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Serie B: Ternana, rinnovato contratto con Frick

Venerdì 06.01.06

L’attaccante si e’ legato fino al 2009

Terni - La Ternana calcio comunica che il calciatore Mario Frick resterà in rossoverde fino al 30 giugno 2009. Societa' e calciatore, rappresentato dall'avvocato Luca Ferrari, hanno ratificato l'accordo che gia' era stato raggiunto settimane fa con una semplice stretta di mano tra le parti.


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Serie B: Atalanta, i convocati per il Cesena

Venerdì 06.01.06

Domani la gara alle 16 contro i romagnoli

Bergamo - Questa mattina, al termine della rifinitura, il tecnico Stefano Colantuono ha convocato venti calciatori in vista della gara di domani contro il Cesena (ore 16). Si tratta dei portieri Calderoni e Ivan, dei difensori Adriano, Bellini, Capelli, Innocenti, Loria, Rivalta e Terra, dei centrocampisti Ariatti, Bernardini, Campisi, D'Agostino, Lazzari, Manzoni e Mingazzini, degli attaccanti Defendi, Soncin, Tiboni e Ventola.


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Saluto romano, 'Manifesto' difende Filoni

Sabato 07.01.06

Il quotidiano comunista: "Certe volte a sinistra il senso del ridicolo latita..."

Roma - ''Certe volte il senso del ridicolo latita, a sinistra''. Parola del 'Manifesto', che in un commento nella pagina dello sport intitolato 'Di Canio nel pugno', non sembra condividere la decisione di Rifondazione comunista di espellere dal partito Antonio Filoni per via della sua emulazione di Paolo Di Canio. Le cui idee politiche ''sono esecrabili'', pero' ''anche nella sinistra piu' radicale sussistono legittimi dubbi sull'opportunita' di trasformare le sue intemperanze a braccio teso in una questione nazionale, nemmeno si trattasse della ricostituzione del disciolto 'partito', col medesimo Di Canio in improbabili vesti ducesche''.

Secondo il quotidiano comunista, ''prendere addirittura di mira i tifosi laziali di sinistra che difendono il calciatore col cuore littorio e processarli per delitto di leso antifascismo sembra un pochino esagerato''.

''Antonio Filoni -si legge a conclusione del commento- consigliere comunale a Biella di Rifondazione comunista, e' stato espulso dal partito, non si sa se con ignominia o meno. Doppio delitto: aver difeso Di Canio e, nella foga del momento, aver levato il braccio destro come il campione dei suoi sogni. Certe volte il senso del ridicolo latita, a sinistra''.


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Ancelotti, Totti ha fatto piu' di Cassano

Sabato 07.01.06

''La partenza di Antonio e' la soluzione migliore''

Milano - ''Totti ha fatto qualcosina di piu' rispetto a Cassano''. Sono le parole di Carlo Ancelotti, allenatore del Milan, che 'vota' per l'attuale capitano della Roma. ''La partenza di Cassano e' stata la soluzione migliore per tutti. Non e' stata una vittoria o una sconfitta di qualcuno''.


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Serie B: Catania, ceduto Cardinale alla Salernitana

Sabato 07.01.06

Il giocatore in Campania a titolo temporaneo

Catania - Il Calcio Catania ha comunicato di aver ceduto a titolo temporaneo il centrocampista Antonino Cardinale alla Salernitana, squadra che milita in serie C1 girone A.


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Filone, Contro di me metodi stalinisti

Sabato 07.01.06

Parla il consigliere espulso da Rifondazione dopo il saluto romano

Roma - ''Il mio partito, quello di Rifondazione Comunista, ha strumentalizzato il mio saluto come quello di Paolo Di Canio. Il Partito ha usato contro di me metodi stalinisti, sistemi che non accetto''. Sono le parole di Tony Filone, il consigliere comunale di Rifondazione Comunista della citta' di Biella, espulso recentemente dal suo partito perche' 'colpevole' di aver salutato con il braccio teso, solo per imitare il suo idolo Paolo di Canio, questa mattina a Radio Cuore Tricolore.

''Non faro' ricorso contro l'allontanamento dal mio Partito -ha proseguito Filone- anche se mi infastidisce aver saputo della mia espulsione direttamente dai giornali. Non si puo' confondere il linguaggio dello sport con quello della politica''.


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Serie B: Pulvirenti, Catania primo? Ora non conta

Sabato 07.01.06

Il presidente del club etneo: "Bisogna essere in testa a fine campionato"

Catania - ''Il primo posto attuale conta poco. Conta essere primi a fine campionato. Piuttosto sono molto soddisfatto della prova di tutto il gruppo, evidentemente le festivita' natalizie non hanno inciso sulla condizione fisica dei ragazzi''. Cosi' il presidente del Calcio Catania, Antonino Pulvirenti, commenta la vittoria della squadra rossoazzurra etnea per 3-1 sul Piacenza.

Con questo successo la squadra dell'elefante e' prima in classifica in attesa del posticipo della prima giornata di ritorno del Campionato si Serie B che lunedi' 9 vedra' opposto il Mantova al Modena.


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Serie B: Catania, dopo 50 anni al comando

Sabato 07.01.06

Roma - Spunta il Catania nel marasma della serie B. In attesa della gara del Mantova, lunedi' sera in casa contro il Modena, la squadra di Marino, dopo mezzo secolo di assenza dal vertice, si inerpica da sola a quota 43 in testa al campionato cadetto dopo la 22a giornata, rendendosi protagonista di una clamorosa rimonta in extremis ai danni del Piacenza. In svantaggio fino all'89' per il gol di Cacia, i siciliani ribaltano tutto nei quattro minuti finali, vincendo addirittura per 3-1 con le reti di Del Core, De Zerbi e Lucenti. Una vittoria importantissima, tanto per il morale quanto per la classifica, anche per via degli stop delle avversarie dirette.

Pareggio (2-2) tra Atalanta e Cesena nel match clou, un punto soltanto anche per Torino e Brescia, vale a dire tutte le prime quattro inseguitrici in classifica del Catania e del Mantova. Spettacolo e gol nella partita piu' attesa del turno odierno, quella di Bergamo: Atalanta in vantaggio dopo appena 5' con Rivalta, risposta immediata dei romagnoli firmata da Ciaramitaro. Sul finale del tempo Cesena avanti con Bernacci, Ventola chiude sul 2-2 a meta' ripresa.

Al Torino non bastano gli innesti dei nuovi Gallo, Vryzas e Melara per piegare al Delle Alpi il Pescara (1-1): e' anzi proprio il difensore appena giunto da Livorno ad acciuffare il pari per i granata dopo il vantaggio di Jadid. Pareggia anche il Brescia, fermato sull'1-1 a Cremona: anche in questo caso Possanzini deve rimediare al vantaggio iniziale di Garzon. Negli altri incontri di giornata, vittorie di misura per il Crotone sull'Arezzo (gol vittoria di Piocelle), del Rimini sull'Albinoleffe (Di Giulio) e del Vicenza sul Catanzaro fanalino di coda (Vitiello al 90'); pareggi per 1-1 infine tra Avellino e Verona (Sforzini replica al rigore di Biancolino) e tra Ternana e Bari (Santoruvo e Frick nel primo tempo).


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Serie A, Reggina-Fiorentina 1-1

Sabato 07.01.06

Sblocca Lucarelli al 12' del primo tempo, risponde Jorgensen un minuto dopo

Reggio Calabria - Reggina e Fiorentina hanno pareggiato per 1-1 al Granillo nel primo anticipo della diciottesima giornata del campionato di Serie A. Calabresi in vantaggio al 12' del primo tempo con Lucarelli, ma raggiunti un minuto dopo da Jorgensen. In classifica, i viola agganciano il Milan al terzo posto, a quota 37 punti, mentre la Reggina sale a 19, gli stessi del Siena.


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Reggina e Fiorentina, pari in tutto

Sabato 07.01.06

Reggio Calabria - Un tempo per uno e pari giusto fra Reggina e Fiorentina, protagoniste dell’1-1 del Granillo nel primo anticipo della 18.ma giornata di Serie A. La partita s'infiamma al 12'. Angolo da destra di Cozza, correzione a centro area di Vigiani, palla sul secondo palo dove sbuca, tutto solo, Alessandro Lucarelli: il difensore, ex-viola, non ha problemi a correggere in rete per il vantaggio reggino. La Fiorentina però pareggia subito, un minuto dopo; lancio dalla trequarti per Toni che, in piena area di rigore, corregge di testa per Jorgensen: il danese colpisce a sua volta di testa da cinque metri e batte Pavarini per l'1-1.

La Reggina però non si demoralizza e domina il primo tempo. Al 19' Frey respinge un colpo di testa di Cozza. Al 23' Paredes, servito da Cozza prova il tiro al volo, che finisce altissimo dopo una deviazione (non vista dall'arbitro) di Donadel. Al 25' Cozza mette in mezzo su punizione, ma Mesto manda alto da buona posizione. Al 39' Ujfalusi anticipa Amoruso, pronto a girare in rete su assist di Paredes. Al 40' Cozza serve una palla d'oro a Lucarelli, che però spreca di testa.

Nell'intervallo, Cesare Prandelli cerca di correre ai ripari, toglie Brocchi ed un evanescente Montolivo e inserisce Pazienza e Bojinov. L'attaccante bulgaro si fa notare subito, al 52': splendida palla in profondità di Fiore, Bojinov, da posizione molto angolata, a cinque metri dalla porta, spara addosso a Pavarini che è bravissimo e tempestivo a chiudere l'angolo sul primo palo. Poco prima la Fiorentina avrebbe potuto beneficiare di un calcio di rigore, ma l'arbitro Farina ha valutato fuori area uno 'sgambetto' di un difensore reggino a Jorgensen: il danese, in effetti, aveva il piede sulla linea, quindi in area.

Al 58', finalmente, si vede anche Toni: il capocannoniere del campionato cerca una difficilissima deviazione volante a due passi da Pavarini, ma il tiro è debole. Un minuto dopo, Jorgensen serve Bojinov, ma la girata del bulgaro è alta. Al 64’, magnifico uno-due Cozza-Amoruso, ma l’ex-juventino si divora il gol calciando debolmente a lato, tutto solo davanti a Frey. All’86’ Toni prolunga di testa di Bojinov che controlla bene di testa, fra due difensori, ma poi spara altro di destro in piena area di rigore. E’ l’ultima occasione da gol del match.


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Serie A, Palermo-Juventus 1-2

Sabato 07.01.06

Apre Terlizzi, ma Mutu firma la rimonta bianconera

Palermo - La Juventus ha battuto per 2-1 il Palermo al Renzo Barbera nel secondo anticipo
della diciottesima giornata del campionato di Serie A. Risultato sbloccato da Terlizzi, al 12'; pari bianconero al 15', firmato da Mutu. Sempre il rumeno, poi, al 34' segna anche il 2-1 per la Juve. I bianconeri salgono a quota 49 punti in classifica, a +11 sull'Inter e +12 su Milan e Fiorentina, ma con nerazzurri e rossoneri in campo domani.


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Juve e Mutu, due graffi al Palermo

Sabato 07.01.06

Palermo - Trascinata dalla doppietta di Adrian Mutu, la Juventus ha battuto 2-1 il Palermo al Renzo Barbera nel secondo anticipo della diciottesima giornata del campionato di Serie A. I bianconeri di Fabio Capello salgono a quota 49 punti in classifica, a +11 sull'Inter e +12 su Milan e Fiorentina (bloccata, sempre oggi, sull’1-1 dalla Reggina), ma con nerazzurri e rossoneri in campo domani. L'avvio di partita a Palermo non è entusiasmante, le squadre si studiano e non affondano. Poi, al 12', Caracciolo va via in contropiede, spara dai venti metri, ma Cannavaro devia in angolo. Dalla bandierina va Corini, che scambia corto con un compagno e crossa; sul vertice destro dell'area, Ibrahimovic prolunga involontariamente di testa, la palla cade a centro area, proprio dove è appostato Terlizzi: il difensore colpisce con una gran girata e fulmina Abbiati per l'1-0 del Palermo. Colpita, la Juve reagisce subito.

Camoranesi al 15' entra in area da destra e mette in mezzo; la palla attraversa tutto lo specchio della porta, Lupatelli esce malamente e non tocca, sul secondo palo c'é Ibrahimovic che rimette corto in mezzo dove c'é Mutu che colpisce di testa e centra la traversa; ma il rumeno è lestissimo, raccoglie di nuovo il pallone respinto dal legno, controlla con freddezza, mette a sedere Terlizzi e di sinistro infila l'1-1 con una gran botta da cinque metri. Al 20' Makinwa va via in contropiede, resiste al ritorno della difesa bianconera e arriva al limite dell'area, dove si incrocia con Caracciolo, che calcia al volo di destro, ma Abbiati si supera deviando oltre la traversa il bolide dell'attaccante rosanero. Al 26' Corini crossa da destra, Makinwa sovrasta Pessotto e gira di testa: il pallone, però, sfiora solamente il palo alla sinistra di Abbiati, immobile.

Ma al 34' la Juve va in vantaggio. Azione insistita dei bianconeri sulla trequarti, palla per Ibrahimovic che serve nello spazio Vieira; il francese si inserisce al limite dell'area, anticipa con la punta del piede un difensore rosanero e serve l'accorrente Mutu, che controlla e di piatto destro infila Lupatelli: 2-1. Al 41' Trezeguet, in area, cerca di scavalcare Terlizzi, che però interviene con un braccio troppo largo e molto staccato dal corpo e devia in angolo. Per l'arbitro, però, non ci sono gli estremi per il penalty. E’ l’ultimo sussulto del primo tempo. La prima occasione della ripresa è ancora juventina. Al 54', Camoranesi serve al limite Trezeguet, che controlla a gira in mezza rovesciata in splendida coordinazione: conclusione leggermente deviata da Terlizzi, Lupatelli è superato, ma la palla colpisce la faccia esterna del palo alla sua sinistra.

Al 56' Caracciolo, in area sulla linea di fondo, si beve Cannavaro e mette in mezzo all'indietro, dove arriva in corsa Barone, che però colpisce sbilanciato all'indietro e manda alto. Al 60', Ibrahimovic controlla al limite dell'area, poi, improvvisamente, spara un bolide di destro: palla che finisce di appena mezzo metro sopra la traversa di Lupatelli. Al 79’ Trezeguet appoggia di testa per Ibrahimovic, al limite; lo svedese non se lo lascia dire due volte e spara al volo, d’esterno: Lupatelli si allunga e sfiora quel tanto che basta per mettere in angolo. All’85’, clamorosa palla-gol per il Palermo, con Caracciolo che corregge di testa il corner di Corini, ma la palla finisce di un niente a lato, con Abbiati battuto. Al 92’, Del Piero, appena mandato in campo da Capello, pesca in area Trezeguet: girata del francese e risposta in angolo di Lupatelli. E' l'ultima emozione.


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Livorno e Lucarelli sbriciolano la Samp

Domenica 08.01.06

Roma - Livorno e Chievo, battendo rispettivamente la Sampdoria a Marassi e il Lecce al Bentegodi, si confermano quinta e sesta forza del campionato; la Lazio coglie 3 punti importanti travolgendo l'Ascoli all'Olimpico, mentre il Messina sale a quota 16 punti e mette fuori la testa dalla zona caldissima, espugnando Empoli e condannando i toscani, che mantengono comunque due punti di vantaggio sui siciliani, alla sesta sconfitta nelle ultime sette partite. A Cagliari, infine, i rossoblù di Nedo Sonetti stendono nel finale un’Udinese ridotta in 9 uomini.

A Marassi, Sampdoria affondata da Cristiano Lucarelli, protagonista assoluto del 2-0 inflitto dal Livorno ai blucerchiati di Walter Novellino, scavalcati in classifica da Roma e Lazio e adesso noni con 25 punti; la squadra di Roberto Donadoni, invece, è sempre quinta, a quota 34. Livorno in vantaggio al 7'; De Ascentis in mezzo per Lucarelli che, tutto solo, infila di testa nell'angolo opposto. Nella ripresa, al 74’, la Samp resta in 10 per il doppio giallo rimediato da Flachi, il primo per proteste, il secondo per avere toccato il pallone con la mano. E al 92' Lucarelli affonda definitivamente i blucerchiati, infilando il 2-0 con un destro che si infila nel 'sette'.

Il Chievo ha invece sfruttato il fattore campo ed ha superato per 3-1 il Lecce al Bentegodi, raggiungendo quota 30, 4 punti in meno del Livorno. La squadra di Bepi Pillon passa in vantaggio al 20'. Lancio in verticale per Pellissier che controlla bene in velocità e, pur marcato da un difensore, brucia Sicignano ed insacca rasoterra. Al 29' arriva il pareggio del Lecce. Valdes finta il tiro su punizione, invece appoggia in area dove Del Vecchio gira in rete al volo anticipando Scurto per l'1-1. Chievo vicinissimo al raddoppio al 32': sugli sviluppi di un angolo, cross da sinistra, Mandelli, piazzato a centro area, gira di testa e colpisce in pieno il palo alla destra di Sicignano. Il Chievo si riporta avanti al 52'. Punizione da destra, Mandelli fa da sponda e Pellissier irrompe sul secondo mettendo in rete da due passi. I veneti congelano il risultato e chiudono il conto al 93' con Zanchetta, che trasforma magistralmente una punizione dai 20 metri.

All’Olimpico, spettacolare rimonta della Lazio di Delio Rossi che travolge 4-1 l’Ascoli e resta appaiata alla Roma a quota 27 punti, 3 in meno del Chievo. Ospiti in vantaggio al 14'. Cross di Comotto da destra, Fini dall'altra parte serve Guana al limite: controllo e gran destro che si infila sul primo palo, con Peruzzi sorpreso e battuto. La Lazio pareggia al 29'. Punizione dalla trequarti battuta a sorpresa, Liverani pesca a destra Pandev che crossa; la palla arriva sul secondo palo dove sbuca, dimenticato dalla difesa bianconera, Di Canio: spaccata e gol, 1-1. E al 34' il risultato è ribaltato: su cross dalla trequarti, Rocchi conclude da due passi, Coppola respinge sui piedi di Mudingayi che insacca per il 2-1 biancoceleste. Al 50' la Lazio sfiora il terzo gol: gran sinistro a giro dal limite dell'area di Pandev e palla che si infrange sul palo, con Coppola battuto. Al 28' Mudingayi va via a sinistra e crossa, Pandev si smarca sul secondo palo e insacca di testa per il 3-1. All'81' arriva il gol del 4-1 biancoceleste, il più bello. Cross dalla destra, due difensori dell'Ascoli non intervengono, spettacolare sforbiciata di Tare che supera Coppola per la quarta volta.

Al Castellani, invece, grande battaglia e successo finale (1-3 all'Empoli) del Messina, che sfrutta il finale di partita giocato in superiorità numerica. Al primo affondo, ospiti in vantaggio. Al 7', Sculli lancia Muslimovic che da sinistra, con la punta del piede, anticipa Berti e Moro e segna. L'Empoli pareggia al 35': Lucchini crossa da sinistra, la palla arriva ad Almiron che da fuori infila d'esterno destro Storari per l'1-1. Al 38', Empoli vicinissimo al raddoppio: assist di Riganò per Tavano che, piazzato sul dischetto del rigore, calcia incredibilmente fuori a porta vuota. Sull'altro fronte, al 39', è la traversa a negare il gol a Parisi, al tiro direttamente su calcio piazzato. Al 58' la partita si scalda: dopo un fallo di Muslimovic, Pratali reagisce. L'arbitro li ammonisce e l'empolese va fuori per somma di gialli. E due minuti dopo, il Messina passa in vantaggio. Su cross da destra di D'Agostino, Sculli fa la sponda e Muslimovic con il destro batte ancora Berti. Al 75', infine, grande azione di Sculli che crossa da destra sul secondo palo, Di Napoli irrompe e in spaccata insacca per il definitivo 3-1.

Al Sant’Elia, infine, il Cagliari trova la vittoria per 2-1 sull’Udinese nel finale. Nel primo tempo, però, fa tutto Sensini. Al 23', il difensore argentino porta in vantaggio l'Udinese, correggendo in rete, di testa, un primo tentativo di Zapata. Al 38', però, Conti spara in porta su punizione e trova la deviazione, decisiva, proprio di Sensini, per l'1-1 con il quale si chiudono i primi 45'. L’Udinese, quindi, nel giro di cinque minuti resta in 9 uomini, per il doppio giallo rimediato prima da Obodo, in soli 2 minuti (75’ e 77’), e poi da Pinzi all’82’. E la punizione arriva all’87’, con Langella, che entrato da poco, scaraventa di destro alle spalle di Paoletti su assist di Capone. Un successo che permette al Cagliari di salire al quartultimo posto, con 15 punti; friulani fermi a quota 23.


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SUPERSUPREMO
Milan e Parma, che altalena di emozioni!

Domenica 08.01.06

Milano - Grande in attacco, quasi disastroso in difesa, il Milan supera il Parma per 4-3 al termine di una partita folle, come suggerisce il tabellino stesso: devastanti nel primo tempo, specie sulla fascia sinistra con Seedorf e Kakà e nonostante una papera iniziale di Dida, messi in croce da un Marchionni imprendibile su quella stessa fascia nella ripresa, i rossoneri strappano un successo pirotecnico che vale la riconquista del secondo posto.

Non c’è Stam, rispetto all’undici pronosticato per la squadra di Ancelotti: l’olandese è fermato dall’influenza, e con Cafu sempre in Brasile per questioni familiari il tecnico emiliano rispolvera Simic per la fascia destra: per il resto, fiducia a Kaladze al centro con Nesta e spazio a Gilardino, per la prima volta contro il ‘suo’ Parma. Beretta recupera per la difesa sia Bonera che Couto, ma il primo lo lascia in panchina per non schierare insieme due ex lungodegenti a corto di fiato: esordio tra i pali per l’ex palermitano Guardalben.

La mossa a sorpresa di Ancelotti non riguarda gli uomini ma lo schieramento: a centrocampo il solito rombo si trasforma in una linea retta, con Seedorf largo a sinistra e Kakà largo a destra: gli affondi rossoneri partono da lì, dalle fasce, la sinistra in particolare dove anche Serginho spinge con forza. Primo acuto rossonero al 10’: Seedorf innesca la miccia, flipper Serginho-Gilardino-Simic in area, Shevchenko da due passi alza clamorosamente la deviazione vincente. Poco dopo prova Seedorf, liberato al tiro da Gilardino, molto prodigo di sponde nel gioco spalle alla porta. L’inizio del Milan è sostanzialmente buono, ma comporta anche un lungo brivido: Marchionni è liberato davanti a Dida da un rimpallo fortuito, controllo e pallonetto dell’esterno, Dida si allunga e salva. Per il resto Sheva e c. schiacciano il Parma all’interno della propria trequarti (al 20 ‘ Gilardino a sfiorare il gol di testa) con manovre efficaci e ricami sopraffini.

E così, quando Dida torna improvvisamente quello di Leeds regalando a Paolo Cannavaro la gioia del gol (è il 24’ quando il brasiliano si lascia sfuggire goffamente la presa su un corner di Bresciano), il sogno del Parma dura zero, perchè Kakà si trasferisce a sinistra e in due minuti ribalta tutto con un paio di cross: sul primo, basso, Cardone infila involontariamente Guardalben (25’), sul secondo, alto, Gilardino è puntuale per la zuccata (26’): in 120” il Milan va sul 2-1. Dimostrazione irresistibile di strapotere rossonero, confermata ancora 10’ dopo, quando Kakà completa l’opera mettendo anche la sua firma personale: da un Seedorf immenso a uno Sheva impreciso, rimpallo per il brasiliano che accarezza di giustezza, dal limite, a giro: 3-1, et voilà.

Fortuna, per il Parma, che il 45’ sia vicino e con esso l’intervallo: al ritorno in campo il Milan, folata iniziale di Shevchenko a parte, sembra aver freddato i propri bollenti spiriti, limitandosi a gestire il cospicuo vantaggio acquisito. Sbagliando però: troppo distratti, i rossoneri si fanno sorprendere al 23’, quando Dessena (subentrato a Bolano) coglie il movimento di Marchionni, che sfugge alla morsa difensiva e batte Dida riaprendo il match. A questo punto Ancelotti cambia, con Rui Costa per Kakà e Ambrosini per Seedorf, ricostruendo il tanto caro ‘albero di Natale’ col portoghese e Seedorf alle di Shevchenko, subito imbeccato di testa da Serginho (palla alta). La mossa da i suoi frutti al 35’: proprio Rui Costa si beve Contini sulla fascia destra, si accentra e pesca Sheva sotto misura, tocco morbido dell’ucraino e 4-2. Ma il Parma non è morto, e il vero Diavolo è Marchionni: l’ex empolese è straordinario tre minuti dopo, slalom in area e gol del 4-3. Finisce così, con Beretta espulso e Ancelotti che ride per il suo attacco e piange per la sua difesa.


(Spr/Adnkronos)
10/01/2006 00:02
 
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SUPERSUPREMO
Diritti tv, Zamparini contro i 'furbetti'

Lunedì 09.01.06

Roma - ''Palermo-Juve del prossimo anno? Se non si trova un accordo per me sono tutti contratti nulli. I diritti soggettivi sono tali se sei da solo. Altrimenti ti metti d'accordo con l'altra parte''.

Cosi' il presidente del Palermo e vicepresidente vicario della Lega calcio, Maurizio Zamparini, in riferimento al contratto per la cessione dei diritti tv stipulato da Juventus e Mediaset. ''Io sono grande amico di Moggi e Giraudo -premette Zamparini ai microfoni di Radio Anch'io Lo Sport-. Ma un conto e' l'amicizia e un conto sono le lotte in Lega. Noi portiamo avanti la nostra lotta. In questo momento, con il mercato di gennaio, ci sono molte squadre senza contratto che non hanno possibilita' di competere con i grandi club. Questo succede perche' le istituzioni sono state latenti e hanno permesso questo disastro. In passato nel calcio non c'erano i diritti tv e la differenza fra le singole squadre era fatta dalla 'saccoccia' dei dirigenti e dagli incassi delle partite. Oggi come oggi ci sono grandi presidenti ma anche dirigenti che vogliono mettere le mani nelle mie tasche e io non ci sto. I furbetti del calcio hanno fatto come vogliono. Non si puo' vendere la singola partita se fa parte del campionato. Io mi batto per difendere il campionato e lo faro' anche in sedi legali. Fin quando il gap e' questo, alla Juventus 120 milioni e a noi 17, e' impossibile combattere con i grandi club se non rovinandosi come ha fatto Sensi''.

Zamparini, inoltre, attacca Galliani in riferimento alla spartizione di ruoli e poteri in Lega calcio, secondo il presidente del Palermo solo fittizia: ''In assemblea la mia firma non e' congiunta, la mia firma non vale niente. Quando abbiamo raggiunto l'accordo abbiamo detto: eleggiamo il presidente e il consigliere con la firma congiunta. Ma oggi quella decisione non e' stata mantenuta: Galliani ha potere di firma, e firma tutto da solo, e io non ho nessun potere. E quando si instaura un potentato si instaurano anche i vassalli. Ora la Lega e' fatta da dominanti e vassalli. Alcune squadre vanno anche contro i propri interessi per stare li' con le grandi, ma se ci fossero i paletti i furbetti non potrebbero andarvi contro. Non si offendano coloro che ho chiamato vassalli, tanto loro sanno di esserlo''. E concludendo sui diritti tv: ''I padri fondatori della Lega scelsero i diritti collettivi perche' privilegiarono il valore etico dello sport''.


(Spr/Adnkronos)
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