La Lazio nel segno di Cruz
Una doppietta dell'argentino lancia i biancocelesti nel gruppone delle capolista. L'ex interista ribalta il vantaggio iniziale del Chievo firmato da Pellissier. Espulsi Cribari e Di Carlo
VERONA, 30 agosto 2009 - Passano gli anni, cambiano le squadre, ma quello straordinario giocatore che è Julio Cruz non vuole sapere di mollare il colpo. Tanto per cambiare è risultato ancora una volta decisivo; e il Chievo se n'è dovuto rendere conto a sue spese dopo l'iniziale vantaggio di Pellissier. Alla fine è 2-1 per la Lazio, con i biancocelesti nel gruppone delle capolista.
PELLI C'È — Ora, nel giochino dei meriti e dei non meriti, i veronesi hanno di che recriminare. Gli uomini di Di Carlo si sono espressi meglio, nel complesso, specie nel primo tempo: pressing a tutto spiano, condizione atletica notevole, e un Pellissier in stato di grazia. Il valdostano alla prima palla buona fa gol; angolo di Marcolini, Frey allunga la traiettoria e il buon Sergione è lì a ribadire anticipando un Radu in versione bromuro.
MORERO, CHE FAI? — Gol del vantaggio e partita in controllo. Un po' opaca, la Lazio, fino alla mezz'ora. Con il solo Zarate a creare scompiglio nella difesa veronese (da antologia una punizione che Sorrentino mette sul palo). Cruz è una comparsa e il centrocampo latita, "mangiato" nella morsa Rigoni-Marcolini-Pinzi. Poi, la "follia" di Morero, che tira giù Cruz in area sugli sviluppi di una punizione senza troppe pretese. Rigore netto (però quanti bisognerebbe darne così), che lo stesso Jardinero trasforma.
LA ZAMPATA — Quando si dice ribaltamento dell'inerzia. Già alla fine del primo tempo Kolarov intuisce il rilassamento tra gli avversari timbrando la traversa con un pallonetto da metà campo. Sorrentino un po' distratto in questo caso, ma come minimo deleterio a inizio ripresa quando, su destro di Zarate, si destreggia male, lasciando lì la palla ancora a Cruz. Che non può proprio esimersi dal raddoppiare con un facile tap-in.
NERVOSISMO — Sorpasso completato. E pensare che anche nella ripresa aveva cominciato meglio il Chievo. L'ingenuità, però, la commette Cribari: già ammonito, "abbraccia" Pellissier lanciato a rete e viene espulso. Di Carlo allora mette altre due punte di peso come Granoche (molto attivo) e De Paula. Prima di farsi cacciare a sua volta per proteste dopo che l'arbitro Damato non aveva valutato da rigore un evidente intervento falloso di Diakhité su Bentivoglio. Che poi prende la traversa. Finale nervoso, ma favorevole alla Lazio. Ora arriva la Juventus, dopo la sosta per la Nazionale. Magari non è sfida-scudetto, ma affascinante di sicuro. E con la Roma a zero punti...
Alessandro Ruta
Fonte:
gazzetta