Pellissier, il Chievo vola
E' inferno Atalanta
Basta un gol dell'attaccante aostano allo scadere del primo tempo a regalare tre punti fondamentali per la squadra di Di Carlo. I nerazzurri non sfruttano una ghiotta occasione per rilanciarsi in classifica
BERGAMO, 21 febbraio 2010 - E' il più classico dei match-point sprecato dall'Atalanta per rimettersi in corsa e trasformato - invece - dal Chievo che sale sul treno salvezza. Ottimo risultato con il minimo sforzo (un tiro di Pellissier deviato da Garics alle spalle di Consigli) per la squadra di Di Carlo che, con questa vittoria - e considerati i risultati degli altri campi - si piazza in una posizione tranquilla, mentre l'inferno nerazzurro arde sempre di più.
DALLA TRIBUNA CON FURORE — Un problema muscolare occorso a Sardo durante il riscaldamento catapulta Frey dagli spalti dell'Atleti Azzurri d'Italia direttamente in campo; molte altre novità per Di Carlo, che rivoluziona la squadra: De Paula è preferito a Granoche, Rigoni a Bentivoglio e Morero a Mandelli. L'Atalanta, invece, è quella classica dal punto di vista tattico, obbligata per quel che riguarda le assenze: Manredini e Bellini - squalificati - sono rimpiazzati da Bianco e Peluso; a centrocampo Guarente e Padoin a costruire gioco, Doni a rifinire e Amoruso di punta (preferito a Chevanton e Tiribocchi).
FURORE SOLO SUL TABELLONE — Nei primi 44' non si conta una sola occasione da rete degna di questo nome. Chievo e Atalanta si studiano e - forse - si godono anche i risultati provenienti dagli altri campi, quasi tutti favorevoli in chiave salvezza: il Bologna perde in casa, così come il Catania a Roma e la Lazio a Palermo, così i tifosi si accontentano delle emozioni da "tabellone", anche perché in campo - viceversa - si sonnecchia.
EL SEGNA SEMPER LU — Poi, dal nulla, spunta come sempre il piedino di Pellissier che dal limite - e grazie ad una deviazione di Garics - scavalca Consigli. L'Atalanta sembra davvero attanagliata dalla paura e non riesce a reagire, se non in maniera troppo confusa. Proprio allo scadere della prima frazione, Guarente a centro area avrebbe il pallone buono, ma la sua conclusione finisce in curva.
SOTTO UN TIR — Il gol subito praticamente a freddo - era il 44' ma anche la prima, vera, occasione da rete - toglie all'Atalanta le poche certezze rimaste. Mutti se ne accorge e cerca di mandare un segnale alla squadra: dentro Tiribocchi al posto di Ferreira Pinto. La mossa, se non altro, sortisce l'effetto di scuotere i suoi ragazzi dal torpore, anche se presta il fianco al contropiede avversario. Non a caso - se si eccettua una traversa quasi fortuita di Garics - la migliore occasione è ancora per il Chievo, col solito Pellissier che - al volo dal limite - impegna a terra Consigli.
L'ULTIMO JOLLY — Mutti si gioca anche la carta Chevanton per il forcing finale, favorito anche dall'espulsione di Rigoni per doppia ammonizione al 32' del secondo tempo. Tiribocchi ci prova di testa ma trova una splendida risposta di Sorrentino, poi Chevanton supera il portiere ma non Bentivoglio appostato sulla linea, infine ancora Sorrentino alza la saracinesca e ribatte la conclusione di Volpi dal limite. Il forcing finale dei nerazzurri è intenso, ma altrettanto confuso è sterile. La faccia di Mutti, a fine gara, descrive al meglio la delusione in casa nerazzurra. Per la salvezza, ora, serve davvero un miracolo.
Sergio Stanco
Fonte:
gazzetta