02/02/2006 23:44 |
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Gaucci, Sono stato costretto a fallire
Giovedì 02.02.06
Roma - ''Mi trovo in terrazza, ho appena fatto la doccia. Qui a Bavaro Beach c'e' un caldo umido asfissiante''. Comincia cosi' l'intervista a ''La Repubblica'' dell'ex patron del Perugia, Luciano Gaucci, a Santo Domingo da sette mesi ed ora raggiunto da sette ordini di custodia cautelare dalla Procura umbra. ''Macche' latitanza, sono venuto -dice Gaucci- in vacanza e ci sono rimasto. Ho una bella casa nella zona migliore dell'isola, ho trasferito qui alcuni beni''.
Gaucci quindi interviene sull'arresto dei figli Alessandro e Riccardo: ''Lo so, sono preoccupato e molto incazzato. Questa e' la manovra del signor Geronzi che arriva a compimento. I miei figli non c'entrano niente, hanno voluto colpire me, l'uomo che nell'estate del caso Catania sconvolse il progetto dei signori del calcio''.
''Hanno dato -dice ancora Gaucci- il povero Pieroni con il suo Ancona in pasto ai magistrati, ora fanno fallire Gaucci per rimettere i ribelli al loro posto. Hanno ucciso il calcio, ma continuano a fare i loro affari''.
L'arresto per bancarotta fraudolenta e associazione a delinquere dei suoi figli secondo Gaucci ''era nell'aria e il fatto che siano rimasti a Perugia dimostra che sono puliti. E poi alla bancarotta siamo stati costretti''. ''Da un gruppo di potere -spiega Gaucci- il cui burattinaio e' Cesare Geronzi, presidente di Capitalia. Ho lavorato per lui, personalmente per lui, per oltre 20 anni. E poi ho fatto avere a lui, a sua moglie e a sua figlia beni di ogni genere per 60 milioni di euro''. ''Adesso -conclude- gioco duro io, tiro fuori tutto. I miei figli non li dovevano toccare''.
(Spr/Adnkronos) |
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