tra Champions e campionato.

Il Siena oggi ha festeggiato con la sua gente la sesta salvezza consecutiva. Giocando un discreto primo tempo, specie nel primo quarto d'ora, ma poi arrendendosi alle motivazioni feroci degli ospiti. Che hanno chiuso i conti già nei primi 45', giocati con ordine ed autorevolezza. La ripresa non ha avuto niente da dire, se non arrotondare il punteggio e il bottino personale di Del Piero.

LE SCELTE DI FERRARA — Sorprendono tutti. Perlomeno rispetto alle previsioni. Marchisio è titolare in mezzo al campo, Del Piero in avanti, a far coppia con Iaquinta. Scelte che si riveleranno azzeccate e decisive. Giampaolo lascia spazio a chi ne ha avuto meno fino a questo momento. Titolari Ficagna, Rossi, Coppola e Jarolim.

PARTENZA SIENA — I padroni di casa partono meglio. Inseguendo il record di punti in campionato della loro storia, distante un solo passettino. De Ceglie viene ammonito per un fallo su Calaiò al limite dell'area. Il terzino sinistro rischia addirittura il rosso. E Calaiò calcia di poco alta la susseguente punizione.

CI PENSA DEL PIERO — Al 15' la Juve si scuote. Iaquinta solo davanti a Curci si fa respingere il sinistro dal portiere dei toscani. Ma sarà il pomeriggio di un altro attaccante della Juventus: il capitano, Alessandro Del Piero. Che segna su punizione, con una splendida parabola: forte e angolata. Ottavo gol su punizione della sua stagione, il nono di sempre contro il Siena, una delle sue vittime preferite. Ventesimo gol stagionale di Pinturicchio, il dodicesimo in campionato. Numeri pesantissimi, che i suoi critici dovrebbero leggersi. Ma non basta. Perchè la Juve ha bisogno di chiudere i conti e scacciare le paure dei preliminari di Champions. E allora Ale prima si vede respingere il sinistro del 2-0 a Portanova, poi inventa per Marchisio, che con un tocco preciso di destro supera Curci. Gara chiusa dal centrocampista dell'Under 21 - molto brillante - e già a segno, e decisivo, con Fiorentina e Napoli.

RIPRESA — Si gioca quasi per onor di firma. La Juve fa possesso palla e gestisce il doppio vantaggio. Poche occasioni, il caldo si fa sentire. Nel finale segna ancora Del Piero, ma l'orecchio della Juve è agli altri campi. E arrivano buone notizie. Il Milan è raggiunto, e la Fiorentina ormai lontana. Insomma, due obiettivi (vittoria e posto Champions senza prelininari) raggiunti per Ferrara, un altro da difendere (il 2° posto guadagnato). Ah, poi ci sarebbe l'obiettivo più ambizioso: guadagnarsi la riconferma. Ha cominciato bene.
Riccardo Pratesi

Fonte: gazzetta


08/07/2009 18:30
 
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Dg Udinese, Gasparin: «L'affare Felipe Melo lo dimostra. Di Natale al Parma? Trattativa lunga, vedremo»

MILANO, 8 luglio - L'arrivo di Melo alla Juve ha sancito la permanenza (momentanea) di Gaetano D'Agostino all'Udinese. Il dg Gasparin lo ha spiegato all'uscita della Lega calcio: «L'acquisto di Felipe Melo da parte della Juve -ha spiegato- ha fatto concretizzare quello che il nostro presidente aveva affermato. Aveva detto che le difficoltà per D'Agostino alla Juve non erano economiche, ma relative alla valutazione del valore del giocatore. Melo, infatti, è stato pagato di più. Ora siamo tutti contenti, noi e la Juve».

REAZIONE - Resta da capire se anche D'Agostino, che più volte aveva detto di voler andare alla Juve, accetterà con il sorriso sulle labbra il mancato salto di qualità: «Averlo ancora con noi è garanzia di competitività per l'Udinese. Lui ha fatto un percorso importante ed è anche un pilastro della nazionale». Ma per lui il mercato è davvero chiuso? «Di interessamenti ce ne sono tanti, è un campione». «Di Natale? -ha aggiunto- la trattativa con il Parma è lunga, il suo valore è enorme, vedremo cosa succederà».
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