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Milan e Parma, che altalena di emozioni!
Domenica 08.01.06
Milano - Grande in attacco, quasi disastroso in difesa, il Milan supera il Parma per 4-3 al termine di una partita folle, come suggerisce il tabellino stesso: devastanti nel primo tempo, specie sulla fascia sinistra con Seedorf e Kakà e nonostante una papera iniziale di Dida, messi in croce da un Marchionni imprendibile su quella stessa fascia nella ripresa, i rossoneri strappano un successo pirotecnico che vale la riconquista del secondo posto.
Non c’è Stam, rispetto all’undici pronosticato per la squadra di Ancelotti: l’olandese è fermato dall’influenza, e con Cafu sempre in Brasile per questioni familiari il tecnico emiliano rispolvera Simic per la fascia destra: per il resto, fiducia a Kaladze al centro con Nesta e spazio a Gilardino, per la prima volta contro il ‘suo’ Parma. Beretta recupera per la difesa sia Bonera che Couto, ma il primo lo lascia in panchina per non schierare insieme due ex lungodegenti a corto di fiato: esordio tra i pali per l’ex palermitano Guardalben.
La mossa a sorpresa di Ancelotti non riguarda gli uomini ma lo schieramento: a centrocampo il solito rombo si trasforma in una linea retta, con Seedorf largo a sinistra e Kakà largo a destra: gli affondi rossoneri partono da lì, dalle fasce, la sinistra in particolare dove anche Serginho spinge con forza. Primo acuto rossonero al 10’: Seedorf innesca la miccia, flipper Serginho-Gilardino-Simic in area, Shevchenko da due passi alza clamorosamente la deviazione vincente. Poco dopo prova Seedorf, liberato al tiro da Gilardino, molto prodigo di sponde nel gioco spalle alla porta. L’inizio del Milan è sostanzialmente buono, ma comporta anche un lungo brivido: Marchionni è liberato davanti a Dida da un rimpallo fortuito, controllo e pallonetto dell’esterno, Dida si allunga e salva. Per il resto Sheva e c. schiacciano il Parma all’interno della propria trequarti (al 20 ‘ Gilardino a sfiorare il gol di testa) con manovre efficaci e ricami sopraffini.
E così, quando Dida torna improvvisamente quello di Leeds regalando a Paolo Cannavaro la gioia del gol (è il 24’ quando il brasiliano si lascia sfuggire goffamente la presa su un corner di Bresciano), il sogno del Parma dura zero, perchè Kakà si trasferisce a sinistra e in due minuti ribalta tutto con un paio di cross: sul primo, basso, Cardone infila involontariamente Guardalben (25’), sul secondo, alto, Gilardino è puntuale per la zuccata (26’): in 120” il Milan va sul 2-1. Dimostrazione irresistibile di strapotere rossonero, confermata ancora 10’ dopo, quando Kakà completa l’opera mettendo anche la sua firma personale: da un Seedorf immenso a uno Sheva impreciso, rimpallo per il brasiliano che accarezza di giustezza, dal limite, a giro: 3-1, et voilà.
Fortuna, per il Parma, che il 45’ sia vicino e con esso l’intervallo: al ritorno in campo il Milan, folata iniziale di Shevchenko a parte, sembra aver freddato i propri bollenti spiriti, limitandosi a gestire il cospicuo vantaggio acquisito. Sbagliando però: troppo distratti, i rossoneri si fanno sorprendere al 23’, quando Dessena (subentrato a Bolano) coglie il movimento di Marchionni, che sfugge alla morsa difensiva e batte Dida riaprendo il match. A questo punto Ancelotti cambia, con Rui Costa per Kakà e Ambrosini per Seedorf, ricostruendo il tanto caro ‘albero di Natale’ col portoghese e Seedorf alle di Shevchenko, subito imbeccato di testa da Serginho (palla alta). La mossa da i suoi frutti al 35’: proprio Rui Costa si beve Contini sulla fascia destra, si accentra e pesca Sheva sotto misura, tocco morbido dell’ucraino e 4-2. Ma il Parma non è morto, e il vero Diavolo è Marchionni: l’ex empolese è straordinario tre minuti dopo, slalom in area e gol del 4-3. Finisce così, con Beretta espulso e Ancelotti che ride per il suo attacco e piange per la sua difesa.
(Spr/Adnkronos) |