Migliaccio illude il Palermo
Martinez entra e pareggia
Il derby siciliano finisce in parità: 1-1. Vantaggio rosanero con un colpo di testa del difensore, ma nell'intervallo Atzori ribalta il Catania inserendo l'uruguaiano che segna subito. Risultato giusto, un tempo a testa
PALERMO, 22 novembre 2009 - All'intervallo Gianluca Atzori era quasi spacciato: il Catania stava perdendo la partita contro il Palermo e lui la panchina. Poi, due cambi: Martinez e Capuano. Un segnale dato alla squadra del tipo "Io non ci sto, voglio giocarmela tutta". Così è stato premiato, perché proprio l'uruguaiano, appena entrato, segna e regala ai rossazzurri un punto meritato. Un tempo a testa, un gol a testa: 1-1, giusto. Anche se il pubblico del Renzo Barbera fischia gli uomini di Zenga.
GOL-LAMPO — Non c'è che dire: senza quelle sostituzioni difficilmente il Palermo avrebbe pareggiato. Il primo tempo dei rosanero è pimpante, ben giocato, e favorito dalla rete-lampo di Migliaccio. Punizione di Miccoli da destra, Andujar fa finta di uscire e allora spunta la pelata dell'ormai ex centrocampista reinventato stopper. Iniziare un derby così è il sogno di chiunque. E poco importa che il Catania sembri non accusare troppo il colpo: attaccano, gli etnei, ma Morimoto e Mascara sono poco appoggiati dal resto della squadra.
TRAVERSA MICCOLI — Col rientro di Balzaretti a sinistra Zenga ritrova la spinta che gli era mancata nell'ultimo mese. Miccoli, che ronza su tutto il fronte d'attacco, preferisce il lato mancino per le sue scorribande. Da una di queste il capitano rosanero sfiora il raddoppio, ma il suo destro si schianta sulla traversa. Bravo Andujar, comunque, a sfiorare quel tanto che basta la palla per evitare il raddoppio e il conseguente boato del Barbera. Così dal possibile game over si passa a "Ok, si può ancora ragionare".
SPOSTAMENTI — E ragiona bene Atzori. Al 46' il Catania è un'altra squadra: dal 3-5-2 i rossazzurri passano al 4-4-2, tendenza 4-3-3. Martinez (al posto di Llama) è la chiave, perché dà fastidio alla difesa palermitana. Biagianti sfiora il gol con un destro sull'esterno della rete, e più in generale cresce il Catania. Fino alla rete, proprio del Malaka, che sfrutta una respinta corta di Sirigu su tiro da fuori di Morimoto. Zenga a quel punto, senza cambiare gli uomini, modifica la sistemazione in campo dei suoi, spostando Migliaccio davanti alla difesa, diventata a quattro. E l'equilibrio torna.
FUORIGIOCO ATTIVO — Mancano le occasioni da gol, in compenso. Il pareggio, forse, sta bene a entrambe le squadre. Che si sbilanciano ma non concretizzano: tranne in un caso, quando Martinez (ancora lui) corregge in rete di testa una punizione di Mascara. Peccato che sulla traiettoria ci sia Spolli, in fuorigioco, a vanificare tutto perché cerca ci toccare la palla in spaccata. Pericolo scampato per il Palermo: unica buona notizia nel finale di partita rosanero, il rientro di Liverani dopo 6 mesi dall'infortunio. Ma al pubblico del Barbera non interessa troppo. Sono fischi sulla squadra, che sembra essersi inceppata.
Alessandro Ruta
Fonte:
gazzetta