Montegranaro senza freni
MILANO, 16 marzo 2008 - La 27ª giornata di serie A, dopo i successi di sabato di Cantù e Teramo, registra la vittoria di Montegranaro. Impresa mancata di un soffio per la Solsonica Rieti contro una Montepaschi menomata dalle assenze di Lavrinovic e Mc Intyre. Finisce 76-75 per Siena, 25ª affermazione stagionale. Dopo tre sconfitte di fila torna al successo anche l'Air Avellino che liquida senza troppi complimenti liquida la quasi retrocessa Cimberio Varese (99-75). Vince ma rischia grosso nel finale la Fortitudo Bologna che ha la meglio sulla Scavolini Pesaro per 91-84 e finale all'insegna della suspence pure a Udine, dove la Snaidero batte la Virtus Bologna 80-76. Per fortuna de La Fortezza perde anche la Legea Scafati, penultima sempre a sei punti, k.o. a Capo d'Orlando per 94-84. Nel posticipo Roma-Milano 80-70.
Lottomatica Roma-Armani Jeans 80-70
di Marco Spiridigliozzi
E' pur sempre la sfida tra le due metropoli del basket italiano e in campo, le due squadre, se sono date di santa ragione, perché di perdere, nessuno ne aveva voglia. Alla fine la spunta Roma per 80-70 ma il risultato non tragga in inganno, fino alla fine, è stata battaglia vera. Poi Gabini è andato in catarsi e la partita l'ha vinta Roma. Hawkins firma il primo quarto della Virtus e orgogliosamente cerca di dare il meglio per cercare di stoppare sul nascere la serata del suo avversario diretto: Danilo Gallinari. Anche se nei primi 10' le due squadre si studiano e cercano di assestare gli equilibri difensivi, è proprio la grande aggressività di Hawkins e di tutta la Lottomatica a rispondere alla difesa di Milano. Un funambolico Di Bella nel finale firma il 23-23. Si torna in campo, Milano abbassa il quintetto per rispondere al trio Hawkins-Jaaber-Ukic ma ne risente in difesa, con i padroni di casa, che scappano sul 37-29. E' il primo strappo. Ma a quel punto alzano la testa Vukcevic e Gallinari, che approfittano di un leggero calo in difesa di Roma e riportano Milano a vista (42-39). Sulla sirena, De La Fuente firma la tripla del 45-39. Al ritorno in campo dopo la pausa lunga, Roma sembra poter inizia a prendere le misure alla zona di Milano, ma Vukcevic e una tripla di Booker, riportano l'Armani sul 52-49. Lorbek commette il 4° fallo e va in panchina. Milano fiuta la preda, ma una tripla di capitan Tonolli e la foga di David Hawkins arginano la falla. Ci si presenta in campo per l'ultimo faccia a faccia sul 61-55. Milano tenta il tutto per tutto. Gallinari firma la tripla del 65-62 e addirittura Shaw il sorpasso Armani al 5°: 66-65. La risposta della Lottomatica è però immediata e terrificante: Gabini si impossessa del palcoscenico e da solo firma 6 canestri di fila per un 13-0 a zero tutto argentino. Repesa tira un sospiro di sollievo e la Lottomatica rimane seconda.
Roma: Gabini 19, De La Fuente 13, Hawkins 12
Milano: Vukcevic 18, Gallinari 15, Watson 10
Premiata Montegranaro-Benetton Treviso 88-82
di Fabio Paci
Altra vittoria importante per la Premiata il cui obiettivo reale ormai è quello di presentarsi ai playoff da vice capolista. I due punti conquistati contro la Benetton consolidano questa posizione e fanno capire ai naviganti – semmai ce ne fosse ancora bisogno – che la squadra di Finelli ha sette vite e riesce a reagire a ogni difficoltà. Treviso prova a farle lo sgambetto, ma senza continuità è difficile se non impossibile violare il PalaSavelli di Porto San Giorgio. Parte decisa la Premiata. Basket da manuale, ottime percentuali: Minard dà la prima spallata (11-2). Dai 6.25 Thomas è caldo (3/4 in 10’), così Montegranaro trova il massimo vantaggio sul 21-8. Treviso reagisce con Soragna e Mordente, limitando i danni. Nel secondo periodo qualcosa si inceppa nella Premiata quando a Ford viene fischiato il terzo fallo: dal tourbillon dei cambi Finelli non riesce a trovare subito il giusto quintetto, così la Benetton pian piano lima il gap con Austin, Soragna e Mensah giù in doppia cifra. Lo stesso Soragna regala il primo vantaggio ai trevigiani sul 41-42. Finelli ordina la zona, ora il match si gioca sui nervi. Se in questa fase i locali perdono smalto, dall’altro Treviso aggiusta la difesa e, merito anche per alcuni cambi azzeccati da Mahmuti, sembra avere la gara in mano. Specie al 25’10”, quando Chalmers buca la retina da distanza Nba e porta i suoi a +6 (53-59). Con una situazione-falli pesante (tecnico ad Amoroso sul 55-59), Montegranaro ha il merito di non perdere mai la testa: Minard torna a martellare, Lechthaler sotto i tabelloni fa la voce grossa. Al 30’ il tabellone segna 66-64, è tutto da giocare il match. Altri 5’ da punto-a-punto, fin quando Montegranaro piazza un devastante 10-0 nel momento topico. Ad Atsur (tripla del 71-72), rispondono in un amen Garris (tripla), Ford e Amoroso (altro tiro pesante). La Premiata va a condurre 81-72 ed è fatta. Chalmers è l’ultimo ad arrendersi, però il divario è incolmabile e per la truppa di Finelli la festa può cominciare.
Montegranaro:Thomas 19, Ford 18, Minard 16
Treviso: Chalmers 17, Mensah-Bonsu 16, Austin 14
Solsonica Rieti-Montepaschi Siena 75-76
di Antonio Pitoni
Finisce con Lardo furibondo in campo ad affrontare la terna arbitrale. L'ultimo tiro di Hurd, quello che potrebbe valere la vittoria sulla capolista Siena, viene sporcato da Stonerook. Tutto regolare: scorrono i titoli di coda sul 75-76 e l'impresa, quasi sfiorata di una Solsonica trascinata dal tandem argentino Gigena-Prato. Ma capace di reggere il confronto anche nel pitturato con la quantità di Helliwell ed Hurd. Ilievski fa il McIntyre, Romero si traveste da Lavrinovic. Ma è Rieti a dettare tempi e ritmo nel primo quarto chiuso dai padroni di casa avanti di uno (25-24). Merito della zona 3-2 che crea problemi alla Montepaschi in attacco e del pick'n roll che, contro la uomo di Pianigiani, funziona a meraviglia. Il ritorno di Siena arriva puntuale nel secondo periodo: la freccia per il sorpasso la accende Romero, il resto lo fanno i canestri pesanti di Sato per il +11 del massimo vantaggio (31-42) e una tripla di Stonerook (37-48) che chiude il secondo periodo. L'allungo fino al +14 in avvio di terzo periodo (44-58) è l'illusione del k.o. per Siena, ma soprattutto l'inizio della rimonta per Rieti. Con due magie di Finley (tripla e assist per Smith) la Solsonica chiude il quarto 62-68 e di nuovo con la 3-2 annulla l'attacco di Siena per 4'31'' quando Stonerook infila la tripla del +3 (68-71). Non è finita: Hurd dalla lunetta rimette avanti Rieti (73-72), Sato risponde (73-74), Ilievski chiude i conti (73-76). Prima che Finley fissi il finale sul 75-76.
Solsonica: Finley e Gigena 18, Prato 17, Smith e Hurd 9
Siena: Ilievski 20, Romero 16, Sato 10
Air Avellino-Cimberio Varese 99-75
di Raffaello Califano
Tutto come da pronostico: l'Air riprende la marcia e risolve la pratica Cimberio già nella prima frazione. I lombardi pagano la serata grigia di Holland ed una panchina risicatissima, dopo i forfait di Brown e Hafnar dell'immediata vigilia. Avellino parte bene con uno Smith ispirato, autore di ben 21 punti nei primi venti minuti. I biancorossi rispondono colpo su colpo sfruttando la mano calda di Boscagin. Otto punti consecutivi dell'ex reggiano illudono gli ospiti (9-16 al 5'). Poco male perché l'Air va a canestro con una certa facilità. E' Lisicky con una tripla a portare la gara in parità all'8' (18-18). In chiusura di quarto arrivano anche i primi punti di Holland e Green. Una tripla del play di Philadelphia consente ai padroni di casa di chiudere in vantaggio il primo quarto (25-24 al 10'). Smith fa ammattire Holland e confeziona un personale break di 9-0 (34-24 al 13'). La difesa di Varese concede molto e qualche palla persa di troppo complica la situazione dei biancorossi. In casa biancoverde c'è gloria per tutti: Burlacu e Ortiz scavano un solco fondamentale grazie ad un parziale di 8-0 (42-26 al 15'). Il vate si gioca la carta De Pol, ma il collega Boniciolli dorme sonni tranquilli anche con le seconde linee sul parquet: il vantaggio supera le venti lunghezze al 19' (53-31). Applausi anche per chi il parquet lo vede poco come Bryan e Lisicky che sospingono l'Air al +26 sulla sirena finale del primo tempo (59-33). Scatto d'orgoglio degli ospiti al ritorno sul parquet. Passera e Boscagin non hanno intenzione di arrendersi, ma sulla sponda opposta Lisicky è una sentenza da oltre l'arco (65-40 al 25'). Varese pasticcia in attacco offrendo il fianco al contropiede irpino: Ortiz firma il +30 (71-41 al 27') e il pubblico si esibisce nella "ola" della serate migliori. Gli uomini di coach Bianchini limitano i danni con un parziale di 12-5, aggiudicandosi la terza frazione di una lunghezza (76-53 al 30'). L’ultimo quarto serve solo a regalare la doppia cifra al solista Holland ed un insolito 100% dalla lunetta a Williams. Mister 50 punti ne mette 12 di fila, ma gli ultimi acuti sono per Lisicky e Cavaliero. La Scandone chiude con il pallone in mano evitando agli ospiti l’onta dei 100 punti subiti (99-75).
Avellino: Smith 28, Williams 15, Lisicky e Burlacu 11
Varese: Boscagin 16, Holland e Lloreda 15, Passera 14
Pierrel Capo d'Orlando-Legea Scafati 94-84
di Salvatore Pintaudi
La Legea ci ha provato ma la Pierrel soprattutto nell'ultimo parziale ha chiuso la strada alla formazione campana. Pozzecco ancora una volta determinate nel momento topico dell'incontro, quando con tre triple consecutive in poco più di un minuto ha tracciato il solco decisivo: mancavano 4' alla sirena (84-66). Scafati, bene Hatten, Wilson e Salvi, ha dimostrato carattere e voglia di non arrendersi, ma non è bastato. Bene tra i locali oltre al Poz anche Wallace e Howell, Mejia e Beck. Scafati parte con il piede giusto: va subito al comando ed anche grazie a due triple di Wilson si porta al + 5 dopo sei minuti. Capo d'Orlando cambia ritmo e con un parziale di 14-0 da il primo strappo all'incontro (29-15 a -55''). Scafati è però di carattere e con una impennata di orgoglio riesce a colmare in apertura del secondo parziale di divario (29 pari, -7'), con un preciso Babrauskas. La Pierrel capisce che deve giocare in velocità e dopo aver subito il +3 dei campani (34-37, -4'11''), si riporta in vantaggio con il primo canestro dalla distanza di Falls: 38-37. La gara è piacevole Scafati in difesa soffre la fisicità della Pierrel ma in attacco riesce a fare male dalla linea dei 6.25. Dopo un periodo di panchina Beck (11 punti nei primi 10'), si ripresenta in campo e Capo d'Orlando ritorna in vantaggio: 45-43 con un canestro di Cantone all'ultimo secondo. La partita resta in equilibrio anche nel terzo fino a quando i locali non passano ad una difesa più aggressiva: la Pierrel ritorna a +8 (58-50, - 3'55''). Negli ultimi 10' la Pierrel decide di chiudere la partita e con il suo leader Gianmarco Pozzecco (13 punti in meno di quattro minuti, con tre triple consecutive), si riporta in doppia cifra +18 (84-66, -5'04''). Finisce ancora una volta con l'ovazione del PalaFantozzi. Un film già visto.
Pierrel: Pozzecco 19, Mejia 18, Beck 16
Legea: Wilson 20, Hatten 17, Babrauskas 16
Upim Bologna-Scavolini Pesaro 91-84
di Vincenzo Di Schiavi
Capire se la vera Fortitudo è quella che sbrana Pesaro (91-84) o la tremebonda squadra (specie in difesa) vista contro Biella equivale forse ad individuare la possibile mina vagante dei playoff. La Upim domina più di quanto non dica il finale, va sopra di 21, spinta dalla trio Mancinelli-Forte-Jenkins, mai così affiatato e determinante. Il diktat di Sakota alla vigilia: "Chi non difende, non gioca". Messaggio ricevuto: è un'altra Fortitudo rispetto alla figuraccia fatta contro Biella. Ritmo difensivo, dominio a rimbalzo (28 a 12 in 20') e 50 punti prodotti nel primo tempo. Praticamente la gara perfetta. Pesaro parte subito col fiatone, va sotto anche di 15 (33-18, tripla di Mancinelli) e mai si avvicina alla Upim (-7 il minimo svantaggio). Pasco e Slay sono su di giri, si beccano col pubblico e finiscono in panchina. L'unico applauso (di tutto il Paladozza) va a Myers per la tripla degli 11mila punti in carriera. Pioggia di triple nel terzo quarto. Quelle Fortitudo affossano definitivamente la gara della Scavolini che sprofonda a distanze imbarazzanti (-21, 72-51). Forte (5/6 da tre dopo 30'), Jenkins e Mancinelli (anche 9 rimbalzi) producono un basket veloce e spettacolare su cui Pesaro si affloscia. Sacripanti prova la carta delle seconde linee ma il 6/14 al tiro nel terzo periodo sembra castrare ogni possibilità di rimonta. Alla voce gestione del match però Bologna s'incarta, mostrando vecchi difetti: la Scavo arriva a -7. Poi si ferma lì.
Fortitudo: Forte 21, Mancinelli 14, Jenkins 14
Pesaro: Clark 18, Hicks 15, Zukauskas 12
Snaidero Udine-La Fortezza Bologna 80-76
di Marco Ballico
Un incredibile finale di Best (21 punti consecutivi) non basta a La Fortezza, la Snaidero subisce la rimonta ma si salva negli ultimi secondi. Avvio comodo per Bologna che colpisce con Anderson (5 punti nel primo strappo: 2-10) e poi con Giovannoni (5 anche per lui sul 4-13). Udine reagisce con l'energia di Antonutti, 6 punti nella rimonta che si concretizza con il sorpasso al 7' (16-15). La Snaidero non si ferma e chiude il quarto con un 9-4 firmato Green e Schultze. Non cambia troppo dopo la prima pausa lunga. Buon contributo ancora del tedesco e di Sales: Udine a +13 (39-26) al 16'. I canestri di Di Giuliomaria e Green fissano il +16 (46-30) al 20'. Dopo il riposo, rapido +20 (53-33) per la Snaidero, sembra già finita. E invece La Fortezza risale a -11 (58-47) nel terzo, e si fa poi trascinare da Best a un'inattesa volata. Dal 66-55 il play segna 21 punti in fila senza errori e la Virtus arriva a -1 (76-75) nell'ultimo minuto. Decisivi gli errori dalla lunetta: uno di Best, due di Giovannoni.
Snaidero: Allen 15, Green 14, Di Giuliomaria 11
La Fortezza: Best 27, Anderson 15, Giovannoni 9
gasport