Rugby/ Figuraccia degli azzurri. Sei Nazioni, l'Italia regge un tempo poi crolla in Galles. I padroni di casa dilagano: 47 a 8
L'Italia di rugby è stata sconfitta per 47 a 8 dal Galles a Cardiff nella terza giornata del Sei Nazioni. La peggiore Italia vista all'opera in questo Sei Nazioni. Se con Irlanda e Inghilterra si poteva parlare di sconfitta più che onorevole, con tanto di recriminazioni, con il Galles è stata una debacle azzurra. Perché il 47-8 con cui i ragazzi di Mallett escono sconfitti dalla sfida con i dragoni, in testa alla classifica del Torneo, rappresenta un colpo allo stomaco alle ambizioni degli azzurri, che ora dovranno cercare di evitare il cucchiaio di legno in Francia e poi nell'ultimo match casalingo con la Scozia. Cinque le mete gallesi contro l'unica di uno stoico Castrogiovanni, doppiette di Shane Williams, fenomenale al calcio (7/7, poi Hook fa 2/2) e Byrne e assolo di Shanklin, contro un'Italia che ha nello score anche un piazzato di Marcato, che ne spedisce due sul palo.
Il Millennium Stadium di Cardiff è da tempo esaurito per la sfida con gli azzurri, che i dragoni non riescono a superare da due anni. E che i britannici ci temano risalta subito agli occhi: il XV di Gatland pensa più a 'sporcare' che a costruire, con Stephen Jones che non fatica a confermarsi un tiratore d'eccezione. Sue le punizioni che al 4' e al 10' rompono l'equilibrio di un match sempre vivo in cui l'Italrugby non fa mai la parte dello sparring-partner. Anzi, è tricolore la prima meta con Castrogiovanni che, al 12', approfitta di un erroraccio in touche dei gallesi per volare oltre la linea bianca dei sogni. L'inglese Pearson chiede il Tmo solo per formalità, e quando lo stadio rivede l'azione si capisce che non ci saranno soprese.
Marcato va in trasformazione ma coglie clamorosamente il palo nel momento in cui Lo Cicero prende momentaneamente il posto del pilone-bomber, che poi tornerà con sei punti di sutura sul ginocchio. E' il momento migliore dell'Italia, che al 22' strabilia con una grande azione alla mano sprecata da un 'in avanti' di Canale che fa arrabbiare anche Mallett. Mai gettare alle ortiche una meta quasi fatta perché, come nel calcio, c'è da sottostare ad una legge precisa: gol sbagliato, gol subito. Ecco allora che i padroni di casa al 28', dopo un'azione ripetuta nei ventidue metri azzurri, firmano la loro prima marcatura con Byrne, ovviamente trasformata. Mirco Bergamasco si prende una spallata in faccia, punizione e Marcato stampa ancora in legno, per poi finalmente centrare l'acca a tempo scaduto per il 13-8 dell'intervallo.
Gli azzurri sono dunque in scia degli avversari, che però nei primi dieci minuti della ripresa cambiano del tutto l'inerzia della gara. Dopo 2' Masi commette un'ingenuità che Shanklin punisce con un intercetto vincente: sgroppata, meta e trasformazione del solito Jones, che poi all'8' e al 10' colpisce ancora dalla piazzola, con gli azzurri che restano con l'uomo in meno per il giallo sventolato a Mirco Bergmasco. Rientra dopo il lungo stop per infortunio Bortolami, Masi non ce la fa e si rende necessario il debutto assoluto di Buso, che sposta cosi' Marcato all'apertura.
Giocare in dieci non è però l'ideale e al 17' arriva la meta in percussione di Shane Williams, che si infila nel buco lasciato sguarnito da Sole: Jones è implacabile, il 33-8 diventa pesante da digerire. Il passivo però aumenta quando Byrne al 28' e Shane Williams al 34' fanno ancora a pezzi la difesa azzurra: Hook si dimostra preciso in trasformazione e per l'Italia c'è da digerire il 47-8 finale, una batosta che potrebbe ripercuotersi sul morale di una squadra apparsa fragile e svuotata.
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