Il francese si sfoga: "La Juve non ha mantenuto le promesse. Non può trattarmi così. Chi mi sostituirà dovrà segnare 20 gol all'anno. E non è così scontato".
MILANO, 27 maggio 2004 - Ce l'aveva lì, sullo stomaco, da un po'. L'ha fatto capire più volte con il musone, spesso lo ha mandato a dire. E appena ha potuto, libero della "museruola" Juventus, non ci ha pensato due volte. David Trezeguet spara, l'obiettivo è uno solo, scontato, i dirigenti bianconeri: "La Juve mi aveva dato la sua parola e non l'ha mantenuta. È una società che non può permettersi questo tipo di atteggiamenti. Ho dimostrato quello che dovevo, ora sta a loro accettare quello che chiedo".
Trezeguet è ferito, arrabbiato, orgoglioso. Guarda avanti (al Barcellona) e parla chiaro. Questa volta che è in ritiro con la Francia, la sua nazionale, e può dire quello che pensa e vuole, non perde tempo e a domanda (sul futuro), naturalmente risponde. Secco: "La Juve non può trattarmi così. Quando ho firmato il contratto mi era stato detto che era necessario che io mostrassi il mio talento e che dopo sarei stato preso in considerazione. Questo però non è successo e mi ha fatto male. Il club mi aveva dato una parola che non ha mantenuto. Ho ancora un anno di contratto, sono io che deciderò il mio futuro". Si sente forte, David: "Sì, forse più del solito - ammette - si parla di Morientes e di Gilardino (ma anche di Vieri e Ibrahimovic, ndr). Ma quello che verrà al mio posto dovrà segnare 20 gol all'anno. E non è così scontato...".
Lui di gol con la Juve ne ha segnati tanti: "Ottantadue in quattro stagioni, in 140 partite - conta - come Platini. Un numero gigantesco". E da questo riparte, deciso, convinto. Il problema è arcinoto: il contratto. "Del mio stipendio sono contento, ma è passato del tempo e non c'è mai stata una rivalutazione" accusa Trezeguet che ha firmato per la Juve sino a giugno 2005 e ha uno stipendio di 2 milioni e mezzo di euro che nella prossima stagione diventerebbero 2,8. "Pochini" dopo tanti gol, pensa il francese anche se non lo dice. Non l'ha nascosto, però, in passato: vorrebbe lo stesso trattamento di Del Piero (5 milioni di euro). Ma a Torino non la pensano come lui. Il direttore Luciano Moggi non va oltre i 3 milioni e mezzo. Da qui la rottura, le battutine del d.g. e il musone di Trezeguet. Ma soprattutto l'accordo con il Barcellona.
Ci ha messo poco Jorge Trezeguet, padre e manager del campione francese, a trovare miglior casa. Sembra ci sia già la firma. Anche se lui, l'attaccante, prende tempo, ripete ancora una volta che in Italia sta bene. Che alla Juve sta bene e alla Juve resterebbe. Ma è una porta che apre e richiude praticamente subito: "Dopo quattro anni e un debutto difficile, questa squadra mi ha permesso di conoscere tutto. Io resterei, aspetto di vedere che succede prima di prendere una decisione. Se Didier (Deschamps, ndr) firmerà, discuteremo. Anche se, con lui o con un altro, sono sempre i dirigenti Agnelli, Moggi, Giraudo e Bettega che decidono. L'allenatore non ha potere su queste persone...".
Frecciatina dopo frecciatina, David continua: "Ho possibilità in Inghilterra o in Spagna - spiega David - è la Liga spagnola che mi attira di più. È un torneo tecnico, bello a vedersi. In Inghilterra è più fisico. Ma deciderò dopo l'Europeo. Certo che la Juve ha chiesto a Barcellona e Chelsea fra i 40 e i 50 milioni, una cifra enorme...". Cifre che non spaventano certo Roman Abramovich, patron del Chelsea, proprio oggi a Milano dove qualcuno dice abbia incontrato Alessandro Moggi... La conclusione non è da meno: "La Juventus troverà senza problemi una squadra per me. Ma comunque vada, sarò io a decidere. E lo farò dopo gli Europei". Sassolini datati e significativi.
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