Grinta Chievo, 2-1 ai viola
Fiorentina, 3° posto lontano
La squadra di Prandelli, ancora frastornata dal trionfo di Liverpool, battuta a Verona. Subito traversa di Pellissier, poi il gran gol di Montolivo che illude gli ospiti, quindi il ribaltamento del risultato a firma Pinzi e Sardo. Poi la tenace difesa di un risultato che consente agli uomini di Di Carlo di agganciare in classifica quelli di Prandelli
VERONA, 13 dicembre 2009 - Va bene, i viola avevano ancora Anfield nelle gambe e nella testa. Va bene, col passare delle settimane le assenze dei vari Mutu, Jovetic e Gamberini pesano sempre più. Ma oggi ad aver inciso, e molto, nella sconfitta della Fiorentina è stato l'avversario. Un Chievo che nell'inesauribile sostanza di Rigoni, nella versatilità di Pinzi, nella vivacità di Abbruscato e nell'astuzia di Pellissier ha un patrimonio di cui si parlerà ancora spesso in questo campionato.
FUOCHI D'ARTIFICIO — L'avvio è da festa del calcio, con tanto di botti. C'è subito il Chievo che mostra chiaramente le sue intenzioni: gioco veloce con palla a terra e direzionato verso la porta avversaria, senza fronzoli. Passano tre minuti ed è subito traversa del Chievo: cross da destra e testa di Pellissier con il portiere Avramov (sostituto all'ultimo di un Frey con problemi muscolari) fermo a guardare. La Fiorentina, ancora alle prese con le assenze e con le gloriose fatiche di Anfield, si affida al maggior tasso tecnico di chi in campo c'è: Gila, Vargas e Montolivo. Ed è quest'ultimo, alla prima vera azione viola, a trovare un tiro dei suoi dalla distanza, infilando imparabilmente l'angolino alla destra del portiere. Ma da tempo questo Chievo non è più sprovveduto, e per abbatterlo ci vuol altro. La reazione è sempre col marchio di fabbrica: velocità, intensità, grinta. E se nella difesa viola mancano i Frey e i Gamberini, prima o poi arrivano episodi come quello in cui Abbruscato sfonda a sinistra, mette in mezzo un rasoterra su cui Avramov sbaglia l'uscita e consente a Pinzi di mettere dentro da pochi passi. Col pari in tasca, gli uomini di Di Carlo diventano delle vere e proprie furie, e trovano il raddoppio con Sardo, sulla cui testa mette un bel pallone il sempre efficacissimo Luciano. A quel punto interviene Prandelli, perché in mezzo al campo, causa assenze, c'è un Donadel mezzo malato che fa una gran faticaccia con Rigoni. Il tecnico viola lo sostituisce con De Silvestri che costringe l'avversario ad arretrare parecchio la sua azione, e la partita cambia, anche perché il Chievo deve rallentare dopo aver dato molto. La Fiorentina riguadagna campo e attacca anche con insistenza, ma al riposo arriva solo con un'occasione di Gila, ben imbeccato da Montolivo, con tiro che finisce sul fondo.
LA RIPRESA — Si riprende con lo stesso copione del finale di primo tempo, cioè con i viola all'attacco. Prandelli potenzia anche le bocche da fuoco, facendo uscire Comotto, arretrando al suo posto De Silvestri e inserendo Castillo. I viola, in questo modo, prestano peraltro il fianco ai contropiede del Chievo, e le occasioni inziano a fioccare. C'è Pellissier che a tu per tu con Avramov si fa ingannare e respingere il tiro; c'è Yepes che di testa sfiora il palo su corner; e c'è il solito, devastante Abbruscato che con un diagonale sfiora di un niente il gol. Non che la Fiorentina rinunci alle sue generose avanzate, ma oggi gli ormai proverbiali cross di Vargas nelle condizioni più difficili sono l'unica risorsa, e vengono anche poco sfruttati. Anche Di Carlo mette mano ai cambi alla ricerca di forze fresche, anche se in mezzo ha un Rigoni dalla potenza inesauribile. Nell'ultimo quarto d'ora, però, è vero e proprio forcing viola, con mischie paurose in area gialloblù. Però la diga regge e alla fine i tre punti che il Chievo si porta a casa valgono l'aggancio proprio dei viola in classificam, in una posizione di tutto rispetto.
Pier Luigi Todisco
Fonte:
gazzetta