~~ Forumando!~~

GEMELLAGGI

FORUMANDO

COMPLEANNI



Top Celebrity
FreeWorld Forum
Attuality and Society
Il Mare di Alessandro
Zerofollia Forum
Parole in Libertà
Pubblicità su FFZ
PAPPI'S FORUM
Figurati!
ApertaMenteBisex
Parole e Poesia
LeAli del Mondo
Anima Solitaria
Techno Zone
B-Side Forum
Non solo chiacchiere
FORUM P@LM@
marenostrum
FORUM
FORUM

AGOSTO

1 Walker - Lugo
1 kathrine
1 ciacchi
1 enrico1966
2 exlaura2
2 nudehose
3 giulio_08
4 scrittrice88
4 marty89
4 Keko01
4 marianna84n
5 =(G4NgStA)=.91.
5 °DarkDj°
6 sevin72
7 Ciack
7 goose07
7 Julien.Ciolla
7 Sbuffona
8 david-ao
9 ken.1979
9 ea78
9 Z@ra
9 pupetta91
10 burfaldyno
10 $castle$
10 (SimonLeBon)
11 Mr. Siffredy
11 jayjay77
12 kiss (f)
12 lello60
12 kingofgames
12 Pina72
12 Tex14
13 neve67
13 wiccan matrix
13 realstocking
13 (Kaji)
14 overboost20v
14 Alexander13
14 $sifone$
14 alias.65
14 katun83
15 goldenaxe
16 Mysticeyes
16 mrathlon900
16 caturiyas82
16 SoleLuna_80
17 +Finrod+
17 bobbio84
18 starliam82
18 DOUPHIN-R3
18 por67
19 guidozz
19 rossella.37
20 agorick
20 pioggia0081
21 cleo91
22 Stigma-
22 fairy67
22 centrosardegna
22 +eletto+
23 -Sinderella-
23 jakoooo
24 zon@ venerdì
24 fscomartino
25 nick the quick
25 _LeleM_
26 themonster91
26 |Cassius2|
27 Carlo Alberto.
28 Hermione Krum
28 Jack8321
28 HOUSE LOVERS
29 D@ny91
29 (very)
29 Griforoby
29 enniunculus
30 Pier2004
30 ILCRUDELEMARIONETTISTA
30 Sting L2
30 °ButterflyEly°

Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
21/09/2009 10:52
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
A Roma una Fiorentina piccola piccola
A Totti e compagni basta un tempo per affondare la Fiorentina
di Giuseppe Calabrese

ROMA - E´ arrivata anche la prima sconfitta (3-1) in campionato. Netta. Inequivocabile. Bruttissima. Contro la Roma la squadra di Prandelli non è stata mai in partita e ha subito, senza fare niente, la forza e la vivacità del gruppo Ranieri. Un passo indietro sul piano del gioco, ma soprattutto della personalità e della convinzione.

Né equilibrio né idee, la Fiorentina dell´Olimpico è diventata piccola piccola, la controfigura di se stessa, roba da far venire i nervi. Un´involuzione inspiegabile visto come erano andate le cose finora, sia in campionato che in Champions. Un disastro generalizzato da cui non si è salvato nessuno. Un crollo che ha indurito lo sguardo di Prandelli, in piedi, incredulo, di fronte alla sua squadra.

Difficile spiegare che cosa è successo. Ancora più difficile trovare i motivi di questo flop. Anche l´anno scorso, contro la Lazio, la Fiorentina uscì dall´Olimpico con un bel po´ di dubbi. Ma dopo quella sconfitta trovò la forza per reagire. Magari è così anche stavolta, la Fiorentina di ieri sera è troppo brutta per essere vera. Prandelli, come previsto, ha cambiato un po´ la squadra. Dentro Pasqual al posto di Gobbi, a centrocampo c´è di nuovo Zanetti, mentre sulla sinistra, al posto di Vargas, c´è Santana. Ma non è un problema di uomini, è che la Fiorentina proprio non ce la fa. Sta lì e guarda, incapace di reagire, imballata nella testa più che nelle gambe. Totti viaggia sempre da solo, sulle fasce la Roma affonda senza problemi. In mezzo al campo è una lotta impari e lì davanti non succede mai niente. Così in un quarto d´ora la Roma chiude la partita. Tre gol nel primo tempo e tanti saluti alla Fiorentina.

E non è che nel secondo tempo sia cambiato molto. La Fiorentina cerca una via di fuga, ma non c´è. E´ troppo prevedibile, mai cattiva, fa girare il pallone cento volte prima di provare a verticalizzare. Che ansia. Neppure Prandelli sa più che fare. Torna in panchina e si confronta con Pin, il suo secondo. Prova a capire, cerca pure lui un´idea che possa risollevare la Fiorentina. Ma non è impresa facile. Non stasera che tutto gira storto. Nemmeno Marchionni trova mai il tempo giusto per il cross. Palloni tra i piedi tanti, idee per Gilardino (un gol per consolarsi) pochissime.

Il primo tiro vero della Fiorentina arriva al decimo del secondo tempo, dopo quasi un´ora di partita: destro di Montolivo, deviazione in tuffo di Julio Sergio. Più o meno la notte magica dell´Olimpico sta tutta qui e adesso si impone un´attenta riflessione per evitare di ricascarci. Oggi è previsto un confronto chiarificatore tra Prandelli e i suoi giocatori. Niente di allarmante, un normale faccia a faccia come succede dopo ogni partita. Un punto da cui ripartire. Mercoledì è di nuovo campionato e a Firenze arriva la Samp.

fonte
[SM=x322192]

[Modificato da Raul2088 21/09/2009 10:54]
24/09/2009 14:17
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.835
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Napoli spazzato via in 5 minuti
L'Inter si prende la testa

Ancora Eto'o e Milito, anche se il gol del'argentino è viziato da un fuorigioco. Lucio di testa punisce una pessima difesa del Napoli, Lavezzi fissa il 3-1 finale. Nessuna reazione della squadra di Donadoni nella ripresa, ora tocca alla Juve rispondere ai nerazzurri

MILANO, 23 settembre 2009 - Chi fermerà Milito ed Eto'o? Non il Napoli, che li vede segnare entrambi nel giro di cinque minuti. E non i guardalinee, diranno i più maliziosi, visto che il 2-0 dell'argentino, al quinto gol in campionato, è viziato da offside. Ma c'è poco da aggrapparsi alla moviola per il Napoli e per le rivali dei nerazzurri. A San Siro non c'è mai partita, anche senza Mourinho in panchina, l'Inter col 3-1 vola in testa all classifica, seppur per una notte. Il progetto nerazzurro prende forma (ed è forse per questo che il tecnico portoghese fa giocare sempre gli stessi), quello del Napoli no. Almeno, s'è svegliato Lavezzi: ora serve qualche idea di Donadoni.

PARTENZA A RAZZO — Prima della partita passerella e saluto alle due squadre in campo per i ragazzi di Inter Campus, impegnati nel primo "Mondiale" in Toscana. Sono bambini di 19 rappresentative provenienti dalle varie zone del Mondo dove opera Inter Campus, che vuole dare attraverso il calcio un'alternativa e una possibilità a bambini provenienti da situazioni e zone del mondo difficili. Lunga sfilata, che ritarda di qualche minuto l'inizio della partita. Ci penseranno Eto'o e Milito a recuperare il tempo perduto. Partenza a razzo dei nerazzurri, che nel giro di cinque minuti si trovano già sul 2-0: sul primo corner, al 2', Samuel colpisce di testa, la palla resta a ballare sulla linea, fra De Sanctis e Milito, Eto'o la spinge dentro. Sono i primi sintomi di una sofferenza del Napoli sui calci piazzati che si confermerà sul gol di Lucio. Prima, però, arriva il 2-0 di Milito: percussione centrale di Maicon, in mezzo a belle statuine ospiti, palla dentro per Milito che non perdona. Tutto bello, però da annullare, perché l'argentino è in offside.


DIFESA SUI CALCI DA FERMO — Gli altri due gol del primo tempo sono frutto di amnesie sui calci da fermo. Il Napoli di Donadoni su corner e punizioni difende a zona: ma in occasione di due gol su tre Samuel e Lucio sono liberi di staccare e colpire. Il brasiliano segna così il suo primo gol in nerazzurro. Non una gran scelta, quella difensiva. Il gol che sblocca Lavezzi dopo un digiuno che durava da marzo è invece frutto di un calo di tensione dell'Inter, che sul 3-0, senza Mourinho in panchina, si rilassa: Chivu praticamente regala il corner, Contini può rimetterla in mezzo, il Pocho può colpire da solo. Ma il 3-1 non riaprirà la partita.

NAPOLI PREOCCUPANTE — Il secondo tempo del Napoli è infatti preoccupante: poca reazione, nessuna idea di gioco, giocatori che tentano la soluzione personale senza provare mai a giocare d'insieme. Il 3-5-2 non convince, perché da una parte lascia le fasce sguarnite (con Zuniga spaesato a sinistra), ma contemporaneamente non sfrutta la presunta superiorità numerica in mezzo, perché Bogliacino non si vede mai, mentre Gargano porta sempre palla, spesso perdendola. Cigarini non aveva convinto in passato, ma questi hanno fatto peggio. Segnali positivi? Il risveglio di Lavezzi, non solo per il gol, mentre l'altra presunta stella Hamsik fa scena muta.

PROGETTO INTER — Intanto il progetto Inter prende sempre più forma: Eto'o e Milito sono impressionanti per volume di gioco e movimento. Nonostante un pressing continuo, restano lucidi in zona gol. Milito poi è eccezionale nella difesa della palla spalle alla porta e nel dettare i passaggi. Il ritorno di Cambiasso ad alti livelli fornisce un aumento di copertura e pressione sui centrocampisti avversari (e pure su Lavezzi), Maicon ha ricominciato a fare il solco sulla corsia destra. Lucio per lunghi tratti è dominante, le uniche note negative sono qualche amnesia di Chivu (svagato) e un inserimento più faticoso di quanto avesse fatto credere il derby per Sneijder. Ma c'è tempo, e un temporaneo primo posto

Valerio Clari

Fonte: gazzetta
24/09/2009 14:26
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.835
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Che Viola con Jovetic-Gila
Si ferma la corsa Samp

Una Fiorentina trasformata rispetto a quella di Roma batte i doriani, che interrompono la striscia di vittorie. In gol i due attaccanti, ma grande prova anche degli uomini di fascia, Vargas e Marchionni, e di Donadel. Cassano parte bene sfiorando il gol, poi grande impegno ma poca collaborazione dei compagni. Tre miracoli di Frey

FIRENZE, 23 settembre 2009 - Quanto è passato dalla disfatta di Roma? Tre giorni, ma sembra una vita. Perché quella squadra che subiva allibita la goleada giallorossa non ha niente a che vedere con la Fiorentina spumeggiante che stasera ha battuto con un secco 2-0 la Sampdoria. Una Samp ostica e pericolosa, domata grazie non solo ai soliti Jovetic, Gila e Frey, ma anche ai vari Marchionni, Vargas, Donadel... Per i blucerchiati, la prima battuta d'arresto dopo un filotto di 4 vittorie consecutive.


IL CRESCENDO — La Samp parte subito aggressiva: pressing molto stretto e organizzato e ripartenze velocissime sull'asse Palombo-Cassano-Pazzini. Proprio il fantasista barese crea il primo brivido della serata: su angolo da destra inventa un tocco al volo di piatto da pochi passi su cui Frey compie un miracolo dei suoi, respingendo in volo sulla linea. Ma la Fiorentina, per sua fortuna, non è quella di Roma. Non si lascia intimidire e col passare dei minuti si organizza, alza il suo baricentro e preme l'acceleratore. Donadel, in campo per scelta tecnica al posto di Montolivo, alterna il ruolo di mastino (soprattutto su Cassano) a quello di tiratore scelto dalla distanza. E se Zanetti resta ai margini della manovra, sulle fasce Vargas e Marchionni sono scatenati nell'alimentare azioni da affidare poi a Gilardino e Jovetic. Ed è quest'ultimo a metà tempo a trovare lo spazio giusto per schiacciare di testa in rete su cross dell'ala destra. La Samp inizialmente accusa il colpo, poi si ritrova e ricomincia a imbastire gioco sotto la direzione di Palombo. Arrivano così altre due occasioni, con altrettanti miracoli si Frey: la prima a firma di un Mannini generosissimo davanti e dietro, la seconda ad opera di Pazzini, mentre Cassano perde un po' di smalto. Sul fronte opposto, comunque, non si rinuncia a cercare il gol della sicurezza, che per poco non arriva nel finale con un nuovo guizzo di Jovetic. Ma al riposo si va sull'1-0 dopo un gran bel primo tempo.

STESSO COPIONE — La ripresa inizia con lo stesso copione dell'avvio del primo tempo. Primi minuti veementi della Samp, poi la Fiorentina che risale progressivamente fino a riprendere in mano la partita e a creare occasioni: come quella di Vargas, irresistibile sulla sinistra nel costruirsi la palla per un secco diagonale che Castellazzi respinge a terra. Si ripeterà qualche minuto dopo su Marchionni, e allora Del Neri corre ai ripari con i cambi, inventando un tridente Pozzi-Pazzini-Cassano. Entrano anche Ziegler e Poli ma la Fiorentina continua a crescere, fino a trovare il raddoppio: stavolta il cross è da sinistra e dunque di Vargas, ed è Gilardino a staccare, come a Cagliari. E a quel punto la Samp sembra cedere allo spettacolare monologo viola, con Jovetic che continua a pennellare palloni per sé e per i compagni. Solo Cassano mantiene la lucidità per inventare assist per Pozzi e Poli, che non vengono però sfruttati. E così i viola controllano e portano a casa tre punti e nuova fiducia.

Pier Luigi Todisco

Fonte: gazzetta
24/09/2009 14:31
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.835
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Diluvio, emozioni ed errori
Bel pari tra Palermo e Roma

Su un campo reso pesante dalla pioggia, finisce 3-3 la sfida tra siciliani e giallorossi, ricca di occasioni e indecisioni difensive. Ospiti avanti due volte con Brighi e Burdisso, ripresi da Budan e dallo scatenato Miccoli. Nella ripresa segna Nocerino, poi il rigore di Totti salva Ranieri

PALERMO, 23 settembre 2009 - Se gli ingredienti sono un campo che è un pantano per il diluvio, due squadre che vogliono vincere e che fanno molto meglio la fase offensiva di quella difensiva il risultato è il 3-3 tra Palermo e Roma. Verdetto tutto sommato giusto e tifosi che si saranno divertiti. Quanto al valore delle due squadre, restano tutte le riserve già evidenziate in questo inizio di stagione.

SCHIERAMENTI — Ranieri prosegue nella sua missione: insegue una Roma meno bella ma più concreta. Per farlo conferma Pizarro trequartista con il centrocampo Taddei-De Rossi-Brighi, mentre Vucinic affianca Totti. In difesa l'ex tecnico della Juve, poco rimpianto a Torino, fa capire che Mexes per lui è una riserva e gli preferisce Burdisso accanto a Juan. Zenga, privo di Cavani, rimescola le carte e vara un centrocampo muscolare e dinamico, con Simplicio dietro a Budan e Miccoli. In difesa turno di riposo per Bovo: debutta il romeno Goian, che lo farà rimpiangere.

ROMA DECISA — Meglio i giallorossi in avvio, che prendono in mano il centrocampo e riescono ad essere più ordinati tatticamente: la grande invenzione di Totti per l'inserimento di Brighi è il giusto premio a una supremazia non schiacciante ma netta.

SOLITA DIFESA — "Dobbiamo prendere meno gol" ha detto Ranieri al suo arrivo a Roma. Non fai in tempo a pensare che la difesa, aiutata da una squadra più corta, si stia disimpegnando bene che Juan non è preciso nell'intervento e Miccoli si trova a tu per tu con Julio Sergio sul bell'invito di Simplicio. Il destro del leccese supera il portiere e viene rallentato dal terreno: Burdisso prova il disperato salvataggio ma non può nulla su Budan.

EQUILIBRIO PRECARIO — Il campo è molto pesante e facilita gli errori di due retroguardie tutt'altro che impeccabili. Le occasioni non mancano, sia perchè le due squadre attaccano meglio di come difendono, sia per le condizioni del terreno. Il botta e risposta nel minuto di recupero del primo tempo è indicativo: prima il Palermo potrebbe marcare meglio Burdisso sul corner di Pizarro, anche se l'argentino si conferma eccellente negli inserimenti su palla inattiva. Sul 2-1 una squadra che ha obiettivi importanti non può concedere la replica immediata. E invece Cassetti, pessimo quando difende, ha una doppia indecisione che libera Miccoli, bravo e freddo a trafiggere Julio Sergio. Nell'azione resta qualche dubbio per un possibile fuorigioco di Simplicio. Si chiude così un primo tempo emozionante ma ricco di errori.

MICCOLI A NOZZE — Si riparte su un campo sempre più pesante e a ritmo leggermente più basso. Il Palermo sembra averne di più. Soprattutto Miccoli, che si allarga per sfruttare i limiti di Cassetti, è un problema per la difesa di Ranieri. Dopo due salvataggi di Julio Sergio, è ancora il vice di Doni a salvare sul Maradona del Salento, che scappa via a Cassetti e va al tiro di sinistro. Sulla respinta il destro di Nocerino dall'area è risolutivo. Prima rete in A per un giocatore che non fa certo dei piedi educati e del gol i suoi cavalli di battaglia.

BENZINA FINITA — Alla Roma non manca il carattere, ma le forze rimaste per imbastire una reazione sono poche. Giocare ogni tre giorni con un organico non molto profondo non è il massimo. Ci provano Vucnic e Riise, ma il Palermo, che difende saggiamente con otto-nove uomini, rischia solo su una conclusione di Taddei salvata sulla linea da Kjaer dopo un'uscita errata di Rubinho. Quello che non manca alla Roma è il cuore e la voglia di lottare: al 42' il nuovo entrato Okaka viene steso da Rubinho su invito in area di Totti. Rigore che sembra netto e perfetta trasformazione del capitano per un pari che rispecchia meglio quanto visto in campo.

PROSPETTIVE — I limiti della Roma riemergono in maniera preoccupante e già il quarto posto, Spalletti o Ranieri che sia, sarebbe un successo. Preoccupa soprattutto la facilità con cui gli avversari dei giallorossi creano occasioni. Quanto al Palermo, nulla di nuovo. Una squadra che soprattutto in casa darà fastidio a molti, ma cui manca molto, forse troppo, per puntare davvero in alto.

Jacopo Gerna

Fonte: gazzetta
24/09/2009 14:34
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.835
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Bojinov-Amoruso, bel Parma
Lazio nervosa e sconfitta

Gli emiliani vincono a Roma 2-1 con le reti dei due attaccanti di riserva e volano addirittura in zona-Champions. I biancocelesti chiudono in dieci (espulso Kolarov) e continuano la serie negativa

ROMA, 23 settembre 2009 - A Parma sanno come rigenerare i giocatori, diciamo così, finiti un po' ai margini. Dopo Zaccardo, decisivo contro il Palermo tre giorni fa, ora tocca a Bojinov e Amoruso. Due all'esordio stagionale dal primo minuto, in campionato. Vittima della furia delle due punte gialloblù, una Lazio nervosa (espulso Kolarov alla fine del primo tempo) e spuntata, che non vince ormai da quattro partite, coppe comprese.

IN MEZZO LA CHIAVE — Furia e miglior disposizione tattica, da parte degli emiliani. Guidolin arriva all'Olimpico con un 3-5-2 apparentemente coperto, ma in realtà efficacissimo nel creare la superiorità numerica a centrocampo. Perché Mariga e Galloppa non danno spazio a Baronio e Matuzalem, e Dzemaili funge da trequartista atipico: in pratica un rinforzo in più sulla mediana. Senza rifornimenti, insomma, Zarate e Cruz non la vedono quasi mai.

BARONIO GIÙ, BOJINOV SU — Poi ci vuole un gol che arrivi da un disguido allenatori-giocatori-arbitro per sbloccare la partita: Baronio resta a terra dopo un contrasto e dalle panchine si sbracciano per far sì che la palla vada fuori. Macché, nessuno sente nè Guidolin né Ballardini: Zenoni crossa per Bojinov (dimenticato dalla difesa laziale) e il piattone del bulgaro va sotto la traversa. Velotto chiude occhi e orecchie e convalida tutto.

UN RIGORE, DUE RIGORI, MEZZO RIGORE — Più grave la svista che porta l'arbitro a concedere il rigore del pari alla Lazio: Cruz, forse sfiorato da Mariga, crolla in area. Dal dischetto Zarate fa 1-1, ma la gioia è effimera. Altro giro, altro rigore; un po' più evidente, ma tutt'altro che solare. Sempre Bojinov nella zona delle operazioni, sgambettato da dietro da Kolarov al momento del tiro. Molta palla presa dal serbo nell'occasione, ma Velotto non ha dubbi: rigore e ammonizione (errore, chiara occasione da gol, era da rosso diretto). Il terzino della Lazio protesta e si becca il secondo giallo: espulso. Amoruso dal dischetto mette d'accordo tutti e riporta avanti i suoi, segnando un gol con l'undicesima maglia diversa in A. Un record, ovviamente.

GESTIONE — In superiorità numerica e in vantaggio 2-1, il Parma controlla agevolmente la partita da lì in avanti. Anzi, rischia anche di arrotondare. Amoruso prende il palo dopo 2' nella ripresa scherzando Cribari e calciando di sinistro, poi Muslera deve uscire alla disperata per chiudere sull'attaccante pugliese. Dall'altra parte poche idee, sprazzi di Zarate e lumicino calante per una Lazio che, zeppa di infortuni (ma con l'annuncio dell'attaccante 18enne Barreto, in arrivo a gennaio), deve far giocare sempre gli stessi, al contrario del Parma, ribaltato rispetto alla gara col Palermo. Gli emiliani non a caso chiudono petto in fuori, godendosi al momento la zona-Champions.

Alessandro Ruta

Fonte: gazzetta
24/09/2009 14:38
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.835
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Conte, pari ed espulsione
Al Catania va bene così

Partita brutta a Bergamo, tra due squadre timorose. Ne esce un inevitabile pareggio, con poche emozioni, che non risolve i problemi delle due squadre. Il nuovo tecnico dell'Atalanta esordisce con un'espulsione

Bergamo, 23 settembre 2009 - Doveva essere la partita della riscossa, invece è quella che non cambia assolutamente nulla, anzi, conferma i problemi già palesati dalle due squadre in questo avvio di campionato. La cura Conte, in due giorni, non può essere feconda, ma se non altro arriva il primo punto stagionale; Atzori, almeno, scaccia il tabù "secondo tempo", ma sono magre soddisfazioni.

C'ERA CERAVOLO — La prima mossa del neo allenatore nerazzurro è quella di riservare un posto in panchina all'ex reggino, titolare sulla fascia destra nelle ultime due uscite: Caserta, dunque, nell'undici titolare, con Padoin a destra e Valdes a sinistra; Doni avanza qualche metro per affiancare da vicino Acquafresca. Il Catania è lo stesso della gara casalinga contro la Lazio, tridente fantasia Mascara-Morimoto-Martinez; Delvecchio vince il ballottaggio con Llama.

LA PENNICHELLA — La paura è quella classica di due squadre a fondo classifica: il Catania fa anche girare bene la palla, il problema è che raramente si affaccia nei pressi della porta di Consigli. Dall'altra parte l'Atalanta corre dietro agli avversari, ma la manovra offensiva - come nelle precedenti quattro gare - resta una chimera. In 45' di sbadigli si conta un rigore in movimento di Doni respinto da Spolli e un affossamento di Morimoto in area che fa gridare tutto il Catania, ma che regala agli ospiti solo un giallo a Del Vecchio per le animate proteste.

CONTE ULTRAS — Al rientro in campo il tecnico nerazzurro invita i tifosi a sostenere la squadra, ma in realtà dovrebbe più che altro scuotere i suoi, incapaci di orchestrare una manovra degna di questo nome. Il Catania controlla senza affanni, ma anche i ragazzi di Atzori si limitano al compitino senza rischiare. La migliore emozione? Una punizione di Doni deviata da Andujar con posa plastica per i fotografi.

IL PEPE SULLA CODA — Dopo 75' di sonnolenza, la partita si sveglia, ma nè Valdes di testa, nè Morimoto al volo, riescono ad inquadrare la porta. Succede di tutto, però, tra gol annullati - a Delvecchio e Tiribocchi - ed espulsioni mancate - Doni ed Andujar su tutti (e nell'occasione Conte rimedia il rosso per proteste). Nel finale le due squadre si allungano, l'Atalanta prova a spingere, ma è il Catania ad avere le occasioni migliori: Plasmati e Morimoto, tuttavia, sprecano, salvano l'Atalanta, e rinviano l'appuntamento con la prima vittoria stagionale.

Sergio Stanco

Fonte: gazzetta
24/09/2009 14:41
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.835
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Prima vittoria per il Bologna
Portanova-Di Vaio: Livorno ko

Gara brutta per 30', poi Portanova di testa porta avanti il Bologna che nella ripresa raddoppia con il cannoniere della passata stagione. Toscani mai veramente pericolosi e ancora a secco di successi

BOLOGNA, 23 settembre 2009 - Un gol per tempo, un 2-0 senza storia. Papadopulo colpisce ancora e festeggia nel migliore dei modi le 700 panchine in carriera. E pensare che poteva essere l'ultima, per il momento. Contro il Livorno è una partita a scacchi e alla fine vince chi ha più esperienza: Russo e Ruotolo si devono inginocchiare. Apre Portanova al 35', chiude Di Vaio al primo gol stagionale. Funziona Zalayeta come spalla in attacco, funziona Mudingayi ritrovato in mezzo al campo dopo le polemiche estive. Non funziona l'attacco amaranto, con Tavano o Danilevicius, con il solito Lucarelli. Un solo gol all'attivo e nessuna vittoria dopo cinque giornate. Sabato contro la Fiorentina è già sfida verità.

PAURA E TURN OVER — E' solo la quinta giornata, ma i punti in palio sono pesanti. Bologna e Livorno, fin qui desolatamente appaiate a quota 2 in classifica e con un solo gol all'attivo, si studiano, si temono, si controllano. Insomma, non giocano. A parziale giustificazione dei padroni di casa, l'infortunio dopo 5' di Mutarelli, sostituito dal "figliol prodigo" Mudingayi, che fino a venti giorni fa voleva solo il Napoli. In casa amaranto, invece, c'è fin troppo turn over con Pulzetti, Bergvold e soprattutto Tavano in panchina. Candreva si conferma mix di ordine e giocate ma Danilevicius gira troppo a largo e Lucarelli è controllato stretto da Portanova. Che poi, in un attimo, si conquista la lode.


FA TUTTO PORTANOVA — Minuto 35': Mingazzini pennella dalla bandierina, Miglionico prova a ostacolare il difensore rossoblù che ugualmente stacca altissimo e con una torsione perfetta batte De Lucia. Gol pesante, quello dell'ex Siena, che dà la scossa. Pochi minuti e Vigiani lascia partire un gran tiro dal limite: deviato, si stampa sulla traversa. Il Livorno non c'è più, la sola conclusione del primo tempo resta quella di Candreva al 18', deviata in tuffo da Viviano.

DI VAIO DA' UNA MANO — Russo e Ruotolo cambiano: dentro Bergvold, poi anche Tavano e Dionisi. Fuori uno spento Lucarelli e un rabbioso Tedesco (voleva giocare di più). A segnare, però, è ancora il Bologna: solito lavoro del 'panterone' Zalayeta al limite dell'area amaranto e palla che arriva a Di Vaio. Il controllo braccio-torace è al limite, sul diagonale che batte De Lucia, invece, niente da dire. Bentornato mister 24 reti. Papadopulo gongola, ecco il modo migliore per rispedire al mittente le critiche dei molti che vorrebbero Osvaldo in campo dal 1'. Finisce qua, o quasi: dal Bologna un ordinato possesso palla, dal Livorno appena tre tiri, con Candreva, Marchini e Vitale, ma Viviano è attento. Spinelli sbuffa, sabato al Picchi arriva la Fiorentina. Aria di ritiro?

Claudio Lenzi

Fonte: gazzetta
24/09/2009 14:49
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.835
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Di Natale punisce il Milan
Secondo stop per Leonardo

L'Udinese vince 1-0 grazie al bomber del campionato che infila il settimo sigillo. Leonardo punta su Pato, ma il brasiliano delude. Nella ripresa ci prova il Gaucho, ma non basta. Flamini espulso per doppia ammonizione

UDINE, 23 settembre 2009 - Sette punti in cinque partite. Sei gol subiti e due sconfitte. Soprattutto l'Inter a sei lunghezze. Il nuovo flop del Milan si consuma a Udine, dove Totò Di Natale punisce una squadra che parte bene, si perde dopo il gol e ritrova sprazzi di bel gioco solo con l'ingresso di Ronaldinho a ripresa iniziata, al posto di un Pato irriconoscibile. Ma l'ingresso del Gaucho non può mascherare i mali della formazione rossonera, incapace di reagire e soprattutto di andare in gol: solo 3 in 450'.


PATO MEGLIO DI DINHO — Ci ha pensato infatti seriamente: l'albero di Natale con Ronaldinho, ma la rifinitura gli ha fatto cambiare idea. Così al Friuli il Milan Leonardo va avanti con il rombo e Seedorf alle spalle di Pato e Inzaghi. Contro i giocatori "ibridi" (Leo dixit) dell'Udinese meglio puntare sulla continuità, anche se a centrocampo manca Ambrosini, il migliore contro il Bologna. E in difesa il tecnico deve rinunciare ancora una volta a Thiago Silva, vittima di un infortunio serio. Un problema, perché di fronte c'è l'Udinese di Di Natale, bomber della A, e un'organizzazione di gioco da non sottovalutare.

DI NATALE NON PERDONA — Ma è il Milan a partire bene: difesa alta, pressing intelligente, iniziative interessanti. Ma un limite: mai un tiro in porta. Il primo quarto d'ora la manovra della formazione rossonera non fa respirare i bianconeri, costretti a rintanarsi nella loro trequarti. L'Udinese respinge gli attacchi e alla prima occasione punisce il Milan. Azione strepitosa quella del 22'. Floro Flores pesca Isla sulla destra; il cileno irrompe in area, beffa Kaladze e colpisce il primo palo. Sulla respinta si fa trovare pronto Di Natale che sfrutta la lentezza di Oddo, tragicamente fuori posizione, e ribadisce in porta.


FLOP ROSSONERO — Il gol infranca i padroni di casa e schianta letteralmente il Milan che con il passare dei minuti subisce una sconcertante involuzione. A dare uno scossa ci prova Nesta con un colpo di testa che scheggia la traversa. Poi poche azioni degne di nota, tranne un tiro impreciso del solito Seedorf, essendo Inzaghi raddoppiato e tavolta triplicato, mentre l'anonimo Pato vaga senza meta nella trequarti avversaria, incapace di superare l'uomo e sfruttare la sua velocità. Intanto l'Udinese, che ha perso Isla per un infortunio muscolare (dentro Basta), sfiora due volte il gol con Floro Flores e Inler, ispirati dall'intelligenza tattica di D'Agostino.

CUORE RONALDINHO — La musica nella ripresa non cambia. Al Milan che non c'è risponde la bella Udinese di Marino che al 5' potrebbe chiudere la pratica. Di Natale riceve nella trequarti rossonera, supera Zambrotta con l'agilità di una gazzella, irrompe in area ma colpisce clamorosamente il palo alla sinistra di Storari. Leonardo impiega ben 14 minuti per sostituire Pato. Lo fa in occasione di una punizione dal limite che affida a Ronaldinho, mentre Gattuso lascia poco volentieri il posto ad Abate. Dinho non segna ma almeno ha il pregio di scuotere i compagni di squadra. Il brasiliano infila una magia dopo l'altra, ma l'assedio produce solo un paio di occasioni. Leonardo spara la cartuccia Huntelaar (fuori Inzaghi), mentre Sanchez prende il posto di Pepe e Sammarco quello di Lodi. Ossigeno fondamentale per i friulani a cui però dà una mano Flamini che si becca due ammonizioni nello spazio di sessanta secondi e lascia il Milan in dieci. I rossoneri si arrendono, tranne Ronaldinho che alla sua maniera irrompe in area e cerca la prodezza sul primo palo dove Handanovic è ben piazzato. Una magra consolazione per lo smarrito Leonardo, ma almeno una buona idea su chi puntare nell'immediato futuro.

Gaetano De Stefano

Fonte: gazzetta
24/09/2009 23:07
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Genoa e Juve: spettacolo
A Marassi bella partita e tante emozioni: Iaquinta porta in vantaggio i bianconeri, risponde Mesto. Poi gol regolare annullato ancora a Iaquinta, e sul capovolgimento di fronte segna Crespo. Trezeguet, entrato nel finale, riporta l'equilibrio: ora è primo posto in classifica in coabitazione con l'Inter

GENOVA, 24 settembre 2009 - La Juventus a Genova perde il ruolino di marcia immacolato, a punteggio pieno, ma nel finale salva la partita e il primato in classifica, ora in coabitazione con l’Inter. Contro un Genoa gagliardo e spietato, capace di capitalizzare due delle tre palle gol create, finisce 2-2. Decidono nel finale le reti dei vecchi pirati d’area Crespo e Trezeguet, pirati senza benda però, perchè la porta la vedono bene, benissimo, da sempre. Il Genoa completa, ma poi vanifica la rimonta al gol di Iaquinta, sospinto da unFerraris da applausi. La Juve ha costruito tanto, tantissimo, ha dimostrato un gran carattere pareggiando i conti alla fine, ma può e deve recriminare per i tanti, troppi sprechi sottoporta - e Amauri continua un digiuno che ormai è datato 7 mesi - e per aver impostato la partita dall’inizio alla fine sul piano del ritmo, l’arma in più del Genoa. Invece che sulla qualità tecnica. E poi un peso sul risultato ce l’ha avuta anche la decisione dell’arbitro Saccani di annullare un gol valido di Iaquinta, per fuorigioco. Sul rovesciamento di fronte Crespo ha segnato il gol partita. Il calcio sa essere crudele.

SCHIERAMENTI — La Juve ripone in un cassetto il rombo di centrocampo. Ferrara schiera un 4-1-3-2 muscolare, con Melo davanti alla difesa e con uno degli attaccanti che a turno si allarga a sinistra per garantire la superiorità numerica in mezzo. Gasperini risponde con il consueto, ma stasera più coperto negli interpreti d’attacco, 3-4-3. Da centravanti gioca Floccari.

Il gol di Trezeguet. Reuters
Il gol di Trezeguet. Reuters

FIAMMATA JUVE — Al 6’ la Juve è già avanti. Marchisio, autore di un primo tempo di una spanna superiore a compagni e avversari di reparto, se ne va sulla sinistra: cross basso al centro, velo di Camoranesi, arriva come un treno Iaquinta che con un destro in diagonale trova l’angolino del palo lungo. Juve in vantaggio. Con un gol bellissimo, il quarto stagionale di Iaquinta. La Juve pressa alta e gioca fisica, di sciabola, senza andare troppo per il sottile, che in quest’ambientino - Marassi è una bolgia rossoblù - non è proprio il caso. Il Genoa prova ad allargare il gioco, cercando continuamente le fasce, ma sono più le partenze che gli arrivi. Davanti infatti Floccari non riesce a tenere palla, che ritorna indietro come in un flipper, e c’è lo zampino del solito Chiellini. La Juve ha due volte, sempre con Amauri, l’occasione per chiudere i conti, ma in entrambe le occasioni il brasiliano di testa, da ottima posizione, mette fuori. Del resto è da febbraio che non fa rete.

GUIZZO GENOA — Alla prima occasione sottoporta, il Genoa, fino al 31’ operoso, ma poco concreto, passa: cross teso di Sculli da sinistra, Mesto salta altissimo sovrastando Grosso e di testa trova il pari. La gara si incendia. La Juve ora carica a testa bassa, il Genoa replica colpo su colpo. Ritmo forsennato, qualche errore, ma ci può stare. All’intervallo è 1-1. E la Vecchia Signora è costretta a mangiarsi le unghie, anche se è poco di classe: per quanto proposto doveva essere davanti.

La festa dopo il 2-2. Ap
La festa dopo il 2-2. Ap

IAQUINTA SPRECA — Si riparte con Crespo al posto di Floccari. Marchisio mette subito Iaquinta solo davanti al portiere, l’attacante esita, Amelia è bravo a ipnotizzarlo. Enorme palla gol sprecata per i bianconeri. La Juve insiste, il Genoa si difende, ma con ordine, senza mai finire alle corde. Anche perchè alla Juve sembra mancare il colpo da k.o.. I due attaccanti sono un toccasana quando si tratta di sprintare a tutto campo o proteggere palla, ma non hanno certo le intuizioni di Del Piero. La Juve ha speso tanto, nel finale il Genoa cresce, prendendo fiducia. Sculli misura la lunghezza delle dita di Buffon: quanto basta per alzare il bolide dell’ex sopra la traversa.

IAQUINTA SEGNA MA NON VALE — La Juve il gol lo troverebbe anche, ancora con Iaquinta, indiavolato, di testa, su una punizione di Grosso. Ma Saccani annulla per fuorigioco che non c’è.

CRESPO SEGNA — Un minuto dopo segna Crespo, anche lui di testa, con un gol dei suoi, di rapina, a centroarea, fulminando Buffon sul suo palo. Il cross è di Mesto, decisivo su entrambe le marcature genoane.

TREZEGUET RIMEDIA — Al 41’, da poco entrato al posto di Amauri, salva di testa la Juve su sponda di un super Chiellini. La Juve barcolla, ma non va a terra. Resta là davanti, assieme all’Inter.
dal nostro inviato
Riccardo Pratesi
24/09/2009 23:09
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
riflessione di un tifoso molto deluso, deluso dal comportamento dell'arbitro e i suoi collaboratori che non convalidano 2 gol regolari non assegnano punizioni dal limite, non espellono biava.

Aldilà di tutto la juve mi è piaciuta perchè ha giocato da squadra compatta e contro una bella squadra, e in fondo avevamo pure vinto 4-2 ...........
24/09/2009 23:33
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 1.291
Post: 1.291
Registrato il: 21/08/2009
Registrato il: 21/08/2009
Città: TERMINI IMERESE
Età: 35
Sesso: Femminile
Occupazione: studentessa universitaria

Forumandiano..!!

SUPERMASTER
solo l arbitro ci ha fermato questa sera,altrimenti altro ke pareggio 2-2!!Forza Juve...sempre e comunque... [SM=g1577338] [SM=g1577338] [SM=g1577338] [SM=g1577338] [SM=g1577338]
[Modificato da piratessa89 24/09/2009 23:33]
25/09/2009 00:23
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.835
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Mi compiaccio per il vostro tifo bianconero. Juventino lo sono anche io e sono più nero che bianco per il gol annullato, tuttavia bisogna ammettere che l' altro da annullare lo era e poi ne abbiamo beccati due da una squadra che le ha buscate dal Chievo.
In ogni caso mi è piaciuta la reazione, almeno si è combattuto fino al' ultimo.
26/09/2009 22:03
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.835
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Inter, distrazione fatale
Pazzini-gol, Samp in vetta

I blucerchiati piegano gli uomini di Mourinho con un gol nella ripresa del centravanti, ma è decisivo lo svarione di Santon. Fin lì la partita era stata equlibrata. Cassano e compagni per ora soli in testa alla classifica, mentre per i nerazzurri è il primo k.o. in campionato

GENOVA, 26 settembre 2009 - "Non esistono partite senza storia", aveva detto Del Neri alla vigilia. E quella del Ferraris ne racconta una bellissima: la Samp c'è e abbatte la corazzata Inter con una partita tanto cuore, ma anche tanto cervello. Certo, il gol è un dono della distratta retroguardia nerazzurra, ma i liguri non rubano nulla. Con questa vittoria, i padroni di casa - in attesa della Juve - riconquistano la vetta della classifica e rinverdiscono la favola blucerchiata dopo la sconfitta di Firenze.

SUPERMARIO & BROS — Con Muntari lasciato addirittura alla Pinetina, e Sneijder alle prese con i postumi di una botta all'anca, Mourinho rispolvera Vieira al fianco di Zanetti e Cambiasso a centrocampo (Stankovic si accomoda in panchina); davanti spazio al tridente, con Balotelli, Eto'o e Milito a mettere a dura prova la tenuta della difesa blucerchiata. A sinistra, Santon vince il ballottaggio con Chivu nell'unico dubbio di formazione della vigilia. Dell'ipotetica Samp titolare, invece, mancherebbe solo Semioli sulla destra, ma Del Neri si diverte a stupire: rispetto allo schieramento previsto, dentro Lucchini, Ziegler, Poli, Bellucci e fuori Marco Rossi, Zauri, Tissone e Padalino; davanti, ovviamente, i "nuovi gemelli del gol" Pazzini e Cassano.


BATTAGLI NAVALE — Visto che - come dice Cassano - l'Inter e' una portaerei, Del Neri s'inventa un incrociatore: Bellucci, infatti, in fase di non possesso palla si posiziona appena dietro Pazzini, nel tentativo di schermare Cambiasso e bloccare il gioco nerazzurro. Per dare un po' i numeri, la Samp si schiera con un 4-2-3-1, anche se Cassano largo a sinistra ci sta solo quando ne ha voglia, poi scorazza ovunque e, soprattutto, non torna mai. Ed è proprio sulla fascia mancina, dunque, che la retroguardia blucerchiata soffre, perché il duo Balotelli-Maicon mette in mezzo il povero Ziegler: il giovane Poli, ottima e di personalità la sua prova, tenta anche di sdoppiarsi, ma il suo stato di forma non è pari alla sua generosità, visto che dopo mezz'ora ha già le mani sui fianchi.

POCHE MA BUONE — In un primo tempo tutto sommato gradevole, poche però le opportunità da rete: un rigore in movimento di Cambiasso respinto da Castellazzi e Palombo che - libero a centro area - buca una doppia conclusione con tutto lo specchio della porta a disposizione. Non è una vera e propria occasione, ma merita la citazione, il doppio tunnel in area avversaria di Milito (sommerso ad ogni tocco di palla dai fischi del pubblico del Ferraris che non gli perdona i quattro gol in rossoblu della passata stagione), che viene però stoppato al momento della conclusione.


A MARE APERTO — Nel secondo tempo la partita si accende definitivamente, le squadre si allungano e Cassano a sinistra si nasconde sempre dietro a Maicon, che lo soffre maledettamente. Mou, allora, cerca di mettere un po' d'ordine: dentro Stankovic e Chivu, fuori Balotelli e Vieira. L'Inter si trasforma in un 4-3-1-2 con il serbo dietro le punte. Del Neri risponde con Tissone al posto di uno stanchissimo - ma applauditissimo - Poli e con Zauri per Bellucci. Anche il tecnico friulano ridisegna la sua squadra, che passa ad un più classico 4-4-2.

PAZZA SAMP — Le mosse dei due tecnici hanno l'effetto di ribloccare la partita. Come spesso accade in questi casi, serve un episodio per rompere l'equilibrio: ci pensa Santon, al 27' del secondo tempo, a fare quello che qualsiasi allenatore della terra vieta - un passaggio laterale al limite dell'area con la squadra in salita - Mannini si butta in area e pesca Pazzini, l'attaccante blucerchiato scarta il regalino e lascia immobile Julio Cesar. Con tutta l'Inter sulle ginocchia, bellissimo il gesto di Eto'o che si fa 100 metri di campo per andare a consolare Santon.


INTER TRIVELA — A questo punto, con niente da perdere, Mou inserisce anche Quaresma al posto di uno spento - e ben controllato - Cambiasso. I nerazzurri assaltano il fortino blucerchiato, cercando di attaccarlo in ampiezza. Al 39' gli ospiti troverebbero anche la via della rete, con una deviazione di Lucio su tiro sbilenco di Quaresma, ma il guardalinee spegne l'esultanza del brasiliano segnalando fuorigioco. A due minuti dalla fine, poi, un'altra protesta di Maicon per presunto fallo di mano in area, ma Rizzoli fa proseguire. Proprio al 90', infine, Castellazzi respinge un missile di Lucio su punizione. Altri quattro minuti di recupero servono solo a mettere a dura prova le coronarie dei tifosi della Samp che, però, quando Rizzoli fischia la fine, abbracciano la vittoria all'urlo di "Salutate la capolista".
Sergio Stanco

Fonte: gazzetta
26/09/2009 23:03
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.835
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Il Livorno spreca, la Viola no
Decide un rigore di Jovetic

La Fiorentina passa al Picchi grazie al tiro dal dischetto del montenegrino, subentrato a Mutu. La squadra di Prandelli si salva nel primo tempo grazie a Frey, poi cresce nella ripresa e conquista il penalty decisivo con Gilardino. Padroni di casa generosi, ma inconcludenti sottoporta

LIVORNO, 26 settembre 2009 - La Fiorentina vince a Livorno, e inguaia gli amaranto. Decide un rigore guadagnato da Gilardino e realizzato da Jovetic, campioncino che ogni giorno che passa si a avvicina di più al campione che sarà. La Viola è cinica, toppa il primo tempo, ma le basta un buono scorcio di ripresa per avere la meglio su un Livorno generoso che forse avrebbe meritato di più, ma che sottoporta proprio non sa far male: un solo gol sinora in campionato. La Fiorentina si issa così al secondo posto, in attesa del completamento della 6ª giornata di campionato, e reagisce così nel migliore dei modi alle dimissioni del presidente Andrea Della Valle, cui Jo Jo a fine gara dedicherà la vittoria.

FREY AL CENTRO DI TUTTO — Nel primo tempo è il Livorno a fare la partita. Possesso palla insistito, con Mozart che è compassato ma sa dirigere il traffico in mezzo, e Candreva, che ha piedi buoni e accelerazioni improvvise. La Fiorentina stenta a imporre il proprio lignaggio, e si limita a qualche timida ripartenza in contropiede, soprattutto dalle parti di Vargas, il più in palla dei suoi. Mutu, preferito a Jovetic, incide pochino, ma almeno è sua l'unica conclusione pericolosa degli uomini di Prandelli nei primi 45': un interno destro largo non di molto. Il Livorno invece si conquista un paio di occasioni. In entrambi i casi ci mette del suo Frey. Prima con un'uscita maldestra a vuoto: il tiro a botta sicura di Candreva viene respinto da Dainelli. Poi il portiere francese di riscatta: è strepitoso sul destro al volo di Pulzetti. All'intevallo è 0-0. Più Livorno che Fiorentina.

SVEGLIA FIORENTINA — La ripresa è più divertente. Perchè la Fiorentina si sveglia, scuotendosi dai torpori dei primi 45'. La sveglia la suona Montolivo, che dopo essersi limitato alla fase difensiva, finalmente mette lo zampino, anzi i piedi morbidi, nella fase di costruzione della manovra. Il centrocampista lancia Jorgensen solo davanti a De Lucia, il danese sbaglia il pallonetto. E aiutano la Viola anche i cambi di Prandelli, votati all'offensiva: dentro Zanetti e Marchionni per Donadel e Jorgensen. Al 26' entra pure Jovetic, che fa staffetta con Mutu. La replica del Livorno, che comunque continua a tenere ben il campo, sta tutta nel destro incrociato di Tavano: Frey è ancora bravo a distendersi in tuffo.

DECIDE JOVETIC — E il montenegrino diventa subito il match winner. Quando realizza il rigore decretato per il fallo di Diniz su Gilardino. Un'ingenuità del difensore amaranto. Jovetic, appena entrato, chiede la palla, va sul dischetto e con un destro potente trova l'1-0.

ASSALTO LIVORNO — Che nel finale carica a testa bassa. E guadagna la superiorità numerica quando Dainelli viene cacciato per un doppio cartellino giallo per fallo su Cellerino (fallo che in realtà sembrava di De Silvestri). Gli amarante finiscono addirittura con Galante centravanti, per sfruttare la sua abilità nel gioco aereo, ma non basta. La Fiorentina sfrutta un secondo tempo positivo per una buona porzione e fa suo il derby toscano.

Riccardo Pratesi

Fonte: gazzetta
28/09/2009 08:46
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.835
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Non basta il solito Trezegol
Adailton ferma la Juve: 1-1

I bianconeri passano con il francese, poi dalla fine del primo tempo viene fuori il Bologna, che sfiora il pari con Di Vaio e Guana, e lo trova poi nel recupero. Palo di Camoranesi nel finale. Ferrara si consola con i rientri di Diego, dal 1', e di Del Piero, nella ripresa

TORINO, 27 settembre 2009 - La Juventus stacca l'Inter, ma resta al secondo posto, dietro la Sampdoria. Colpa dell'1-1 in casa contro il Bologna, gol di Trezeguet e di Adailton, nel recupero.

TREZEGOL E ADAILTON — A Ferrara non è bastato, dunque, un super Trezeguet. Quello che, quando gioca, come cantano i tifosi bianconeri, segna sempre. Detto, fatto. Per la terza volta in campionato. E dire che era reduce da una stagione, quella passata, da uomo invisibile, e invece ora si materializza come ai tempi belli davanti alla porta, al posto giusto al momento giusto, per segnare la rete numero 164 con la Juve. La Juve però, dopo il vantaggio, soffre, e tanto. Troppo. Contro un bel Bologna, venuto fuori alla distanza, sfruttando la stanchezza dei bianconeri, in campo a Marassi soltanto giovedì scorso, contro il Genoa. La squadra di Papadopulo nella ripresa ha fatto la partita e sfiorato il pari già con Di Vaio e Guana. E quindi il gol di Adailton al 93' non deve apparire come una beffa, ma come il coronamento di una bella prestazione.La Juve, come al Ferraris, manca di cinismo, forse con la testa in parte già a Monaco. Mercoledì contro il Bayern, in Champions, non saranno ammessi altri cali di tensione. E così, visto com'è finita, non c'è neanche modo in casa Juve, di festeggiare i rientri dal 1' di Diego, in rodaggio, e nel finale di Del Piero, che ha festeggiato la 400ª partita in serie A.


PARTENZA JUVE — La Juve inizia forte. Confortata dal ritorno di Diego, seguito come un'ombra da un "cagnaccio" come Guana. E dalla fascia destra, che funziona alla grande. Perchè Camoranesi è in gran forma, e Zebina, quando si ricorda di stare concentrato, è un valore aggiunto, per le qualità di spinta, rispetto a Grygera e Caceres. Ma il grande protagonista della prima mezzora è un francoargentino classe 1977, tale Trezeguet David, per chi se ne fosse scordato 163 gol per la Vecchia Signora. Una sorta di nuovo acquisto, nonostante sia in bianconero dal 2000. Ma la scorsa stagione, tra un lungo infortunio e le incompresioni con Ranieri, non si era quasi visto, e invece adesso, con Ferrara in panca, è (ri)partito alla grande. Sfiora la rete due volte, cercato da Camoranesi e Zebina. Poi segna, il solito gol che sembra facile, di quelli da centravanti doc, con un piatto destro sottomisura dopo una percussione in area di Zebina, scatenato. Terzo gol in campionato di Trezegol. Stridente il contrasto con il suo partner d'attacco, Amauri, che non segna dal 15 febbraio.

REAZIONE BOLOGNA — Bravo a non accusare il colpo. E capace, dopo aver chiuso tutti gli spazi, arroccato nella propria metà campo, di avanzare il proprio raggio d'azione. Di Vaio e Zalayeta, due ex bianconeri, si danno da fare, soprattutto l'italiano, sempre molto vivace. Il Bologna chiede invano il rigore per un paio di episodi sospetti in area di rigore bianconera, con Molinaro protagonista in entrambi i casi, prima a contatto con Di Vaio, poi colpendo la palla con un braccio. Poi al 45' gli emiliani segnano (autorete di Chiellini), ma la rete non è convalidata per un evidente doppio fuorigioco. All'intervallo è 1-0 Juve. Che ha il torto di aver un po' allentato le briglie dopo il vantaggio.

MOSSE TATTICHE — Si riparte senza cambi. Ma per le prime mosse degli allenatori non c'è da aspettare molto. Al 14' finisce la partita di Diego. Che si è mosso a velocità di crociera, senza mai inserire le marce alte, ma dimostrando la solita qualità tecnica. Dentro Giovinco. Papadopulo replica inserendo una terza punta, Osvaldo, che alla Juve ha già fatto male in questo stadio con la maglia della Fiorentina.


DI VAIO SFIORA IL PARI — Il Bologna approfitta del calo fisico della Juve - il turn over di Ferrara è stato minimo -, e comincia a spingere. Il più pericoloso è il solito Di Vaio, due volte, nella seconda Chiellini salva di testa sulla linea di porta, a Buffon battuto. La Juve, sbuffa, fa fatica. È costretta a difendersi, in affanno. E così Del Piero resta ancorato alla panchina: difficile per Ferrara buttarlo nella mischia in un clima di battaglia in cui c'è da correre come dannati, quando il capitano ha bisogno di ritrovare il ritmo partita. Il conto alla rovescia si conclude al 39': il numero dieci fa il debutto stagionale al posto di Amauri. Ma la partita ha ancora molto da raccontare: c'è Guana che sfiora il pari, c'è Camoranesi - forse il migliore in campo - che colpisce un palo, di testa.

PARI ADAILTON — C'è soprattutto il pareggio del nuovo entrato Adailton, che al terzo minuto di recupero, appostato sul secondo palo, approfitta di un di un mancato recupero di Molinaro - la retroguardia bianconera scala male - e segna l'1-1. Finisce così.

Riccardo Pratesi

Fonte: gazzetta
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:35. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com
www.bwgroup.it *** *** Suoneria Cellulare******* habitamos ***
..:: A L T R I ..... G E M E L L A G G I ::..
**TOPMANGA FORUM**~ A.C Milan~ THE FROZEN FORUM ~ Cogito Ergo Sum ~ eyes on anime ~ Virtual Graphic ~ Il mondo di Vanish ~ Lauren 4ever ~ Dragon Ball 4Ever GDR ~ Top forum - the best of all ~ ilmondoincantato ~ UFOOUTLINE ~ The Dark Side Of The World ~ giuggyna.it ~ MuroSpam ~ WLF 46 ~ Dinda & Baldo's forum ~ Cincischio ~ Aldo, Giovanni e Giacomo ~ sulle ali della fantasia ~ Crazy off Topic ~ IL BIVACCO ~ FORUM ~ FORUM ~ FORUM ~ FORUM ~