Genoa a tutta birra
Con un gol di Moretti nel primo tempo, i rossoblù battono l'Atalanta e salgono in testa alla classifica in compagnia di Samp, Lazio e Juve. Buona la gara dei nerazzurri che sfiorano il gol con Acquafresca, ma i liguri vanno vicini al raddoppio nella ripresa in tre occasioni
BERGAMO, 30 agosto 2009 - Con un cinismo da squadra grande ed esperta il Genoa sbanca Bergamo con il minimo sforzo e, soprattutto, una condotta di gara molto razionale e poco spregiudicata. A decidere la gara è il colpo di testa di Emiliano Moretti al 45' del primo tempo. Vittoria meritata, nonostante la buona partita dei nerazzurri; successo ribadito dalle clamorose occasioni sciupate dai liguri nella ripresa.
TOCCA A ZAPATER — Gian Piero Gasperini non si adegua agli schemi di Angelo Gregucci che schiera il consolidato 4-4-1-1, in cui Valdes vince il ballotaggio con Caserta. Il tecnico rossoblù va dritto per la sua strada cambiando però ben sette elementi rispetto alla gara con la Roma. In difesa schiera Tomovic, mentre a centrocampo lancia Milanetto e rinuncia all'ultimo momento a Kharja, sostituito con Zapater. Variazione anche nel tridente: Sculli lascia il posto a Mesto. Cambio che ben si addice al tono della partita che nel primo tempo vede l'Atalanta attaccare e il Genoa controllare, sempre pronto però a utilizzare l'arma del contropiede.
CINISMO ROSSOBLU' — Ben poco a che vedere con lo spettacolo, sia ben chiaro. Ai nerazzurri, che possono contare sui piedi buoni di Valdes e Barreto, manca forza penetrativa, anche se Acquafresca fa quel che può e riesce a fare reparto. Tra l'altro è sua l'unica occasione interessante: un'improvvisa e secca girata al volo al 41', parata in due tempi dall'incerto Amelia. Il Genoa non brilla come sa fare sulle fasce, ma si affida ai numeri di Zapater e Palacio. Abili non solo in fase offensiva, ma anche nel contenimento. Cinico e micidiale, l'undici di Gasperini sembra attendere l'attimo giusto che arriva puntuale al 45'. Calcio d'angolo e colpo di testa imparabile di Moretti che esulta alla Totti con il pollice in bocca.
GENOA SPRECONE — Acquafresca è l'uomo in più di Gregucci. Il suo secondo tempo inizia con un violento destro, respinto da Amelia, ma da applaudire di più è il suggerimento illuminante di Barreto. La costante è la stessa: l'Atalanta sa giocare molto bene la palla e sfiora il pari a ripetizione. L'assedio fa venire il fiatone al Genoa che mette sul tavolo il primo cambio: Sculli per Figueroa. Gregucci rinuncia invece a Valdes e lancia in campo Tiribocchi. Il gol lo sfiora però Sculli che arriva con un attimo di ritardo sul cross di Mesto. Ma conviene non regalare ulteriore forza al pressing atalantino. Così nel Genoa esce Zapater per Biava: un difensore in più per non correre rischi. Non a caso al 27' Amelia deve compiere un miracolo togliendo dalla porta un colpo di testa maligno di Acquafresca. Troppo per le coronarie del tecnico genoano che toglie anche Palacio per Papastathopoulos, utile per dar manforte alla difesa. Ma l'Atalanta non ne ha più e il Genoa sfiora tre volte il gol, prima con Marco Rossi, poi con Milanetto e Mesto. Il fischio finale di Saccani trascina i liguri al primo posto in classifica anche se in buona compagnia. Non accadeva da una vita. Sognare non costa niente.
Gaetano De Stefano
Fonte:
gazzetta