È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
~~ Forumando!~~

GEMELLAGGI

FORUMANDO

COMPLEANNI



Top Celebrity
FreeWorld Forum
Attuality and Society
Il Mare di Alessandro
Zerofollia Forum
Parole in Libertà
Pubblicità su FFZ
PAPPI'S FORUM
Figurati!
ApertaMenteBisex
Parole e Poesia
LeAli del Mondo
Anima Solitaria
Techno Zone
B-Side Forum
Non solo chiacchiere
FORUM P@LM@
marenostrum
FORUM
FORUM

AGOSTO

1 Walker - Lugo
1 kathrine
1 ciacchi
1 enrico1966
2 exlaura2
2 nudehose
3 giulio_08
4 scrittrice88
4 marty89
4 Keko01
4 marianna84n
5 =(G4NgStA)=.91.
5 °DarkDj°
6 sevin72
7 Ciack
7 goose07
7 Julien.Ciolla
7 Sbuffona
8 david-ao
9 ken.1979
9 ea78
9 Z@ra
9 pupetta91
10 burfaldyno
10 $castle$
10 (SimonLeBon)
11 Mr. Siffredy
11 jayjay77
12 kiss (f)
12 lello60
12 kingofgames
12 Pina72
12 Tex14
13 neve67
13 wiccan matrix
13 realstocking
13 (Kaji)
14 overboost20v
14 Alexander13
14 $sifone$
14 alias.65
14 katun83
15 goldenaxe
16 Mysticeyes
16 mrathlon900
16 caturiyas82
16 SoleLuna_80
17 +Finrod+
17 bobbio84
18 starliam82
18 DOUPHIN-R3
18 por67
19 guidozz
19 rossella.37
20 agorick
20 pioggia0081
21 cleo91
22 Stigma-
22 fairy67
22 centrosardegna
22 +eletto+
23 -Sinderella-
23 jakoooo
24 zon@ venerdì
24 fscomartino
25 nick the quick
25 _LeleM_
26 themonster91
26 |Cassius2|
27 Carlo Alberto.
28 Hermione Krum
28 Jack8321
28 HOUSE LOVERS
29 D@ny91
29 (very)
29 Griforoby
29 enniunculus
30 Pier2004
30 ILCRUDELEMARIONETTISTA
30 Sting L2
30 °ButterflyEly°

Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
06/12/2009 23:03
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.903
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Napoli, Quagliarella show
Bari affondato nella ripresa

Due gol e un assist (per Maggio) dell'attaccante trascinano la squadra di Mazzari nel giorno dei 50 anni del San Paolo. Rimontato il doppio vantaggio di Barreto e Ranocchia

NAPOLI, 6 dicembre 2009 - Vittoria-spettacolo del Napoli. Nel giorno in cui si festeggiano i 50 anni del San Paolo, il pubblico può gioire con i tre punti e una grandissima prestazione che vale l'ottavo risultato consecutivo. La squadra di Mazzarri risponde per due volte ai vantaggi di Barreto e Ranocchia, e trova il gol partita con Quagliarella al 43' della ripresa. Il Bari chiude in nove per le espulsioni di Parisi e Ranocchia.


FORMAZIONI — Nel Napoli De Sanctis supera il provino ed è regolarmente tra i pali; Lavezzi parte invece in panchina, lasciando spazio a Denis-Quagliarella in avanti; Grava prende il posto dello squalificato Contini. Il Bari conferma il solito 4-4-2, con Alvarez e Koman sugli esterni, e il tandem Barreto-Meggiorini davanti.

SUPERIORITA' NAPOLI — Parte meglio la squadra di Mazzarri, che già nei primi 10 minuti mette sotto gli avversari, ma i centrali del Bari dimostrano subito grande concentrazione nel chiudere sui cross insidiosi di Maggio e Hamsik. Al 13' c'è la prima avvisaglia di Quagliarella, che strozza la girata con il destro. Due minuti dopo, la prima palla gol: lancio geniale di Gargano per Maggio che mette giù di petto e, tutto solo, si fa parare il destro da Gillet.


RANOCCHIA DECISIVO — Il Bari fatica a reagire, ma si chiude sempre con ordine. Al 21' Barreto cerca Meggiorini in area, ma Campagnaro capisce tutto. Lo stesso difensore chiude dopo una bella giocata di Alvarez sull'out destro. Ma è il Napoli ad avere il pallino del gioco e a creare i pericoli maggiori. Al 43' l'occasione migliore: destro a botta sicura di Quagliarella sull'assist di Hamisk e salvataggio sulla linea di Ranocchia.

BOTTA E RISPOSTA — La ripresa si apre con la stessa intensità, e arrivano subito i gol. A sbloccare il risultato sono i pugliesi, alla prima vera occasione: Barreto aggancia con il destro il lancio di Bonucci e batte De Sanctis con un gran pallonetto mancino. Tutto bellissimo. Ma il Napoli reagisce e trova subito il pari con un colpo di testa di Quagliarella sull'assist preciso di Gargano. Poi entra Lavezzi e la partita si infiamma.

FINALE — Quagliarella sfiora l'incrocio con un gran destro, ma passare è ancora il Bari. Alvarez scappa sulla destra e mette in mezzo: De Sanctis risponde alla deviazione di Grava ma non può nulla sul tap-in di Ranocchia. Il finale è da crepacuore. Al 20' viene espulso Parisi per doppia ammonizione. Il Napoli ne approfitta e fa 2-2 con Maggio, servito da un cross preciso di un Quagliarella scatenato. In campo ci sono solo i partenopei. Hamsik sfiora il palo e al 43' arriva il meritato 3-2 di Quagliarella sull'assist di Lavezzi. I pugliesi non hanno più energie e chiudono in 9 per l'entrataccia di Ranocchia su Lavezzi. Il San Paolo può festeggiare.

Emiliano Pozzoni

Fonte: gazzetta
[Modificato da binariomorto 06/12/2009 23:07]
06/12/2009 23:07
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.903
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Che Fiorentina, Atalanta ko
Espulsi Valdes e Conte

Successo viola dopo due sconfitte consecutive grazie alle reti di Vargas e Gilardino. In classifica salto dal 10° al 5° posto. Grande prova di Montolivo, Jovetic fuori per infortunio. Nerazzurri mai pericolosi e nervosi

FIRENZE, 6 dicembre 2009 - E' tornata la Fiorentina. Dopo due sconfitte, Prandelli e i suoi ritrovano il successo con un meritatissimo 2-0 su un'Atalanta mai pericolosa e molto nervosa: Valdes espulso per doppia ammonizione, Conte non la prende bene e si fa cacciare a ruota. Di Vargas nel primo tempo e Gilardino (120° gol in A) allo scadere le reti del successo. Per i Viola anche un palo di Santana. Con questi tre punti, la Fiorentina risale dal 10° al 5° posto, a un passo dal Parma e dalla zona Champions League.

FREY SPETTATORE — Prandelli ritrova Jovetic dietro a Gilardino, Pasqual alle spalle dell'esuberante Vargas. Dall'altra parte, Conte recupera Manfredini e lo piazza su Gilardino, deve rinunciare ancora a Doni e aspetta i gol di Acquafresca, fermo a quota 1. Ma non è giornata: troppa Viola per quest'Atalanta, troppo Montolivo, troppo Santana, troppo pressing e troppa organizzazione. Una Fiorentina quasi perfetta, insomma. Che per mezz'ora non concede un tiro agli avversari, e comunque Frey fa lo spettatore. Unico neo, non aver chiuso la partita fino all'ultimo.

NUMERI DA GRANDE — Il vantaggio di Vargas arriva al 26': palla recuperata a centrocampo, De Ascentis non va a pressare e il peruviano è libero di scaricare un gran tiro alle spalle di Consigli. Paga il gran lavoro dei tandem Pasqual-Vargas e De Silvestri-Santana sulle fasce, di Montolivo al centro e di Donadel in pressing e ripartenze. L'Atalanta è messa bene in campo ma non ha i numeri per spaventare questa Fiorentina, non ha un giocatore come Jovetic capace di stare tra le linee e affondare il colpo alla prima occasione. Se non segna, è soltanto perché lo fermano sempre con le cattive. Su una di queste punizioni conquistate dal montenegrino, Santana centra il palo.

GILARDINO FA 120 — Jovetic lascia il campo a inizio ripresa per un problema muscolare ma la supremazia dei padroni di casa resiste. Manca quella "cattiveria" per segnare il raddoppio. L'Atalanta si fa vedere solo con una conclusione di Tiribocchi deviata in angolo, prima dell'espulsione di Valdes per doppia ammonizione. Conte non ci sta e si fa cacciare subito dopo. E' la resa dei bergamaschi, che allo scadere incassano il 2-0: Gilardino manca la palla una prima volta ma al secondo tentativo Consigli è battuto. Gol numero 120 in A nell'unica azione in cui Manfredini lo ha mollato.

Claudio Lenzi

Fonte: gazzetta
06/12/2009 23:13
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.903
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Il Siena rimonta e spera
3-2 al Catania: decide Paolucci

I bianconeri giocano un primo tempo pessimo, in cui vengono infilati da Martinez e graziati più volte, poi nella ripresa segnano Calaiò, ancora Martinez, Terzi e Paolucci, l'ex di turno. Seconda vittoria stagionale dei toscani, che agganciano proprio i siciliani in classifica

SIENA, 6 dicembre 2009 - Il Siena batte il Catania, lo agguanta in classifica e torna a sperare nella salvezza. Grazie al 3-2 in rimonta con cui regala la prima vittoria a Malesani, la seconda in assoluto per i toscani: mancava dalla seconda giornata, a Cagliari. Decidono i gol di Calaiò, Terzi e Paolucci, l'ex, che vanificano la doppietta di Martinez. Il Siena dimostra di avere un'anima e, dopo il pari, quando il morale torna al livello del mare, da sottoterra, anche un discreto gioco. Graziato da un Catania sprecone, che nel primo tempo ha fatto e disfatto (dalle parti di Curci) a suo piacimento, avendo il torto di chiudere sopra di un solo gol. Poi nella ripresa il Siena a trazione anteriore, con Calaiò e Paolucci davanti, ha dimostrato forza d'urto con cui ha speronato una difesa, quella del Catania, cha ha mostrato falle per stasera inaggiustabili. Nei minuti finali si è sentito anche un potente coro "Siena, Siena": la squadra bianconera ha forse "riconquistato" i suoi tifosi, delusi dalle ultime sconfortanti prestazioni. Il quartultimo posto è distante solo 3 punti.

SOLO CATANIA — Il primo tempo è dominato dagli ospiti. Che entrano in campo con il piglio giusto, decisi da guadagnarsi punti chiave in prospettiva salvezza. Il Siena invece è apatico, sembrerebbe quasi rassegnato se non fosse possibile, a nemmeno metà campionato. Morimoto e Spolli sfiorano il vantaggio, trovato poi da Martinez, con una deviazione al volo di sinistro su una punizione calciata a centroarea. Difesa bianconera imbambolata: 0-1. il Catania insiste. Per mozz'ora sembra quasi giocare da solo, perchè il Siena sembra un osservatore esterno, che prova a salvare il salvabile. Come fa Curci, con un colpo di reni, quando alza sopra la traversa il pallonetto morbido di Ledesma. Nel finale di tempo il Siena perlomeno si sveglia, ma non riesce a sporcare i guantoni di Andujar. All'intervallo rossazzurri avanti 1-0. Risicato, per quanto si è visto.

FUOCHI D'ARTIFICIO — Quelli di inizio ripresa. Da Capodanno anticipato. Malesani azzecca i cambi, gli ingressi di Paolucci per Ghezzal e Calaiò per Fini. Maccarone si allarga a sinistra, i due centravanti si schierano uno accanto all'altro là davanti. Il Siena sulla destra ha pure la spinta di Reginaldo, attaccante esterno schierato questo pomeriggio da terzino destro. Insomma, Siena tutto avanti. Il pareggio, in mischia, è di Calaiò, che segna da opportunista d'area dopo uno svarione difensivo. Dopo un quasi gol di Spolli, arriva l'1-2 di testa di Martinez, che anticipa Terzi sul cross dalla destra di Bellusci. Ma la replica del Siena è immedaita: Terzi si fa perdonare pareggiando proprio di testa, solissimo a centroarea dopo un inserimento offensivo. Insomma, 2-2. Con tre reti nei 13' di inizio secondo tempo.

DECIDE PAOLUCCI — Ma non è mica finita. Perchè il Siena si rianima, scatenato, mentre il Catania accusa il colpo. Al 17' la squadra toscana segna il gol partita. Con Paolucci, di sinistro, sottoporta, sull'assist di Maccarone da sinistra. Da non crederci, per chi fosse andato via dopo il primo tempo. Ma la differenza è data tutta dall'aspetto psicologico. Siena e Catania sono trasformati, invertendosi quasi le parti, anche se il Catania della ripresa, che pure imbarca acqua in difesa, non è comunque mai arrendevole. E prova un forcing finale, alla ricerca di un pari che ci starebbe tutto, ma che non arriva. Il Siena mostra cuore, vince e torna a sperare nella salvezza.

Riccardo Pratesi

Fonte: gazzetta
06/12/2009 23:16
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.903
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Bologna cuore e muscoli
L'Udinese si arrende 2-1

Un Adailton in grande forma e il solito Di Vaio trascinano gli emiliani a un'importante vittoria contro i friulani cui non basta una rete di Di Natale. Decisiva la compattezza dei padroni di casa. Bianconeri ancora a secco di vittorie fuori casa

BOLOGNA, 6 dicembre 2009 - L’Udinese parte molto bene nei primi minuti, con un buon possesso palla e con l’apparente volontà di schiacciare gli avversari nella loro metà campo. La circolazione di palla della squadra di Marino, però, non produce effetti significativi per impensierire Viviano, se non qualche conclusione da lontano che comunque non crea problemi all’estremo difensore bolognese. Sono invece i padroni di casa a crescere: la difesa alza il baricentro, confortata dal buon lavoro di Mudingayi, Guana e del ventenne Casarini a centrocampo, che abbinano mobilità e intensità fisica fornendo palloni giocabili ad Adailton. Quando si accende il brasiliano, infatti – abbandonando i lanci lunghi per Zalayeta come unica opzione – è un altro Bologna in avanti. Aumentano i cross, Casarini e Guana sono sempre pronti a recuperare palla sulle ribattute, e proprio su un recupero dell’ex bresciano, al 27’, nasce l’azione che crea il gol: lancio immediato per Di Vaio, che aspetta l’arrivo dei compagni e serve Zalayeta, fermato fallosamente al limite dell’area.

FREDDEZZA — La posizione è perfetta per il sinistro di Adailton, che fredda Handanovic sul suo palo, anche se il portiere udinese non ha probabilmente visto partire il pallone (1-0). Adailton, sempre lui, svaria su entrambi i fronti offensivi e con lui tutto il Bologna produce un buon calcio. Sembra così di avviarsi all’intervallo con il vantaggio rossoblù, ma sull’ultima azione, al 2’ minuto di recupero, Isla lancia perfettamente Di Natale sul filo del fuorigioco. Il capocannoniere della Serie A controlla con freddezza e fa passare la palla tra le gambe di Viviano (1-1). La partita si anima molto nella ripresa: l’Udinese pare rinfrancata dal risultato di parità e prova a partire meglio. Asamoah è pericoloso con il sinistro, poi Di Natale si allunga la palla sull’assist di Floro Flores. Il Bologna, rispetto al primo tempo, attacca con meno uomini, ma con le sponde di Zalayeta e Di Vaio riesce a guadagnare metri.

SPOLVERO — Adailton è ancora in grandissimo spolvero, al 4’ va vicinissimo alla doppietta ancora su punizione, Di Vaio è sempre pronto a partire in campo aperto, e al 20’ trova l’azione decisiva della partita, andandosene in contropiede sulla destra e ottenendo un calcio di rigore per un fallo netto di Domizzi. È lo stesso attaccante rossoblu a trasformare per il gol del 2-1, che i ragazzi di Colomba difenderanno fino alla fine della partita, rimanendo sempre molto compatti dietro e con i muscoli dei centrocampisti a recuperare palloni su palloni. Mudingayi e Guana, inoltre sono sempre molto bravi a innescare la velocità di Di Vaio e Zalayeta, mentre Marino si gioca il tutto per tutto inserendo prima il giovane Romero e poi l’ariete Corradi, al posto di D’Agostino, che ha giocato una buona partita. Dopo 4’ di recupero arriva il fischio finale di Giannoccaro, che fa esultare ancora una volta Franco Colomba al Dall’Ara, mentre l’Udinese rimane ancora senza vittorie fuori casa.

Pietro Scibetta

Fonte: gazzetta
06/12/2009 23:19
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.903
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Palermo, 10' da grande
Il Cagliari deve arrendersi

Prima vittoria in rosanero per Delio Rossi: sardi piegati 2-1 in rimonta. Vantaggio iniziale di Matri (sesto gol consecutivo in campionato per lui), ma replica nella ripresa con l'uno-due di Budan e Kjaer

PALERMO, 6 dicembre 2009 - Sembra quasi che il Cagliari non voglia fare l'ultimo passo, quello verso la zona che conta della classifica. Contro il Milan, in vantaggio, era stato rimontato: ma si giocava a San Siro, il risultato poteva starci. Eppure anche oggi, a Palermo, stesso copione: contro una squadra, però, non in grande forma e chiaramente in difficoltà, soprattutto mentale. In entrambi i casi, fallito l'aggancio al quarto posto. Diamo comunque merito ai rosanero di aver reagito, alla grande, nel momento peggiore: il 2-1 finale è meritato, e dà a Delio Rossi (scatenato dopo la rete decisiva) il primo successo sulla panchina dei siciliani.

BUDAN TALISMANO — Sarà un caso, ma lo zampino nella rimonta ce l'ha messo Igor Budan. Il croato, che già aveva raddrizzato il risultato contro il Bari, trova il gol del momentaneo pari con un'azione da favola: stop a seguire partendo spalle alla porta, un paio di avversari scartati e destro all'inrocio. Lupatelli, quasi eroico nel primo tempo in almeno tre occasioni (una proprio su Budan) deve arrendersi, incolpevole.

DELIO CORRE — Dieci minuti dopo il portiere del Cagliari è costretto a raccogliere ancora una volta il pallone dalla rete. Kjaer sovrasta Jeda (perché lo marcava lui, visto che è più basso del danese di 15 centimetri?) e di nuca la mette all'angolino. Tripudio al Barbera e per Delio Rossi, che come ai tempi dei derby di Roma salta dentro al campo ad abbracciare tutti.

BERTOLO — L'allenatore del Palermo non voleva, e non poteva nemmeno, incassare un'altra sconfitta dopo l'esordio sfortunato di Verona. Il cambio dopo l'intervallo, pur senza stravolgimenti tattici, ha dato la scossa; Bertolo al posto di Blasi, ovvero corsa costruttiva contro corsa distruttiva. L'argentino, protagonista suo malgrado dell'aggressione dei tifosi in settimana, con la sua verve ha messo finalmente in difficoltà la difesa cagliaritana, fin lì perfetta. E permettendo a Balzaretti di spingere sulla sinistra senza paura.

CHI ATTACCA PRENDE GOL — Due partite speculari, insomma, con lo stesso copione: ovvero i gol di una squadra nel momento migliore dell'altra. Mentre Lupatelli parava, ecco il gol di Matri: assist perfetto di Cossu, ad affettare Kjaer e Cassani (fuorigioco sbagliato) e sesta rete consecutiva dell'ex milanista in campionato, settima totale. Nella ripresa, contropiede sbagliato dello stesso Cossu, Cagliari in controllo e pareggio di Budan.

LUPATELLI CRAC — Il finale, peraltro, per gli ospiti non è nemmeno fortunato. Lupatelli si fa male alla coscia rinviando dal fondo e deve uscire: peccato che Allegri avesse già fatto tutti e tre i cambi. In porta ci va Canini, ma i rossoblù in compenso sono in dieci. Spazio, dunque, alle sgroppate di Pastore, appena entrato, che sforna assist non sfruttati. Ormai, però, i buoi per il Cagliari erano belli che scappati. Non scappa, invece, la vittoria al Palermo: dopo quasi due mesi (25 ottobre, 1-0 all'Udinese) ci voleva.

Alessandro Ruta

Fonte: gazzetta
06/12/2009 23:24
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.903
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Chievo espugna Livorno
Lucarelli rosso di rabbia

I veneti tornano a vincere fuori casa imponendosi al Picchi grazie alle reti dei centrocampisti Rigoni e Bentivoglio. Amaranto traditi dall'espulsione per proteste del capitano dopo 25'

LIVORNO, 6 dicembre 2009 - Il Chievo torna a mordere fuori casa. Reduce da due sconfitte consecutive lontano dal Bentegodi, gli uomini di Di Carlo si portano via i tre punti da Livorno, approfittando del rosso a Lucarelli dopo 25' che lascia in dieci gli uomini di Cosmi e vale ai gialloblu il quarto successo esterno della stagione. La differenza la fanno le giocate di Pellissier, ispiratissimo e costante spina nel fianco destro della difesa di casa, e i gol di Rigoni e Bentivoglio, entrambi alla prima rete stagionale. Il Livorno incassa la quarta sconfitta senza segnare nelle ultime cinque partite, confermandosi peggior attacco della serie A con appena sei reti all'attivo.

LE SCELTE — Cosmi sceglie Diniz nel terzetto difensivo con Perticone e il recuperato Rivas, al rientro dopo un mese e mezzo. In avanti Lucarelli, aiutato da Pulzetti e Candreva. Di Carlo ritrova Yepes, al ritorno dopo un turno di squalifica. Luciano va in panchina, confermato Bentivoglio dietro Pellissier e Abbruscato.

VANTAGGIO GIALLOBLU — I due attaccanti del Chievo giocano molto larghi, favorendo gli inserimenti dei centrocampisti e costringendo i tre difensori del Livorno ad allargarsi. La squadra di Cosmi prova a sfondare col possesso palla prolungato, ma gli ospiti sono ben chiusi nella propria metà campo e non lasciano spazi. Al 12' la situazione si sblocca: Pellissier pesca Abbruscato sulla destra, cross al centro dove irrompe Rigoni che dimenticato dalla difesa di casa fa secco De Lucia. Per il centrocampista è la prima rete stagionale.

ROSSO DI RABBIA — Livorno in difficoltà e incapace di reagire, con Pulzetti e Candreva troppo a ridosso di Lucarelli che non tornano verso centrocampo per prendere palloni giocabili. Diniz, già ammonito, stende Pellissier sul lato destro dell'area amaranto al 24': i padroni di casa protestano, ritenendo che il capitano ospite abbia simulato, ma Lucarelli dice qualche parola di troppo all'arbitro Gava che gli sventola sotto il naso il cartellino rosso. Per i toscani è la quarta espulsione della stagione.

MEGLIO IN DIECI — Cosmi ridisegna il Livorno inserendo Danilevicius al posto dello spento Candreva. Pulzetti supporta il centravanti lituano, con Filippini che passa sulla corsia di sinistra. Così sistemati i padroni di casa sono più incisivi dalle parti di De Lucia e arrivano vicinissimi al pari con un siluro su punizione di Rivas a quattro minuti dall'intervallo. Nel finale però è il Chievo a sfiorare il raddoppio con due occasioni fallite da Pellissier e Yepes.

GOL DELLA TRANQUILLITA' — Il Livorno attacca a testa bassa in avvio di ripresa, con la difesa a quattro che libera la spinta sugli esterni di Diniz e Pieri. La squadra di Cosmi mette alle corde il Chievo, rintanato nella propria metà campo con le punte isolate in avanti. Ma nel momento migliore dei padroni di casa arriva il raddoppio della squadra di Di Carlo: al 21' Pellissier si conquista spazio a sinistra, cross al centro dove irrompe Bentivoglio che fa secco De Lucia firmando la sua prima rete stagionale. Il Livorno accusa il colpo nonostante Cosmi inserisca la seconda punta, Cellerino. Gli amaranto si lanciano in avanti, ma gli ospiti vanno a nozze negli spazi e sfiorano più volte il terzo gol. Di Carlo alla mezz'ora regala il debutto in A al 19enne marocchino Hanine, che mostra qualche sprazzo di classe. Il Chievo non corre più rischi e il risultato non cambia: veneti a quota 21 in classifica, a ridosso della zona Europa League, Livorno sempre terz'ultimo a quota 12, in condominio con l'Atalanta.

Davide Chinellato

Fonte: gazzetta
06/12/2009 23:31
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.903
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Roma e Lazio, la differenza è quella tra palo e gol

Derby equilibrato, sia nel sonnacchioso primo tempo, sia in una ripresa spumeggiante e ricca di occasioni. Decide il gol di Cassetti dopo un palo di Zarate e una serie di prodezze da parte di entrambi i portieri

ROMA, 6 dicembre 2009 - Aveva ragione Ranieri, la differenza tra Lazio e Roma è veramente poca. Sia nel primo tempo, quando si sonnecchia, sia nella ripresa, quando si gioca a calcio e che calcio. La differenza sta nel fatto che Zarate prende il palo, e Cassetti fa gol. Ma lo fa probabilmente ai migliori biancocelesti della stagione.

LAZIO "OSPITE", ANZI NO — Si parte con la Roma consapevole del ruolo di protagonista della partita al quale non si sottrae: azioni corali spesso efficaci, con tentativi dalla distanza di Ruiise e anche penetrazioni in area da parte soprattutto di Vucinic. La Lazio, che sulla carta gioca fuori casa, risponde in contropiede affidandosi alla velocità dell'unica punta, Zarate, che però per esempio all'11' va via bene ma ignora i compagni ben piazzati a supporto e perde palla. C'è poi l'interruzione di 6 minuti dovuta a un autentico temporale di bombe carta, con l'arbitro Rizzoli che alla fine fa riprendere il gioco senza attendere un annuncio dall'altoparlante. Il raffreddamento dei muscoli sembra penalizzare maggiormente la Roma, che arretra il suo baricentro a vantaggio dei laziali. Ora sono i giallorossi a limitarsi a qualche folata in contropiede: entrambi i portieri, tuttavia, hanno un lavoro che non va al di là dell'ordinaria amministrazione. Così la partita arriva all'intervallo con un pari che è anche ai punti: prima metà del tempo alla Roma, seconda alla Lazio ma scarse le emozioni.

LA RIPRESA — Si riparte con la Roma che richiama Menez e lancia Brighi, mentre Ballardini inserisce Foggia per Matuzalem ma non tanto per scelta tecnica quanto piuttosto per guai fisici del brasiliano. La Lazio si mantiene aggressiva come nella seconda metà del primo tempo, la Roma risponde con qualche ripartenza: da entrambe le parti, però, si continua inizialmente a provare solo dalla distanza. Al quarto d'ora c'è però la fiammata, quando Zarate dà un saggio della sua velocità e si libera per un tiro che prende palo pieno: sul rimpallo irrompe e tira da pochi passi Mauri, chiamando Julio Sergio a un riflesso che ha del miracoloso. Il collega Muslera, peraltro, deve imitarlo di lì a poco sulla reazione della Roma, quando Vucinic mette sulla testa di Perrotta un grande pallone. E' la Lazio, comunque, che sembra averne di più: il pressing è altissimo e asfissiante, la Roma fa molta fatica a ripartire. Quando però i giallorossi lo fanno, ecco venir fuori la qualità. Succede al 34'. Azione corale, veloce e a pochissimi tocchi con palla all'ala sinistra Vucinic che invece è in posizione di esterno destro: un'occhiata in mezzo, il montenegrino vede accorrere Cassetti e gli serve un pallone che viene deviato al volo con precisione nell'angolino del secondo palo. La Lazio prova a reagire, ma la medicina del gol fa bene soprattutto ai giallorossi, che finalmente sfoggiano azioni da Roma e vanno anche vicini alò raddoppio: ma per la bella Lazio di stasera sarebbe troppo.

Pier Luigi Todisco

Fonte: gazzetta
12/12/2009 22:59
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.903
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Cagliari-Napoli infinita: 3-3
Lavezzi, show ed espulsione

La squadra di Mazzarri va sul 2-0 con Lavezzi e Pazienza, poi Larrivey apre la rimonta, Matri segna nella settima gara di fila e Jeda appena entrato ribalta il risultato. Lavezzi si fa espellere e scatena una rissa, ma al 51' arriva il 3-3 di Bogliacino: nono risultato utile per gli azzurri

MILANO, 12 dicembre 2009 - Finisce con Lavezzi che esulta per il 3-3 dal sottopassaggio dove è finito (rosso) per aver calciato un pallone contro Allegri, reo di aver ritardato la ripresa del gioco (segue mezza rissa). Finisce col Napoli che festeggia per un pareggio (con gol di testa al 96' di Bogliacino) pur essendo stato sopra 2-0, finisce con un Cagliari deluso per aver interrotto il filotto di quattro vittorie di fila in casa, dopo aver completato una rimonta incredibile. Non interrompe la serie di risultati utili il Napoli: ora sono 9, quattro vittorie e cinque pareggi.

DOPPIO VANTAGGIO — Il gol che apre la partita di Cagliari è una magia del Pocho, al terzo gol stagionale. Al 22' Lavezzi prende palla qualche metro fuori dall'area, con un ripetuto dribbling si libera delle attenzioni di Parola, Canini e Lazzari e trova lo spazio per il tiro rasoterra sul secondo palo: angolino e 1-0. Non sarà l'unica fiammata del numero 7 del Napoli, tornato nel primo tempo sui livelli di un anno fa, quando aveva fatto innamorare la città. Altre due volte nel primo tempo se ne va alla grande in mezzo a vari avversari, in spazi che paiono non esserci. Nella ripresa cala, nel finale si farà cacciare e alla fine sono tante ombre quante luci. Ma quando Pazienza al 20' della ripresa trova il 2-0, su angolo di Hamsik, dopo aver fallito un primo tiro, la partita sembra chiusa nel nome di Lavezzi.

TRIPLA RIMONTA — Invece, non era finito nulla. Matri ci mette assist e record, Jeda la testa appena entrato, ma è Larrivey a suonare la carica. Il piccolo "Bati" argentino, sempre apprezzato per la carica e la voglia, meno per le doti tecniche e realizzative, al 30' della ripresa risveglia un Cagliari che pareva fuori dal match. Cross basso di Matri, deviazione vincente di piatto. Da lì la squadra di Allegri torna a crederci: Matri la porta in parità con un colpo di testa che gli vale il settimo gol in sette gare di fila (record, come Riva 38 anni fa), Jeda pochi secondi dopo essere entrato colpisce, sempre di testa, per il 3-2. Rimontona completata? Macché, arriva Bogliacino...

NAPOLI A UNA PUNTA — Nonostante i desideri di Quagliarella, che si era espresso per la condivisione del peso dell'attacco con Denis, Mazzarri torna alla formula con l'ex Udinese punta unica, ed Hamsik e lavezzi a supporto. Dietro, si fa di necessità virtù: l'emergenza riporta Aronica nella linea dei tre, con Cannavaro centrale (sarà fra i migliori, fino agli assalti finali), mentre Zuniga viene adattato a sinistra a centrocampo. Per oltre un'ora il Napoli è padrone del campo, poi si fa travolgere dalla foga cagliaritana, dimostrando poca lucidità nello stoppare i rifornimenti aerei. Hamsik cresce nel secondo tempo, ci prova più volte da fuori, ma non trova il bersaglio, Quagliarella non convince. Ma la "zona Mazzarri" continua...

CAGLIARI A DUE VELOCITÀ — Nené, centravanti del Cagliari, era stato fra i migliori dei suoi: quando esce, però, il suo sostituto suona la carica. A centrocampo la squadra soffre l'assenza di Conti, e dipende dalla forma di Cossu: quando per 20' si accende il piccolo rifinitore, si gira con un'altra marcia. Matri sta diventando un bomber, Jeda è l'uomo giusto al posto giusto. Ma dietro si soffre un po' troppo.

Valerio Clari

Fonte: gazzetta
12/12/2009 23:07
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.903
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Juve e Diego a picco a Bari
3-1: ora è crisi (bianco)nera

I biancorossi pugliesi segnano nel primo tempo con Meggiorini (deviazione decisiva di Legrottaglie) e Barreto, le cui reti sono inframmezzate dal solito inutile centro di Trezeguet. Nella ripresa arriva la beffa quando chiude i conti l'ex Almiron, dopo che Diego ha calciato alto un rigore guadagnato da Grosso

BARI, 12 dicembre 2009 - La Juventus perde ancora. Per la quarta volta nelle ultime cinque uscite. Stavolta contro un eccellente Bari, rivelazione stagionale, ancora in maniera fragorosa, nel punteggio: 3-1 per i biancorossi. Complicando la rincorsa scudetto all'Inter, che aveva provato ad accorciare col successo nello scontro diretto. È finita nel peggiore dei modi, per la squadra di Ferrara, che ha mancato un rigore con Diego, e ha rischiato la goleada in contropiede, quando, negli ultimi minuti di una bella partita, ha attaccato con il cuore e senza più schemi, come nel finale contro il Bayern. Ai bianconeri stavolta è andato tutto male, negli episodi, ma ancora una volta, ed è una costante nelle ultime apparizioni della squadra di Ferrara, ha concesso tanto, troppo in difesa. Le assenze di Chiellini e Sissoko mostrano crepe inquietanti. Che giocatori veloci, tecnici, senza nulla da perdere, come gli attaccanti e gli esterni alti del Bari hanno trasformato in voragini.

BARI AVANTI: MEGGIORINI — Si parte col botto. Merito di Meggiorini, scuola Inter, che fa un favore anche ai nerazzurri quando al 7' indovina la traiettoria di un sinistro al volo dopo aver contrato un rinvio di Marchisio: la palla sbatte su Legrottaglie e trafigge Buffon, che per essere in campo al San Nicola ha rinviato l'operazione al menisco esterno del ginocchio sinistro. La Juve, che sostituisce lo squalificato Melo con Poulsen, e quindi non risolve il problema della mancanza di un playmaker, sostituito nello schema a rombo di centrocampo da un mediano davanti alla difesa, reagisce subito. Brava a non crollare, nonostante il periodaccio: viene da tre sconfitte nelle ultime quattro uscite. Ma sfiora il pari con Amauri, che spreca di sinistro una ghiotta palla gol offertagli da Marchisio.

SVOLTA IN UN MINUTO — Il Bari insiste, va vicino al raddoppio con un colpo di testa appena alto di Bonucci, perso da Cannavaro. Sarebbe forse stato il colpo del k.o. E invece un minuto dopo arriva il pareggio di Trezeguet, con un tocco sottomisura di sinistro dopo una respinta corta di Gillet su tiro di Diego. Settimo gol di Trezegol in campionato. L'unico insostituibile là davanti. Dove Amauri, preferito a Del Piero, non riesce invece a trovare la rete: di sinistro conclude centrale a centroarea, Gillet, non inappuntabile sulla respinta dell'1-1, stavolta è sicuro. La gara è divertente. Giocata ad un buon ritmo, equilibrata. La Juve nel finale cresce, ma il Bari nelle ripartenze è smpre pericoloso, soprattutto sugli esterni, con i guzzanti Alvarez e Rivas, che ingaggia un bel duello con il volitivo Caceres.


FA TUTTO BARRETO — Che quando sembra che si debba andare all'intervallo sull'1-1 punta Cannavaro in area. Il capitano della Nazionale lo tocca. In maniera veniale o da rigore? Per l'arbitro Tagliavento non ci sono dubbi: indica il dischetto. Sul quale ci va proprio Barreto, che batte Buffon. Entrambe le punte biancorosse a segno: all'intervallo un ottimo Bari è avanti. E la Juve suda freddo.

OCCASIONI — Al rientro dagli spogliatoi c'è una Juve poco tonica, subito in sofferenza, e c'è da stupirsi. Poi cresce e sfiora il pari con il solito Trezeguet, e con Tiago, che non trova la porta due volte da buona posizione prima di lasciare il campo a Camoranesi, acciaccato. Esce infortunato pure Molinaro, al suo posto Grosso, subito protagonista. Il Bari, nel frattempo, spreca il non sprecabile in contropiede, eccedendo in personalismi e mancando in lucidità.

IL RIGORE DI DIEGO — Il bivio della partita arriva al minuto 23': rigore per la Juventus. Contatto tra Almiron e Grosso, appena entrato. Diego va sul dischetto, e si assume una responsablità importante. Ma calcia clamorosamente alto. Un brutto colpo. E stavolta la Juve non si rialza.

BEFFA ALMIRON — La Juve affonda definitivamente - dopo un gol sfiorato da Legrottaglie, di testa, quando l'ex di turno, uno dei tanti acquisti che non hanno funzionato nelle ultime stagioni, trova un grande destro dalla distanza che lascia fermo Buffon. Vince un grande Bari. E soprattutto perde la Juve. Quattro sconfitte nelle ultime cinque partite: lo scudetto, dopo l'addio alla Champions, si allontana, ma soprattutto la stagione sembra più adatta ad Halloween, la serata delle streghe, che all'imminente Natale.

Riccardo Pratesi

Fonte: gazzetta
13/12/2009 22:08
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.903
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Tiribocchi ferma la fuga Inter
Milito fa 10, rosso a Sneijder

L'Atalanta ottiene l'1-1 a dieci minuti dalla fine: Inter in controllo a lungo, ma non riesce a chiudere la partita dopo il decimo gol in campionato dell'argentino. Doppio giallo per l'olandese, fiammata dei bergamaschi: Caserta lancia Tiribocchi che fa 1-1. Poi Coppola salva il risultato e per i nerazzurri niente fuga

MILANO, 13 dicembre 2009 - Poteva essere la grande fuga, l'Inter poteva cancellare in un colpo la sconfitta con la Juve e riportarsi a +7 sul Milan e +8 sulla Juve: invece i nerazzurri, in vantaggio col solito Milito, non spingono per cercare il 2-0 e si complicano la vita con l'espulsione di Sneijder. Ci pensa Tiribocchi, lanciato da Caserta, a fissare per l'Atalanta l'1-1 che tiene aperto il campionato e che dà un'iniezione di fiducia ai bergamaschi, la cui classifica resta malatissima, anche per i risultati delle dirette concorrenti.


I GOL — Apre ancora Milito: decimo gol per il Principe, un riassunto delle sue doti in area: pescato al 15' da Sneijder in area, mostra a tutti come si difende palla col corpo, si destreggia in mezzo a tre (anche grazie a un rimpallo, che non si vince per caso), e colpisce di destro in modo repentino e preciso, sul primo palo: 1-0 e decima rete in campionato per il Principe in sedici giornate di A (14 giocate). Risponde Tiribocchi, entrato nella ripresa, su lancio di Caserta, entrato da pochi secondi: sul passaggio in verticale, una delle rare fiammate fino a a quel punto (36' s.t.), Lucio buca la palla, il "Tir" no, andando a infilare sul secondo palo.

INTER FORMULA CHAMPIONS — Mourinho, in tribuna, è poco parlante ma molto scrivente: compila schede che passa ai collaboratori, che a loro volta, in qualche modo le passeranno alla panchina. Prima di accomodarsi sugli spalti aveva confermato un modulo ultra-offensivo, con Balotelli,Sneijder ed Eto'o dietro a Milito, e con Zanetti e Cambiasso davanti alla difesa (al posto di Stankovic, non al meglio, e Thiago Motta, titolari col Rubin). La formula lascia un po' sguarnite le corsie laterali, ma è indubbio che funzioni in faso di possesso palla: l'Inter la tiene con facilità, Sneijder retrocede a prenderla e partono dai suoi piedi le verticalizzazioni che interrompono gli scambi ripetuti in orizzontale. Eto'o e Balotelli si scambiano di fascia, Milito, dopo il mezzo passaggio a vuoto col Rubin, è tornato il solito bomber. SuperMario non regala invece le stesse magie: la sua partita è piuttosto anonima e si chiude al 23' della ripresa, quando l'Inter deve riassestarsi in dieci uomini.


SNEIJDER, ROSSO PESANTE — Sneijder, infatti, non è solo idee a centrocampo, ma oggi anche cartellini: nel primo tempo si fa ammonire per una veemente protesta. De Ascentis gli ruba palla in modo corretto, lui pretende un fallo che non arriva. Nella ripresa ecco il secondo giallo, stavolta per un fallo in ritardo su Guarente: in dieci l'Inter si riassesta con un 4-4-1: escono prima Balotelli e poi Milito, Eto'o diventa prima punta. Ma è il primo errore di Lucio (buco sul lancio di Caserta) a condannare al pari un'Inter che nel secondo tempo si spegne un po' troppo, rassicurata dalla scarsa pericolosità dell'Atalanta


ATALANTA, CAMBI VINCENTI — La squadra di Conte, (anche lui in tribuna, in panchina Toma) è fin troppo prudente: il 4-1-4-1 copre molti spazi, ma concede possesso palla prolungato ai nerazzurri. Acquafresca è solo in mezzo agli avversari e conferma di non saper far reparto da solo. Ceravolo è il migliore dei suoi per oltre un tempo, poi sono i cambi a dare la scossa. Madonna si piazza a destra e mette in crisi Chivu, Caserta è subito decisivo con l'assist, Tiribocchi col gol. E nel finale è Coppola, ritornato titolare per il balbettii di Consigli, a salvare il risultato: al 93' ci mette il piede sulla botta a colpo sicuro di Thiago Motta.

Valerio Clari

Fonte: gazzetta
13/12/2009 23:23
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.903
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Il Palermo affonda il Milan che si ritrova a meno 5

Netta e clamorosa vittoria dei rosanero a San Siro che nella ripresa mettono sotto i rossoneri con i gol di Miccoli e Bresciano. Stanca e poco lucida la squadra di Leonardo non sfrutta il pareggio dell'Inter a Bergamo e lo svantaggio torna a salire

MILANO, 13 dicembre 2009 - Fine della festa. Dopo cinque vittorie consecutive in campionato il Milan cede a San Siro contro il Palermo, protagonista di una partita sontuosa. I rosanero passano con un netto e clamoroso 2-0 maturato in una ripresa devastante con i gol di Miccoli e Bresciano, dopo un primo tempo equilibrato. E' il pomeriggio della grande occasione gettata al vento, anche se il gap dall'Inter viene limitato dal pareggio di Bergamo. Ma il k.o. dei rossoneri è inquietante dopo una cavalcata di prestazioni e risultati entusiasmante. Sconfitto in tutte le zone del campo, il Milan denuncia infatti una stanchezza evidente, mentre i ragazzi di Delio Rossi corrono per 90 minuti con autorità e sicurezza.


ABATE IN ATTACCO — Decisiva anche la cattiva condizioen fisica di Pato; un problemino agli adduttori accusato a Zurigo. Meglio non rischiare e partire dalla panchina. Leonardo non si scoraggia e fedele alla sua linea avanza di molti metri Abate in un modulo sorprendente che dopo il 4-2 mette in linea il duttile rossonero con Seedorf e Ronaldinho, mentre Borriello è la punta. Novità anche in difesa, dove Favalli viene preferito a Kaladze per sostituire Thiago Silva. Uno schema che al talento unisce la velocità: dispendioso come sempre e anche un po' rischioso. DI fronte infatti c'è un Palermo per nulla remissivo e dai piedi buoni. Delio Rossi tra Cavani e Budan sceglie il primo e lo schiera con Miccoli, uno che al Milan continua a dare dispiaceri.

BOTTA E RISPOSTA — Il Palermo mostra subito il volto più aggressivo. Al Milan oppone personalità e ripartenze micidiali che si traducono già al 3' in una clamorosa occasione fallita da Cavani. L'uruguaiano apre troppo il diagonale graziando i rossoneri che pagano sempre la mancanza di equilibrio fra i reparti. I rosanero esprimono un gioco per nulla speculativo. Chiudono bene i rossoneri e innescano ripartenze con l'inserimento dei centrocampisti; mossa che mette sempre in difficoltà la squadra di Leonardo. Prese le misure, il Milan riesce comunque a trovare i varchi giusti e al 17' manca il vantaggio quando Seedorf mette un rasoterra perfetto davanti a Sirugu che Borriello, in scivolata, manca di un niente.

EQUILIBRIO — Si gioca con difese aggressive, anche perché sui due fronti gli attaccanti hanno peso e tecnica individuale. Lo spettacolo non manca. Al 29' il Palermo getta al vento un'altra occasione con Bresciano. Praticamente la replica della rete fallita da Cavani, ma dalla sinistra. Il Milan risponde con Borriello al 32'. Bello il gesto della punta rossonera che irrompe in area e con il sinistro accarezza il palo opposto. Insomma, poche pause o molta sostanza all'insegna dell'equilibrio, con Nesta gigantesco nella sua area e Miccoli che guida il Palermo con la bacchetta.


MICCOLI NON PERDONA — La ripresa inizia con Abate e dopo quattro minuti con il meritato vantaggio del Palermo. Sconcertante l'incapacità dei rossoneri di liberarsi dalla morsa dei siciliani che, quasi sentissero il gol nella pelle, pressano. Il gol è di Miccoli al 4'; grande lavoro del capitano che poco dentro l'area inventa un destro meraviglioso che si infila alla sinistra di Dida. Nella corsa contro il tempo diventa inevitabile l'ingresso di Pato. Esce Abate, ma il Milan non riesce a trovare i meccanismi giusti. Molto fumo e poco arrosto, insomma; probabilmente molta stanchezza e poca lucidità. Il 2-0 è nell'aria per la facilità con cui il Palermo divora metri e si ritrova davanti a Dida. Il 2-0 arriva dopo la sostituzione di Simplicio con Pastore. Il capolavoro lo fa Miccoli che fa il funambolo sulla linea di fondo e mette in mezzo all'area piccola per Pastore; palla ribattuta sui piedi di Bresciano che da lì non può sbagliare.

BATTERIE SCARICHE — Palermo sorprendente che merita tutto il vantaggio e che non si accontenta scatenandosi sempre nel contropiede. Milan generoso, ma Cavani potrebbe arrotondare. Delio Rossi poi decide di far partecipare alla festa anche Budan che rileva Miccoli. Entra pure Inzaghi (fuori Seedorf), penalizzando però il centrocampo che va in inferiorità numerica. Spezzato in due tronconi il Milan non trova linfa nemmeno con l'ingresso di Flamini (fuori Ambrosini), e il finale a testa bassa - un paio di occasioni (incredibile quella fallita da Pato al 93') e un miracolo di Sirigu - non scalfisce il risultato. Il Palermo trionfa. Al Milan non resta che attendere la pausa e rigenerarsi: le batterie si sono scaricate.

Gaetano De Stefano

Fonte: gazzetta
14/12/2009 00:04
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.903
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Parma da Champions
Bologna, ripresa da incubo

Amoruso entra dopo l'intervallo e cambia la partita: i gialloblù si trasformano e rimontano il gol di Mudingayi con Panucci e l'ex juventino, che sbaglia anche un rigore. Guidolin a tre punti dal secondo posto

PARMA, 13 dicembre 2009 - Nel Parma solo quattro giocatori, tra quelli presenti in rosa, hanno sentito nella loro carriera la musica dell'inno della Champions League: parliamo di Panucci e Amoruso (gli altri, per la cronaca, sono Zenoni e Castellini). Fanti di mille battaglie, guardacaso gli artefici della vittoria odierna nel derby contro il Bologna: un 2-1 che mantiene, sì, i gialloblù al quarto posto, ma li avvicina addirittura al secondo posto in classifica. Viste le contemporanee sconfitte di Milan e Juve, roba da stropicciarsi gli occhi.

LANZAFAME, CAMBIO OBBLIGATO — La vittoria dei ragazzi di Guidolin è arrivata nella ripresa. Merito dei cambi, effettuati dal tecnico veneto: o meglio, del cambio. Lanzafame si fa male all'anca nel finale di primo tempo e deve giocare Amoruso. La punta centrale, forse, sarebbe dovuta entrare lo stesso vista la leggerezza dell'attacco parmense (seconda punta, Biabiany). Con i guai fisici dell'ex barese, la scelta è stata più facile. E proficua.

DIFESA ALLEGRA — Attacco leggero e difesa allegra, quella del Parma. Che va tutta in avanti sui calci piazzati e lascia voragini dietro. Come in occasione del gol del vantaggio del Bologna, firmato da Mudingayi. Peraltro azione già capitata in precedenza. Da un corner per i gialloblù scatta un contropiede chirurgico, con l'assist di Di Vaio in profondità per Mudingayi: lo marca Dzemaili (i difensori erano altrove, appunto) e il centrocampista può chiudere l'azione battendo Mirante in uscita.

TESTA PANUCCI — Un Bologna ben messo in campo, con Zalayeta e Adailton utili in copertura e abili nel ripartire. Poi, il cambio che ribalta la partita. Amoruso dà profondità al gioco del Parma e ne beneficiano tutti. Biabiany può sgroppare a destra, come il copione prevederebbe, e Dzemaili finalmente riesce a inserirsi. Galloppa cuce e rompe, e le carte in tavola cambiano. Al termine di una raffica di corner a favore, i padroni di casa sfondano: cross di Biabiany per Panucci e colpo di testa vincente, all'angolino. Gol con dedica a Preziosi? Chissà.

RIGORE ED ESPULSIONE — Per qualche minuto il Bologna reagisce. Più di nervi, però. Appena recupera fiato, il Parma sfonda. Sempre Amoruso sul palcoscenico: sponda per Dzemaili, che viene buttato giù in area da Britos. Il fallo c'è, anche se lo svizzero sembra aspettare il contatto. Rigore ed espulsione dello stopper (l'unico a disposizione di Colomba). Dal dischetto, però, Amoruso calcia malissimo, scheggiando appena il palo alla destra di Viviano. Che, peraltro, era in traiettoria.

AZIONE AVVOLGENTE — Eppure i gialloblù non si scompongono, forti anche della superiorità numerica. Continuano ad attaccare, e trovano il raddoppio con un'azione avvolgente. Cross al volo di Castellini da sinistra, la palla arriva a destra, dove Zaccardo (un attaccante aggiunto per tutta la partita) la rimette al centro; nessuno cura Amoruso, che di piattone infila all'angolino. Mancano 5' alla fine e il Bologna non ne ha più. Al fischio finale il Parma si risveglia quarto; addirittura quasi terzo. Onestamente, una posizione stra-meritata.

Alessandro Ruta

Fonte: gazzetta
14/12/2009 00:07
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.903
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Il Siena ci prende gusto
Batte l'Udinese e ora spera

I toscani conquistano il secondo successo consecutivo battendo l'Udinese 2-1 grazie alle reti di un ottimo Maccarone e di Ghezzal, che rendono inutile la zampata nel recupero di D'Agostino. La squadra di Malesani abbandona l'ultimo posto in classifica e vede la salvezza meno lontana

SIENA, 13 dicembre 2009 - Il Siena di Malesani in un colpo solo batte l'Udinese 2-1 e abbandona l'ultimo posto in classifica, maglia nera che indossava da troppo tempo. Grazie a un gol tanto bello quanto prezioso di un ottimo Maccarone e al raddoppio al 90' di Ghezzal, allunga sul Catania e resta accodata al treno salvezza, rappresentato dal quartultimo posto del Livorno. Tre punti conquistati grazie a un buon secondo tempo e a una ritrovata solidità difensiva. Favorita anche dall'anemia offensiva dell'Udinese, che conferma le magagne in trasferta, e paga le tante assenze, su tutte quella del capocannoniere Di Natale, squalificato. Nel recupero non basta il gol di D'Agostino, partito a sorpresa dalla panchina.

EQUILIBRIO — Il primo tempo è equilibrato e poco spettacolare. Le squadre sono timorose: il Siena perchè la classifica non dà sicurezze, tutt'altro, l'Udinese perchè è decimata dalle assenze e in trasferta ha raccolto finora solo due punticini. Malesani sulla carta vara una squadra d'attacco, con Reginaldo alto, dopo la parentesi da terzino destro dell'ultima uscita, a formare il tridente con Paolucci e il solito sgobbone Maccarone, che fa avanti e indietro sulla fascia sinistra. L'Udinese sulla carta è accorta: Isla a destra nel tridente offensivo, D'Agostino in panca, sostituito nel ruolo da Inler e da titolare da Sammarco. Ma in pratica la gara non ha padroni. Tanti scontri a centrocampo, poco più. Di occasioni gol ce n'è solo una, sul finale di tempo: sinistro a lato di Maccarone, lanciato in profondità da Paolucci. All'intervallo il risultato non può che essere 0-0.

GEMMA MACCARONE — La ripresa vede crescere il Siena, che rientra in campo per prendersi i tre punti di cui ha tanto bisogno. Il trascinatore è il solito Maccarone, a volte confusionario, ma indiavolato. Lui e Genevier impegnano Handanovic, sempre attento, con conclusioni improvvise dalla distanza. Poi, al 21', arriva il gol del vantaggio. Gol da fenomeno di Maccarone, con un destro a rientrare sul secondo palo da sinistra. Una di quelle reti che se segnate da giocatori con un nome altisonante fanno parlare per una settimana. E l'Udinese? Chimata a cambiare atteggiamento, stenta. Marino prova allora a cambiare gli interpreti: dentro D'Agostino, Corradi e poi anche Lodi. E un paio di occasioni arrivano, con Lodi (bravo Curci) e Floro Flores, che di testa non trova la porta sottomisura.

FINALE INCANDESCENTE — Al 90' segna ancora il Siena, con il nuovo entrato Ghezzal, che approfitta di una dormita di Zapata, poi al 93' D'Agostino, di destro, il piede sbagliato, accorcia le distanze. Il forcing dell'Udinese dura fino al 96', ma non basta per agguantare il pari. E allora esulta il Siena, che con due vittorie consecutive torna a sperare: la salvezza non sembra più un miraggio.

Riccardo Pratesi

Fonte: gazzetta
14/12/2009 00:12
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.903
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Grinta Chievo, 2-1 ai viola
Fiorentina, 3° posto lontano

La squadra di Prandelli, ancora frastornata dal trionfo di Liverpool, battuta a Verona. Subito traversa di Pellissier, poi il gran gol di Montolivo che illude gli ospiti, quindi il ribaltamento del risultato a firma Pinzi e Sardo. Poi la tenace difesa di un risultato che consente agli uomini di Di Carlo di agganciare in classifica quelli di Prandelli

VERONA, 13 dicembre 2009 - Va bene, i viola avevano ancora Anfield nelle gambe e nella testa. Va bene, col passare delle settimane le assenze dei vari Mutu, Jovetic e Gamberini pesano sempre più. Ma oggi ad aver inciso, e molto, nella sconfitta della Fiorentina è stato l'avversario. Un Chievo che nell'inesauribile sostanza di Rigoni, nella versatilità di Pinzi, nella vivacità di Abbruscato e nell'astuzia di Pellissier ha un patrimonio di cui si parlerà ancora spesso in questo campionato.

FUOCHI D'ARTIFICIO — L'avvio è da festa del calcio, con tanto di botti. C'è subito il Chievo che mostra chiaramente le sue intenzioni: gioco veloce con palla a terra e direzionato verso la porta avversaria, senza fronzoli. Passano tre minuti ed è subito traversa del Chievo: cross da destra e testa di Pellissier con il portiere Avramov (sostituto all'ultimo di un Frey con problemi muscolari) fermo a guardare. La Fiorentina, ancora alle prese con le assenze e con le gloriose fatiche di Anfield, si affida al maggior tasso tecnico di chi in campo c'è: Gila, Vargas e Montolivo. Ed è quest'ultimo, alla prima vera azione viola, a trovare un tiro dei suoi dalla distanza, infilando imparabilmente l'angolino alla destra del portiere. Ma da tempo questo Chievo non è più sprovveduto, e per abbatterlo ci vuol altro. La reazione è sempre col marchio di fabbrica: velocità, intensità, grinta. E se nella difesa viola mancano i Frey e i Gamberini, prima o poi arrivano episodi come quello in cui Abbruscato sfonda a sinistra, mette in mezzo un rasoterra su cui Avramov sbaglia l'uscita e consente a Pinzi di mettere dentro da pochi passi. Col pari in tasca, gli uomini di Di Carlo diventano delle vere e proprie furie, e trovano il raddoppio con Sardo, sulla cui testa mette un bel pallone il sempre efficacissimo Luciano. A quel punto interviene Prandelli, perché in mezzo al campo, causa assenze, c'è un Donadel mezzo malato che fa una gran faticaccia con Rigoni. Il tecnico viola lo sostituisce con De Silvestri che costringe l'avversario ad arretrare parecchio la sua azione, e la partita cambia, anche perché il Chievo deve rallentare dopo aver dato molto. La Fiorentina riguadagna campo e attacca anche con insistenza, ma al riposo arriva solo con un'occasione di Gila, ben imbeccato da Montolivo, con tiro che finisce sul fondo.

LA RIPRESA — Si riprende con lo stesso copione del finale di primo tempo, cioè con i viola all'attacco. Prandelli potenzia anche le bocche da fuoco, facendo uscire Comotto, arretrando al suo posto De Silvestri e inserendo Castillo. I viola, in questo modo, prestano peraltro il fianco ai contropiede del Chievo, e le occasioni inziano a fioccare. C'è Pellissier che a tu per tu con Avramov si fa ingannare e respingere il tiro; c'è Yepes che di testa sfiora il palo su corner; e c'è il solito, devastante Abbruscato che con un diagonale sfiora di un niente il gol. Non che la Fiorentina rinunci alle sue generose avanzate, ma oggi gli ormai proverbiali cross di Vargas nelle condizioni più difficili sono l'unica risorsa, e vengono anche poco sfruttati. Anche Di Carlo mette mano ai cambi alla ricerca di forze fresche, anche se in mezzo ha un Rigoni dalla potenza inesauribile. Nell'ultimo quarto d'ora, però, è vero e proprio forcing viola, con mischie paurose in area gialloblù. Però la diga regge e alla fine i tre punti che il Chievo si porta a casa valgono l'aggancio proprio dei viola in classificam, in una posizione di tutto rispetto.

Pier Luigi Todisco

Fonte: gazzetta
14/12/2009 00:16
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.903
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Kolarov affonda il Genoa
Lazio, che liberazione!

Con un gol dell'esterno la squadra di Ballardini torna al successo dopo 13 partite. Genoa in 10 nella ripresa per l'espulsione di Bocchetti. Ammonito Zarate, salterà l'Inter

ROMA, 13 dicembre 2009 - Notizia da Roma: La Lazio torna a vincere. Non accadeva dalla seconda giornata, era il 30 agosto. Contro il Genoa decide Kolarov nel finale del primo tempo, al termine di una giocata personale. La ripresa è una battaglia (otto ammoniti, un espulso), con la squadra di Ballardini capace di difendere il risultato, rischiando qualcosa, fino all'urlo liberatorio finale. Male il Genoa, che forse aveva già la testa al match decisivo con il Valencia.


EMERGENZA LAZIO — La Lazio è in emergenza a centrocampo. Matuzalem è indisponibile, Mauri e Baronio squalificati. Ballardini rispolvera allora Firmani, all'esordio stagionale, che va ad affiancare Brocchi. Davanti torna Rocchi dopo l'esclusione nel derby, accanto a Zarate. Dietro di loro, Meghni. Il Genoa recupera invece qualche pezzo. C'è il rientro di Biava, mentre in avanti Gasperini esclude sia Floccari che Crespo: spazio al tridente anomalo con Mesto, Sculli e Palladino.

AVVISAGLIE — Si assiste a una gara vivace in avvio. Nei primi dieci minuti, le due occasioni migliori. Al 6' Meghni ricorda di avere un bel piede e disegna un cross perfetto per Zarate: l'argentino, di testa, manda incredibilmente a lato da due passi. Pochi minuti dopo c'è la reazione del Genoa: taglio in verticale di Milanetto per Rossi, che batte al volo e invita Muslera a una grande uscita con il corpo. Rimarrà la miglior palla-gol dei liguri nel primo tempo.


INTERRUZIONI — Dopo le fiammate iniziali, la gara perde lucidità, con una serie di infortuni e interruzioni. L'emergenza in casa biancoceleste si aggrava quando rimane a terra Brocchi, rilevato da Del Nero. La stessa sorte tocca poi a Milanetto, costretto da guai muscolari a lasciar spazio a Zapater. Al 39' passa la Lazio. Kolarov sfonda il muro difensivo rossoblu sulla sinistra, brucia in velocità Moretti e batte Scarpi con un bel diagonale. Prima dell'intervallo, Zarate lambisce il palo su punizione.

PALO E ROSSO — La ripresa è vivace e nervosa. Gasperini si gioca la carta Palacio (per Mesto). Zarate si prende un giallo per proteste e salterà Inter-Lazio. Kolarov ci prova in un paio di occasioni, ma Scarpi gli dice di no. Al 22', il doppio episodio che chiude di fatto i giochi: Juric colpisce il palo di testa dopo una super-deviazione di Muslera; sul ribaltamento di fronte viene espulso Bocchetti, per fallo da ultimo uomo su Rocchi. In dieci e sotto di un gol, il Genoa ci prova comunque davanti a una Lazio troppo remissiva. E nel finale sfiora il pari, ma la girata di Biava da buona posizione finisce alta. Ora, testa al Valencia. All'Olimpico fa festa la Lazio.

Emiliano Pozzoni

Fonte: gazzetta
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 15:39. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com
www.bwgroup.it *** *** Suoneria Cellulare******* habitamos ***
..:: A L T R I ..... G E M E L L A G G I ::..
**TOPMANGA FORUM**~ A.C Milan~ THE FROZEN FORUM ~ Cogito Ergo Sum ~ eyes on anime ~ Virtual Graphic ~ Il mondo di Vanish ~ Lauren 4ever ~ Dragon Ball 4Ever GDR ~ Top forum - the best of all ~ ilmondoincantato ~ UFOOUTLINE ~ The Dark Side Of The World ~ giuggyna.it ~ MuroSpam ~ WLF 46 ~ Dinda & Baldo's forum ~ Cincischio ~ Aldo, Giovanni e Giacomo ~ sulle ali della fantasia ~ Crazy off Topic ~ IL BIVACCO ~ FORUM ~ FORUM ~ FORUM ~ FORUM ~