L'Inter doma l'Udinese
Il Milan resta a -4
Grande partita al Friuli, con i bianconeri in vantaggio per primi con Pepe e i nerazzurri che ribaltano subito il risultato grazie a Balotelli e Maicon. A fine primo tempo il gol di Milito sembra chiudere la gara, ma nella ripresa dopo pochi minuti Di Natale la riapre, per mantenerla avvincente fino al recupero: al 50' traversa di Inler
UDINE, 28 febbraio 2010 - Spesso si dice "classifica bugiarda", parlando di una delle ultime, per fare un complimento di circostanza. Ma nel caso dell'Udinese, come si usa dire, è tutto vero. La squadra di Marino, contro l'Inter, ha messo in campo grinta e qualità, aggiungendo valore alla vittoria nerazzurra, già importantissima in quanto tiene lontano il rumore dei nemici (MIlan in primis).
FUOCHI D'ARTIFICIO — L'avvio è da spettacolo pirotecnico. Due soli minuti e Cuadrado pesca Di Natale sulla trequarti. Il fantasista vede il taglio in area di Pepe e da vero rifinitore indovina il corridoio giusto : l'ala destra, a tu per tu col portiere, non sbaglia. Altri quattro minuti e l'Inter, dopo un attimo di sbandamento, riordina le idee quanto basta per dare (tramite Maicon) a Balotelli la palla al limite dell'area per il gran tiro del pareggio. Passa un altro quarto d'ora ed ecco il vantaggio-capolavoro nerazzurro: azione che parte da Maicon, e dunque sulla destra su cui svaria Milito a proseguire, l'argentino vede al limite in mezzo Pandev, il quale a sua volta ha l'occhio lungo e indovina l'incursione ancora di Maicon, a cui dà la palla per il bolide al volo in diagonale. Ribaltone in meno di 20 minuti, dunque: e l'Udinese che fa, si arrende? Manco per niente. Non c'è l'ariete Floro Flores, ma Di Natale e Sanchez sono due punte tanto veloci nella profondità quanto capaci di tornare a procurarsi palla. E alle spalle hanno un Pepe - tornato all'altezza del suo nome - e un Inler pronti a inserirsi, con Pasquale che imperversa sulla sinistra. All'Inter però va il merito di rispondere colpo su colpo: la mediana Stankovic-Mariga dà la possibilità al trio Balotelli-Sneijder-Pandev di tenere sempre in allarme la difesa avversaria. Ma è soprattutto SuperMario a cercare la conclusione con frequenza e a svariare su tutto il fronte d'attacco: il suo cross per l'allungo interista parte dalla sinistra, in teoria fascia opposta alla sua, ed è quello che dà a Milito la palla per il delizioso colpo di testa angolatissimo sul secondo palo che regala all'Inter il doppio vantaggio.
BOTTI — Se il primo tempo era partito coi fuochi d'artificio, la ripresa si avvia col botto. L'Udinese aggredisce da subito, l'Inter sembra sorpresa e il gol arriva dopo 7 minuti, in modo rocambolesco ma a norma di regolamento. Punizione di Di Natale, in barriera c'è un tocco di mano, poi palla sul palo e irruzione di Pepe per il gol. Ma l'arbitro aveva già fischiato rigore, che poi Di Natale trasforma. E a questo punto si torna alla situazione dell'1-2 del primo tempo: Udinese senza timori reverenziali alla caccia del pari, nerazzurri alla ricerca del gol decisivo. Il tutto a vantaggio di un grande spettacolo. Anche perché le difese non stanno a guardare: da una parte Lucio è parente stretto dell'eroe di mercoledì a San Siro, dall'altra Coda spesso si supera su Milito. I tecnici mettono mano ai campi, nell'Inter entra Eto'ò per uno spento Pandev mentre l'ottimo ma esausto Balotelli è rimpiazzato da Materazzi che va a dare una mano a una difesa sempre sotto pressione. I centrali nerazzurri ora sono praticamente tre, perché Thiago Motta avanza ben poco la sua posizione. In effetti l'Udinese ci prova fino all'ultimo: prima Sanchez di testa da due passi grazia Julio Cesar colpendo centralissimo, poi Cuadrado arriva a tu per tu col portiere senza decidere se concludere o cercare Di Natale alla sua sinistra, producendo una giocata ibrida che finisce fuori. E via così fino al recupero, con la traversa di Inler al 50': e a vincere, oltre all'Inter, è lo spettacolo.
Pier Luigi Todisco
Fonte:
gazzetta