Pagelle 2005, Toni primo della classe

Giovedì 29.12.05

di Mario Sconcerti

Pagelle di fine anno cercando di ricordare non solo gli ultimi quattro mesi di calcio, ma anche i primi sei. Il migliore per me è stato Luca Toni (voto 9). Ha segnato 31 gol in 39 partite, 15 nel Palermo e 16 nella Fiorentina. E’ migliorato e mostra ancora di poterlo fare. E’ sempre in partita, anche quando non segna. Un centravanti moderno e antico, forse ancora più importante di quanto sia considerato oggi.

Detto il migliore, seguiamo un ordine di squadra. Portieri e difensori di fascia. I migliori sono stati Peruzzi e Frey, voto 7 per il primo e 8 per il secondo perchè è molto più giovane. In calo quasi tutti gli altri. Si salva Amelia (6,5). Difficile trovare buoni difensori. Tra Milan, Inter e Juventus l’unico titolare nuovo è stato Chiellini per una decina di partite. Voto per adesso 6,5. E’ molto migliorato Zambrotta (voto 8), adesso forte anche sull’uomo, molto più difensore di prima e sempre importante quando viene in avanti. La novità finale è Pasqual, Fiorentina, (voto 6,5), mancino naturale che calcia bene, crossa meglio, ma non è ancora abbastanza difensore. Soffre l’avversarlo che lo punta. Si è un po’ eclissato Zaccardo (6), è scomparso Cassetti (5,5) dopo l’epoca Zeman. Si è confermato Grosso (6,5), ha sbandato troppe volte Stam (5,5), è rimasto ancora un punto di riferimento Favalli (6,5). Ha messo in crisi il Milan con la sua assenza e la sua vecchiaia Cafu (voto 8).

Centrali difensivi. I migliori sono stati Thuram, Cannavaro, Cordoba, Barzagli (voto 7 per tutti). Deludente Nesta (comunque 8), in difficoltà a trovare tempo e posizione in una squadra che si è lentamente sbilanciata. Ha avuto un inizio stagione formidabile Terlizzi (7) poi rientrato nei problemi del Palermo; stanno crescendo Coda e Gamberini (6 per tutti e due). Qualcosa di più ci si aspettava da Kuffour (6) e molto di più ci si aspetta sempre da Chivu (5).

Esterni alti. Sono molti, sono tornati grazie al ritorno di schemi che tagliano fuori il trequartista e affidano la fantasia alle vecchie ali. In un ruolo che era praticamente scomparso ora giocano con buoni risultati Gonzales e Santana a Palermo (voto 6,5), Semioli (7) a Chievo, Jorgensen (6,5) a Firenze, il più lento ormai ma ancora il più talentuoso; poi Taddei (6,5), lo stesso Mancini (voto 8 alle potenzialità e comunque alla prima parte dell’anno); Marchionni (7,5) rimasto però fermo per molti mesi). Ci sono nel ruolo ingressi freschi come quelli di Fini e Foggia (voto 6,5 entrambi) e quello lussuoso di Figo (per ora 6). Il migliore, il più di sostanza è stato Camoranesi (8), seguito da Stankovic (altro 8).

Centrocampisti. Emerson il migliore, nettamente (voto 9). Per quel tipo di ruolo bene anche Volpi (7) e Corini (7). Ma hanno dato molto anche Gattuso (7), Barone (6), Coppola (6), Almiron (7), Gobbi (6). Più l’estro e la forza di Muntari (7). Veron è andato a strappi, ma si è confermato l’interno con più talento (9). Mezza stagione sola per Pizarro (7,5), più in difficoltà a reggere un centrocampo senza due mediani al fianco come era nell’Udinese. Conferma parziale di Pirlo (8), un po’ in discesa al di là delle punizioni straordinarie. Crescono bene De Rossi (7) e Donadel (6,5).

Fantasisti. Spesso sono seconde punte, altre volte, come Kakà, partono da lontano e suggeriscono. Il migliore, anzi, più correttamente, il più impressionante e spettacolare è stato Ibrahimovic (8,5). Non ricordo un attaccante di quella forza e con quel fisico giocare con tanta leggerezza. Il paragone con Van Basten non regge. Van Basten era ancora più tecnico e soprattutto era imprendibile in area. Van Basten ha segnato come nessun altro in Italia negli ultimi vent’anni. Ibrahimovic è più potente, spacca le difese, apre spazi agli altri, ma segna ancora troppo poco, 11 gol quest’anno, solo 3 in 17 partite in questa stagione. Segna più reti Totti (6,5 quest’anno) che ha comunque forza e una tecnica superiore a quella di Ibrahimovic. E’ indubbio però che Ibrahimovic quest’anno ha reso infinitamente di più. Male Morfeo nella seconda parte (voto 7 e 4 per i due campionati), benissimo Fiore di ritorno dal Valencia (7), bene Cozza (7), benino D’Agostino (6).

Attaccanti. Toni lo abbiamo visto. Subito dietro Giardino che ha segnato 27 reti nell’anno con una continuità di rendimento straordinaria. Poi Trezeguet e Shevchenko, alla loro maniera (voto 8,5 per tutti). E’ andato in alto a sorpresa anche Lucarelli (7,5), ha avuto troppi sbalzi Iaquinta (7), sono quasi scomparsi Vieri e Montella, sta appena tornando Inzaghi, tutti e tre senza voto. La sorpresa è stata Pazzini (6,5, potenzialmente 8), è cresciuto Bonazzoli (6,5). Va aspettato Bojinov (6). Un discorso a parte meritano Del Piero e Cassano. Del Piero (8,5) per come ha giocato e soprattutto per come ha accettato di non giocare. Da tempo non lo si vedeva cercare il dribbling oltre che il gol, e riuscirci anche. Senza per questo rivendicare posizioni in squadra che non può più scalare. Cassano (4) per quello che non è stato, per un’assenza silenziosa e nel complesso più discreta di come si è voluto descriverla, ma troppo lunga e piccata. Nel calcio alla fine chi sta fuori ha torto. Il fatto che la Roma abbia forse più peccati di lui non lo assolve.

Tecnici. Capello, senza discussione (voto 9). Crescono bene Giampaolo dell’Ascoli (6,5) e Mazzarri (stesso voto). Poi Spalletti, Mutti, Prandelli e l’altro debuttane, Mario Somma, arrivato in A a forza di campionati vinti (7).


(Spr/Adnkronos)