La Juve ripiomba in crisi
Sconfitta dal Chievo 1-0
I bianconeri non riescono mai a farsi pericolosi a Verona, in casa dei gialloblù, che si impongono grazie alla rete di Sardo, a segno al 33' del primo tempo. Per la squadra di Ferrara è la quarta sconfitta in campionato nelle ultime cinque uscite
VERONA, 17 gennaio 2010 - La Juventus perde ancora in campionato, per la quarta volta nelle ultime cinque uscite. Il successo in Coppa Italia contro il Napoli non trova continuità a Verona, dove i bianconeri si arrendono al Chievo, 1-0. Decide la rete del terzino destro gialloblù Sardo. La Juve, penalizzata forse da un terreno di gioco pessimo, ma che c'era anche per la squadra di casa, incappa in una prestazione da dimenticare. Impressiona l'impotenza, più che altro. Nel senso che i bianconeri almeno nella ripresa ci hanno messo l'anima, ma non sono riusciti a creare nemmeno lo straccio di una palla gol. E se gli infortuni che hanno decimato la rosa di Ferrara - che forse tornerà in discussione, anche se Bettega nel dopogara lo ha confermato - sono un altro alibi credibile, la differenza in termine di nomi e potenziale tecnico tra le due squadre non giustifica quello che si è visto (o non si è visto) nei 90 minuti. Il Chievo invece è sembrato tutto tranne una squadra reduce da 4 sconfitte di fila: ha giocato una partita autorevole combattiva, spingendo nel primo tempo e frenando (gli avversari) nella ripresa, senza sbavature. Ed ha battuto la Juve per la prima volta nella sua storia.
PIU' CHIEVO CHE JUVE — È il sunto del primo tempo, in cui i padroni di casa fanno di più, e non a caso lo chiudono in vantaggio. La squadra di Di Carlo è vivace e volitiva. Non accusa troppo nemmeno l'assenza di Pellissier, l'attaccante di riferimento. Al suo posto gioca Granoche, in coppia con Abbruscato, che in fuorigioco, non ravvisato dalla terna arbitrale, chiama alla parata salvarisultato Buffon già al 1'. È il segnale dell'andamento che avranno i primi 45'. I moduli tattici sono speculari, 4-3-1-2 per entrambe le squadre, e in teoria dovrebbero consentire alla maggiore qualità degli ospiti di fare la differenza, ma in realtà è il Chievo a fare la partita. Sardo chiede invano il rigore per un contatto con Grosso, che gli cade addosso in area, poi Chiellini, sbilanciato da un'evidente trattenuta di Abbruscato, mette il pallone nella propria porta. Solo uno spavento per Buffon: rete non convalidata.
SARDO GOL — Poi arriva il gol del vantaggio dei veneti. Segna Sardo, con un destro incrociato dalla distanza: Buffon, al rientro, si tuffa in ritardo e non ci arriva, non ha visto partire il pallone. La Juve prende paura, e si ritrae ancora di più, ora timorosa, se prima era prudente. Il campo pessimo non permette ai suoi giocatori di maggior talento, Diego e Del Piero su tutti, di scambiare palla a terra. Ma è solo un alibi parziale. Paolucci al debutto al ritorno a casa Juve, si sbatte in avanti, ma di palloni puliti ne riceve uno ogni eclisse solare. La Juve si scuote solo nel recupero, qualche mischia, ma all'intervallo la squadra di Ferrara è sotto di un gol.
LA JUVE CI PROVA — Nella ripresa è più volenterosa e propositiva. Spinge, ma con poco costrutto. Fatica in fase di impostazione, e non è una notizia in questa stagione, però cresce un po' Diego, che prova a distribuire palla. Il Chievo però è attento e ordinato: raddoppia le marcature, corre all'unisono, insomma, limita i rischi al minimo. Ferrara non ha grandi alternative, in panchina ci sono tre Primavera. Inserisce Salihamidzic al posto di Grosso, sostituito nel ruolo dall'arretramento di De Ceglie. Ma la Juve proprio non riesce a impensierire Sorrentino, che passa un pomeriggio tranquillo. I bianconeri lottano fino al 95', ma non regalano neanche un brivido ai loro tifosi. Vince il Chievo, la Juve è in disperata cerca di se stessa.
Riccardo Pratesi
Fonte:
gazzetta