CICLISMO

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DiabloRoma
00venerdì 19 marzo 2004 20:25
Almeno sei i favoriti della Classica dei Fiori.
L'anno scorso ha vinto Paolo Bettini.
Se Petacchi non va in crisi sulla Cipressa o sul Poggio, allora ne vedremo delle belle...
Dog80
00venerdì 19 marzo 2004 21:06
Speriamo che vinca ancora Petacchi :) :smiles34:
DiabloRoma
00sabato 20 marzo 2004 00:24
Io ho Cipollini nel cuore... ma il vuoto lasciato da Pantani non lo colma e nessuno mai riuscirà a colmarlo, perché Cipollini è pur sempre Cipollini, ma Pantani era il più grande.
DiabloRoma
00sabato 20 marzo 2004 16:58
Vittoria con un clamoroso colpo di reni di Freire su Zabel, O'Grady e Petacchi. Ottavo Bettini.
french32
00domenica 21 marzo 2004 09:24
povero zabel!
DiabloRoma
00domenica 21 marzo 2004 14:04
Dal '59 non vinceva uno spagnolo. Allora fu Miguel Poblet a vincere, bruciando il grande Van Steenbergen allo sprint.
DiabloRoma
00venerdì 1 ottobre 2004 23:24
VERONA MONDIALI CICLISMO - Risultati italiani e Campioni del Mondo

Crono Junior donne - HURIKOVA (SLO)
Crono U23 uomini - BRAJKOVIC (SLO) bronzo VINCENZO NIBALI, che Dekker ha privato dell'argento per soli 39 centesimi
Crono Junior uomini - GRETSCH (GER)
Crono Elite donne - THURIG (SVI)
Crono Elite uomini - ROGERS (AUS) sesto posto MARZIO BRUSEGHIN a tre secondi dal quarto e neanche lontano dal podio

Corsa in linea Junior donne - VOS (OLA) argento MARTA BASTIANELLI in volata del gruppo finito dietro l'olandese
Corsa in linea U23 uomini - SIOTSOU (BLR) quarto posto DOMENICO POZZOVIVO, quinto VINCENZO NIBALI e settimo GIOVANNI VISCONTI per una giornata in cui abbiamo fatto molto di buono tranne che gli scatti a ripetizione di Nibali, che non ha poi colto l'attimo decisivo quando Pozzovivo e Siotsou son partiti. Poi crisi di Domenico sull'ultima ascesa delle Torricelle e recupero di Dekker e Kristensen.

[Modificato da speedy13 11/12/2005 12.27]

DiabloRoma
00sabato 2 ottobre 2004 17:33
[SM=g27826] Il Mondiale ciclistico in Italia d'OBBLIGO dovrebbe essere in evidenza
tanto più che si è appena avuto lo splendido argento di Tatiana Guderzo nella prova femminile dietro alla Arndt con una prova davvero splendida!

Quarto posto per Capecchi nella junior maschile stamattina.

E domani i pro!
DiabloRoma
00lunedì 4 ottobre 2004 21:38
Alla fine ieri:
ritiro di Bettini per incidente banalissimo che è bastato però a farlo fuori
Cunego incapace di andarsene, purtroppo non per colpa sua, e neanche Basso, ma un grandissimo Paolini conquista il terzo posto dietro a Freire e Zabel. E dico grandissimo perché Luca non è neanche un velocista puro.
m.harlock
00martedì 5 ottobre 2004 00:37
Che rabbia ieri per Bettini....che sfortuna nera!!!

Grandissimo Paolini!!! Più di così non poteva fare come dici bene tu non era un velocista puro...bravi anche gli altri comunque Basso e Cunego hanno dato il massimo... peccato veramente ci credevo...

Ciao!!!!
m.harlock
00mercoledì 16 febbraio 2005 23:42


Pantani e Cipollini (Ansa)

Cipollini: «Vederlo e ricordarlo è sempre un dolore»

Cipollini, è passato un anno.
«Dicono che il tempo cura le ferite, ma quando sono così profonde non esiste medicina. Il dolore è ancora intenso. Vorrei rimuovere, ma è impossibile».
Era il 14 febbraio 2004.
«Stavo festeggiando una delle mie poche vittorie della scorsa stagione, al Giro del Mediterraneo. Ero in un ristorante di Montecarlo, cenavo con la squadra. Ieri, alla fine della corsa, mi hanno proposto di tornarci: mi sono rifiutato».
Qual è il dolore più intenso?
«È una sorta di ingiustizia umana che percepisco. Al di là del grande campione, penso a un ragazzo di 34 anni che se n’è andato in quel modo».
Si poteva evitare?
«Pochi giorni prima che Marco morisse, mi ero mosso per incontrarlo. Non avevo il numero del suo cellulare: negli ultimi mesi era difficile per chiunque contattarlo. E prima ancora avevo avuto un sogno premonitore...».
Un sogno premonitore?
«Io e Marco al guardaroba di un ristorante. Lui elegantissimo, in abito nero e cravatta bianca, rasato e abbronzato. Sognai di abbracciarlo: ricordo proprio la sensazione fisica di quell’abbraccio. La mattina dopo cercai di parlargli. Troppo tardi...».
È questo il suo più grande rimpianto?
«No. Mi rimprovero di non averlo conosciuto meglio, di non aver avuto con lui un rapporto più stretto. Abbiamo vissuto vite distanti, ma tra noi c’era grande rispetto. Lo scalatore e il velocista: ciascuno, nel suo ruolo, aveva il suo spazio ben definito nel mondo del ciclismo».
Rivalità evitata, quindi.
«Mai un’incomprensione, mai una gelosia. Non abbiamo condiviso ritiri o camere d’albergo, ma nel gruppo, in corsa, abbiamo parlato tanto dei problemi del ciclismo. Ed eravamo sempre in perfetta sintonia». Tornando indietro, gestirebbe in modo diverso il progetto (fallito) della squadra insieme?
«Credevo in quel progetto, credevo di poter trasmettere a Marco ciò in cui lui non credeva più. Chissà come sarebbero potute cambiare le cose se fosse andato in porto...».
Cesenatico, ieri, si è stretta intorno al suo campione.
«Nessuno può renderci l’uomo. Per me vederlo in foto o alla tv e parlarne è ancora oggi uno strazio. Mia moglie e le mie figlie, a Natale, mi hanno regalato ’’Un uomo in fuga’’, il libro scritto da Manuela Ronchi, l’ex manager di Marco. Ho scartato il pacchetto, ho visto la foto di copertina e ho sentito un dolore al petto: in quello sguardo, colto in un momento di furore agonistico, c’è il destino di una persona condannata a soffrire. Non ce l’ho fatta. Non ho nemmeno cominciato a leggerlo».
Ha sentito mamma Tonina?
«La chiamo spesso e ieri le ho chiesto il permesso di fare questa intervista. Non volevo pensasse che approfittassi dell’anniversario della morte di suo figlio per farmi pubblicità...».
E cosa le ha detto?
«Mario, sono contenta che di Marco parli un amico come te». Come ricorda Marco Pantani? «Ricordo un atleta forte e sereno, nato per correre in bicicletta in salita. Ricordo un uomo al quale, forse, la timidezza non permetteva di esprimersi in totale libertà».
Cosa avevate in comune, oltre alla passione per il vostro sport?
«Molte cose. Tutti e due abbiamo vissuto il ciclismo come un grande amore e come un mezzo per togliersi enormi soddisfazioni. Tutti e due venivamo da famiglie semplici, normali: condividevamo lo stesso orgoglio nel ripagare, con i successi, tutti i sacrifici che i nostri genitori avevano fatto per noi. E poi quella contraddizione continua...».
Cioè?
«Da un lato la vita quasi ascetica del ciclista professionista e dall’altro, finita la corsa, la voglia di divertirsi in discoteca fino all’alba. La spartanità della vita da atleta e le belle macchine».
Qual è il ricordo al quale è più affezionato?
«Al Giro d’Italia 2003, Marco stravedeva per le ruote superleggere della mia bicicletta, ma non poteva provarle per problemi di sponsor. Un giorno ci mettemmo d’accordo e, dietro una curva, ci fermammo. Vaffanbagno lo sponsor... Marco le montò e ripartì felice come un bambino, con un meraviglioso sorriso di complicità. C’era una salita. ’’Dài che ti aspetto per rientrare insieme’’ mi disse. E io: ’’Vai, vai. Se aspetti me in salita arrivi domani...’’».
Il pm di Rimini ha chiesto il rinvio a giudizio per gli ultimi fornitori di cocaina di Pantani. Lei cosa si aspetta dall’inchiesta? «Non mi va di entrare nel merito delle colpe e delle responsabilità. Per me da Madonna di Campiglio in poi, non conta più niente. Tre disgraziati in carcere non ci restituiranno Marco Pantani».
Dalla sua morte, le è più capitato di sognarlo?
«Sì, una volta. Il mio inconscio l’ha evocato una notte di qualche tempo fa, alla guida di una stupenda decappottabile, io al posto del passeggero. Eravamo a Miami, o in un posto del genere. C’era il sole, il mare e la spiaggia sullo sfondo. Marco era bello, sorridente, trasmetteva grande serenità. Come per dirmi: Mario, stai tranquillo, nel luogo dove mi trovo adesso sto benissimo».

Fonte Corriere.it


E' passato un anno... nulla è cambiato per me... quando in tv guardo una gara ed inizia una salita e Marco non c'è... è una fitta al cuore profonda...



Fatascalza
00venerdì 18 febbraio 2005 09:23
Ciao Marco!!
Un saluto al Pirata che mi ha avvicinata al ciclismo, che mi ha esaltata, entusiasmata !!

Ciao Marco! :SMILES1:
speedy13
00mercoledì 2 novembre 2005 00:16
Martedì 01.11.05

’Gibo’ svela i piani per il 2006: “E’ un traguardo mitico e se vinci lì entri nella storia”

Madrid - Giro d’Italia e poi Tour de France, dove tenterà l’assalto all’Alpe d’Huez. In un’intervista al quotidiano spagnolo ‘As’, Gilberto Simoni svela parte dei suoi piani per la prossima stagione. Il ciclista, 34 anni, due volte vincitore del Giro d’Italia, ha lasciato la Lampre-Caffita per la Saunier Duval, il team spagnolo del manager Mauro Gianetti, con cui ha firmato un contratto per un anno. Determinante, nella sua scelta, il fallimento del progetto di un nuovo team, il Sony Ericsson, portato avanti da Giancarlo Ferretti e fallito proprio quando il direttore sportivo aveva già incassato l’ok da Simoni. A tutto vantaggio del team spagnolo dove, oltre a Gianetti, il ciclista italiano ritrova il direttore sportivo Pietro Algeri con cui vinse per la prima volta la corsa rosa nel 2001. “Non è la prima volta che ricevo un’offerta da Mauro Gianetti. Per questo, quando è fallito il team di Giancarlo Ferretti, non ho avuto dubbi nel fissare per la Saunier Duval. Oltre all’interesse di Mauro -prosegue-, mi ha convinto il fatto che si tratta di una squadra del Pro Tour. Nel suo calendario ci sono le migliori gare, quelle che voglio correre nel 2006. Avevo altre offerte in Italia, ma mi garantivano solo il Giro”.

La prima parte della prossima stagione, afferma Simoni, “sarà incentrata nella preparazione del Giro d’Italia, dopo si vedrà”. Nei suoi piani c’è sicuramente il Tour de France: “E’ ancora presto per parlare, anche se è molto probabile che andrò, come vuole la mia squadra. E’ un buon team, con giovani di grande valore come Gomez Marchante. Se possibile, vorrei aiutarli, apportare la mia esperienza. Saper dosare le forze potrebbe essere decisivo in questo Tour, che concentra la parte più dura nella seconda metà”. Aiutare i giovani non sarà l’unica missione di Simoni al Tour 2006: “Vorrei vincere una grande tappa di montagna e in particolare sogno l’Alpe d’Huez. Ho conquistato le grandi cime di Giro e Vuelta. Al Tour ho vinto una volta, ma non in salita. Ho riportato successi nelle tre grandi gare a tappe ma me ne manca una di montagna al Tour. Prediligo l’Alpe d’Huez perchè è un traguardo mitico e se vinci lì entri nella storia”. Al termine della prossima stagione, Simoni valuterà se correre anche la successiva o ritirarsi: “Non so. Per il momento ho firmato solo per un anno. Alla fine della stagione deciderò se continuare ancora. Posso però dare per certo che chiuderò la mia carriera con la Saunier Duval”.

(Spr/Adnkronos)
speedy13
00martedì 8 novembre 2005 12:13
Il re della corsa a tappe spagnola ha assunto Epo: sospeso dalla Liberty Seguros

Martedì 08.11.05

Madrid - Lo spettro del doping si abbatte anche sull’ultima edizione della Vuelta di Spagna e sul suo dominatore assoluto, Roberto Heras. Il ciclista della Liberty Seguros, che quest’anno si è laureato campione della corsa a tappe spagnola per la quarta volta, è stato sospeso dal suo team dopo che l’Unione Ciclistica Internazionale (Uci) ha comunicato la sua positività all’Epo a un controllo effettuato in occasione della penultima tappa della Vuelta di quest’anno. Lo ha reso noto oggi in un comunicato l’ufficio stampa della Liberty Seguros, specificando che il ciclista iberico è stato sospeso “cautelarmente” in attesa dell’esito delle controanalisi. “Roberto Heras -si legge nella nota- è stato sospeso dalla squadra per decisione dell’Active Bay, società responsabile della gestione del team professionistico, lo stesso giorno (27 ottobre) in cui è stata ricevuta nella sede della squadra la comunicazione ufficiale dell’Uci che il corridore è risultato positivo per Epo in un controllo antidoping nella tappa 20 (Guadalajara - Alcalá de Henares) dell’ultima Vuelta di Spagna”. “Rispettando la presunzione di innocenza -si legge ancora nel comunicato- e confidando nel risultato delle controanalisi obbligatorie, il Consiglio della Società ha preso la decisione di non rendere pubblici i fatti fino alla conferma degli stessi. Solo dopo la fuga di notizie dell’ultima ora è stata presa la decisione di emettere questo comunicato”. “La Società -si legge infine- ribadisce la sua ferma volontà di continuare a lottare per uno sport limpido e si ripropone di mantenere questa linea di condotta in tutti i casi, tutto questo senza smettere di confidare nel fatto che Roberto Heras, così come da lui manifestato, possa dimostrare la sua innocenza, in cui crediamo”.

Fonte: libero.it
speedy13
00sabato 12 novembre 2005 22:13
Sabato 12.11.05

"Un percorso troppo duro, non mi piace e ci sono pochi arrivi adatti a me"

Milano - "Sto prendendo in considerazione l'ipotesi di non partecipare al Giro d'Italia". Dichiarazione-choc di Alessandro Petacchi che si lamenta per "un percorso troppo duro per le mie caratteristiche". Il velocista spezzino, presente assieme a diversi colleghi alla presentazione ufficiale della corsa rosa del 2005, ha apertamente espresso le personali perplessità rispetto alla sua partecipazione. "Credo che dovrò prendere in considerazione la possibilità di partecipare al Tour e disertare il Giro", ha detto Petacchi. "Questo percorso proprio non mi piace, è troppo duro già dalla prima settimana e ci sono pochi arrivi adatti a me".

(Spr/Adnrkonos)
speedy13
00sabato 12 novembre 2005 22:15
Sabato 12.11.05

Al Mazdapalace svelato il percorso dell'89.ma edizione: non c'era Savoldelli

Milano - Presentato al Mazdapalace di Milano il Giro d'Italia 2006, edizione numero 89 della corsa rosa, in calendario dal 6 al 28 maggio. Si partira' dal Belgio, da Marcinelle, nel 50.mo anniversario della tragedia della miniera; Corso Venezia, a Milano, sara' invece il rettilineo per l'ultimo sprint. Torna la cronosquadre (l'ultima volta fu nel 1989), che coincidera' con il ritorno in Italia: partenza da Piacenza ed arrivo a Cremona per 38 km. Resta in forse lo sviluppo dell'ultima frazione, in teoria divisa in due semitappe (crono individuale da 11 km Canzo-Ghisallo in mattinata e Lecco-Milano di 116 km a seguire).

Molto impegnativa (e' uno dei temi della diatriba che divide i direttori sportivi delle squadre e gli organizzatori del Giro e che ha portato all'assenza alla presentazione di Paolo Savoldelli, il vincitore del 2005) la terza settimana, con il Plan de Corones, tre impegnative salite verso Gemona del Friuli, il finale sul Passo San Pellegrino dopo Forcella Staulanza, Marmolada e Pordoi, e la tappa 'regina' Trento-Aprica con Tonale e Gavia (cima Coppi a 2.618 metri) e Mortirolo. Enorme il polverone suscitato per la decisione di dividere in due semitappe la giornata dell'epilogo, ma il direttore del Giro, Angelo Zomegnan, ha spiegato in diretta alla Rai che ''siamo ancora nella fase della proposta''. Suscettibile di variazione, quindi, il percorso di domenica 28 maggio.

(Spr/Adnkronos)
speedy13
00martedì 29 novembre 2005 00:01
Lunedì 28.11.05

Da domani a giovedi' il team si rirtrovera' a Brema in Germania

Roma - Da domani 29 novembre a giovedi' 1 dicembre il Team ciclistico della Milram si radunera' a Brema, in Germania. E' il primo incontro ufficiale per il nuovo sodalizio di Stanga che avra' come leader due campioni del calibro di Alessandro Petacchi e Erik Zabel. L'incontro e' fissato alla Nordmilch, azienda casearia tedesca che sponsorizzera' dal primo gennaio 2006 il gruppo sportivo con la linea di prodotti Milram.


(Spr/Adnkronos)
speedy13
00mercoledì 30 novembre 2005 22:21
Mercoledì 30.11.05

Berlino - In bici, coi libri legati dietro, come un qualsiasi studente. Jan Ullrich e i suoi compagni della T-Mobile sono volati in Sud Africa per un periodo di preparazione che, pero', non riguardera' solo il loro fisico. Il team tedesco, infatti, ha previsto per i propri ciclisti un intensivo corso d'inglese, per favorire la comunicazione fra gli atleti. Non tutti, infatti, parlano tedesco, e se e' vero che quest'anno Ullrich provera' a vincere il Tour de France, finalmente liberato della tirannica presenza di Lance Armstrong, e' altrettanto vero che per raggiungere il risultato bisogna pensare anche ai minimi particolari. Fra i componenti della squadra infatti, ci sono l'ucraino Sergej Hontchar, l'italiano Eddy Mazzoleni, l'australiano Michael Rogers e lo spagnolo Oscar Sevilla. Proprio partendo da questa considerazione, la T-Mobile deve avere valutato la possibilita' di problemi di comunicazione.

La squadra adesso e' in Sud Africa, dove rimarra' fino al 23 dicembre, e alla preparazione in bici e' stato affiancato un corso d'inglese accelerato. Per imparare almeno alcune frasi che in corsa potrebbero essere utili. Quali? Con ironia, la 'Bild', fa alcuni esempi. 'Maglia gialla', per cominciare, in tedesco si dice 'Gelb Trikot', ma Ullrich dovra' imparare che in inglese si dice 'yellow jersey'; 'piu' veloce', in tedesco si dice 'mehr Tempo' e in inglese 'more speed'; il 'leader' in tedesco sarebbe stato 'Spitzenreiter'. Se ad Ullrich venisse fame in corsa, poi, e volesse un 'pezzo di cioccolata', non dovra' piu' rivolgersi ai compagni con un frase come 'ein Stuck Schokolade bitte', ma chiedere 'a piece of chocolate, please'; 'bicicletta da corsa', si dice 'Rennrad' in tedesco e 'bike' in inglese. Per eventuali problemi in corsa, per esempio ad una ruota, Ullrich non dovra' piu' dire 'Ich habe ein Problem mit einem Reifen', ma 'I have a problem with a wheel'. La prima frase che pero' Ullrich ha imparato in inglese, sembra sia questa: 'Finally a Tour without Armstrong'. E qui non c'e' bisogno di traduzione.


(Spr/Adnkronos)
speedy13
00giovedì 1 dicembre 2005 23:09
Giovedì 01.12.05

Il campione italiano ha la mononucleosi. Ko anche Pellizotti

Roma - Enrico Gasparotto, campione italiano in carica di ciclismo, non ha potuto presentarsi a Salsomaggiore Terme per il primo raduno del team Liquigas 2006. Il 23enne talento friulano e' stato messo ko dalla mononucleosi, che lo costringera' ad uno stop di circa due mesi. ''Meglio oggi che nel pieno della stagione -dice Gasparotto- anche se sono consapevole che i programmi del 2006 risentiranno parzialmente di questo periodo di inattivita'. Le corse d'inizio stagione non potranno rientrare fra i miei obiettivi''.

La sfortuna si e' accanita anche contro Franco Pellizotti, che contrariamente al compagno di squadra e' riuscito a raggiungere Salsomaggiore, ma con il braccio destro ingessato: ''Sono caduto in allenamento, nell'ultima uscita prima del raduno -racconta- I medici mi hanno diagnosticato il distaccamento dell'osso piramidale del polso destro''. Pellizotti potra' ritornare in sella alla bicicletta tra dieci giorni grazie alla sostituzione del gesso con tutore.


(Spr/Adnkronos)
speedy13
00mercoledì 14 dicembre 2005 23:00
Vuelta 2006, svelato il percorso

Mercoledì 14.12.05

Presentata l'edizione numero 62: partenza da Malaga ed arrivo a Madrid

Madrid - La Vuelta di Spagna 2006 partira' il 26 agosto da Malaga e si concludera' il 17 settembre a Madrid dopo 21 tappe e 3129,2 chilometri. La 61/a edizione della corsa a tappe iberica e' stata presentata oggi a Madrid. Nel percorso, spiccano cinque arrivi in salita: La Covatilla, El Morredero, La Cobertoria, Calar Alto e La Pandera.


(Spr/Adnkronos)
speedy13
00sabato 17 dicembre 2005 00:04
Giro 2006, Milram: Petacchi in dubbio

Venerdì 16.12.05

''Quest'anno solo poche tappe per gli sprinter''

Roma - ''Petacchi non ha ancora sciolto i dubbi sulla sua presenza al Giro, una corsa che gli ha certamente dato molto, ma che quest'anno comprende solo poche tappe per gli sprinter''. Lo afferma il team manager della Milram, Gianluigi Stanga, in riferimento alla partecipazione del velocista spezzino alla prossima 'corsa rosa'.

Poco dopo la presentazione del percorso della corsa a tappe italiana di quest'anno, Petacchi aveva affermato che le caratteristiche del Giro 2006 male si adattano alle sue, sottolineando in particolare i pochi arrivi in volata. Il ciclista azzurro sta prendendo in esame l'ipotesi di saltare il Giro per dedicarsi invece alla preparazione del Tour de France.

''Ad Alessandro dispiacerebbe molto non prendere parte alla corsa rosa, ma vuole riflettere bene e valutare se ne varra' la pena o meno''. Del nuovo team italo-tedesco fa parte anche il tedesco Erik Zabel, un ciclista con caratteristiche molto simili a quelle dello spezzino. Stanga, comunque, esclude problemi di convivenza fra i due in seno al team: ''Sono felici di correre insieme. Si sosterranno a vicenda, ma avranno anche degli obiettivi ben precisi nelle classiche di primavera''.


(Spr/Adnkronos)
speedy13
00sabato 17 dicembre 2005 00:05
Liquigas, a Terracina stage per 2006

Venerdì 16.12.05

Gm Amadio, fino a febbraio raduni ogni 3 settimane

Roma - I corridori del team Liquigas si riuniranno la settimana prossima, da lunedi' a venerdi', per il secondo stage di preparazione della stagione 2006. Il raduno, che si terra' a Terracina, prevede l'effettuazione delle visite mediche di prammatica. Il team manager Roberto Amadio ed i direttori sportivi avvieranno un costante monitoraggio sul lavoro di preparazione svolto dai singoli corridori. ''Dalla settimana prossima sino ad inizio febbraio visioneremo gli atleti con cadenza trisettimanale. Nel corso della stagione, poi, affiancheremo alle valutazioni in gara l'effettuazione di test specifici. Potremo cosi' mantenere un controllo costante sulla squadra''. Il debutto della Liquigas 2006 e' previsto in Australia, al Tour Down Under, dal 17 al 22 gennaio.


(Spr/Adnkronos)
speedy13
00domenica 18 dicembre 2005 00:21
Savini choc, Minacce a Pantani nel '99

Sabato 17.12.05

Cesenatico - La vita di Marco Pantani era a rischio gia' nel 1999 e il caso della morte del ciclista ''e' stato archiviato troppo in fretta. Marco non si e' ucciso''. A quasi due anni dalla morte del 'Pirata' Vittorio Savini torna a parlare, rivelando un nuovo particolare della vicenda personale del fuoriclasse di Cesenatico e sollevando sospetti chiari sulla sua scomparsa. Savini, storico presidente del club Magico Pantani, ha dichiarato a 'La Voce di Romagna' di aver ricevuto una telefonata intimidatoria all'indomani dell'esclusione del ciclista di Cesenatico dal Giro d'Italia del 1999 per la nota vicenda del livello fuori norma di ematocrito a Madonna di Campiglio.

''Una persona, con chiaro accento meridionale, mi disse queste testuali parole: 'Non dovete essere tristi. E' meglio per Marco che sia andata cosi', perche' a Milano lui non ci arrivava...''', ha detto Savini. ''Era il 6 giugno del 1999, in un orario compreso tra le 17,30 e le 18. Me la ricordo come se fosse ieri, perche' il giorno prima c'era stata la squalifica di Marco a Madonna di Campiglio''. Savini ha precisato che la telefonata arrivo' sul suo ''cellulare privato'', ma che sul display del telefono ''apparve un numero privato''.

La prima reazione del direttore fan club di Pantani fu di ''paura'': ''Sul momento ho avuto paura, molta paura. Sono sbiancato, ho cercato di non pensarci, ma era dura'', ha raccontato ancora Savini, che ha precisato di non aver sporto denuncia. ''Onestamente ho cercato di non dargli peso. Ho anche pensato che potesse essere una telefonata di qualche tifoso squilibrato. Certo che oggi, alla luce di questi ultimi fatti, forse avrei dovuto comportarmi in maniera differente''.

Savini, che ha raccontato l'accaduto anche alla madre di Pantani (''le ho detto 'Tonina credimi, e' stato meglio cosi', perche' a Madonna di Campiglio ho ricevuto una telefonata inquietante...'''), ha ricollegato l'episodio della telefonata minatoria alla morte del ciclista, avvenuta il 14 febbraio 2004 in una stanza di albergo di Rimini, secondo il medico legale per overdose di cocaina.

''Vuole la verita'? Io sono pienamente d'accordo con lei'', ha detto Savini al quotidiano riferendosi a mamma Tonina, ''sul fatto che in quella stanza qualcosa di anomalo e' accaduto. Io il corpo l'ho visto con i miei occhi e, secondo me, il caso e' stato archiviato troppo in fretta. Gli inquirenti hanno visto la coca in giro e non hanno cercato altro. Ma in quella stanza e' accaduto qualcosa di strano ed io di una cosa sono piu' che convinto: Marco non si e' ucciso''.


(Spr/Adnkronos)
speedy13
00giovedì 22 dicembre 2005 22:06
Doping, 15 mesi all’australiano Sutherland

Giovedì 22.12.05

Il ciclista positivo a un controllo durante il Giro della Germania

Berlino - Il ciclista australiano Rory Sutherland della squadra olandese 'Rabobank' e' stato sospeso per 15 mesi dopo essere stato trovato positivo in un test antidoping. Il ciclista avrebbe assunto un ormone proibito durante il Giro della Germania, secondo quanto scrive oggi 'Cycling news'. Nelle analisi di Sutherland e' stato riscontrato il 'Clomiphen', che stimola la produzione di testosterone. L'australiano, 23enne, potra' tornare a correre il 15 dicembre 2006.


(Spr/Adnkronos)
speedy13
00giovedì 22 dicembre 2005 22:22
Anniversario della morte di Coppi

Giovedì 22.12.05

Al museo dei campionissimi una giornata dedicata al ciclismo

Novi Ligure (AL) - Il Museo dei Campionissimi si prepara a celebrare l'anniversario della morte di Fausto Coppi, dedicando la giornata del 2 gennaio (era il 1960 quando il campione si spense) agli amanti del ciclismo. Beppe Conti, inviato speciale di ''Tuttosport'' e grande esperto delle due ruote, presentera' alle ore 15.30, il suo ultimo libro ''Storia e leggenda del grande ciclismo'', dove in oltre 500 pagine e altrettante immagini racconta la storia e la leggenda del grande ciclismo. Nel volume, tutti i retroscena e i segreti dei grandi record ed exploit, su strada e su pista, di trionfi e drammi che si sono realizzati nell'ambito delle grandi corse a tappe e nelle classiche. Alla presentazione del volume, edito dalla Graphot, sara' presente anche Giancarlo Padovan, direttore di ''Tuttosport''.

L'incontro sara' seguito dalla donazione al museo della bicicletta di Giuliano Calore, campione mondiale di ciclismo estremo, che ha sbalordito tecnici e appassionati con imprese straordinarie che lo hanno fatto entrare, con 12 record, nel guinnes dei primati. Il pubblico potra' ammirare sui megaschermi alcune delle sue piu' incredibili prove, che lo hanno visto con una bicicletta priva di manubrio, di freni e senza pignone fisso, protagonista sui piu' difficili passi alpini delle Dolomiti e dello Stelvio, il valico piu' alto d'Europa.


(Spr/Adnkronos)
speedy13
00giovedì 22 dicembre 2005 22:24
“Armstrong ha un altro Tour nelle gambe”

Giovedì 22.12.05

Austin - “Sono convinto che avrebbe almeno un altro Tour nelle gambe”. Johan Bruyneel ‘stuzzica’ Lance Armstrong. Il direttore sportivo della Discovery Channel ha concluso da pochi giorni il primo stage ad Austin di preparazione del team alla stagione 2006. E’ salito in sella anche il texano, sette volte vincitore della corsa a tappe francese, e i risultati, a quanto pare, sono stati più che mai positivi. “E’ molto più occupato di quando era ciclista -dice il tecnico belga-. E’ venuto ad allenarsi con il gruppo per tre giorni e i primi due non ha potuto terminare gli allenamenti perché aveva altri impegni. L’ultimo giorno, invece, si è allenato quattro ore come tutti gli altri. Potrebbe continuare a correre -spiega- ma non lo vuole fare. Fisicamente lo vedo pronto per un altro Tour, anche per due”. Bruyneel non si illude: “Anche se ad Austin è stato con noi, sapevo che quella situazione era irreale e che non correrà più. Lo do per scontato, le decisioni le abbiamo prese sempre insieme e io ho avuto tempo per prepararmi e cercare nuove motivazioni e obiettivi. La cosa peggiore che si potrebbe fare è cercare un altro come lui, perché è impossibile, non ce n’è un altro”. Insieme, Armstrong e Bruyneel hanno vinto sette Tour: “Nessuno obbligava Lance a tentare di vincere anche il settimo, il record era già suo e aveva sufficientemente dimostrato di cosa fosse capace. Ma lui ha accettato la sfida e, curiosamente, il settimo è stato il più facile di tutti”.

L’immagine del campione texano è stata in parte offuscata dalle recenti rivelazioni del quotidiano francese L’Equipe in riferimento al Tour de France del 1999: “E’ chiaro -ammette Bruynell-, questo era il loro obiettivo. Dal 1999, dopo il Sestriere perché è da lì che è cominciato tutto, gli sono sempre stati addosso. All’inizio erano solo insinuazioni, dopo sono diventate accuse...Questa gente si è impegnata a rovinare la sua immagine e ha cercato di farlo in ogni modo. E siccome non poteva, alla fine non ha avuto altro rimedio che tirar fuori questa storia qui che, come ha detto giustamente il presidente del Cio Rogge, ha violato tutti i diritti fondamentali di una difesa. Non posso raccontare tutto quello che so, però è chiaro che l’obiettivo era di danneggiare la sua immagine”.

Bruynell se la prende anche con la Francia: “E’ normale -si domanda- che un giorno prima del Tour ci sia un controllo a sorpresa del Ministero francese diretto soltanto alla sua persona?”. Restano, secondo Bruynell, anche molti punti oscuri nella vicenda sollevata da L’Equipe: “E’ chiaro che se nelle sue urine fosse stato riscontrato qualcosa di importante non lo avrebbe detto un giornale ma qualche organizzazione ufficiale. E gli sarebbe stata tolta la vittoria (al Tour, ndr) del 1999. Questa storia non è stata una sorpresa per noi, è stata solo un‘insinuazione in più da aggiungere alle critiche e accuse precedenti”. Armstrong continuerà a occuparsi di ciclismo e continuerà a lavorare con la Discovery Channel in qualità di azionista: “Il 50% della società è in mano a investitori privati -spiega il tecnico belga-, soprattutto a Thom Weisel, fondatore del team. L’altro 50% è ripartito in parti uguali fra Lance, il suo agente Stapleton e me. Siamo cresciuti insieme”.


(Spr/Adnkronos)
speedy13
00venerdì 23 dicembre 2005 18:59
Pragelato ricorda Pantani con una mostra

Venerdì 23.12.05

Maglie, biciclette e coppe in memoria del 'Pirata' romagnolo

Pragelato - La storica localita' turistica e sportiva di Pragelato inaugura martedi' 27 dicembre la mostra in onore del grande ciclista, Marco Pantani. Dal titolo ''Omaggio a Pantani'', la rassegna e' stata organizzata dall'omonima fondazione e restera' aperta al pubblico fino all'8 gennaio. Esposte le fotografie e gli oggetti appartenuti al ''pirata'' su due ruote che e' stato idolo degli sportivi ed e' tragicamente scomparso lo scorso anno. All'inaugurazione saranno presenti personalita' della cultura e dello sport, tra cui la campionessa di sci Stefania Belmondo.

Un viaggio nel ciclismo italiano attraverso le tappe che hanno reso celebre lo ''scalatore'' romagnolo. La maglia gialla vinta al Tour de France, una delle sue biciclette, alcune coppe, le maglie, i body, le calze, le scarpe e le fotografie che ritraggono e ripercorrono la sua intensa, ma purtroppo breve, carriera. A chiudere il percorso la proiezione de ''L'ultimo volo'', film-documentario realizzato dal giornalista Umberto Nigri; e il filmato ''Pantani'' tratto dalla collana video ''I Miti del Ciclismo''.


(Spr/Adnkronos)
speedy13
00martedì 27 dicembre 2005 17:54
Legale Heras, e’ pulito ed ecco le prove

Martedì 27.12.05

L’avvocato Buxeda, “Tanti errori di procedura e metodo di rilevazione inaffidabile”

Madrid - ''Abbiamo ragione e, quel che e' piu' importante, siamo in grado di provarlo''. Jose' Maria Buxeda, avvocato difensore di Roberto Heras, si dice molto ottimista riguardo all'esito dell'udienza che il ciclista spagnolo, quattro volte vincitore della Vuelta ma attualmente incriminato per valori di Epo troppo elevati riscontrati nel corso dell'ultima edizione, sosterra' il prossimo 13 gennaio al Comitato di Competizione della Federazione spagnola. ''Stiamo continuando a raccogliere informazioni e documenti -spiega Buxeda a 'Marca'- e posso dire di essere ragionevolmente ottimista. Abbiamo riscontrato diversi errori di procedura e anche il metodo di rilevazione dei campioni per le analisi si e' rivelato poco affidabile, perche' da' risultati falsati: non lo dico io, ma scienziati di alto livello''.

Buxeda attacca duramente il modo in cui sono stati effettuati i controlli antidoping. ''Ci sono stati almeno 5 o 6 errori di procedura, questo da un'idea di come si sono svolte le cose e del clima di insicurezza che crea. Per quanto riguarda i campioni, sono stati lasciati per 36 ore senza la necessaria refrigerazione e inoltre il Laboratorio di Madrid non e' omologato per le prove anti-Epo''.


(Spr/Adnkronos)
speedy13
00giovedì 29 dicembre 2005 00:05
Beloki: 'Voglio tornare quello che ero una volta'

Mercoledì 28 Dicembre 2005

Joseba Beloki vuole continuare ad essere un uomo importante nella squadra di Manolo Saiz. ' Il fatto che Manolo mi inserisca in una squadra con campioni del calibro di Alexandre Vinokourov e Roberto Heras e' un segnale chiaro del fatto che avro' un ruolo importante' , dice Beloki, come si legge su Marca.com.

Heras potrebbe non partecipare al Tour de France: ' Non importa - dice Beloki - anche perche' se non c'e' lui ci sara' Vinokourov, una sicurezza. Certo che ho anche delle aspirazioni professionali; per me si tratta di un ritorno personale: voglio tornare ad essere quello che ero una volta' . Beloki conclude: ' Ho 32 anni, ma penso gia' al 2006 e al 2007; ovvio che voglio che siano due stagioni di primo piano, da protagonisti. Ritirami? Non e' nella mia filosofia: ho bisogno di altre motivazioni' .


it.sports.yahoo.com
speedy13
00giovedì 29 dicembre 2005 22:31
Armstrong sportivo dell’anno secondo Ap

Giovedì 29.12.05

New York - Lance Armstrong è lo ‘sportivo dell’anno’ secondo l’agenzia statunitense Associated Press. Il sette volte vincitore del Tour de France ha ottenuto, per il quarto anno consecutivo, il più alto numero di voti nel sondaggio condotto fra le principali testate sportive statunitensi. E’ la prima volta dal 1931, anno in cui fu istituito il premio, che un atleta ottiene tale riconoscimento per quattro anni consecutivamente. Il ciclista texano, che dopo aver trionfato per la settima volta nella corsa a tappe francese ha annunciato il ritiro, ha ottenuto 30 degli 83 voti totali e ha preceduto nella speciale graduatoria i due giocatori di football americano Reggie Bush, che ha ottenuto 23 preferenze, e Peyton Manning (8 voti). Fra gli sportivi votati c’è anche un rappresentante europeo, Roger Federer. Il tennista, vincitore quest’anno a Wimbledon e agli Us Open, ha ottenuto sette voti, gli stessi del campione di golf Tiger Woods.

Il 34enne Armstrong si è detto felice per aver conquistato ancora una volta tale riconoscimento: “E’ bello vincere”, ha affermato. E poi sorridendo: “Non lo farò più”. Per l’americano, che nella sua lunga carriera ha sconfitto anche il cancro, il 2005 è stato un anno di luci e ombre a causa delle accuse di doping mosse nei suoi confronti dal quotidiano francese ‘L’Equipe’. Un anno da “sogno”, ha affermato lui. E tornando alle accuse: “L’ultima parte della stagione è stata un incubo. Fortunatamente, gli amanti dello sport guardano oltre queste speculazioni”. Nella categoria femminile il premio è andata alla campionessa svedese di golf Annika Sorenstam, premiata per il terzo anno consecutivo.


(Spr/Adnkronos)
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