Il Cagliari onora la festa
L'Atalanta porta i regali
La partita finisce già nel primo tempo: la doppietta di Nenè stende i bergamaschi, un rigore di Matri chiude i giochi al 45'. Nella seconda frazione non succede più nulla
CAGLIARI, 1 novembre 2009 - Forse neanche il presidente Cellino poteva augurarsi una giornata così per la millesima gara in serie A della storia del Cagliari: 300ª vittoria e senza neanche soffrire. Basta un tempo ai ragazzi di Allegri, infatti, per avere la meglio di un'Atalanta che crolla dopo lo svantaggio (ancora una volta favorito da un errore di Consigli). Seconda sconfitta per i bergamaschi dopo cinque risultati utili consecutivi, gà esaurito l'effetto Conte?
MAGO MERLINO — In casa Atalanta è un'ecatombe, Conte è costretto a fare magie: il tecnico pugliese arretra Padoin sulla linea dei difensori per Garics, Madonna fa l'esterno di centrocampo e il giovane Radovanovic sostituisce Barreto che resterà ai box per diverso tempo (si parla di 3-4 mesi di stop). Addirittura problemi di abbondanza per Allegri, che si toglie lo sfizio di provare il turnover come i "grandi": Nené e Matri sono gli arieti, Cossu fa il suggeritore, al bergamasco Lazzari - regista "occulto" di centrocampo - il compito d'inventare.
NINNA NANNA — Dopo mezzora in cui ai portieri manca solo il cuscino, ci pensa proprio Consigli ad accendere la partita: altra uscita a vuoto - che fa il paio con la papera di mercoledì a Livorno - e Nené ringrazia. Il Cagliari vede l'Atalanta barcollare e cerca subito di chiudere la partita: in realtà i sardi non fanno neanche molta fatica, visto che 3' più tardi approfittano di una dormita collettiva della difesa nerazzurra e ancora Nenè insacca da sottomisura. Come se non bastasse, proprio al 45', Peluso si sdraia su Lazzari spalle alla porta: Matri dal dischetto non s'impietosisce e il primo tempo finisce addirittura 3 a 0.
LENTA AGONIA — La seconda frazione è un obbligo contrattuale. L'Atalanta ci crede solo in avvio, ma col passare dei minuti - e dopo aver annusato il pericolo dell'imbarcata - si "accontenta" del 3 a 0. I due tecnici preferiscono non correre ulteriori pericoli, giocarsi i cambi e dare un po' di minutaggio a chi spesso - e malvolentieri - si siede in panchina: Conte risparmia Doni (che questa volta non si lamenta), Allegri regala la prima passerella a Nené, che lascia il campo a Larrivey sotto una pioggia di applausi. Gli stessi che il pubblico sardo riserva ai propri beniamini a fine gara e al termine di una settimana indimenticabile, che ha portato nove punti e una posizione tranquilla di classifica dopo un inizio non certo promettente.
Sergio Stanco
Fonte:
gazzetta