L'Inter vola verso il derby
Un'autorete del Livorno con Pfertzel spiana la strada ai nerazzurri che vanno anche in gol con Materazzi nel primo tempo. Nella ripresa, dopo la rete di Lucarelli, quelle di Ibra e Cruz
MILANO, 25 ottobre 2006 - Una bella Inter. Che batte con autorevolezza il Livorno 4-1 (guarda la sintesi)e conquista il quinto successo (a cui vanno aggiunti tre pari) di questo inizio di campionato. Una tabella di marcia invidiabiile. E pazienza per i nerazzurri che il Palermo abbia superato il Messina, e che il primo posto resti dunque in coabitazione con la squadra di Guidolin.
Oggi il divario tra Inter e Livorno è stato una voragine. A tratti persino imbarazzante. I nerazzurri hanno cavalcato un ispirato Recoba, mettendo subito in cassaforte i tre punti. Il Chino, rivatilizzato almeno quanto Adriano (che non è mancato a nessuno) è abbacchiato, è entrato in entrambe le azioni dei primi due gol. Propiziando la goffa autorete di Pferzel e la capocciata vincente di Materazzi. Bene anche Figo e Cruz, che ha visto premiata la sua ottima prestazione con un gol nel finale di gara che ha doppiato quello di Ibrahimovic. Insomma, solo note liete per Mancini, che ha visto la sua squadra regalare a tratti spettacolo. E non addormentarsi dopo il 2-0 iniziale, come le era successo contro lo Spartak in Champions. Anche se una disattenzione difensiva, per l’1-2 di Lucarelli, non se l’è fatta mancare. Il Livorno ha giocato una partita pessima, soprattutto nel primo tempo e soprattutto in difesa, ma per Arrigoni, ancor più con Lucarelli a mezzo servizio (ma comunque a bersaglio), era difficile pretendere di fare punti a San Siro.
LA PARTITA - Il primo tempo è una mareggiata nerazzurra. Recoba se ne va subito sulla destra con un gioco di prestigio, mette in mezzo con il suo piede sbagliato e Pferzel impazzisce: colpisce di piatto e batte Amelia. Inspiegabile non tanto l’errore, capita, ma cosa volesse fare l’esterno destro dei toscani. Poi Cruz, imbeccato da Recoba, colpisce l’incrocio dei pali. Il 2-0 è nell’aria. E arriva inevitabile. Angolo di Recoba da destra a rientrare, Amelia esce poco e male, Materazzi insacca di testa sul secondo palo. Il Livorno - il cui schieramento con tre mediani, con Filippini improponibile da regista, era già superato e inutile dopo 1’, al gol dell’1-0, prova a scuotersi grazie al dinamismo di Morrone ed alla qualità di Danilevicius. Proprio il centravanti lituano cerca una conclusione a rientrare, che finisce fuori non di molto. Poi è il turno di una fiondata tonante di sinistro di Recoba, di poco a lato. Alla mezzora l’uruguaiano esce infortunato (lieve acciacco muscolare al polpaccio sinistro): dentro Ibrahimovic. C’è ancora il tempo per un sinistro secco di Cruz, Amelia si rifugia in angolo.
Ripresa. Arrigoni inserisce l’acciaccato Lucarelli per un disastroso Pasquale. Il Livorno passa al 3-5-2. Subito un botta e risposta a distanza Ibrahimovic-Lucarelli: il risultato non cambia. Il Livorno ci prova anche, a fare gioco, ma in mezzo mancano talento e idee. Lucarelli è il braccio, ma troppo spesso è costretto a improvvisarsi anche la mente degli amaranto: l’Inter controlla senza affanni. E anzi è sempre pericolosa in avanti con Ibrahimovic, al solito sprecone, Solari (positivo) e Figo. Il gol però lo trova, tanto per non cambiare, Lucarelli. Il neoentrato Cesar Prates se ne va sulla destra, sul suo cross Lucarelli è solissimo: metterla dentro è un gioco da ragazzi. Neanche il tempo di preoccuparsi che l’Inter trova il 3-1. Lo segna Ibrahimovic, trovato da Stankovic nel traffico. Partita in archivio. Prova a riportarla d’attualità Morrone con un bel sinistro, palla appena esterna. Si premura che prenda polvere Cruz, con un colpo di testa preciso in anticipo su Kuffour che vale il 4-1 finale. Inter brillante e vincente. Un biglietto da visita importante, in chiave derby.
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