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Caso Ruby, Berlusconi indagato per “prostituzione minorile”.
Perquisiti casa e ufficio di Nicole Minetti


Le due notizie deflagrano a distanza di pochi minuti: Silvio Berlusconi è indagato a Milano per il caso Ruby. Anzi, è indagato dal 21 dicembre, ma oggi è stato invitato dai magistrati a presentarsi in Procura. Il tutto nella mattinata successiva al sostanziale sbriciolamento dello scudo del legittimo impedimento. Le ipotesi di reato, a quanto scrive il Corriere della Sera, sono di “prostituzione minorile” e “concussione”. Questa mattina, intanto, sono stati perquisite diverse case e uffici a Milano, compresi quello di Nicole Minetti, il consigliere regionale che prese proprio Ruby dopo il rilascio da parte della Questura di Milano.

Sempre secondo il Corriere della Sera Berlusconi, nella notte tra il 27 e il 28 maggio 2010, “avrebbe abusato della propria qualità di primo ministro per indurre i funzionari della Questura di Milano ad affidare indebitamente l’allora 17enne marocchina Karima “Ruby” El Mahroug, scappata da una comunità per minori, alla consigliere regionale lombarda pdl Nicole Minetti”. Il tutto “allo scopo di occultare di essere stato cliente di una prostituta minorenne in numerosi week-end ad Arcore, assicurarsi l’impunità da questo reato e scongiurare che venissero a galla i retroscena delle feste nella sua residenza brianzola”.

Nicole Minetti risulta invece indagata per favoreggiamento della prostituzione, sia adulta sia minorile. Si tratta della stessa ipotesi di reato per cui risultano indagati anche Lele Mora ed Emilio Fede.

Quello di “prostituzione minorile” è un reato punito con la reclusione da 6 mesi a tre anni e riguarda chiunque compia atti sessuali con una prostituta di età compresa tra i 14 e i 18 anni. Si tratta dell’unico caso in cui viene sanzionato penalmente il cliente di una prostituta.

Figura chiave dell’inchiesta, secondo il Corriere, è quella di Giuseppe Spinelli, amministratore del “portafoglio familiare” del premier, già indagato in passato per le vicende di Medusa Film e della villa di Macherio. Spinelli non è indagato ma ha comunque ricevuto la visita degli inquirenti per una perquisizione nei suoi uffici. Richiesta respinta perché i suoi uffici sono di “pertinenza della segreteria politica dell’onorevole Berlusconi”.

Anche se la notizia è stata diffusa oggi, il presidente del Consiglio è indagato dal 21 dicembre, più di sette mesi dopo i fatti contestati. L’episodio, in ogni caso, sembra destinato a far risalire la tensione tra la Procura e la Questura di Milano.Quando emersero per la prima volta i fatti non mancarono le polemiche. Il pm del Tribunale dei minori Annamaria Fiorillo, infatti, spiegò di non aver mai autorizzato l’affidamento di Ruby alla Minetti. Versione decisamente diversa da quella del Ministro dell’Interno Roberto Maroni che, a più riprese, ha definito corretto l’operato della Questura. La vicenda, finita al Csm, si è conclusa con un’archiviazione. Oggi, con la diffusione della notizia dell’inchiesta, il rischio è quello di riaccendere la miccia.

Il tutto il giorno dopo la parziale bocciatura da parte della Corte Costituzionale del legittimo impedimento. Certo, da qui a vedere il presidente del Consiglio in un’aula di Tribunale che discetta di bunga bunga ce ne corre. Ma non si sa mai.

Fonte: blitzquotidiano


14/01/2011 15:24
 
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Berlusconi indagato, i pm: “Ha fatto sesso con Ruby”.
E allegano le prove


Il premier Silvio Berlusconi, indagato a Milano per concussione e prostituzione minorile, avrebbe avuto rapporti sessuali con la giovane Ruby dal febbraio al maggio 2010, ad Arcore. Lo si legge in una nota della Procura della Repubblica di Milano.

L’altro reato contestato al premier è quello di concussione, per la vicenda della telefonata alla Questura di Milano per chiedere la liberazione della minorenne accusata di furto. Secondo l’accusa, il fatto risalirebbe alla notte tra il 27 e il 28 maggio scorsi e cioe’ la notte in cui la giovane Ruby venne portata in questura e durante la quale il presidente del Consiglio telefono’ per interessarsi del caso ed ottenere l’affido della ragazza al consigliere regionale Nicole Minetti.

Quel giorno Ruby venne condotta negli uffici della questura in seguito alla segnalazione di un furto, di cui una sua amica l’aveva accusata. Il pm minorile Annamaria Fiorillo aveva disposto che la giovane venisse inserita in una comunità, invece Ruby uscì e se ne andò con la Minetti.

L’invito a comparire a Silvio Berlusconi, notificato oggi al premier e ai suoi difensori, si legge ancora nella nota, è stato ”corredato dalla dettagliata indicazioni delle fonti di prova (…) per le ipotesi di reato a lui ascritte”. E’ quanto si legge in una nota della procura di Milano.

Fonte: blitzquotidiano


14/01/2011 15:28
 
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Nel pc di Ruby foto e filmati delle feste in Sardegna


Potrebbero essere una prova decisiva e inconfutabile: sono stati trovati foto digitali e filmati custoditi nel pc che venne sequestrato il 28 ottobre scorso nella comunità-alloggio di sant’Ilario (Genova) dove viveva l’allora minorenne Kharima el Marhoug, alias Ruby Rubacuori: le immagini riguardavano alcune feste in Sardegna e sarebbero, secondo alcune indiscrezioni, state acquisite al fascicolo numero 55781/2010 del registro generale delle notizie di reato aperto dalla procura di Milano.



Fonte: blitzquotidiano


14/01/2011 15:31
 
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Berlusconi indagato, le accuse a Nicole
Minetti: “Fu lei a far prostituire Ruby”


Induzione e sfruttamento della prostituzione. Sono i reati per cui è indagata Nicole Minetti, consigliere regionale della Lombardia.

In un nota la procura di Milano precisa che la Minetti è indagata sia per la violazione della legge Merlin, sia per aver indotto alla prostituzione la giovane marocchina Ruby: induzione che sarebbe avvenuta nel periodo compreso tra febbraio e maggio scorsi, cioè lo stesso per cui il premier Silvio Berlusconi è indagato per aver avuto rapporti sessuali con la minorenne.

Nella mattinata di oggi, gli investigatori hanno perquisito abitazione e uffici della Minetti a Milano.

Fonte: blitzquotidiano


14/01/2011 15:41
 
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Berlusconi indagato per il caso Ruby
"Concussione e prostituzione minorile"

Il presidente del Consiglio è stato inoltre invitato a presentarsi in Procura per la vicenda della giovane marocchina. La nota dei giudici parla di "dettagliate indicazioni delle fonti di prova". Avviso per Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti. I legali del Cavaliere: "Insostenibili rapporti con certe toghe". Il Pdl: "Il solito logoro copione"


MILANO - La notizia fa rumore. E tanto. Silvio Berlusconi è indagato, dal 21 dicembre 2010, per concussione e prostituzione minorile dalla procura di Milano che ha anche notificato al premier un ordine di comparizione. Le ipotesi di reato sono concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile. La vicenda è quella delle presunte coperture e pressioni sulla questura per il rilascio della all'epoca minorenne Karima Ruby el Mahroug. Pressioni che avrebbero avuto come fine ultimo quello di nascondere le numerose frequentazioni del premier con la ragazza. Informazioni di garanzia anche per Emilio Fede, Lele Mora e il consigliere regionale Nicole Minetti. Per tutti l'accusa è di violazione della Legge Merlin sulla prostituzione e di induzione alla prostituzione minorile. Perquisiti sia gli uffici di Salvatore Spinelli, uomo della tesoreria Fininvest, sia la stessa Ruby, che vive nell'abitazione che la giovane condivide con il suo attuale compagno, sul lungomare genovese (nel pc della ragazza, sequestrato il 28 ottobre scorso, gli inquirenti hanno trovato foto e filmati di alcune feste in Sardegna).

La nota della Procura. Dopo le indiscrezioni, la Procura esce allo scoperto con una nota. "E' stato notificato all'onorevole Silvio Berlsconi e ai suoi difensori un invito a comparire ai sensi degli articoli 375 e 453 codice di procedura penale, corredato dalla dettagliata indicazione delle fonti di prova per le ipotesi di reato a lui ascritte" si legge nel comunicato. Una nota che fa capire che il premier avrebbe avuto rapporti sessuali con la giovane Ruby dal febbraio al maggio 2010, ad Arcore. Secondo il legale della ragazza, Ruby non sarebbe stata sentita dai pm di milano da ottobre fino ad oggi. La decisione dei pm, dunque, sarebbe stata presa sulla base della deposizione di altre persone che avrebbero riferito di incontri tra il premier e la ragazza. Il leader del Pdl, secondo la Procura, non solo avrebbe avuto dunque rapporti con la marocchina, che pubblicamente ha sempre negato di essersi appartata con il premier, ma sarebbe stato consapevole di trovarsi di fronte ad una minorenne. I fatti, secondo gli inquirenti, si sarebbero 'consumati', tra il febbraio e il maggio dello scorso anno. Fino a quando, cioè, in seguito ad una segnalazione, Ruby (che ha ammesso soltanto di tre incontri con Berlusconi, negando di aver avuto rapporti sessuali con il presidente del Consiglio) venne condotta in Questura.

Tace, per il momento, Berlusconi. Parlano per lui i suoi legali, Niccolò Ghedini e Piero Longo: "Si tratta di una gravissima intromissione nella vita privata del presidente del Consiglio che non ha precedenti nella storia giudiziaria del paese e che dimostra la insostenibile situazione dei rapporti con una certa parte della magistratura". Gli avvocati del premier si dicono sicuri che il caso "non potrà che concludersi con una doverosa archiviazione".

Il reato. Il reato di concussione sarebbe stato compiuto per coprirne un altro, ovvero quello di prostituzione minorile. Berlusconi è indagato per il reato relativo all'articolo 600 bis comma 2 del codice penale, il quale prevede che chiunque compie atti sessuali con un minore di età compresa tra i quattordici e i diciotto anni, in cambio di denaro o di altra utilità economica, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa non inferiore a euro 5.164.

Il ruolo della Minetti. Il Consigliere regionale è indagata per violazione della legge Merlin sulla prostituzione e per aver indotto alla prostituzione la giovane marocchina: induzione che sarebbe avvenuta nel periodo compreso tra febbraio e maggio scorsi, cioè lo stesso per cui il premier è indagato per aver avuto rapporti sessuali con la minorenne.

LA VIDEOINTERVISTA A RUBY

A questo indirizzo, è possibile leggere tutti gli articoli sull'inchiesta. La ragazza fu fermata e condotta in Questura il 27 maggio dell'anno scorso, e poi rilasciata dopo una accelerazione delle procedure, in seguito alle pressioni della presidenza del Consiglio. Fu la stessa Minetti ad andare in Questura, fu lei a dichiararsi tutrice della ragazza, salvo poi non effettuare alcun controllo sulla sua vita.

IL DOSSIER VIDEO SU RUBY

Le reazioni. L'inchiesta rientra in un più ampio dossier su un giro di prostituzione d'alto bordo, in cui sono indagati anche Lele Mora ed Emilio Fede. "Lo apprendo dai giornali, non so nulla. Non ho ricevuto nessun atto formale da parte dei magistrati, nè ho subito alcuna perquisizione" dice il direttore del Tg4. Irata la reazione del Pdl che parla di '"un consueto e logoro copione, fatto di fughe di notizie e di accuse inverosimili". Per il ministro Gelmini, il Cavaliere è un "perseguitato", mentre Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri avvertono: "Il governo non si fa intimidre". Tace, per il momento Fli mentre va all'attacco Antonio Di Pietro: "Berlusconi dice che le procure lo perseguitano? Non sarà che invece è Berlusconi che perseguita se stesso?". Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani chiede che "ci vengano risparmiati ulteriori mesi di avvitamento dell'Italia sui problemi di Berlusconi".

"Era evidente che c'era qualcosa che non andava, ed è per questo che ho chiesto chiarimenti al Csm" taglia corto pl pm dei minori Annamaria Fiorillo, che era di turno la notte in cui Ruby, fu portata in Questura e poi rilasciata. La Fiorillo, invece, aveva disposto l'affidamento di Ruby in una comunita' per minori.

Fonte: Repubblica


14/01/2011 15:44
 
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Ruby, almeno sei giorni ad Arcore
La prova dai tabulati del cellulare

C'è stata di continuo, giorno e notte, in un lungo weekend, a Pasqua e pasquetta. Il premier si è sempre difeso dicendo: "Non sapevo fosse minorenne". Ma allora perché ha chiesto che fosse affidata alla Minetti? Nel pc di Ruby trovati foto e video di feste

MILANO - Le indagini sono in corso e le accuse a Silvio Berlusconi sono note nella forma, e nel titolo di reato, ma quali sono alcuni dei comportamenti del premier che incrociano il codice penale nei suoi rapporti con Ruby «Rubacuori»?

Almeno due. Nelle indagini è emerso che, a differenza del copione del premier che si descrive mentre aiuta «una ragazza in difficoltà» perché è «buono di cuore», Ruby andò ad Arcore in ben quattro occasioni. La prima, quella del 14 febbraio, giorno di San Valentino, con il regalo di un abito da sera, era nota. Ma i magistrati Ilda Boccassini, Pietro Forno e Antonio Sangermano hanno chiesto agli esperti di tecnologie di «tracciare» i telefonini di Ruby Rubacuori, all’epoca diciassettenne.

E hanno scoperto che, in varie occasioni di feste, la ragazza è stata invitata ad Arcore. C’è stata «di continuo», vale a dire giorno e notte, il 24, 25 e 26 aprile, Festa della Liberazione. Poi c’è stata il primo maggio. E, a tratti, durante Pasqua e Pasquetta. Dalle indagini in corso, emerge anche una circostanza importante: sul pc della ragazza sarebbero stati trovati video e foto di feste, anche a Villa Certosa in Sardegna.

Sull’innocenza di questi inviti i pm dubitano moltissimo, e avrebbero acquisito vari elementi sul tipo di feste che si tenevano ad Arcore, a beneficio esclusivo del padrone di casa.

Inoltre, Berlusconi sapeva o no che Ruby era minorenne? Tutti lo negano, lo nega con forza Ruby, lo nega con indignazione Berlusconi, lo negò Emilio Fede, anche se era stato al concorso di bellezza dove Ruby, dichiarando di avere sedici anni, sfilò in bikini.

Le indagini sul punto sono in corso, ma esiste una parolina che può portare Berlusconi a processo per "sfruttamento della prostituzione minorile", titolo di reato che scatta quando l’utilizzatore finale (copyright dell’avvocato Nicolò Ghedini) si avvicina a persone inferiori ai diciott’anni. Questa circostanza è stata confermata dai vari agenti, interrogati sul punto: nell’ormai famosa telefonata in questura, effettuata a maggio, e tenuta nascosta per mesi, Berlusconi dice chiaro e tondo: «Affidatela» al consigliere Nicole Minetti. Non c’è bisogno di affidare una maggiorenne. Si affida solo una minorenne.

Dalle indagini in corso, emerge anche una circostanza importante: sul pc della ragazza sarebbero stati trovati video e foto di feste, anche a Villa Certosa in Sardegna.

Fonte: Repubblica


14/01/2011 22:32
 
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Berlusconi: "Non mi farò intimidire
Pm vogliono sovvertire democrazia"

Il premier affida a un messaggio audio su internet la difesa dalle gravi accuse della Procura di Milano: "Non vedo l'ora di difendermi in tribunale. Urgente evitare che certi magistrati possano impunemente violare la privacy". "Nessun problema per la legislatura: abbiamo la 'terza gamba'"

ROMA - Indagato dalla Procura milanese per prostituzione minorile e concussione aggravata in merito al caso Ruby, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in serata diffonde un nuovo messaggio ai Promotori della Libertà, in cui non fa mai esplicito riferimento alla vicenda giudiziaria, ma afferma di non avere ''nulla da temere da processi francamente assurdi e ridicoli''. Prima che Berlusconi affrontasse la questione in prima persona, nel corso della giornata tutto il Pdl aveva parlato di "giustizia a orologeria" e la "persecuzione giudiziaria" di cui continuerebbe a essere oggetto il premier, sottolineando la contiguità tra il pronunciamento di ieri da parte della Consulta sul legittimo impedimento e la notizia del premier indagato di oggi.

L'AUDIO INTEGRALE DEL PREMIER

Proprio dal verdetto della Corte Costituzionale Berlusconi prende invece spunto per dire che i processi sono solo tentativi della magistratura politicizzata di mettere i bastoni tra le ruote a lui e al governo. ''Non vedo l'ora di difendermi in tribunale - dice Berlusconi -. Ma non credo, e per questo la nostra maggioranza aveva voluto quella legge, che serva al Paese una continua guerra fra la politica e una parte della magistratura. Credo che occorra invece un lavoro serio, un lavoro in un clima più sereno, per far ripartire l'Italia e per portare a termine le riforme. E credo anche che io, quale Presidente del Consiglio, non dovrei perdere tanto tempo per vicende così assurde".

"Mi aspettavo francamente - dice con sarcasmo il premier - che dopo la sentenza della Corte, per ricominciare, attendessero almeno una settimana. Invece i pm di Milano non hanno resistito e la sera stessa mi hanno mandato il loro biglietto di auguri per il nuovo anno e per l'occasione si sono inventati il reato di 'cena privata a casa del Presidente'. Ho dedotto che sono invidiosi e che mi fanno i dispetti per non essere stati invitati anche loro. Però ci sono delle persone contente, sono i miei avvocati. Sono sicuri che con me non gli mancherà mai il lavoro".

"Se volessi prendere sul serio un'iniziativa che seria in realtà non è - prosegue Berlusconi -, direi che si è superato ogni limite e che alcuni magistrati che non potrebbero neppure indagare per ragioni di competenza funzionale e territoriale stanno tentando di sovvertire le regole fondamentali della democrazia".

"Ad alcune persone - aggiunge il leader del Pdl - è bastato venire una volta a cena a casa mia, la casa del Presidente del Consiglio, per avere il proprio cellulare controllato e i propri spostamenti controllati per alcuni mesi, prima ancora che fosse iniziata ufficialmente l'indagine preliminare nei miei confronti. Come al solito domani tutto finirà sui giornali, che grideranno allo scandalo seminando veleno e fango nei miei confronti con una intromissione nella mia vita privata che non ha precedenti nella storia del nostro Paese. E che dimostra la necessità di intervenire con urgenza per evitare che certi magistrati possano impunemente violare la privacy dei cittadini comprimendo la loro libertà. Poi, come al solito, anche questa vicenda finirà nel nulla perché sul nulla si basa. Ma intanto il Presidente del Consiglio e l'Italia saranno stati infangati senza che nessuno poi paghi alcunché".

"Per quanto mi riguarda - continua il premier - da quando sono sceso in campo per servire il Paese, è in atto una evidente persecuzione politica da parte dei magistrati di sinistra sostenuti dalla sinistra politica. Una persecuzione che si è articolata su 105 indagini e in 28 processi, il record assoluto credo di tutta la storia dell'uomo in qualunque paese del mondo. Questi processi hanno impegnato i miei difensori in 2.560 udienze, con più di 1.000 magistrati intervenuti con un costo, per me, di oltre 300 milioni di euro in avvocati e consulenti e credo con un costo di pari importo per lo Stato e quindi per i contribuenti. Per nessuno di questi errori giudiziari i magistrati che mi hanno infangato hanno pagato dazio".

Berlusconi ricorda che "i 28 processi hanno dato luogo a 10 assoluzioni, 13 archiviazioni e sono 5 i processi ancora in corso. Nessuno di questi processi è collegato alla mia attività di governo come Presidente del Consiglio. Mi pare che ogni commento sia superfluo. Sono gli stessi numeri a denunciare la persecuzione politico-giudiziaria a cui sono stato e sono sottoposto con l'evidente finalità di farmi fuori, essendo io considerato, da parte della sinistra e dei suoi giudici, un ostacolo insuperabile e quindi da eliminare con ogni mezzo per il raggiungimento del potere''.

Berlusconi, infine, si dice certo che anche la nuova bufera giudiziaria non pregiudicherà il suo esecutivo e le sorti della legislatura. "Avevamo indicato la fine di gennaio - spiega il premier - per verificare se il governo può contare su una buona maggioranza, ma sono certo che anche prima avremo i numeri sicuri per andare avanti a completare il programma di riforme e quindi la legislatura".

Le certezze di Berlusconi derivano da una "maggioranza sempre forte", nei numeri e nel consenso popolare, oltre che "di un alleato affidabile come la Lega". Ma la fiducia nel prosieguo della legislatura è rafforzata dai "due nuovi 'gruppi di responsabilità nazionale' che si stanno formando in Parlamento, alla Camera e al Senato".

"Un gruppo di deputati e senatori moderati che - spiega il leader del Pdl -, pur provenienti da varie sigle politiche, si sono resi conto che il tentativo del 14 dicembre di rovesciare il governo era un atto di assoluta irresponsabilità e un'autentica follia in un momento di crisi economica mondiale. Costituiranno la terza gamba della maggioranza insieme al Popolo della Libertà e alla Lega e consentiranno al governo di procedere speditamente nella realizzazione del programma". Programma che Berlusconi si dice "assolutamente convinto" che sarà completato, così come la legislatura.

Fonte: Repubblica


14/01/2011 22:41
 
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Ruby, il Pdl attacca i giudici di Milano
Bersani: "Premier in fuga da se stesso"

La maggioranza fa quadrato intorno a Berlusconi: "Preciso disegno per destabilizzare". Il leader Pd: "Per favore, ci risparmino ulteriori mesi di avvitamento". Di Pietro: "Pm corretti, il problema è il presidente del Consiglio"

ROMA - La notizia dell'indagine su Silvio Berlusconi per la vicenda Ruby entra come un tifone nei palazzi romani che ancora non avevano finito di metabolizzare la sentenza della Consulta sul legittimo impedimento. La maggioranza fa prevedibilmente quadrato intorno al premier, mentre Pd e Idv attaccano il capo del governo. Finiani e centristi, dal canto loro, si mettono in posizione di attesa limitando al minimo i commenti.

Le reazioni nella maggioranza. Dalle file del Pdl, il tema è sempre quello dell'accanimento giudiziario. Il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, parla di "preciso disegno" per una "fuga di notizie con chiari propositi di destabilizzazione politica. Un film che si ripete". Mentre il capogruppo al Senato, Maurizio Gasparri, rispolvera l'antico adagio sulla "giustizia a orologeria". "Guardate voi il calendario e giudicate..." dice Gasparri, lasciando ai giornalisti ogni riflessione sulla contiguità tra il verdetto della Consulta e la notizia di Berlusconi raggiunto da avviso di garanzia.

A cui si aggancia anche Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del partito. "Come volevasi dimostrare. La sentenza della Corte Costituzionale non va enfatizzata ma è inutile, perché non sposta di una virgola il vero problema dell'Italia: il tentativo di determinare per via giudiziaria le sorti delle maggioranze e dei governi legittimamente scelti dal popolo". Perché Berlusconi non ha il dovere di chiarire la sua posizione davanti ai giudici, ma va invece tutelato. Perché "l'assenza di norme che tutelino l'esercizio delle funzioni democratiche mina le fondamenta dello Stato e trasforma l'autorità giudiziaria in un potere irresponsabile. Se serviva una conferma, eccola".

Sulla stessa linea anche le donne del partito. Tutte, indistintamenmte, evidenziano la "inquietante e sospetta coincidenza dei tempi" tra la sentenza della Corte Costituzionale e la nuova inchiesta a carico del presidente. Poi Daniela Santanchè rivolge la domanda alla Procura di Milano: "E' consapevole del danno incalcolabile che questa vicenda arreca non al premier, ma all'immagine dell'Italia e degli italiani nel mondo in un momento così delicato per la stabilità economica e finanziaria del paese?".

Michela Vittoria Brambilla, ministro del Turismo, non fa domande e si dice certa che "la nuova indagine su Silvio Berlusconi spazzerà via qualsiasi dubbio sulla natura politica della persecuzione di cui il premier è oggetto da più di quindici anni". "Persecuzione" è la parola scelta anche dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini per descrivere il rapporto tra magistratura e premier, lanciando sui giudici il suo anatema. "Se pensano in questo modo di sovvertire il voto degli italiani commettono un grave errore. È dal 1994 che questo tentativo è in atto, ma è sempre fallito".

Maurizio Lupi parla di "anno nuovo, vecchio film", come se da Milano non fosse arrivata davvero alcuna novità, mentre è "il modo di operare da parte dei magistrati che lascia molte perplessità". Il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, taglia corto: "Le accuse al Presidente Berlusconi, sono fuori dal mondo", mentre per la Minetti "si tratta di aspettare le valutazioni definitive della Magistratura. Rispettiamo le persone e la presunzione di innocenza".

No comment, invece, dal presidente del Senato, Renato Schifani, e dal ministro dell'Interno, il leghista Roberto Maroni.

Le reazioni nell'opposizione. Nello schieramento opposto alla maggioranza, si registrano atteggiamenti diversi, dall'attendismo di Pd e Fli al nuovo affondo dell'Idv: Di Pietro ribalta il teorema sulla giustizia a orologeria, chiedendo di dare atto "alla Procura di Milano di aver aspettato la sentenza della Corte Costituzionale, per non influenzare in alcun modo il clima". "Ma - incalza Di Pietro - non è colpa della Procura di Milano accertare un fatto grave, il presidente del Consiglio che telefona al questore per dire che una minorenne è la nipote di Mubarak quando invece non lo è, per coprire i suoi comportamenti non legittimi".

Il segretario del Pd Pierluigi Bersani chiede a sua volta "rispetto per le indagini" e che "per favore, ci vengano risparmiati ulteriori mesi di avvitamento dell'Italia sui problemi di Berlusconi. Abbiamo un premier in fuga dal Paese e da se stesso. Dal Paese perché il governo cosa sta facendo? E da se stesso perché costretto ad aggirare cose vere o presunte. Non possiamo permettercelo". "Chiunque sia in grado di vedere le cose come sono e di giudicarle, non sarà rimasto sorpreso" commenta Massimo D'Alema, che poi riflette sul danno d'immagine per il l'Italia: "E' quella che può essere con un presidente del Consiglio in questa situazione. Lascio immaginare a voi".

Decisamente più diretto Nichi Vendola. "Come si fa a tenere in piedi questo governo - si chiede il leader di Sinistra e Libertà -, con che faccia? Con che lessico, con che dignità? Con che rapporto con il resto del mondo, con che rapporto con il Vaticano? Con che rapporto con la propria gente? Ma come si fa?". "Siamo in un paese che sta perdendo il senso del decoro di fronte agli occhi del mondo - aggiunge Vendila -. Il premier è indagato per prostituzione minorile. La procura di Milano ha chiesto sostanzialmente di arrivare rapidamente al dibattimento, significa che si tratta di una indagine abbastanza blindata. Immaginare che domani Berlusconi potrà continuare a essere il premier in questa condizione è molto difficile, il Paese sta soffrendo una crisi sociale e economica acutissima".

Sul versante Fli, perfetta coincidenza di vedute tra Italo Bocchino e Adolfo Urso: "Nulla da commentare". "Ci stiamo occupando di politica, queste non sono vicende politiche - dice il capogruppo di Fli alla Camera -. Ci sono perquisizioni in corso, notizie frammentarie, non abbiamo nulla di concreto. Le conseguenze politiche andranno valutate quando sarà chiaro il quadro". Esattamente le stesse parole usate dal coordinatore di Fli, a margine di una conferenza stampa nella sede di Farefuturo. Allineati e coperti.

Il Popolo Viola a Berlusconi chiede dimissioni immediate. "Lo avevamo detto il 5 dicembre, alla luce degli scandali con le escort e dell'indecenza del lodo Alfano, a maggior ragione continuiamo a ripeterlo oggi: Berlusconi si deve dimettere, subito" scrive sul suo blog Gianfranco Mascia, uno degli animatori del movimento.

Dimissioni chiede anche Libertà e Giustizia, che in un comunicato parla di "ultimo sospetto troppo pesante per poter essere sopportato da un Paese" che ha bisogno di credibilità all'estero e di autorevolezza all'interno. "Se fosse uno statista, Silvio Berlusconi si dimetterebbe" afferma Libertà e Giustizia, ma "l'insistenza con la quale lui e i suoi avvocati accusano la magistratura di perseguitarlo è la conferma della difficoltà difensiva e della piccolezza della sua statura morale e politica".

Fonte: Repubblica


15/01/2011 14:44
 
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Ruby, premier attacca teorema per gettare fango
Inquirenti: 'meccanismo D'Addario' per feste premier, alcune ragazze dormivano ad Arcore

ROMA - ''Ci troviamo di fronte all'ennesimo teorema costruito appositamente per gettare fango sulla mia persona e sul mio ruolo istituzionale nel tentativo, illusorio, di eliminarmi dalla scena politica. Ma questa volta è stato superato ogni limite. Il fango ricadrà su chi utilizza la giustizia come arma politica''. Lo afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in una nota della Presidenza del Consiglio dei ministri.
''Questa ulteriore macchinazione giudiziaria, per quanto possente e ampliata dal solito circuito mediatico, non riuscira' a fermarci e a distoglierci dal nostro impegno di cambiare il Paese. Anche questa volta non ce la faranno''. 'Nonostante un imponente apparato investigativo degno di ben altro tipo di indagine e avviato a dispetto di una palese incompetenza funzionale e territoriale, i Pm milanesi alla fine hanno raccolto soltanto chiacchiere e conversazioni private senza alcuna rilevanza penale. Hanno ugualmente proceduto in spregio a ogni norma, a ogni codice, a un utilizzo equilibrato degli strumenti giudiziari, mettendo in atto perquisizioni e trattamenti inaccettabili nei confronti di persone considerate semplicemente 'a conoscenza dei fatti' ''. Lo afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in una nota della Presidenza del Consiglio dei ministri.

CASO RUBY, BERLUSCONI INDAGATO A MILANO - Prostituzione minorile e concussione. Sono accuse pesanti quelle ipotizzate nei confronti del premier Silvio Berlusconi dalla Procura di Milano, che lo ha iscritto nel registro degli indagati e presto chiedera' per lui il giudizio immediato per la vicenda di Ruby, la giovane marocchina sua 'ospite', secondo l'accusa, in diversi festini ad Arcore. Il premier, che ha ricevuto un invito a comparire per il prossimo fine settimana, nega di aver mai avuto rapporti con la ragazza, mentre i suoi legali contestano la competenza territoriale milanese e parlano di elementi ''inconsistenti''.

E' la svolta clamorosa nelle indagini con al centro Karima El Mahroug, in arte Ruby Rubacuori, 'fuggita' dalla Sicilia e dalle varie comunita' dove era stata collocata dai giudici minorili, e reclutata nella scuderia di Lele Mora, l'agente di vip, anche lui finito sotto inchiesta insieme al direttore del tg4 Emilio Fede (hanno ricevuto un avviso di garanzia) e al consigliere regionale lombardo ed ex igienista dentale di Berlusconi, Nicole Minetti: come ai primi due, le si contesta di aver svolto, in concorso con altre persone, ''un'attivita' di induzione e favoreggiamento della prostituzione di soggetti maggiorenni'' e della minorenne marocchina.

Su disposizione dei Procuratori aggiunti Ilda Boccassini e Piero Forno e del pm Antonio Sangermano, la polizia ha perquisito l'abitazione e l'ufficio della Minetti e dei suoi piu' stretti collaboratori, cosi' come l'appartamento dove vive Ruby con il suo attuale compagno sul lungomare genovese. E poi, ancora: la perquisizione andata a vuoto negli uffici di Giuseppe Spinelli, storico uomo di fiducia e amministratore del patrimonio del presidente del Consiglio, e gli interrogatori dell'ex meteorina Alessandra Sorcinelli e di altre ragazze sentite come testimoni in Questura per raccogliere ulteriori fonti di prova a sostegno delle ipotesi accusatorie.

Prove che si dovrebbero aggiungere a quelle gia' acquisite e indicate in modo dettagliato nel corposo avviso di convocazione, circa 400 pagine compreso il capo di imputazione, recapitato a Roma al capo del Governo e ai suoi difensori: si va dalle foto e filmati - in cui vi sarebbero scene di alcune feste in Sardegna - rintracciati nel pc di Ruby sequestrato lo scorso 28 ottobre nella comunita' di Sant'Ilario dove, ancora minorenne, abitava, allo screening sui tabulati telefonici, soprattutto della giovane, e sulle celle agganciate dal telefonino, che testimoniano la sua presenza nelle residenze di Berlusconi svariate volte e che l'avrebbero localizzata ad Arcore in numerosi week end. In particolare, l'analisi avrebbe consentito di accertare che Ruby sarebbe stata ad Arcore il week end del 25 aprile (24, 25 e 26), il primo maggio, a Pasqua e a Pasquetta.

Come riporta Repubblica.it, e riferito anche dal tg de La 7, la sera del 25 aprile Berlusconi aveva ospitato il premier russo Vladimir Putin per una cena informale ad Arcore. Tra le prove portate dai pm, anche i quattro interrogatori di Ruby resi agli inquirenti il 2, il 6 e il 22 luglio e il 3 agosto scorsi, e le intercettazioni delle chiamate intercorse tra coloro che hanno partecipato ai presunti festini. Si tratta, per la difesa, di elementi ''inconsistenti'' ma giudicati dai pm sufficienti per poter chiedere di mandare a processo, bypassando l'udienza preliminare, Berlusconi, indagato dal 21 dicembre scorso e ora 'invitato' a comparire o venerdi' o sabato o domenica della prossima settimana. Al premier e' stato contestato di aver avuto, questa l'ipotesi, rapporti sessuali ''in cambio di denaro o di altre utilita' economiche'' con Ruby, non ancora diciottenne, tra febbraio e maggio dell'anno scorso.

E poi di aver fatto pressioni - proprio allo scopo di occultare i rapporti con Ruby - sui funzionari della Questura i quali, nella notte tra il 27 e il 28 maggio, quando la giovane marocchina venne trattenuta nei loro uffici per via di un furto, ricevettero da palazzo Chigi due telefonate per ottenere il 'rilascio' della ragazza, - spacciata per la nipote del presidente egiziano Mubarak - e il suo affidamento al consigliere Minetti. Per questo capitolo della vicenda, come ha precisato anche il Procuratore della Repubblica di Milano, ''nessun funzionario di polizia e' indagato, in quanto quella sera le procedure seguite non sono state cristalline, ma non tali da costituire reato''. Sugli sviluppi clamorosi della vicenda Veronica Lario, come gia' aveva fatto ad ottobre quando era venuto a galla il caso, anche oggi ha scelto la linea del silenzio. Non cosi' i difensori di Berlusconi, Niccolo' Ghedini e Piero Longo, che hanno parlato di ''intrusione gravissima ''nella vita privata del premier, che con la giovane mai ha avuto'' rapporti sessuali, ma soltanto una conoscenza senza implicazioni di carattere intimo''. Inoltre i due legali hanno contestato la competenza territoriale di Milano.

INQUIRENTI, ERA NECESSARIO AGIRE IERI PER INDAGINE - Alcune fonti vicine all'inchiesta su 'caso Ruby' che vede indagato il premier Silvio Berlusconi per prostituzione minorile e concussione, hanno chiarito che per gli sviluppi dell'indagine era necessario effettuare le perquisizioni ieri. Rispondendo alla polemiche scaturite dal fatto che la Procura si e' mossa subito il giorno seguente alla decisione della Corte Costituzionale sul legittimo impedimento, le stesse fonti hanno spiegato che si e' attesa propria la sentenza della Consulta per lasciare che i giudici valutassero serenamente e poi si sono effettuate le perquisizioni che non potevano piu' essere rimandate, nemmeno di qualche giorno.

Fonte: ANSA


16/01/2011 00:10
 
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Ruby:"Cercano foto ma non esistono"
"I giornali scrivono tante bufale"

Dopo l'iscrizione del premier Berlusconi nel registro degli indagati per il caso Ruby la marocchina torna a parlare: "Hanno perquisito la casa del mio attuale ragazzo e casa mia a Rivarolo. Sono alla ricerca di qualcosa che in realtà non esiste, cioè video e foto di cui hanno scritto anche i giornali ma sono solo tante bufale per incolpare persone che non hanno nessuna colpa. Quando non riesci a colpire dei potenti te la prendi con i deboli".


"Ho conosciuto il presidente del Consiglio il 14 Febbraio, il giorno di San Valentino, ero andata lì con una mia amica di cui non posso fare il nome. L'ho visto poi altre volte ad Arcore e villa San Martino per delle normali cene. Si è svolto tutto tranquillamente, c'era cibo tricolore, con i colori della bandiera italiana. Vuol dire che ci tiene alla sua patria. C'era Apicella e il presidente che cantava e raccontava barzellette, una serata tranquilla". Su Berlusconi ha poi specificato: "non ho avuto modo di conoscerlo bene, ma mi è sembrato uno con cui si può chiacchierare del più e del meno e non solo di politica. E' stata una bella sorpresa, è una persona abbastanza simpatica, mi ha fatto una buona impressione ".

Dopo l'intervista di Ruby, che ha negato di aver avuto rapporti sessuali con il premier, altre ragazze coinvolte nella vicenda sono intervenute per smentire risvolti piccanti degli incontri nella residenza privata di Silvio Berlusconi. Si parlava solo di Russia e di filosofia secondo Raissa Skorkina, showgirl italo russa. "Sono amica di Silvio da dieci anni, o nove, o otto non mi ricordo bene. Ci siamo conosciuti ad una cena. A quell'uomo voglio un bene dell'anima...", ha raccontato la donna che secondo gli inquirenti è una tra quelle pagate per partecipare ai festini di Arcore. Un'amicizia che sarebbe nata in occasione di una cena. "Io sono esperta e appassionata di politica oltre che di filosofia. Abbiamo parlato della situazione in Russia e in Italia. Mi ha preso in simpatia e io pure. Lo adoro. Non ha bisogno di pagare nessuna donna. E' ricco, affascinante, potente. Figuriamoci se si deve mettere a pagare delle prostitute".

Ha detto la sua Barbara Guerra, un'altra delle showgirl coinvolte. "Non smetterò mai di ripetere che sono contenta di averlo conosciuto, l'ho sempre detto e lo ribadisco. Berlusconi è un amico, anzi di più: un secondo padre. Ci sentiamo spesso al telefono, anche la settimana scorsa: Parla anche con mio papà, l'ultima volta gliel'ho passato per gli auguri di Natale". E comunque, ha ribadito la ragazza a proposito delle cene a casa del premier, "si è sempre trattato di cene tranquille, situazioni normali fra persone adulte. Anche mio padre sapeva che partecipavo".

Fonte: tgcom


17/01/2011 14:32
 
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Berlusconi: "Volontà persecutoria"
Fini: chiarisca tutto dai magistrati

Il premier usa il tg di Italia 1 "Studio Aperto" e il sito dei Promotori della libertà. "Accuse infondate e risibili. E comunque, dopo la separazione ho un rapporto stabile con una donna. Ai pm non è piaciuto il voto di fiducia". Bersani: "Spettacolo desolante".

MILANO - Silvio Berlusconi attacca i giudici da Studio Aperto e dal sito deI Promotori della Libertà, in un messaggio registrato da Arcore. Il premier parla di una "volontà persecutoria dei giudici", di accuse infondate e risibili. "Non ho mai pagato una donna in vita mia - sostiene il premier, che scagiona anche Fede, Lele Mora e la consigliere regionale Nicole Minetti. In un'intervista al tg2, Bersani definisce "imbarazzante e desolante" il discorso di Berlusconi. "Una aggressione vergognosa ai pm, il premier evidentemente pensa che gli Italiani siano imbecilli, visto che nega l'evidenza". E Rosy Bindi aggiunge: "Si difenda in tribunale, non in tv".

In serata Gianfranco Fini è intervenuto alla trasmissione di Fabio Fazio: "Mi spiace che sia questa l'attualità. E' evidente che si tratti di un fatto, che riempie i giornali internazionali. Il presidente del Consiglio ha una sola cosa da fare: vada dai magistrati, dica la sua opinione, chiarisca la sua versione, dimostri la sua estraneità. Chi sbaglia paga, al pari di tutti".

Ma vediamo cosa ha detto il Cavaliere.

IL VIDEOMESSAGGIO INTEGRALE DEL PREMIER

IL DOSSIER SULLA VICENDA

Attacco ai giudici. "Si è trattato di una gravissima intromissione nella mia vita privata da parte dei giudici, inaccettabile la diffusione di conversazioni private" ha continuato il presidente del Consiglio. "Non si può andare avanti così. Non è un Paese libero quando alcuni magistrati conducono battaglie politiche contro chi ha cariche pubbliche. Si tratta di una casta di privilegiati, che puo' commettere ogni abuso". "Occorre fare immediatamente le riforme, tra cui quella della giustizia", insiste.

"E' inaccettabile - aggiunge - che si facciano perquisizioni a persone nelle loro case alle 7 di mattina. Non si possono trattare persone alla stregua di malfattori impiegando più di 100 uomini, un impiego di forze che - osserva il Cavaliere - è degno di una retata contro la mafia".

"A questi Pubblici Ministeri non è evidentemente piaciuto il voto di fiducia del 14 dicembre tanto che, subito dopo, mi hanno iscritto nel registro degli indagati. A quegli stessi Pm non è piaciuta nemmeno la decisione della Corte Costituzionale al punto che, il giorno successivo alla sentenza della Consulta, con una tempistica perfetta, hanno reso pubbliche le loro indagini" dichiara il Cavaliere nell'audiomessaggio ai promotori della Libertà.

Si tratta "di una intromissione nella vita privata delle persone", dice il presidente del Consiglio, che fra l'altro ha voluto precisare: "Dopo la mia separazione, ho un rapporto stabile con una donna". "Non avrei mai voluto dirlo per non esporla mediaticamente: ma chiuso il matrimonio, ho avuto uno stabile rapporto di affetto con una persona", rivela nel videomessaggio ai Promotori della libertà. Questa stessa persona "che ovviamente era assai spesso con me, anche - sottolinea - in quelle serate e che certo non avrebbe consentito che accadessero a cena, o nei dopo cena, quegli assurdi fatti che certi giornali hanno ipotizzato".

L'inchiesta. Berlusconi è entrato anche nei particolari delle accuse. "Il dirigente della Polizia che
sarebbe stato 'concusso' nega di esserlo mai stato, e la persona minorenne (Ruby ndr)nega di aver mai avuto avances né tantomeno rapporti sessuali e afferma di essersi presentata a tutti come ventiquattrenne, fatto avvalorato da numerosissime testimonianze".

"E' gravissimo che, trascorsi 15 giorni prosegue- non abbiano mandato gli atti di queste indagini al Tribunale dei Ministri come prescrive la legge". "E' gravissimo, inoltre, che abbiano tentato di accedere ai locali della mia segreteria politica, per ricercare poi chissà cosa, visto che sostengono di avere prove così evidenti da poter richiedere addirittura il giudizio immediato".

Il premier si riferisce alla mancata perquisizione nell'ufficio del ragionier Giuseppe Spinelli, che da trent'anni cura i conti delle holding del Cavaliere. Per i pm, è l'uomo che consegnava alle ospiti di Berlusconi le buste con i contanti.

Mai pagato donne. "Non c'è mai stata, lo ripeto, 'mai' alcuna correlazione fra denaro e prestazioni sessuali". "La mia vita di imprenditore mi ha insegnato quanto sia difficile affermarsi per una persona giovane, soprattutto agli inizi, perciò, quando posso cerco di aiutare chi ha bisogno. In particolare, conosco il mondo dello spettacolo e so cosa vuol dire e cosa succede a chi cerca di lavorare in quell'ambiente".
"Nel corso della mia vita ho dato lavoro a decine di migliaia di persone e ne ho aiutate a centinaia.
'Mai' in cambio di qualcosa - ribadisce - se non della gratitudine, dell'amicizia e dell'affetto. E continuerò a farlo. E' assurdo soltanto pensare che io abbia pagato per avere rapporti con una donna. E' una cosa che non mi è mai successa neanche una sola volta nella vita. E' una cosa che considererei degradante per la mia dignità".

"A me piace stare con i giovani, mi piace ascoltare i giovani, mi piace circondarmi di giovani. Alcune di queste persone - osserva - le conosco da diversi anni, altre da meno tempo, ma di molte conosco la situazione di disagio e di difficoltà economica. Le ho aiutate in certe occasioni e - rivendica - sono orgoglioso di averlo fatto. Ho dato spesso incarico ai miei collaboratori di aiutarle per la loro casa, per le cure mediche, per l'educazione dei loro figli".

La difesa degli altri indagati. "Sono destituite di ogni fondamento le accuse a Emilio Fede, a Lele Mora, e a Nicole Minetti". "Emilio Fede è un amico carissimo da sempre". "Lele Mora - prosegue - lo conosco da molti anni per il suo eccellente lavoro a Mediaset. L'ho aiutato in un momento di grande difficoltà economica e di salute e sono orgoglioso di averlo fatto. So che, quando potrà, mi restituirà - osserva - quanto gli ho prestato". Quanto alla consigliera regionale Nicole Minetti "è una giovane donna brava e preparata che sta pagando ingiustamente il suo volersi impegnare in politica".

Fonte: Repubblica


17/01/2011 14:38
 
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Ruby, le carte dei pm in Parlamento
Il 19 riunione della Giunta della Camera

La richiesta dei magistrati corredata dalle "prove" è arrivata alla Giunta per le autorizzazioni a procedere. All'interno, la richiesta per perquisire gli uffici di Giuseppe Spinelli, contabile di Berlusconi. E alcune intercettazioni considerate decisive. E la Procura precisa: "Noi sereni, la legge è uguale per tutti"

ROMA - La Giunta per le autorizzazioni della Camera si riunirà mercoledì prossimo, 19 gennaio, per esaminare la richiesta dei magistrati di Milano per perquisire gli uffici del contabile di Silvio Berlusconi, Giuseppe Spinelli. Il presidente della Giunta, Pier Luigi Castagnetti, ha fatto sapere che l'incartamento integrale trasmesso dalla Procura sarà, a breve, messo a disposizione dei commissari che potranno consultarlo presso gli uffici della Giunta "in presenza del personale addetto e senza possibilità di estrarne copia".


All'interno del plico, inviato venerdì scorso alla Giunta, non c'è solo la richiesta di via libera per perquisire l'ufficio di Spinelli, per verificare l'esistenza di eventuali tracce di pagamenti non solo per le giovani ragazze ospiti dei festini ad Arcore (soldi in contanti sono già stati ritrovati a casa delle raggiovani azze perquisite nello stabile di Milano Due), ma anche per chi le avrebbe reclutate: l'impresario dei vip Lele Mora indagato per favoreggiamento e induzione alla prostituzione insieme al direttore del Tg4 Emilio Fede e al consigliere regionale Nicole Minetti.

Nel plico, che dovrebbe essere esaminato dai deputati, ci sono anche le oltre 300 pagine, tra invito a comparire e allegati, con le "fonti di prova" che per l'accusa proverebbero non solo che il premier avrebbe commesso il reato di concussione ma anche quello di prostituzione minorile per i presunti atti sessuali con Ruby: intercettazioni, analisi dei tabulati e delle celle telefoniche, testimonianze e, pare, anche documenti di versamenti di denaro, e altre prove. Tra queste, una conversazione che risale alla scorsa estate tra Berlusconi e Nicole Minetti, con lei che lo avvisa di un interrogatorio di Ruby e lui che le avrebbe risposto di non essere affatto allarmato.

Intanto, all'indomani degli attacchi di Berlusconi ai pm milanesi che indagano sul caso Ruby, replica oggi il procuratore della Repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati con una nota nella quale precisa che "la Procura della Repubblica di Milano prosegue nel suo lavoro quotidiano, in piena serenità, nel saldo riferimento ai principi costituzionali dell'uguaglianza di tutti davanti alla legge, dell'obbligatorietà dell'azione penale, della presunzione di non colpevolezza".

Fonte: Repubblica


17/01/2011 14:45
 
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IL PREMIER CONFERMA IN TV: HO DATO SOLDI A MORA, «UN PRESTITO»

Le istruzioni alle ragazze, la Minetti
parla prima della festa:«Ne vedrai di ogni»

Una danzatrice del ventre racconta ai pm: «Io disgustata»


MILANO - «Ti devo briffare, ne vedrai di ogni!». Non solo reclutare e selezionare ragazze per le feste di Berlusconi ad Arcore, ma anche addestrarle, istruirle su cosa vedranno e faranno a casa del premier: dalle intercettazioni telefoniche appare questo il compito di Nicole Minetti, l'ex igienista dentale di Berlusconi e per poco ballerina tv a Colorado Café imposta dal premier ed eletta nel «listino bloccato» di Formigoni alle elezioni per il Consiglio regionale lombardo, e la notte tra il 27 e 28 maggio 2010 preannunciata al telefono dal Cavaliere alla Questura di Milano come «delegata per la presidenza del Consiglio» a prendere in carico la minorenne marocchina Karima «Ruby» el Marough prima che la 17enne straparlasse magari delle otto notti trascorse ad Arcore fra febbraio e maggio.
Nel settembre 2010 Minetti invita una sua amica riminese, studentessa universitaria della quale era stata compagna di scuola, a una delle cene di Arcore. Non è una felice idea: la studentessa uscirà assai infastidita dalla serata con Berlusconi e il gruppo di altre ragazze, dalle richieste del premier, dalle scene alle quali assiste. E nei giorni successivi se ne lamenterà al telefono con le amiche.
Per questo, a posteriori, diventa di qualche rilievo un passaggio di una telefonata della fase invece iniziale della storia: quella nella quale l'intercettata Minetti, nel preparare l'amica alla serata di Arcore, le si rivolge con una espressione di slang aziendal-meneghino tratta dal marketing d'impresa: «Ti devo briffare, ne vedrai di ogni!», dove il neologismo briffare, brutto calco italiano dell'inglese briefing, significa comunicare sommariamente le richieste di un cliente su una determinata commessa, fare una riunione per aggiornare informazioni e istruzioni necessarie a un progetto.

Una marocchina come Ruby ma non si conoscono
Una reazione psicologica identica a quella della studentessa amica della Minetti, e una analoga descrizione delle scene che nelle feste del premier ad Arcore si sarebbero svolte determinando appunto quella reazione, sono state testimoniate anche da una ragazza interrogata appena l'altro ieri per la prima volta dai pm Ilda Boccassini e Antonio Sangermano, come persona informata sui fatti.
È una giovane marocchina come Ruby, ma non si conoscono. È una ballerina di danza del ventre. È stata ingaggiata per una delle serate del premier ad Arcore, dove dunque è stata come Ruby ma in epoca successiva a Ruby. È insomma di un «giro» diverso da quello di Ruby e delle sue amiche intercettate. Eppure del modello di quella serata la ballerina marocchina ha riferito gli svolgimenti imbarazzanti, al punto da dirsene letteralmente «disgustata», proprio negli stessi termini già appresi dagli investigatori attraverso i racconti intercettati di altre ragazze in altri periodi.

E la deputata si raccomandò:«Però a mezzanotte tutti a letto»
La natura delle feste del premier ad Arcore, specie nella parte che segue l'iniziale cena per mutarsi in spettacolo sceneggiato e sfociare infine nella scelta delle ospiti ammesse a trascorrere la notte in villa, è stata del resto poco a poco ricostruita dall'indagine attraverso quella parte di dichiarazioni di Ruby prese con le molle dai pm che sono state invece indirettamente confermate dalle intercettazioni di altre partecipanti. Sui loro cellulari intercettati sono state captate anche conversazioni con l'europarlamentare Licia Ronzulli e la deputata pdl Mariarosaria Rossi riguardo alle feste di cui ma sempre solo nella fase iniziale della cena l'una sarebbe stata ospite in una occasione e l'altra qualche volta in più. Le telefonate compaiono nell'invito a comparire a Berlusconi perché per l'accusa indirettamente dimostrano che nelle feste del premier c'erano di norma dopocena molto vivaci a notte inoltrata: sicché sembra evocare una eccezione la telefonata in cui l'onorevole Rossi alla ribalta delle cronache estive per avere organizzato al Castello di Tor Crescenza due cene politiche di donne parlamentari pdl in onore di Berlusconi nei giorni della crisi con Fini alla vigilia di una delle serate di Arcore scherza con una delle ragazze e, in considerazione di un impegno ufficiale l'indomani con il presidente del Senato Schifani, si raccomanda: «A mezzanotte, però, stavolta tutti a letto!».

Niente uso di intercettazioni nel caso di parlamentari
Le intercettazioni delle ragazze con le due parlamentari sono utilizzate solo verso terzi, quali gli asseriti reclutatori di ragazze come Minetti-Mora-Fede. Del resto la scelta della Procura è stata quella di non utilizzare quali fonti di prova nei confronti di parlamentari come l'onorevole Berlusconi alcun dato che richiedesse autorizzazioni delle Camere: quindi niente uso di intercettazioni né trascritte né sunteggiate, o anche solo di tabulati o celle telefoniche. La giurisprudenza di Corte costituzionale e Cassazione, ammettendo nei confronti dei terzi non parlamentari la captazione casuale di conversazioni tra un parlamentare e l'utenza intercettata di un non parlamentare, è infatti severa nel sanzionare il magistrato che però poi faccia il furbo continuando a contrabbandare per «casuale» l'ascolto di relazioni telefoniche invece prevedibili con un parlamentare. Per questo, ad esempio, quando l'intercettato Fede nel settembre 2010 ha avuto una conversazione con l'onorevole Berlusconi, non soltanto la telefonata non è stata utilizzata, ma da quel momento le intercettazioni di Fede sono state totalmente sospese. Così come nell'invito a comparire a Berlusconi non è riportata alcuna telefonata del premier, tantomeno con Nicole Minetti.

La perquisizione tentata nell'ufficio di Spinelli
Nel videomessaggio diffuso ieri da Berlusconi, intanto, spunta una importante informazione con la quale il premier conferma la matrice individuata ieri su queste colonne della perquisizione tentata dalla polizia nell'ufficio a Milano Due di Giuseppe Spinelli e bloccata dal consiglio dell'avvocato Ghedini con la motivazione che l'ufficio sarebbe «di pertinenza» della segreteria politica dell'onorevole Berlusconi. L'impressione era che lo scopo della perquisizione fosse accertare i «rapporti economici» intuiti dalle intercettazioni attorno al milione e mezzo di euro tra Berlusconi l'«utilizzatore finale» delle prostitute e l'impresario tv Lele Mora indagato per favoreggiamento della prostituzione quale «convogliatore» ad Arcore delle ragazze tramite Spinelli, l'uomo di fiducia del Cavaliere e storico gestore del suo «portafoglio» personale, non indagato ma indicato dall'accusa come mero pagatore delle prostitute con buste di denaro da 500 euro di taglio e con disponibilità di alloggi. E in effetti ieri, a sorpresa, pur senza dettagli sulle ragioni e sull'entità di una erogazione qualificata come «prestito» ancora non restituito, proprio il presidente del Consiglio ha ammesso di aver finanziato Mora: «Lo conosco da molti anni per il suo eccellente lavoro a Mediaset, e ho aiutato Mora in un momento di grande difficoltà economica e di salute. Sono orgoglioso di averlo fatto e so che, quando potrà, mi restituirà quanto gli ho prestato».

Luigi Ferrarella, Giuseppe Guastella

Fonte: CorrieredellaSera


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