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SUPERSAGGIO
Il premier si cuce la bocca sulle toghe
"Non offriamo pretesti al Quirinale"

Il rischio elezioni spinge Berlusconi sulla strada della cautela.
Bossi continua a premere: "Con questi numeri non è possibile andare avanti"


ROMA - "Napolitano minaccia di portarci al voto, non dobbiamo fornirgli alcun pretesto". Consapevole del passaggio stretto del governo, Silvio Berlusconi ha compreso che c'è un solo uomo che oggi abbia la forza sufficiente e il potere necessario per scalzarlo da palazzo Chigi: Giorgio Napolitano.

Il messaggio partito dal Quirinale nelle ultime ore è stato infatti pienamente compreso: o si riporta lo scontro politico entro binari accettabili, oppure meglio affidare al popolo sovrano il giudizio. Per questo il Cavaliere ha impartito l'ordine di far tacere l'artiglieria, dando l'esempio per primo. Non è stato un caso infatti se ieri, nella telefonata fatta a Pionati, il Cavaliere non abbia minimamente accennato ai pm e alle sue rogne giudiziarie. Raccontano che Berlusconi, infuriato per le critiche piovute a raffica da tutti i procuratori - Caselli in testa - nelle cerimonie di inaugurazione dell'anno giudiziario avesse in mente di gridare al "golpe", ma prudenti consiglieri lo hanno implorato di desistere. La strategia infatti è ora quella dell'appeasement con il Quirinale.

"Per venire incontro a Napolitano - spiega un ministro che in queste ore è rimasto in contatto con Arcore - dobbiamo cercare di abbassare i toni e provare a spostare il discorso sulle cose da fare". Esercizio difficile, visti i numeri precari della Camera. Ma è un fatto che Berlusconi non pensi minimamente al voto anticipato, convinto di poter "resistere alla piena di fango" soltanto nella ridotta di palazzo Chigi. Ed è sempre per non esacerbare lo scontro che il premier ha dato lo stop sulla manifestazione del 13 dicembre a Milano. Si era pensato a un comizio con Berlusconi, poi a una semplice telefonata. Alla fine hanno prevalso i timori legati alla sicurezza e all'ordine pubblico. Visto che, nello stesso giorno, ci sarebbero state due manifestazioni di segno opposto, a poche centinaia di metri di distanza - quella del Pdl e quella di Santoro - , a palazzo Grazioli hanno pensato che non fosse prudente: "Se poi qualcuno dei nostri andava a tirare un sasso in testa a Santoro - dice un deputato milanese - che sarebbe successo?". Lo stesso Berlusconi ha rivelato in privato di aver ricevuto dai Servizi degli avvisi sulla sua sicurezza personale. Una serie di minacce di morte, considerate credibili, sarebbero arrivate a seguito dello scandalo Ruby, impedendogli apparizioni tra la folla. Inoltre, osserva Paolo Bonaiuti, "noi siamo al governo, non andiamo in piazza contro nessuno".

Ma al momento non è tanto in piazza, quanto in Parlamento che il Cavaliere si deve guardare le spalle. E persino dall'interno del suo stesso partito. L'intervista di Beppe Pisanu al Corriere, con quella constatazione che Berlusconi e Bossi "non sono più in grado di guidare da soli un paese in declino" ha fatto sobbalzare il premier. Così come l'editoriale di ieri del Foglio, firmato da Giuliano Ferrara, un giornalista di certo non ostile. "O si vota - ha ipotizzato l'elefantino - o si fa un governo diverso". Due scenari che vedono il Cavaliere comunque con le valigie in mano. Così a Berlusconi non resta che confidare nel sempre più difficile allargamento della maggioranza. L'asticella si abbassa sempre di più, ora il premier si accontenterebbe di conquistare un deputato nella commissione Bilancio di Montecitorio, dove la situazione è 24 a 24. "Con questi numeri - gli ha detto Bossi - non si va avanti, se non fai qualcosa di deve andare al voto". L'altra speranza è il passaggio di Luca Barbareschi in maggioranza, ormai dato per certo. Non si farà invece alcun rimpasto, come pure qualche organo di stampa aveva ipotizzato. A breve, come promesso a Storace, verrà nominato Nello Musumeci sottosegretario. Poi saranno gratificati anche i "responsabili" di Romano con altri due posti da sottosegretario, ma il ministero di Andrea Ronchi resterà vacante ancora a lungo.

Berlusconi sta invece facendo pressioni su Tremonti per ottenere un provvedimento da portare in Consiglio dei ministri. "Soltanto in caso di paralisi del governo - ha spiegato il premier - Napolitano potrebbe avere l'alibi per sciogliere le Camere. Questo non deve avvenire: dobbiamo dare subito qualcosa alle famiglie e alle imprese".

Fonte: Repubblica


30/01/2011 16:13
 
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SUPERSAGGIO
Berlusconi all'assemblea AdC
"No alle elezioni, vado avanti"

Il presidente del Consiglio interviene in collegamento telefonico con la riunione provinciale del partito di Pionati. "Fini, Casini e Rutelli sono la restaurazione" ha detto il premier. "Chi vuole il voto lo fa per interesse personale". Il leader Udc: "Se lui è il nuovo fiero di essere vecchio"
ROMA - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi torna ad esternare, a neanche 24 ore dal videomessaggio ai Promotori della Libertà. Berlusconi è intervenuto in collegamento telefonico con l'assemblea provinciale dell'Alleanza di Centro di Francesco Pionati, a Cassino: "Il Terzo Polo è la restaurazione del passato", ha detto Berlusconi. 'Senza i finiani e Casini siamo più uniti e determinati che mai. L'addio di Fini è diventata una risorsa e l'occasione per dare una risposta al paese perchè prima erano al governo per sabotare. Casini, Rutelli e Fini hanno
una mentalità che non è in grado di capire che governare è fare. Hanno una concezione della politica che ha condotto alla crisi dello Stato".

Continua Berlusconi: "Oltre al muro dell'opposizione abbiamo trovato un altro muro sulla strada della governabilità: quello dei politici di professione che si sono messi insieme, ma rappresentano una mentalità che non è in grado di governare, e che ha portato nel passato alla crisi dello Stato". A proposito di un possibile prossimo ricorso alle urne, il premier ha aggiunto: "Chi vuole elezioni pensa non ad una nuova legislatura con governo compatto e unito, ma pensa solo ai propri interessi". Il premier ha anche accennato alla situazione del governo. "Credo che i numeri tengano, andiamo avanti a governare in mezzo alle difficoltà che conosciamo. Io sono assolutamente sereno e determinato e continuo a lavorare tutti i giorni tantissime ore al giorno per il bene degli italiani", ha concluso Berlusconi.

Immediata la replica dei centristi. "Se Berlusconi, con i suoi comportamenti e il governo paralizzato, è il nuovo lo ringrazio di avermi definito vecchio. Anzi, fiero di essere paleolitico", ha detto il leader dell'Udc Pierferdinando Casini. E gli ha fatto Eco Adolfo Urso, coordinatore di Futuro e libertà: "È lui che fa già parte del passato e non se ne era ancora accorto, è lui che è rimasto solo e non se ne era accorto, è lui che non può più aggregare e credo che tutti gli italiani se ne siano già accorti".

Fonte: Repubblica


30/01/2011 16:16
 
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Il questore, il prefetto e le pressioni del premier
La fidanzata del narcos ricevuta da Lombardi

Marysthell Polanco telefonò alla prefettura: "Chiamo da parte del presidente Berlusconi...". Il prefetto di Milano accolse la soubrette che gli chiedeva un aiuto per la cittadinanza e la congedò con un "mi saluti il presidente". Sindacati di polizia: "Servitori dello Stato o servi del potere?"

MILANO - Questa storia complessa e penalmente rilevante che va dal bunga bunga alla telefonata in questura per sottrarre alla polizia una minorenne frequentatrice di Arcore, sta creando, insieme con le ultime scoperte, un piccolo terremoto nel cuore degli apparati di sicurezza. I sindacati per ora "stanno fermi". Hanno già protestato tutti per difendere i colleghi accusati dal premier di perquisizioni "indegne di un paese democratico". Ma dietro le quinte sono ancora furibondi: "Sembriamo dei servi del potere, altro che servitori dello Stato e professionisti della sicurezza", dicono.

Proviamo ad osservare dalla loro prospettiva il film berlusconiano. Lo scandalo Ruby è esploso a fine ottobre 2009 e le indagini sono in corso. Varie cose sono accadute. Per esempio, la consigliere regionale Nicole Minetti sa che il convivente della soubrette Marysthel Polanco è stato arrestato per droga. E quando è stato acchiappato era sull'auto che lei aveva prestato all'amica dei bunga bunga di Arcore. Questo narcos e Berlusconi hanno dunque condiviso la stessa donna, ognuno a casa sua. Questioni di cuore. Qui importa altro.

Nonostante questa tempesta giudiziaria sia in corso, il 4 dicembre, alle 15, una telefonata di Palazzo Grazioli, abitazione romana di Berlusconi, arriva a Marysthel: "Buonasera, le dovrei dare il numero di telefono del prefetto Lombardi... come Lombardia senza a". Due giorni dopo Marysthel si fa viva: "Allora io la chiamo da parte del presidente Berlusconi, non lo so se era giusto dirlo a lei...". È la parola magica. La segretaria del prefetto diventa più gentile: "Ovviamente io ho avuto questo input ... mi può attendere solo un attimo?". È davvero un attimo: "Il prefetto mi diceva di verificare con lei l'orario per l'incontro".

Ora il punto, al di là delle raccomandazioni, per detective e sindacati è: ma questo Berlusconi non ha esitazioni nell'aiutare la donna di un narcos? Salta le rigorose procedure che riguardano gli stranieri grazie a Berlusconi: "Daranno il passaporto italiano a me ed a Maité... Sicuramente in due settimane...", esulta la Polanco con la mamma. In realtà, come le spiega direttamente il prefetto Lombardi, le verifiche, purtroppo" non aiutano. Intanto la soubrette può andare in prefettura, ed entrarci in auto: "Non perda tempo a cercare parcheggio".

Come il prefetto viene tirato in mezzo per quest'amica di Berlusconi, così è successo in questura per l'altra amica, la più famosa e famigerata Ruby Rubacuori, allora minorenne. Come si sa, Berlusconi chiama da Parigi e parla con il capo di gabinetto della Questura di Milano, Pietro Ostuni. "Il Presidente del Consiglio disse che la ragazza gli era stata segnalata come la nipote di Mubarak e che il consigliere Minetti", sempre lei, "era disposto a farsene carico. Io mi sono preoccupato - spiega nel verbale d'interrogatorio il questore Vincenzo Indolfi - che la gestione della minorenne fosse stata lineare da parte dell'ufficio (...) il fatto che la Presidenza del Consiglio avesse raccontato una balla per me era poco importante".

Ma è davvero così semplice e poco importante questa "balla"? Ruby viene rilasciata alle 2 e ieri, in una spericolata intervista al Giornale, Nicole Minetti aggiunge sulla liberazione di Ruby un suo "ricordo" piuttosto sdrucciolevole. Dice: "I funzionari hanno contattato la famiglia in Sicilia ma ci sono dei problemi". Pessima parola, "problemi", nel corso di un'inchiesta sulla concussione. "L'unica soluzione - aggiunge Minetti - è l'affido temporaneo. A me (...) Io insisto: "Ma deve dormire da me?". "No", mi spiegano, "l'importante è la vostra reperibilità, di lei e di Ruby, sul cellulare per 48 ore"".

Siamo sicuri che funzionino così le procedure d'identificazione e affido dei minori accusati di furto? Pare di no. Ed è certo che il fax con la richiesta d'accertamento dell'identità alla questura di Messina smentisce i poliziotti: parte dopo che Ruby è uscita, solo alle 2.20. E, di più, "la volante Taormina 1 riferisce che la pattuglia prese contatto solo alle ore 4 del 28 maggio 2010 con i genitori di El Mahroug Karima", che "dichiarano di non avere i documenti della figlia e negano qualsivoglia parentela con Mubarak".

Ora, s'indignano i poliziotti, se è vero che Karima era stata "segnalata" a Berlusconi per la parentela con il presidente egiziano, come mai, quando i genitori negano "qualsivoglia parentela", nessuno avvisa Berlusconi che può stare tranquillo? E, anzi, può dirlo allo "zio"? Perché nessun documento riporta traccia della telefonata del premier? Sono domande cruciali, i poliziotti lo sanno. E dovrebbe saperlo anche il ministro leghista Roberto Maroni, che intorno alla questione ha rivendicato in Parlamento una correttezza che non è evidente, anzi. Da allora tace.

Chissà se sta leggendo anche lui gli inviti a comparire. Dove si sottolinea come Ruby alle 4.53 si collega a Internet dalla casa di Michelle Coinceicao: cioè in luogo espressamente vietato dal magistrato dei minori Anna Maria Fiorillo. Servire lo Stato o servire Berlusconi: a questo è ridotto il dilemma di funzionari, di detective e pure dei leghisti?

Fonte: Repubblica


31/01/2011 14:44
 
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"Soldi da Berlusconi a Nicole"
la nuova pista dei magistrati

Decine di migliaia di euro alla consigliera, per i pm proverebbero il ruolo di arruolatrice delle prostitute. Fino ad ora si era parlato solo del denaro ricevuto da Spinelli per pagare affitti e bollette


MILANO - Versamenti di denaro diretti. Partiti da uno dei conti bancari del presidente del Consiglio (amministrato dal ragioniere personale Giuseppe Spinelli), beneficiario Nicole Minetti. Gli importi? Svariate decine di migliaia di euro. L'amara sorpresa il consigliere regionale del Pdl l'ha avuta ieri, durante le quasi tre ore di interrogatorio davanti ai pm di Milano Ilda Boccassini e Antonio Sangermano. Un asso che la procura, dopo le dichiarazioni pubbliche dell'ex igienista dentale del Cavaliere, ha sfoderato come ulteriore tassello che rafforza l'intero quadro accusatorio.

Dunque, da ieri nel fascicolo dell'inchiesta sul Rubygate non c'è più solo il denaro che la Minetti avrebbe ottenuto dal ragioniere di Berlusconi. Quel fiume di soldi che sarebbero serviti per pagare affitti e bollette alle più assidue frequentatrici del bunga bunga presidenziale. Ora spuntano versamenti che avrebbero, sempre seguendo la linea dell'accusa, un'unica ragion d'essere: arruolare prostitute. Fino a oggi, di contributi diretti del premier si erano scoperti quelli indirizzati alla stellina Alessandra Sarcinelli, destinataria di oltre 130mila euro, in parte bonificati direttamente da Silvio Berlusconi, con la causale: "Prestito infruttifero". Ora anche l'esponente regionale del Pdl è chiamata a spiegare il motivo di tanta generosità.

Nicole Minetti emerge dalle intercettazioni come la "factotum" delle serate allegre del Cavaliere. Capace di rispondere a ogni esigenza delle invitate, delle prescelte. Di chiamare Spinelli per assicurarsi che le pratiche per pagare gli affitti dei sette appartamenti in via Olgettina 65 fossero a posto. Capace di rimanere attaccata al telefono con l'agente immobiliare dello stabile per ore, per sistemare le pratiche, ottenere in pochi minuti la disponibilità di un trilocale, far spostare una ragazza che soffre di vertigini da un appartamento all'ultimo piano a quello al piano terra.

Non solo. Visto che il pacchetto prevedeva anche le spese delle bollette di energia elettrica e gas, con cadenza trimestrale la premurosissima Minetti si accollava l'onere di andarle a ritirare di persona in via Olgettina e di portarle personalmente nelle mani di Spinelli. Il ragioniere, ottenuto il preventivo e indispensabile via libera direttamente dal presidente del Consiglio, obbediva. Fino all'interrogatorio di ieri, però, un canale diretto di denaro tra il premier e la consigliera regionale non era mai emerso. Anche se, sempre stando a quanto captato dagli investigatori, tra le carte emerse fino a oggi si intuiva che per tutto questo disturbo la Minetti aspettasse il momento giusto per passare all'incasso.

Il 15 ottobre scorso, comunicando attraverso sms con il padre, la ragazza manifestava tutta la sua ira contro il premier. "Sono molto arrabbiata perché ho scoperto che ha comprato a una ragazza una casa da 1,2 milioni di euro". Lei, oltre ai circa 10mila euro di compenso ottenuto con l'incarico nel Consiglio del Pirellone, non risultava avere altri canali di approvvigionamento. Anzi. Durante una conversazione, la Minetti confidava di essere in rosso in banca "perché ho prestato 35mila euro a mia sorella che doveva comprarsi casa".
Ma che, in realtà, la venticinquenne riminese puntasse anche a un gesto di estrema generosità da parte del suo padrino politico lo si poteva dedurre da altre telefonate registrate dagli investigatori. Come quando, il 23 settembre scorso, all'amica e compagna di serate ad Arcore, Barbara Faggioli confidava: "Io mi sto già muovendo adesso, sto cercando... mi sono fatta mandare via email tutti i dettagli di uno stabile a Milano, però intero, chiaramente". Minetti e Faggioli, solo quattro mesi fa, avevano l'intenzione di individuare "due progetti qualsiasi, due a cazzo... con la mia faccia da culo io gli dico (al Cavaliere, ndr) "guarda, abbiamo trovato questi, ci aiuti?"".

Un prezzo, insomma, la riminese sembra pretenderlo da Berlusconi. Anche perché, come con rabbia confidava alla vigilia delle perquisizioni in via Olgettina, l'11 gennaio scorso al telefono alla sua segretaria, questo "brutto stronzo mi ha rovinato la vita". "Tu - e il riferimento è diretto a Berlusconi - mi hai rovinato la reputazione".

Fonte: Repubblica


31/01/2011 14:45
 
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La Minetti è stata ascoltata ieri dai giudici, con due giorni di anticipo sulla data fornita alla stampa, e pare che non si sia del tutto avvalsa della facoltà di non rispondere.


31/01/2011 22:31
 
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Ruby, in settimana richiesta di rito immediato
Giovedì la Camera vota sull'autorizzazione

L'ultima parola spettera' al Gip Cristina Di Censo. Avrà cinque giorni di tempo per decidere ma il termine non è perentorio. Montecitorio esaminerà la richiesta di perquisizione nei confronti del ragioniere del Cavaliere. I legali della Minetti: "Vuole farsi ascoltare ancora". Davanti ai pm la consigliera regionale avrebbe spiegato i suoi rapporti con Berlusconi dicendo di avere con lui "una relazione affettiva"

MILANO - Sarà formalizzata in settimana la richiesta di processo con rito immediato per Silvio Berlusconi da parte della Procura di Milano. E la Camera esaminerà giovedì la richiesta di perquisizione nei confronti degli uffici del ragionier Giuseppe Spinelli, l'uomo dei conti di Silvio Berlusconi, nell'ambito dell'inchiesta per prostituzione minorile e concussione.

L'interrogatorio di Nicole Minetti, avvenuto ieri, ha rappresentato dunque l'ultimo atto di indagine prima della richiesta di giudizio per il premier. La richiesta dei pm comprende sia le 600 pagine di atti inviati in due successive tranche alla Camera ma anche altre 'carte'.

L'ultima parola sul destino processuale del premier spettera' proprio al Gip: sara' Cristina Di Censo a decidere se accogliere la richiesta della procura o se predisporre un processo a rito ordinario nei confronti del presidente del Consiglio. Avrà cinque giorni di tempo per decidere ma il termine non è perentorio.

Interrogatorio Minetti. L'interrogatorio della consigliera regionale è un atto istruttorio giudicato da fonti giudiziarie "esaustivo". L'ex igienista dentale del premier, insomma, al momento non sarà risentita. Durante l'interrogatorio di ieri, Nicole Minetti avrebbe risposto alle domande del pm soprattutto in relazione ai suoi rapporti personali con Berlusconi. Secondo quanto si è appreso, Nicole Minetti si sarebbe avvalsa della facoltà di non rispondere relativamente ai rapporti con le cosiddette ragazze di via Olgettina e sull'organizzazione delle feste nella residenza del premier ad Arcore ed avrebbe giustificato i suoi rapporti personali ed economici con il premier dicendo di avere con lui "una relazione affettiva".

I legali: "Nicole vuole farsi ascoltare ancora". Per i legali di Nicole Minetti, l'nterrogatorio non è finito. "Ieri è stato sospeso per i miei impegni" spiega l'avvocato Daria Pesce, aggiungendo che da parte della consigliera regionale lombarda c'è "la volontà di farsi ascoltare" ancora dai pm milanesi. Dichiarazione che stride con le fonti della procura che avevano parlato di un interrogatorio "esaustivo" e che non ci sarebbe stato un secondo appuntamento. Secondo l'avvocato Pesce, Nicole Minetti non sarà comunque sentita domani, giorno indicato dai magistrati nell'avviso a comparire.

Il voto a Montecitorio. ll voto dell'aula è stato fissato per le ore 19, con trasmissione in diretta televisiva. La giunta della Camera, a maggioranza, aveva chiesto la restituzione degli atti al tribunale di Milano ritenendo competente il tribunale dei ministri come proposto dal centrodestra. L'aula, con ogni probabilità, si esprimerà a voto palese.

Fonte: Repubblica


02/02/2011 16:08
 
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Dal conto segreto di Berlusconi
bonifici per la madre di Noemi

Migliaia di euro indirizzati ad Anna Palumbo. I soldi sono partiti dallo stesso deposito usato per "aiutare" la Minetti e la Sorcinelli. L'ipotesi è che le somme fossero destinate alla ragazza festeggiata dal premier nel 2009

MILANO - "Follow the money", segui i soldi e troverai anche quello che non ti saresti mai aspettato. Il nome che sorprende. Ed è: Noemi Letizia. I soldi di Silvio Berlusconi, per la verità, arrivano attraverso bonifici, per varie decine di migliaia di euro, a sua mamma, Anna Palumbo, la donna che della bionda Noemi diceva: "È cresciuta nei valori del Vangelo e del mito di Silvio Berlusconi".

Era la primavera del 2009 quando - si ricorderà - un premier versione dandy compare, con clamore, alla festa dei diciott'anni di questa bionda di Portici. Viene festeggiato come una rock star, Repubblica lo sa e lo scrive, scoppia un delirio: Noemi, intervistata, parla con ardore di "papi-Silvio, tutte lo chiamiamo così". Veronica Lario va su tutte le furie, Berlusconi ha "saltato" più volte i compleanni dei figli, che c'entra con la bionda, con le "vergini che si offrono al drago"? Passano i giorni, allora, e da una parte il divorzio di Silvio diventa concreto, dall'altra si va scoprendo che Noemi un fidanzato coetaneo l'aveva. E lui racconta di aver visto cambiare la "luce dei suoi occhi" mese dopo mese. Da quando Emilio Fede aveva mandato un book di foto della ragazzina a Berlusconi e il premier l'aveva chiamata direttamente al telefono: "Sai chi sono? Non mi riconosci? Hai un volto stupendo". Dopo di che, Noemi era andata a Roma, da sola, dall'ultrasettantenne miliardario, e poi era volata in Sardegna, per il capodanno, con un'amica, e non aveva 18 anni
compiuti. Berlusconi aveva evitato di rispondere alle dieci domande che Repubblica gli aveva rivolto, non aveva trovato scappatoie alle menzogne che aveva raccontato per giustificare la sua "amicizia" con Noemi. Come la circostanza, del tutto inventata, che il papà di Noemi fosse l'autista di Bettino Craxi.
Bugie del 2009 a parte, questi soldi, alla mamma di Noemi, arrivano in questo 2010, dove altre bugie non mancano: le feste "commendevoli" (parole del premier) si rivelano "un puttanaio" (parole di tante testimoni). Ruby Rubacuori, marocchina, accusata di furto, diventa egiziana, e nipote di Mubarak. Il premier, assicura ai promotori della Libertà, non ha mai pagato una donna, se no ne risentirebbe la sua "dignità", e poi emerge una montagna di quattrini per escort, show girl, papi-girl, "disperate", donne "delle favelas", con uno stillicidio di richieste, promesse, ricatti, conteggi.

Come mai proprio quest'anno viene foraggiata la famiglia di Noemi, si chiedevano ieri a Roma, alleati e avversari del premier? Difficile trovare oggi una risposta, ma un fatto è certo. C'è una domanda: da quale conto bancario partono? Risposta: dal solito, quello di cui Repubblica parlava ieri. Quel conto acceso presso "lo sportello 20600, centro direzionale Va". Vale a dire, la filiale "presso il Centro Direzionale Palazzo Vasari - Milano 2 - Segrate (cab 206003)": è il conto del "bunga bunga". E la notizia dei bonifici alla famiglia Letizia comincia a circolare insistentemente intorno alle 18, i politici chiedono notizie ai giornalisti, i giornalisti ai politici.
Solletica l'immaginazione - e non è solo un argomento dell'inchiesta dei pm - questo copioso, fluido, generoso conto bancario del premier nella filiale di Milano due. È il conto dal quale partono 21 mila euro in due tranche per Nicole Minetti, consigliere regionale e igienista dentale. Partono di qua anche un bel po' dei soldi per la bella cagliaritana Alessandra Sorcinelli, una show girl che ha ricevuto in tutto 160mila euro dal premier, sotto la voce (che sfiora il patetico) di "aiuto per gli studi", degni di Einstein, evidentemente. Sempre da questa banca, non lontana dalla società Dolcedrago (guarda che combinazione, a volte, i nomi) che i deputati hanno vietato alla procura di perquisire, erano volati a suo tempo - aprile 2008 - euro per un milione e mezzo a favore di Marcello Dell'Utri, sui suoi conti nella banca di Denis Verdini. E un milione e 450 mila euro in assegni circolari viene emesso da questo conto proprio nei giorni in cui Emilio Fede e Lele Mora - siamo alla fine della scorsa estate - parlano di una somma da parte del premier di "uno e mezzo". Ora, sempre attraverso questo conto, si scopre che il destino di Noemi e della sua famiglia continua ad essere intrecciato con le risorse finanziarie del premier. È ragionevole credere che questi bonifici, più che alla signora, siano destinati alla prima delle tre minorenni che il Cavaliere abitualmente ha frequentato negli ultimi anni (le altre due sono Iris Berardi e Karima El Marough, Ruby, la marocchina diventata egiziana e nipote di Mubarak).

"Spino", "Spin", "Spinaus", come le decine e decine di ragazze invitate alle "serate rilassanti" del premier è il gestore di questo conto, che sembra destinato a fornire altre sorprese. Ed è il conto di Silvio Berlusconi: del premier accusato a Milano di concussione e prostituzione minorile. Per aver agito non come ministro, ma come privato cittadino: che abusa della sua qualità, del suo potere, anzi dei suoi super-poteri, secondo la procura. E oggi, come nell'antichità, pecunia olet: e la puzza (o il profumo) del denaro si sente intorno a queste ragazze del "bunga bunga". Tracce delle buste, con sopra scritto un numero 5 (sta per 5mila euro) sono state trovate nella residenza di via Olgettina 65. Buste da 2, 5, 9 mila euro cash girano a Villa San Martino, ad Arcore. Adesso ci sono anche questi e altri bonifici - i numeri crudi dei bonifici, i cosiddetti "Cro" che identificano le operazioni, gli Abi e i Cab - a iniettare cemento nei pilastri del castello accusatorio. Che parole potrà trovare il premier per smentire la matematica del suo stesso conto corrente?

Fonte: Repubblica


03/02/2011 16:24
 
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Voto su perquisizioni, Alfano ottimista
La procura: "Agli atti solo foto irrilevanti"

Nel pomeriggio la decisione dellla Camera sulla richiesta avanzata dalla procura di Milano. Il ministro: "Maggioranza sarà compatta". E frena sul processo breve. Bruti LIberati: Richiesta non priam di lunedì

ROMA - Non ci saranno soprese e la Camera alla fine respingerà la richiesta della procura di Milano di poter perquisire nell'ambito dell'inchiesta sul caso Ruby gli uffici milanesi riconducibili al presidente del Consiglio. Questa è almeno la convinzione del ministro della Giustizia Angelino Alfano, che intervenendo su Canale 5 ha spiegato: "Io credo che anche in questa circostanza la maggioranza sarà compatta, non nella difesa di Berlusconi in quanto persona, ma nella difesa del diritto di un parlamentare alle sue prerogative, mi riferisco specificatamente alle perquisizioni perché è quello su cui si voterà". "La nostra maggioranza - ha proseguito Alfano - ha dimostrato tenuta in numerosissime circostanze nell'ultimo mese, e quindi credo che lo dimostrerà anche oggi".

Il voto dell'aula di Montecitorio è previsto nel pomeriggio. La proposta 1avanzata la scorsa settimana a maggioranza dalla Giunta per le autorizzazioni a procedere è di rispedire le carte alla procura di Milano nella convinzione che titolare dell'inchiesta dovrebbe essere il tribunale dei Ministri. Secondo la tesi del Pdl, Berlusconi nel chiamare la questura di Milano avrebbe agito per motivi istituzionali nella convinzione che Ruby fosse davvero la nipote del presidente egiziano Hosni Mubarak.

Nel corso della telefonata con Canale 5 Alfano è sembrato fare anche una mezza marcia indietro sulla riforma della giustizia, e in particolare sui provvedimenti sul processo breve e sulle intercettazioni. Pur confermando le ambizioni del governo, il Guardasigilli ha spiegato che "la priorità è in questo momento però l'economia, la crescita del Paese, lo sviluppo". "In primo luogo - ha precisato - noi stiamo pensando in all'economia, stiamo cioè lavorando a un piano per la crescita che possa assicurare al nostro paese un incremento del pil del 3-4% nell'ambito del prossimo quinquennio". "Da questo punto di vista - ha proseguito il Guardasigilli - Berlusconi è stato molto chiaro: uno o più consigli dei ministri dedicati a questi aspetti dello sviluppo al fine di mettere a punto una serie di misure su cui confrontarci in Parlamento".

La procura e le foto. "Agli atti dell'inchiesta ci sono foto irrilevanti", ha detto il procuratore della Repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati, rispondendo ad una domanda dei giornalisti a proposito del contenuto delle immagini che inquirenti ed investigatori che indagano sul caso Ruby stanno finendo di esaminare. Poi il cpao della procura ha confermato che la richiesta di rito immediato arriverà non prima di lunedì".

Fonte: Repubblica


04/02/2011 00:54
 
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Ruby, sì della Camera. Atti tornano in Procura
Montecitorio approva il parere della giunta. Bossi: numeri buoni, andiamo avanti


La Camera ha approvato il parere della Giunta per le autorizzazioni a procedere con con 315 sì, 298 no e un astenuto: Barbareschi. Gli atti sul caso Ruby tornano quindi alla procura di Milano.

"Agli atti dell'inchiesta ci sono foto irrilevanti": lo ha detto il procuratore della Repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati, rispondendo ad una domanda dei giornalisti a proposito del contenuto delle immagini che inquirenti ed investigatori che indagano sul caso Ruby stanno finendo di esaminare.

BRUTI: IN FINE SETTIMANA RISOLVEREMO NODO GIURIDICO - Questo fine settimana la Procura di Milano sciogliera' la questione giuridica e decidera' se inoltrare la richiesta di rito immediato per Silvio Berlusconi, indagato per la vicenda Ruby, solo per il reato di concussione oppure anche per quello di prostituzione minorile. Lo ha spiegato il procuratore della repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, che ha quindi assicurato che prima di lunedi' la richiesta per il presidente del Consiglio non verra' inoltrata al Gip in quanto ''non ci sono i tempi tecnici''. Riguardo agli atti contenuti nel fascicolo gli inquirenti milanesi, come gia' era stato accennato tempo fa, in base alla legge Boato hanno utilizzato solo le telefonate di due politici, una parlamentare e un'eurodeputata (Rossi e Ronzulli), utilizzate pero' solo a carico degli altri indagati che non sono parlamentari.

BRUTI: PRENDEREMO ATTO DECISIONE DELLA CAMERA - Quando la Camera avra' deciso ''ne prenderemo atto e leggeremo le motivazioni''. E' quanto si e' limitato a dire il procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, a proposito del voto previsto per questa sera a Montecitorio sulla richiesta avanzata dai pm di Milano che indagano sul caso
Ruby di perquisire gli uffici di Giuseppe Spinelli, il fiduciario del premier che, secondo l'ipotesi accusatoria, avrebbe avuto la delega su uno dei conti del presidente del Consiglio per le ricompense e le spese delle ragazze che frequentavano le feste ad Arcore. Spinelli non e' indagato.

BOSSI: PER ADESSO SI VA AVANTI - ''Per adesso si va avanti''. Cosi' Umberto Bossi al termine del voto su Ruby. ''I numeri sono buoni'', ha aggiunto il senatur.

LETTA: 007 IGNORAVANO CHE OSPITI PREMIER FOSSERO CONTROLLATI - Gli agenti dei servizi segreti preposti alla sicurezza personale del premier Silvio Berlusconi ignoravano che le ospiti della villa di Arcore erano sottoposte a controlli da parte della Procura di Milano. E' quanto avrebbe detto - secondo quanto si apprende - il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, nel corso di un'audizione al Copasir. Non ci sono falle nel sistema di sicurezza che protegge Silvio Berlusconi ed il premier non e' ricattabile, ha detto Letta.

PER PROCURA MILANO ESITO VOTO SCONTATO, PM VANNO AVANTI Non e' giunta inaspettata in Procura a Milano la decisione con cui la Camera, respingendo la richiesta dei pm del caso Ruby di perquisire gli uffici a Segrate di Giuseppe Spinelli, il fiduciario di Silvio Berlusconi, rinviera' gli atti ai magistrati. ''Ce lo aspettavamo'' e' stato detto al quarto piano del palazzo di Giustizia dove al momento inquirenti e investigatori stanno ancora lavorando per sistemare il fascicolo e limare la richiesta di giudizio immediato per il premier, indagato per concussione e prostituzione minorile. Richiesta che probabilmente lunedi' prossimo, salvo sorprese, verra' inoltrata al gip Cristina di Censo. Dunque, la decisione di Montecitorio, non sposterebbe i programmi del Procuratore della Repubblica Edomondo Bruti Liberati, degli aggiunti Ilda Boccassini e Piero Forno e del pm Antonio Sangermano. Gli atti erano stati trasmessi alla Giunta per le autorizzazioni lo scorso 14 gennaio contestualmente alla richiesta di perquisizione degli uffici di Spinelli ritenuti di pertinenza del Presidente del Consiglio, al quale, sempre lo stesso giorno, era stato recapitato un invito a comparire.

Fonte: ANSA


05/02/2011 00:46
 
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Il giallo delle foto del premier nudo
La Procura smentisce: "Non esistono"

Da alcuni giorni circola la voce che sul mercato del gossip qualcuno stia cercando di piazzare scatti del Cavaliere senza vestiti e attorniato da ragazze. I legali del presidente del Consiglio presentano denuncia. Intanto l'avvocato Dinoia lascia la difesa di Ruby

MILANO - Agli atti dell'inchiesta non ci sono fotografie di Silvio Berlusconi "senza vestiti" e attorniato da ragazze. È quanto si apprende da fonti investigative dopo la notizia apparsa sul Fatto quotidiano , secondo il quale nel mercato del gossip starebbero circolando scatti che ritraggono il presidente del Consiglio nudo e circondato da giovani donne. Ieri il procuratore della Repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati aveva spiegato che nel corso delle perquisizioni e degli accertamenti degli investigatori sono state trovate delle foto che sono però "irrilevanti" per l'inchiesta e dal punto di vista penale. Alcune delle foto, trovate nei cellulari delle ragazze che hanno frequentato Arcore, potrebbero finire comunque negli atti per la richiesta di giudizio immediato per il premier, per rafforzare l'impianto accusatorio.

Immediata la reazione del legali del premier. "Si deve osservare - sottolineano Niccolò ghedini e Piero Longo - che se davvero fossero state offerte ai giornali foto siffatte sarebbero da ritenersi sicuramente e palesemente false non essendo possibile che Berlusconi si sia mai trovato in situazioni del genere". Per questo i legali hanno presentato denuncia contro ignoti.

Intanto, l'avvocato Massimo Dinoia lascia la difesa di Ruby, la giovane marocchina indagata per furto dalla Procura minorile di MIlano, e che ha assistito invece come "parte offesa" nell'inchiesta sulle serate ad Arcore. "Sono abituato a vedere il mio nome in atti ufficiali.
Il fatto che compaia in atti acquisiti mi disturba", spiega, rifgerendosi al ritrovamento, durante la perquisizione nell'appartamento della ragazza a Genova, di un appunto dalla ragazza in cui compare una cifra, "70 mila euro", con a fianco il nome del legale. Dinoia ha fatto sapere di avere atteso il voto della Camera di ieri prima di lasciare l'incarico, per rispetto delle indagini.

Fonte: Repubblica


05/02/2011 15:48
 
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Premier: tutti spiati, nessuno è libero
Berlusconi torna ad attaccare le intercettazioni:
'La riforma della giustizia è assolutamente fondamentale'


ROMA - "Credo che tutti voi, alzando il telefono, abbiate la sensazione di essere controllati. Nessuno di noi ha certezza di non essere spiato e della inviolabilità di ciò che dice al telefono e questo significa che non siamo più in uno Stato veramente libero. Questo deve essere assolutamente cambiato". Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, intervenuto telefonicamente ad un'iniziativa dei Responsabili a Roma, ritorna ad attaccare l'uso delle intercettazioni telefoniche da parte della magistratura riferendosi alla vicenda Ruby e torna a ribadire la necessità di intervenire per limitarne l'uso. "La riforma della giustizia è assolutamente fondamentale per il nostro paese e per la nostra vita di tutti i giorni" sostiene Berlusconi.

VERSO RITO IMMEDIATO SOLO PER IL REATO DI CONCUSSIONE - E' sempre più probabile la richiesta di rito immediato per Silvio Berlusconi solo per il reato di concussione. Anche se formalmente i pm di Milano che indagano sul caso Ruby scioglieranno la riserva tra lunedì e martedì, sembra che la strada scelta possa essere questa: separare le imputazioni a carico del presidente del consiglio e inoltrare al gip Cristina di Censo la richiesta di processare il capo del governo solo per la concussione e invece di procedere con il deposito degli atti per l'altro reato che gli è stato contestato, cioé di prostituzione minorile. In queste ore i magistrati stanno comunque ancora esaminando la giurisprudenza in vista della decisione finale.

PM,NO FOTO PREMIER NUDO. DIFESA,SE SI' SONO FALSE
di Igor Greganti
Non ci sono negli atti dell'inchiesta sul caso Ruby "fotografie così", fanno sapere, da un lato, gli inquirenti; se esistessero foto del genere "sarebbero da ritenersi sicuramente e palesemente false, frutto di montaggi e/o di manipolazioni", spiegano, dal canto loro, gli avvocati del premier. E' il 'giallo' degli 'scatti' di cui si parla da giorni sulla stampa, che starebbero circolando nel mercato del gossip e che ritrarrebbero Silvio Berlusconi nudo in compagnia di alcune ragazze ad Arcore. In Procura, intanto, sono arrivati nel pomeriggio gli atti 'rispediti al mittente' dalla Camera, che non ha accolto la richiesta di perquisire gli uffici del manager di fiducia del premier, Giuseppe Spinelli. I procuratori aggiunti Ilda Boccassini e Pietro Forno e il pm Antonio Sangermano hanno proseguito per tutto il giorno nel lavoro di stesura della richiesta di giudizio immediato per Silvio Berlusconi, che potrebbe essere inviata al gip Cristina Di Censo già lunedì, anche se - si fa notare al quarto piano del Palazzo di giustizia - più probabilmente martedì prossimo. Resta un 'nodo' da sciogliere per gli inquirenti: chiedere il rito immediato per tutti e due i reati contestati al premier o separarli? Mentre per la concussione, infatti, si può chiedere l'immediato, la prostituzione minorile, invece, è un reato che richiede la citazione diretta a giudizio (il pm manda direttamente l'imputato davanti al Tribunale). "Decideremo lunedì", ha chiarito il procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati. A quanto si è appreso, la 'linea' che prevale in queste ore é quella della separazione dei reati. Anche in questo caso, però, come hanno spiegato fonti giudiziarie, il processo per prostituzione minorile (che si aprirebbe dopo la chiusura delle indagini e la citazione diretta a giudizio) non finirebbe a Monza, ma resterebbe a Milano, e verrebbe poi riunito a quello per concussione. I due reati, infatti, sono strettamente connessi: il premier, tra il 27 e il 28 maggio scorsi, avrebbe, secondo l'accusa, esercitato pressioni sulla Questura per ottenere il 'rilascio' di Ruby proprio per occultare il reato di prostituzione minorile. Inoltre, stando a quanto è filtrato, i pm, proprio in vista della richiesta di processo, starebbero valutando con attenzione anche il cosiddetto 'capitolo' Iris Berardi: la giovane brasiliana che, stando agli accertamenti sulle celle telefoniche, era presente ad Arcore nel maggio del 2009 e a Villa Certosa nel novembre successivo, quando era ancora minorenne. Negli atti della richiesta da inoltrare al gip finiranno certamente i verbali di interrogatorio di Ruby, mai resi noti finora. Proprio oggi il legale della marocchina, l'avvocato Massimo Dinoia ha lasciato l'incarico. "Sono abituato a vedere il mio nome in atti ufficiali. Il fatto che compaia in atti acquisiti mi disturba", ha chiarito l'avvocato. La sua decisione, infatti, è maturata dopo che, durante la perquisizione nell'appartamento di Genova, che Ruby condivide con il suo fidanzato, è stato ritrovato un appunto manoscritto dalla ragazza, in cui compare una cifra (70 mila euro) con a fianco il nome del legale. Anche alcune fotografie, trovate nei pc e nei cellulari delle ragazze che hanno frequentato le feste ad Arcore, potrebbero essere allegate alla richiesta di rito immediato. Lo stesso procuratore Bruti Liberati, comunque, le ha definite "irrilevanti" dal punto di vista penale. Degli 'scatti' di cui si parla da giorni, invece, non ci sarebbe traccia negli atti dell'indagine. I legali del premier, Niccolò Ghedini e Piero Longo, nel frattempo hanno presentato denuncia contro ignoti all'autorità giudiziaria e al Garante della Privacy, proprio in relazione a indiscrezioni e notizie che fanno riferimento a queste immagini. "Si deve osservare - hanno spiegato in una nota - che se davvero fossero state offerte ai giornali foto siffatte sarebbero da ritenersi sicuramente e palesemente false, frutto di montaggi e/o di manipolazioni non essendo possibile che il Presidente Berlusconi si sia mai trovato nelle situazioni descritte".

Fonte: ANSA


05/02/2011 16:03
 
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Palasharp tutto esaurito per manifestazione
'Dimettiti'


MILANO - Palasharp di Milano tutto esaurito come per i concerti delle grandi star, per la manifestazione 'Dimettiti' organizzata da Libertà e Giustizia e sostenuta da, tra gli altri, Umberto Eco e Roberto Saviano. In prima fila intellettuali come i giornalisti Gad Lerner e Concita De Gregorio, politici come Barbara Pollastrini e Giuliano Pisapia, sindacalisti come Susanna Camusso, tutti presi d'assalto dai 150 giornalisti accreditati anche dall'estero e da molte delle 11.500 persone che non solo hanno sottoscritto on line l'appello di Libertà e Giustizia, ma sono venute oggi al Palasharp per ascoltare gli interventi di Umberto Eco, Roberto Saviano, Paul Ginzburg e Gustavo Zagrebelwsky.

All'ingresso del Palasharp un cartello avverte che "questa non è l'Italia di via Orgettina", mentre all'interno del tendone in tanti manifestano il loro dissenso inalberando altri cartelli come "i vecchi bavosi ci rendono nervosi, Silvio ed Emilio vogliamo l'esilio", 'Sveglia Italia, meritiamo di piu'', 'Processo a breve, Berlusconi non scappare ancora'.

CAMUSSO: PAESE MEGLIO DI QUELLO RAPPRESENTA PREMIER - "Mi pare una bella dimostrazione che c'é un Paese meglio di quello che rappresenta il presidente del Consiglio". Così Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, commenta il Palasharp gremito pochi minuti prima dell'inizio della manifestazione "Dimettiti" indetta a Milano da Libertà e Giustizia. In platea oltre alla Camusso, tra gli altri Milva, Gad Lerner.

LERNER: ECCESSO POTERE PERSONALE BERLUSCONI - "L'eccesso di potere personale di Berlusconi è diventato un problema per tutto il Paese". Ne è convinto Gad Lerner, in prima fila alla manifestazione dimettiti, organizzata da Giustizia e Libertà a Palasharp di Milano. "Mi impressiona che all'interno del Pdl nessuno gli chieda di fare un passo indietro. Un Paese così - ha osservato Lerner - è in pericolo perché solo i despoti non prendono mai in considerazione di fare un passo indietro".

Fonte: ANSA


06/02/2011 21:51
 
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La protesta arriva ad Arcore
Scontri tra manifestanti e polizia

Cartelli e striscioni goliardici, per chiederne le dimissioni. Poi un centinaio di persone cerca di arrivare alla villa del premier: spintoni, manganellate e cariche. Arrestati due manifestanti, alcuni feriti. Il Popolo Viola si dissocia dalle violenze. Capezzone attacca Repubblica


ARCORE - Prima messaggi e cartelli goliardici. "Se ti facessero una statua ad Arcore, noi saremmo i tuoi piccioni" si leggeva all'ingresso della villa municipale. Un raduno allegro e festante, con musica e canzoni. Poi, a fine manifestazione, un gruppo ha cercato di avvicinarsi a Villa San Martino, residenza di Silvio Berlusconi. Manganelli, cariche. E ancora incidenti in serata, dopo il tentativo di un blocco stradale. Due manifestanti sono stati arrestati dalla polizia con le accuse di violenza e resistenza a pubblico ufficiale: saranno processati per direttissima. Uno di loro appartiene all'area anarchica. Un funzionario di polizia è rimasto ferito. Altri due agenti e tre carabinieri sono rimasti contusi e sono stati accompagnati in ospedale a Milano. Contuso negli scontri anche un giornalista.

L'iniziativa organizzata, grazie al tam tam sul web, dal Popolo Viola e da altre associazioni, ha avuto quindi due facce: prima la festa e la rabbia, poi gli scontri, causati da una piccola minoranza.

GUARDA LE IMMAGINI: GLI STRISCIONI - GLI SCONTRI

IL VIDEO DEGLI SCONTRI

Manganellate e spintoni. Alcuni dimostranti si sono allontanati dalla piazza davanti al Municipio dove fino a quel momento si era svolta pacificamente l'iniziativa e hanno cercato di forzare il blocco delle forze dell'ordine in una delle vie laterali che portano alla residenza del premier. Nel parapiglia è volata qualche manganellata. Gli agenti hanno risposto anche con cariche di alleggerimento per allontanare i manifestanti. Gli organizzatori del Popolo Viola hanno continuato a invitare alla calma. Gli scontri si sono verificati all'incrocio di due vie laterali che i giovani, alcuni riconducibili ai centri sociali, avevano imboccato per raggiungere Villa San Martino. Nel frattempo la manifestazione, che si teneva nella vicina piazza del Municipio, si è conclusa e gli altri manifestanti hanno lasciato Arcore.

Bloccata la strada della stazione, ancora cariche. I manifestanti hanno poi bloccato il traffico lungo la strada che collega Usmate a Villa Santa. Circa un centinaio di persone si è fermato in mezzo alla strada, proprio di fronte alla stazione ferroviaria. Tutto è avvenuto a meno di un chilometro dalla casa di Berlusconi. Ci sono stati nuovi scontri. La polizia ha caricato, c'é anche stato qualche corpo a corpo. Gli agenti hanno poi inseguito i manifestanti in fuga. Secondo gli investigatori il gruppo coinvolto negli scontri è di estrazione anarchica.

Cartelli e travestimenti. Ironici i cartelli come "Bunga vita a re" o "Fuori le escort dallo Stato", o ancora "Ci Ruby la dignità". Poi, i travestimenti carnevaleschi da Berlusconi in versione coniglio rosa, ma con le manette ai polsi. "Questo evento è stato organizzato senza il finanziamento dei partiti perché vuole essere l'espressione di tutto il popolo e non di una sola parte", ha detto dal palco una rappresentante del Popolo Viola, che era arrivato con cartelli, striscioni, bandiere viola, tricolori e maschere grottesche di Berlusconi.

Il premier in casa al momento degli scontri. Secondo fonti vicine al premier, il presidente del Consiglio era nella sua villa durante gli scontri. Nel corso della giornata, alcuni testimoni hanno visto il corteo del premier allontanarsi da Arcore intorno all'ora di pranzo. Ma è possibile che il premier sia rientrato da un ingresso diverso da quello principale.

Capezzone attacca Repubblica e i 'viola'. "I 'viola' neanche lo sanno, ma manifestazioni di questo tipo, caratterizzate da un'aggressività diretta contro la persona di un avversario o contro un soggetto sgradito, hanno un antecedente storico in alcune 'azioni' degli squadristi". Così Daniele Capezzone, portavoce Pdl, ha commentato i disordini a Arcore. E poi l'attacco a Repubblica: "Diciamo che loro sono squadristi rossi o viola, appunto: e c'è da dubitare che, su Repubblica o su qualche testata impegnata a pomparli e osannarli, gli si spieghi - conclude - cosa sia stato il fenomeno dello squadrismo".

Cicchitto: "Chiaro che si cerca lo scontro". "È chiarissimo che c'è un tentativo di creare un'atmosfera generale, anche con manifestazioni di piazza, per radicalizzare ulteriormente lo scontro politico". È l'allarme di Fabrizio Cicchitto dopo la manifestazione a Arcore. "Questo messaggio - aggiunge infatti il capogruppo Pdl alla Camera - è contenuto chiaramente negli attacchi fuori misura lanciati fra ieri e oggi dai leader del Pd e dell'Italia dei Valori, dai discorsi fatti alla manifestazione di Libertà e Giustizia e adesso dagli incidenti provocati ad Arcore dal Popolo Viola".

Pdl Lombardia condanna 'atti di odio' contro il premier. I responsabili regionali lombardi del Pdl, Mario Mantovani e Viviana Beccalossi, condannano ''gli atti di odio andati in scena ad Arcore contro il presidente Berlusconi cui esprimiamo tutta la nostra affettuosa vicinanza''. ''La politica che si trasforma in violenza è una pericolosa deriva che occorre condannare con forza e determinazione'', scrivono in una nota. Anche per il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, "la degenerazione violenta delle manifestazioni inscenate oggi ad Arcore è inaccettabile".

Pd: "Condanniamo la violenza, fa il gioco di Berlusconi". "Le manifestazioni violente ad Arcore non fanno altro, purtroppo, che dare voce agli esponenti del Pdl. Chi usa la violenza non capisce che fa il gioco di Berlusconi, facendolo passare per una vittima". Lo afferma il deputato lombardo del Pd Enrico Farinone, vicepresidente della Commissione Affari Europei. Alle parole di Farinone fa eco Emanuele Fiano, presidente forum Sicurezza del Partito Democratico: "Noi siamo da sempre e fermamente contrari a qualsiasi tipo di violenza collegata alla protesta politica. Per questo censuriamo i comportamenti di chi oggi davanti alla villa di Arcore ha lanciato bottiglie o altri oggetti contro le forze dell'ordine".

Viola si dissociano da iniziative violente. "Come cittadini Viola ci dissociamo dall'iniziativa di una decina di facinorosi che hanno tentato di formare un corteo non autorizzato. Durante tutta la manifestazione la Rete Viola e il Popolo Viola di Milano hanno chiesto di mantenere la mobilitazione allegra, pacifica e colorata, seguendo lo spirito nonviolento dei Viola", si legge in una nota di Gianfranco Mascia, uno degli animatori del No B Day, che aggiunge: "La nostra solidarietà va alle forze dell'ordine con le quali manteniamo un rapporto di stretta collaborazione, come dimostrano le decine di mobilitazioni grandi e piccole organizzate da noi Viola in questi mesi, senza nessun episodio di violenza. Siamo vicini al carabiniere ferito e gli esprimiamo tutta la nostra solidarietà".

La protesta sul web. Su Facebook la pagina della manifestazione ha raggiunto quasi le ottomila adesioni.

Fonte: Repubblica


06/02/2011 22:14
 
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Corona: ladri nel mio archivio
ma la camorra ha foto del premier nudo


MILANO - «A Napoli sono arrivati emissari di un importante settimanale nazionale per comprare dalla malavita le foto di Berlusconi nudo». A parlare è Fabrizio Corona, il re dei paparazzi, che in un’intervista al Mattino rivela l’esistenza di una «pista napoletana» per le foto hard di Arcore. L’altra notte, la sua casa, è stata «visitata» dai ladri che hanno portato via l’intero archivio fotografico della «Fenice», la sua nuova agenzia fotografica: «Si è trattato di un blitz su commissione, cercavano foto di Berlusconi nudo - ribadisce Corona - ma nella mia abitazione non c’era nulla di compromettente. Non ho quelle foto anche se tutti mi cercano. È in atto una caccia forsennata». E ancora: «Mi sono proprio rotto con questa storia che io avrei le foto. Da quando si dice che ho delle foto scottanti, non vivo più».

Fonte: IlMattino


08/02/2011 14:55
 
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Feste con le ragazze, il caso Tommasi
Vertice tra i pm di Napoli e Milano

I contatti con Paolo Berlusconi e La Russa. Il ruolo della Ronzulli


NAPOLI — C’è una girandola di contatti e appuntamenti nelle intercettazioni disposte dalla Procura di Napoli sul giro di prostituzione che incrocia quello delle feste del presidente del Consiglio. Perché coinvolge il mondo che ruota attorno a Sara Tommasi, la starlette che partecipava alle serate organizzate nelle residenze di Silvio Berlusconi, ma anche a incontri a pagamento in alcuni alberghi del capoluogo partenopeo. Le telefonate rivelano i legami della ragazza con politici, dirigenti della televisione, manager, in una ricerca continua di soldi e successo. Ma fanno soprattutto emergere il filo che porta fino alla scuderia di Lele Mora, della quale Tommasi fa parte da anni, e a Fabrizio Corona. È V. S., conosciuto come «Bartolo» e indagato per un traffico di euro falsi oltre che per induzione alla prostituzione, l’uomo che si occupa di «gestire» la ragazza in città in cambio di una mediazione di mille euro a volta. Lui lavora nel settore della pubblicità, ha contatti frequenti con Corona e con lui parla anche dello smercio di banconote fasulle. Lei nelle telefonate con lo stesso Bartolo e con altri amici racconta invece che cosa avviene ad Arcore, parla di «Lele», svela che «lui ci stordisce, ci mette delle cose nei bicchieri». E così fornisce riscontro a quanto è già contenuto nel fascicolo avviato dai magistrati di Milano. Non a caso entro un paio di giorni ci sarà un incontro tra i pubblici ministeri delle due città per uno scambio di atti e per la messa a punto di una strategia comune in vista di un interrogatorio della giovane che dovrebbe essere fissato al più presto.

Le richieste al ministro e ai dirigenti della tv
Sara Tommasi— che è stata ad Arcore pure insieme a Ruby in occasione della visita di Vladimir Putin il 25 aprile scorso — spediva sms a Silvio Berlusconi ma nelle trascrizioni non c’è traccia di risposte da parte del capo del governo. L’attrice appare invece più pressante con il ministro della Difesa, Ignazio la Russa, al quale telefona svariate volte. Ma anche con il fratello del premier, l’imprenditore Paolo Berlusconi. Le intercettazioni mostrano i contatti della ragazza con l’europarlamentare del Pdl Licia Ronzulli, che alle feste di Arcore era una habitué tanto da essere stata indicata come una delle organizzatrici, anche perché legata alla consigliera regionale della Lombardia Nicole Minetti. Ma poi l’attrice cerca pure strade per ottenere comparsate in televisione, si rivolge a Fabrizio del Noce e a Massimo Giletti. E a Bartolo chiede di organizzarle appuntamenti in Campania. «Io non voglio più essere nel giro del presidente — confida al telefono a un amico —, voglio muovermi autonomamente».

Le sostanze di Lele «che ci stordisce»
I racconti sulle feste di Berlusconi si intrecciano su quelli di altre serate alle quali Tommasi partecipa. Quando l’amico le chiede che cosa abbia combinato a Milano Marittima, lei quasi si giustifica: «Non sai mai Lele che cosa ti mette nel bicchiere, però dopo rimani stordita». L’abitudine di sciogliere sostanze nelle bevande era già emersa nell’inchiesta avviata dai magistrati di Bari sul reclutamento di ragazze da parte dell’imprenditore Gianpaolo Tarantini. Nei colloqui intercettati si raccontava come Eva Cavalli, moglie dello stilista, si sarebbe sentita male mentre era ospite dello stesso Tarantini in Sardegna. Lui provò a smentire questa circostanza durante uno dei suoi interrogatori: «Non corrisponde al vero — dichiarò — il fatto che io abbia versato lo stupefacente "MD" nel bicchiere di Eva Duringer a sua insaputa. Ammetto di averne parlato con tale Pietrino ma escludo che dal tenore della conversazione possa evincersi una qualsiasi mia eventuale ammissione. Posso aggiungere che scherzosamente la stessa Eva Cavalli mi chiese, qualche tempo dopo, se io le avessi versato qualche sostanza stupefacente nel suo bicchiere. Ma io le risposi che non mi sarei mai permesso di fare un gesto simile».

La convocazione di Sara davanti ai magistrati
Nei prossimi giorni i pubblici ministeri Marco Del Gaudio e Antonello Ardituro interrogheranno la Tommasi come testimone. Ed è possibile che all’incontro partecipi anche un pubblico ministero di Milano. L’ultimo incontro organizzato da Bartolo per l’attrice risale a una decina di giorni fa: appuntamento in un hotel alla periferia di Napoli con un guadagno per lui di 1.000 euro. Sono state le intercettazioni a rivelarlo e il riscontro è arrivato dagli accertamenti svolti dalla polizia. Così è scattata per il «mediatore» l’accusa di induzione alla prostituzione. Di questo dovrà parlare la ragazza, ma anche del ruolo di Lele Mora, visto che quanto lei stessa ha raccontato nelle telefonate — e confermato ieri in dichiarazioni a Radio2 — avvalora le contestazioni della Procura di Milano proprio a Mora, sospettato di essere uno dei «reclutatori» delle feste di Arcore insieme al giornalista di Mediaset Emilio Fede e alla consigliera Minetti.

E sulle foto si apre l’asta
Potrebbe invece cambiare la posizione di Corona: da testimone a indagato, visto che parlava con Bartolo degli euro falsi da immettere sul mercato e potrebbe essere stato a conoscenza degli appuntamenti organizzati negli alberghi per la Tommasi. Le sue dichiarazioni su «foto di Berlusconi nudo che la malavita sta trattando» non trovano alcuna conferma e vengono interpretate come un tentativo di avvelenare il clima. Si sa invece che il fratello di Roberta, la giovane che per il Capodanno del 2008 trascorse una decina di giorni a Villa Certosa con l’amica Noemi Letizia, avrebbe messo all’asta foto delle due ragazze— all’epoca diciassettenni — in posa con il premier. Nulla di sconveniente, ma le indiscrezioni su immagini compromettenti avrebbero comunque fatto salire le quotazioni. E in ogni caso nessuno può escludere che altre istantanee siano in giro, custodite dalle stesse ragazze napoletane o dalle aspiranti starlette che erano assidue frequentatrici delle feste del presidente del Consiglio.

Fulvio Bufi, Fiorenza Sarzanini

Fonte: CorrieredellaSera


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